Presa di posizione delle grandi corse a tappe

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Gazzetta dello sport ha scritto:
I grandi Giri rifiutano il Pro-Tour

Con una lettera inviata al presidente dell'Uci Verbruggen

MADRID (Spagna) - Gli organizzatori delle tre principali corse a tappe, Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta, hanno inviato questa settimana una lettera al presidente dell'Uci Hein Verbuggen scrivendogli che "allo stato attuale rifiutano di prendere parte al circuito Pro-Tour". Lo ha detto all'Afp Unipublic, la società che organizza la Vuelta

Per chi non sapesse nulla del Pro Tour ulteriori informazioni qui:

Cosa cambia col Pro Tour

Quasi fatto il Pro Tour

A questo punto direi che se il Pro Tour non ha nelle 30 corse almeno 1 dei 3 grandi giri, il progetto sarà addirittura abbandonato dalle squadre + forti...
 

gattonero

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Secondo me l'idea non è male, farebbe perdere parecchia visibilità alle grandi corse a tappe favorendo però le corse in linea meno conosciute.
Di sicuro questo comporta che certi fighetti che si fanno una sola corsa all'anno non sarebbero chiamati "i più forti"...
 

albertop

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personalmente, faccio fatica ad immaginarmi quale sarebbe il cambiamento del ciclismo a seguito dell'introduzione del pro tour, così come l'aveva pensato l'uci

ho sentito che spariranno coppa del mondo e classifica uci, mentre verrà stilata una classifica del pro tour - è corretto?

se si, secondo me l'idea avcrebbe un senso solamente se venissero introdotti ENORMI premi in denaro almeno per i primi tre della classifica annuale
l'idea dovrebbe essere quella di premiare chi si fa vedere tutto l'anno, creando quindi dualismi e continuità dell'interesse, e non quelli che appaiono una volta sola e dominano per tre settimane, per poi ritornare nelle catacombe (in questo, concordo appieno con gattonero o-o )

però adesso c'è questa presa di posizione degli organizzatori dei grandi giri, che rivoluziona un pò le cose

come primo commento, direi che (è una mia supposizione) il contrasto nasce dal fatto che verbruggen, leblanc e castellano si sentono tutti e tre i padroni del mondo, ed allora è inevitabile la disputa, non foss'altro per fare sfoggio di muscoli

ciò premesso, se si arrivasse alla frattura penso che tutto resterebbe come prima, nel senso che il pro tour, qualora si facesse, non sarebbe altro che una coppa del mondo allargata, e i tre grandi giri tornerebbero ad essere quegli spettacoli monotoni che sono adesso:
- giro d'italia: campo di partecipanti sempre più modesto
- tour de france: campo dei partecipanti qualificato, ma percorso e svolgimento pallosissimo
- vuelta: festival interregionale degli spagnoli (quest'anno ha toccato l'apice: 10 spagnoli ai primi 10 posti e 14 sui primi 15)

aggiungo anche un ultimo commento
come tutti sappiamo, il doping sta rovinando il ciclismo e uno dei motivi è il fatto che si allarga sempre di più il numero di corridori che vincono le corse, ma la maggior parte di questi viene a galla per un mese (grazie al doping) e poi sparisce (grazie ai danni del doping)
io penso che il pro tour, così come congegnato dall'uci, porterebbe un vantaggio: la riduzione del numero di corridori che hanno accesso alle corse più importanti
come conseguenza, si avrebbe (almeno, lo auspico) che questi dovrebbero amministrarsi meglio, per durare di più ed essere competitivi su un maggior numero di gare
quindi, riduzione del numero di corridori che arrivano alla vittoria e , sperabilmente, aumento delle vittore da parte di quei pochi campioni che rimangono
quindi: aumento dei duelli fra i nomi noti e, secondo me, questo è il sale delle corse in bici
 

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Io sono parzialmente a favore del Pro Tour, che come dice albertop andrebbe a scremare il numero di corridori papabili per la vittoria, consegnando alle cronache solo i più forti della stagione e non delle meteore comparse velocemente ed altrettanto velocemente dissolte.
Parzialmente perchè le grandi corse a tappe sono invece dotate di vita propria, richiedono un'attenzione particolare e una preparazione che parte fin dall'anno precedente.
Chi partecipa solo al Tour (e da anni lo stravince) in fondo considera le altre gare (da non dimenticare che di solito partecipa anche al Giro del Delfinato) come tappe di avvicinamento.
Il Pro Tour può andare bene per le gare di una giornata, o per i brevi giri con al massimo 1 settimana di gara, ma per le corse + lunghe i corridori devono rimanere liberi di gestirsi e di fare le proprie scelte. In fondo ricordiamo che la differenza fra un campione e un buon corridore è anche la capacità di gestirsi e di definire i propri obiettivi.
 

gattonero

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newbiker ha scritto:
Io sono parzialmente a favore del Pro Tour, che come dice albertop andrebbe a scremare il numero di corridori papabili per la vittoria, consegnando alle cronache solo i più forti della stagione e non delle meteore comparse velocemente ed altrettanto velocemente dissolte.
Parzialmente perchè le grandi corse a tappe sono invece dotate di vita propria, richiedono un'attenzione particolare e una preparazione che parte fin dall'anno precedente.
Chi partecipa solo al Tour (e da anni lo stravince) in fondo considera le altre gare (da non dimenticare che di solito partecipa anche al Giro del Delfinato) come tappe di avvicinamento.
Il Pro Tour può andare bene per le gare di una giornata, o per i brevi giri con al massimo 1 settimana di gara, ma per le corse + lunghe i corridori devono rimanere liberi di gestirsi e di fare le proprie scelte. In fondo ricordiamo che la differenza fra un campione e un buon corridore è anche la capacità di gestirsi e di definire i propri obiettivi.

Pefetto, infatti la capacità di gestione di sè stessi (se si hanno le forze "proprie" e non sintetiche ;-) , ovviamente!) è la prerogative dei grandi campioni. Ricordiamoci di certi Cannibali che vincevano tutto.
La questione della perdita di visibilità di manifestazioni storiche è però complicata, anche se è vero che le tre grandi corse a tappe rischiano di diventare in breve come un mondiale di F1, o si da una sterzata....
 

albertop

Apprendista Scalatore
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gattonero ha scritto:
newbiker ha scritto:
.........
In fondo ricordiamo che la differenza fra un campione e un buon corridore è anche la capacità di gestirsi e di definire i propri obiettivi.
............

Pefetto, infatti la capacità di gestione di sè stessi (se si hanno le forze "proprie" e non sintetiche ;-) , ovviamente!) è la prerogative dei grandi campioni. Ricordiamoci di certi Cannibali che vincevano tutto.
....

@newbiker
io però dicevo il contrario: e cioè non mi piace chi si "gestisce troppo", al punto da fare una sola corsa a tappe in tutto l'anno
questo azzera la possibilità che vi siano ripetuti ed incerti duelli fra i migliori

@gattonero
non ho capito se ti andava bene o no il cannibale
personalmente, era il mio ideale di corridore (e di agonista in generale): l'importante è vincere, non partecipare

a parte gli scherzi, io credo che il gusto dell'agonista stia proprio nella continua ricerca della vittoria e questo, ovviamente, deve essere fatto il più frequentemente possibile, non una sola volta l'anno

e mi piacerebbe che, col pro tour o con qualsiasi altro sistema organizzativo, si trovasse la maniera di incoraggiare la partecipazione a scopo vittoria, scoraggiando comportamenti poco rispettosi del pubblico (del tipo: faccio 2 corse in un anno: la prima per allenamento, la seconda la vinco, e poi fino all'anno prossimo me ne vado a funghi tutte le mattine)
 

gattonero

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Beh, ...per vincere il tour non è che si va a funghi tutte le mattine (capisco l'ironia!) però è vero che una stagione lunga e ricca stimolerebbe di più l'attenzione del grosso pubblico, non dimentichiamoci che la maggior part edella gente sta con il vincitore di sempre (Rossi, Schumacher, etc...) perhè in un certo modo "è comodo", per contro questo porta più visibilità =più media =più soldi =più popolarità in generale, e questo grossomodo è buono, no?
 

albertop

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gattonero ha scritto:
Beh, ...per vincere il tour non è che si va a funghi tutte le mattine (capisco l'ironia!) però è vero che una stagione lunga e ricca stimolerebbe di più l'attenzione del grosso pubblico, non dimentichiamoci che la maggior part edella gente sta con il vincitore di sempre (Rossi, Schumacher, etc...) perhè in un certo modo "è comodo", per contro questo porta più visibilità =più media =più soldi =più popolarità in generale, e questo grossomodo è buono, no?

certo!
vuoi mettere il richiamo di una gara dove ci sono (e corrono per vincere) armstrong, ullrich, freire, bettini, etc. etc., rispetto ad una gara dove vince bertagnolli?