Dopo che i commenti di j-axl e bagga hanno evidenziato il lato più serio ma positivo del 3d, che forse era nato più per battute ridanciane... aggiungo una mia storiella.
Due anni fa mi scelgo un giro di ca 100 km, raro per me, ma stavo bene, grazie a molta montagna, e mi son buttato.
Dopo ca 40 km imbocco una strada poco frequentata e quasi subito raggiungo uno che viaggiava circa sui 25, essendo io sui trenta. Sorpasso e saluto, lui saluta e mi si aggancia, io tiro perché siamo in falsopiano talora discendente, -0,5%, ma sufficiente ad alternare varie velocità dai 30 a quasi 40. Lui sempre dietro. Giuro che non ho fatto nulla pensando a lui, per staccarlo o meno, non è nel mio dna.
Anche con lui dietro io andavo esclusivamente in base a come mi sentivo, come fossi stato solo.
Dopo sei km arriviamo a Santhià, rallento per bere, lui mi affianca e fa:
"Scusi se non le ho dato il cambio ma già dietro di lei ero molto impegnato, non ce la facevo"
"Si immagini, non mi ha dato nessun fastidio"
"La ringrazio di avermi permesso di fare questi km così veloci, da solo mi sarebbe stato impossibile, sa, ho appena compiuto 78 anni..."
Inevitabili i miei complimenti più sinceri e calorosi, poi ci lasciamo perché lui aveva poco da fare per rincasare, io ancora una quarantina... infatti arrivai a casa al pelo delle energie, a 25 di media, duro come un sasso ma col ricordo di quel 78enne a cui ancora adesso va tutta la mia ammirazione.
A quel punto avere o no il ghigno ... non conta più nulla. Ricordo quell"incontro come una sorta di poesia del ciclismo, sia pur men che amatoriale qual è il mio andare.
Pura poesia.
Saluti