Domanda da ignorante: quando, se, e come arrivate all'esaurimento nelle ripetute? Vedo a volte scritto intervalli come "5 minuti a vo2max", ma se vo2max è il ritmo massimo sostenibile per 5 minuti, in 5 minuti arrivi subito all'esaurimento e all'acido lattico, no? Quindi presumo che ogni volta che vedo un intervallo di N minuti da fare, sia sempre a ritmo inferiore al massimo sostenibile, cioè in modo da arrivare alla fine dell'intervallo con un po' di riserva.
Questo è evidente negli intervalli tipo 15 minuti a FTP (visto che FTP potresti tenerla un'ora, 15 minuti non sono un problema). Ma in altri tipi di intervallo mi pare che non sia molto chiaro quanta "riserva" si abbia ancora alla fine. Tipico esempio estremo sono i 20-40, quando si dice di fare i 20 "a tutta". Ma se li fai veramente a tutta, vuol dire sentire la gamba che cede e va in acido ogni volta alla fine di ogni 20 secondi, quindi ti cede la gamba ogni minuto?
Quindi la domanda è: gli intervalli si fanno con "riserva" o veramente a tutta cioè all'esaurimento? In quali casi si fanno in riserva e in quali a tutta, e con quali benefici nell'uno e nell'altro caso?
Questo è evidente negli intervalli tipo 15 minuti a FTP (visto che FTP potresti tenerla un'ora, 15 minuti non sono un problema). Ma in altri tipi di intervallo mi pare che non sia molto chiaro quanta "riserva" si abbia ancora alla fine. Tipico esempio estremo sono i 20-40, quando si dice di fare i 20 "a tutta". Ma se li fai veramente a tutta, vuol dire sentire la gamba che cede e va in acido ogni volta alla fine di ogni 20 secondi, quindi ti cede la gamba ogni minuto?
Quindi la domanda è: gli intervalli si fanno con "riserva" o veramente a tutta cioè all'esaurimento? In quali casi si fanno in riserva e in quali a tutta, e con quali benefici nell'uno e nell'altro caso?