Partenza al buio e con il fresco, il Colle di Sampeyre fatto con calma visto la "freddezza" dei muscoli ancora addormentati.
Discesa da Stroppo, Ponte Marmora si ricomincia a salire... tra una marmotta e l'altra arrivo prima al colle d'Esischie e poi al Fauniera, 5 minuti di pausa per fare le foto di rito e mangiare un panino e poi giù fino a Demonte, dove mi attende un vento di fondovalle che mi sverna assai, per fortuna svolto in direzione Roccasparvera e dopo un tratto vallonato e una decina di km pianeggianti arrivo a Caraglio, da qui mi attende tutta la Val Grana e soprattutto il Fauniera.
Nonostante tutti i mie calcoli non riesco a evitare di arrivare a Campomolino all'una di pomeriggio sole a picco e 6 km spaccagambe, mi metto l'anima in pace e salgo con passo funebre... finalmente la vetta e la stele a Pantani mi sorridono nuovamente.
Ora la discesa verso Marmora mi consentirà di riposare, non troppo in quanto assai tortuosa e dissestata, ma è nulla in confronto a quello che mi aspetta... il Sampeyre dall'Orrido ovvero dal Vallone D'Elva.
Le gambe imballate dalla discesa e le rampe micidiali dei primi 5 km mi mettono duramente alla prova e capisco subito che le energie sono finite, per cui dovrò salire molto più di testa e di cuore che di gambe.
Il clima mi viene in soccorso sotto forma di nuvole basse che abbassano la temperatura e di conseguenza la mia fatica.
Anche qui tra una marmotta che mi taglia la strada e un paio di cuccioli con la testa fuori dalla tana arrivo in vetta.
Nutella e biscotti per festeggiare l'impresa e scendo a Sampeyre, dove constato che il giro è stato di 201 km con 6280 metri di dislivello!
Veramente un'esperienza che consiglio a tutti!
Discesa da Stroppo, Ponte Marmora si ricomincia a salire... tra una marmotta e l'altra arrivo prima al colle d'Esischie e poi al Fauniera, 5 minuti di pausa per fare le foto di rito e mangiare un panino e poi giù fino a Demonte, dove mi attende un vento di fondovalle che mi sverna assai, per fortuna svolto in direzione Roccasparvera e dopo un tratto vallonato e una decina di km pianeggianti arrivo a Caraglio, da qui mi attende tutta la Val Grana e soprattutto il Fauniera.
Nonostante tutti i mie calcoli non riesco a evitare di arrivare a Campomolino all'una di pomeriggio sole a picco e 6 km spaccagambe, mi metto l'anima in pace e salgo con passo funebre... finalmente la vetta e la stele a Pantani mi sorridono nuovamente.
Ora la discesa verso Marmora mi consentirà di riposare, non troppo in quanto assai tortuosa e dissestata, ma è nulla in confronto a quello che mi aspetta... il Sampeyre dall'Orrido ovvero dal Vallone D'Elva.
Le gambe imballate dalla discesa e le rampe micidiali dei primi 5 km mi mettono duramente alla prova e capisco subito che le energie sono finite, per cui dovrò salire molto più di testa e di cuore che di gambe.
Il clima mi viene in soccorso sotto forma di nuvole basse che abbassano la temperatura e di conseguenza la mia fatica.
Anche qui tra una marmotta che mi taglia la strada e un paio di cuccioli con la testa fuori dalla tana arrivo in vetta.
Nutella e biscotti per festeggiare l'impresa e scendo a Sampeyre, dove constato che il giro è stato di 201 km con 6280 metri di dislivello!
Veramente un'esperienza che consiglio a tutti!