Strade chiuse e sicurezza. Parliamone

faberfortunae

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30 Settembre 2011
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sempre una in meno...
Ragazzi come anticipato apro questo topic nella speranza di non duplicarne un altro già esistente, nel qual caso chiedo scusa.
Sono reduce dalla Sportful e si sono evidenziati limiti di sicurezza enormi per una gara, al contrario, bellissima.
Le stesse considerazioni, chiaro, varrebbero per tante altre gare che ho fatto (X colli ad esempio) dove, guardacaso, a creare più problemi (ed incidenti) è stato sempre il pericolosissimo rapporto moto/biciclette.
Qualcuno giustamente osserva che anche i ciclisti sono tenuti al rispetto del codice della strada. Vero. Ma è innegabile che se viene organizzata una gara o un semplice evento con un numero così elevato di utenti della strada "deboli" (quali appunto i ciclisti) ci sono precauzioni minime che oramai sono imprescindibili.
Strade chiuse? Sarebbe l'ideale e sarebbe ora di iniziare a pretenderlo da parte di noi partecipanti (non mi pare sia poi così impossibile, vista l'esperienza di altre manifestazioni agonistiche e non).
Non sarà immediatamente praticabile, lo so.
Allora bisogna pensare a tracciati alternativi, poco trafficati (es. 9 Colli, Laigueglia..) o con arrivi in quota su tratti chiusi (come alla Stelvio Santini) senza "vergognarsi" di fare scendere i primi dallo stesso verso da cui sono saliti, se ciò potesse servire a limitare spostamenti su statali, arterie o collegamenti ad alta velocità.

Il blocco temporaneo del traffico deve essere garantito sulla base dei tempi della classifica dell'anno precedente. E non a spanne. E, soprattutto, dovrebbe essere un servizio rivolto a TUTTI i partecipanti e non solo ai primi duecento o trecento.
Che senso ha tutelare solo una parte dei concorrenti? Molti di voi fanno gara vera. Arrivano nella parte nobile della classifica e quindi sono costantemente protetti da scorte, staffette e la macchina del fine corsa forse l'hanno vista solo nelle foto di FotoStudio5.

Io che invece mi piazzo quando va bene a metà classifica posso garantirvi che lotto costantemente per garantirmi l'incolumità fino al traguardo. Non c'è nulla di male, perché so che devo rispettare il codice e mi aspetto che gli altri lo facciano, esattamente come quando mi alleno in strada.

Però, c'è un però.

Se mi si impongono "cancelli", tasse di iscrizione, assicurazioni, certificati di idoneità, mi aspetto che dall'altra parte qualcuno pensi anche alla mia sicurezza e a quella degli ultimi che arrivano.

Alla Sportful solo 10 accessi al Pronto Soccorso con due ricoveri sono un'inezia a fronte del gran numero di ciclisti partecipanti. Ma ciò lo si deve, a mio parere, solo al caso ed alla fortuna. Pensate all'incidente sul Rolle o ai rischi della discesa del Manghen tra colonie di motociclisti procedenti in senso contrario...

A mente fredda, poi, il tratto nelle gallerie, senza nemmeno un operatore a segnalare il pericolo per gli automobilisti all'ingresso che improvvisamente potevano trovarsi di fronte colonne di ciclisti (e passando dalla luce al buio improvviso, garantisco, è micidiale), è da irresponsabili.:angrymod:

O meglio, lo è ancor di più consentire il transito di una gara in condizioni di sicurezza così precarie.:angrymod:

Insomma, ragazzi, secondo me è il caso di iniziare a ragionarne seriamente, per non trovarci poi un giorno a ragionarne col groppo in gola. :face4:
La sicurezza prima di tutto. o-o
 

longjnes

Maglia Rosa
10 Luglio 2008
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Gianni2
io credo che le strade sono di tutti, che non è giusto chiuderle a meno che questo non interessi agli interessi dei luoghi attraversati .
mi spigo se la gf è organizzata nel paese A , alberghi, campeggi si A ne giovano. ma non puoi andare a chiudere le strade di B, C, D perché 1000 rider colorati vogliono divertirsi. a meno che non ci sia promozione del territorio connessa. tipo giro d'italia, manifestazioni con eco nazionale in tv ecc, e a quel punto sono i territori attraversati che hanno l'interesse a far crescere la manifestazione e che tutto giri per il meglio, strade chiuse comprese.
Fino che non sarà cosi c'è solo un modo: partenza alla francese, ma in italia il popolo delle gf è troppo zuccone per accettarlo. chi fa la gara si vuole controllare partendo insieme. in italia siamo campioni di strategia, professionisti della lima ecc ecc.
pero trovo ingiusto chiudere le strade perché mi voglio fare la GF.
vivi e lascia vivere. se sapessi che per divertirmi io chiudono la strada ad un utente che ne ha bisogno più di me, non mi sentirei più a mio agio.
 

gx2

via col vento
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Gigiant
forse invece dobbiamo iniziare a pensare un po' più in piccolo.

Manifestazioni agonistiche con limite basso di partecipanti (poche centinaia...che so...200) e in un'area circoscritta di pochi km (magari facendo più giri di 50-60km), oppure area più grande ma a bassissima densità di traffico (praticamente nullo). E traffico chiuso ovviamente.

Manifestazioni di migliaia di persone ok, ma eventualmente non agonistiche e con sicurezza garantita allo stesso modo per tutti, quindi se chiusura deve essere lo sia per tutti, altrimenti per nessuno. Tanto se non è agonistica non è un problema.

Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca, secondo me.

Giusto due spunti, non ho la pretesa e la presunzione di avere la soluzione al problema sicurezza o-o
 

andre.road

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:-)
La gente che si lamenta poi è la stessa che sì butta in discesa a tutta per recuperare una posizione dal 4000 al 3999 posto!

inviato tramite il mio Samsung S5 Ipbike powered!!

Sono due facce della stesso problema ma dire che le persone che si lamentano son le stesse ad essere spericolate non ha senso....hai fatto dei sondagi?Ti sei messo a bordo strada a segnare i pettorali spericolati e poi a raccogliere gli sfoghi?;nonzo%

da un lato vi è la responsabilità individuale, dall'altro quella di organizzazioni che vendono un prodotto/servizio e spesso promettono, promettono....con molta sufficienza

io mi prendo la mia responsabilità, loro si prendessero le loro
 
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airmat

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belle le proposte di [MENTION=12152]gx2[/MENTION] BRAVO ... forse è il momento per spingere sui circuiti (magari migliorandoli), GF non competitive e chrono a scapito delle GF

Ma serve a poco: fino a quando continuerete ad iscrivervi cercheranno di dare sempre il minimo indispensabile per prendervi 30, 40, 50 o + €... perchè il problema è tutto lì: chiudere le strade ha un prezzo alto che non riescono più a sostenere.
 

cacciatorino

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la chiusura strada passa attraverso le autorita' pubbliche: l'organizzatore chiede, e l'autorita' concede o no. La legge dice che la strada sara' chiusa per i primi venti minuti (o altro numero di minuti, non ricordo esattamente) dopo il passaggio del primo, e poi si riapre.

Quindi non prendetevela con gli organizzatori ma eventualmente con la legge, o con chi concede i permessi di svolgimento delle gare con tempo di interdizione del traffico privato troppo breve.

Postilla: si parla di gare amatoriali, in conseguenza delle quali non e' giusto bloccare la vita di tutti quelli che vivono lungo i 150 km di percorso, per cui chi ormai veleggia a venti minuti dalla testa della corsa impari a tenere la destra e fermarsi agli stop, tanto la vera corsa e' da tutt'altra parte.
 

gx2

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la chiusura strada passa attraverso le autorita' pubbliche: l'organizzatore chiede, e l'autorita' concede o no. La legge dice che la strada sara' chiusa per i primi venti minuti (o altro numero di minuti, non ricordo esattamente) dopo il passaggio del primo, e poi si riapre.

Quindi non prendetevela con gli organizzatori ma eventualmente con la legge, o con chi concede i permessi di svolgimento delle gare con tempo di interdizione del traffico privato troppo breve.

Postilla: si parla di gare amatoriali, in conseguenza delle quali non e' giusto bloccare la vita di tutti quelli che vivono lungo i 150 km di percorso, per cui chi ormai veleggia a venti minuti dalla testa della corsa impari a tenere la destra e fermarsi agli stop, tanto la vera corsa e' da tutt'altra parte.

credo che il discorso vada aldilà di quello che le autorità e le leggi consentono. ma su quello che dovrebbe essere il buon senso di organizzare gare col minor impatto possibile verso tutti gli utenti della strada, garantendo al contempo lo stesso livello di sicurezza per tutti i paganti.

Con ciò non dico che noi ciclisti ci dobbiamo chiudere in un angolo e non pretendere di poter usufruire pienamente e unicamente della strada. Ma forse a volte pretendiamo un po' troppo.

Di fatto, e l'ho già detto in altre discussioni, in una granfondo convivono due realtà che hanno ben poco in comune, agonismo e cicloturismo. Finchè si spinge affinchè restino unite non si otterrano risultati apprezzabili dal punto di vista della sicurezza.
Che poi alla fine la maggior parte di chi paga è soddisfatto lo stesso anche se corre in mezzo al traffico, e paga e ripaga. Per cui contenti tutti, organizzatori e ciclisti
 

Gamba_tri

via col vento
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molto semplice, vivo sul percorso della Sanremo e una volta il traffico era chiuso per tutti. Perché? perché non era competitiva, c'era l'auto che faceva l'andatura e tutti dietro, per cui in dieci minuti passava tutto il gruppo. Ed era una festa per il mio paese, migliaia di ciclisti da tutto il mondo assieme erano uno spettacolo. Adesso è agonistica, dopo venti minuti di strada chiusa sono passati solo i primi duecento, forse e nessuno se ne interessa più perché se vado a vedere qualcuno che va forte sul percorso della Sanremo vado a vedere i prof!
In conclusione basterebbe meno agonismo per avere le strade chiuse per tutti.
 

longjnes

Maglia Rosa
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la chiusura strada passa attraverso le autorita' pubbliche: l'organizzatore chiede, e l'autorita' concede o no. La legge dice che la strada sara' chiusa per i primi venti minuti (o altro numero di minuti, non ricordo esattamente) dopo il passaggio del primo, e poi si riapre.

Quindi non prendetevela con gli organizzatori ma eventualmente con la legge, o con chi concede i permessi di svolgimento delle gare con tempo di interdizione del traffico privato troppo breve.

Postilla: si parla di gare amatoriali, in conseguenza delle quali non e' giusto bloccare la vita di tutti quelli che vivono lungo i 150 km di percorso, per cui chi ormai veleggia a venti minuti dalla testa della corsa impari a tenere la destra e fermarsi agli stop, tanto la vera corsa e' da tutt'altra parte.
facciamo anche che per i primi non si chiude la strada, che sono 4 gatti. che senso ha chiudere la strada agli utenti per 4 amatori in cerca di prosciutto? nessuno.
 

airmat

Velocista
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la chiusura strada passa attraverso le autorita' pubbliche: l'organizzatore chiede, e l'autorita' concede o no. La legge dice che la strada sara' chiusa per i primi venti minuti (o altro numero di minuti, non ricordo esattamente) dopo il passaggio del primo, e poi si riapre.

No, si può chiudere anche dal primo all'ultimo, per i primi 1' per 20 o per 30... Non si fa perchè il presidio di strade e incroci comporterebbe un numero spropositatamente più alto di personale :angrymod:


Postilla: si parla di gare amatoriali, in conseguenza delle quali non e' giusto bloccare la vita di tutti quelli che vivono lungo i 150 km di percorso, per cui chi ormai veleggia a venti minuti dalla testa della corsa impari a tenere la destra e fermarsi agli stop, tanto la vera corsa e' da tutt'altra parte.

qua hai ragione da vendere o-o
 

cacciatorino

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No, si può chiudere anche dal primo all'ultimo, per i primi 1' per 20 o per 30... Non si fa perchè il presidio di strade e incroci comporterebbe un numero spropositatamente più alto di personale :angrymod:

Faccio parte di una ASD che organizza una gara di fondo e ti confermo che non e' cosi' come dici:

1) i volontari agli incroci costano la stessa cifra, sia che ci stiano un'ora che cinque.

2) I permessi di chiusura strada vengono concessi dall'autorita' pubblica, e non sono a discrezione dell'organizzatore.
 

cacciatorino

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quando nei primi chilometri dal via faccio la molla nel gruppone o rischio il frontale perchè sfuggono le macchine... di chi è la colpa?..... delle leggi? :wacko:

no, e' degli automobilisti che se ne fregano delle leggi: vedono passare la macchina di inizio corsa, il motociclista gli dice di fermarsi e quelli, appena passata la moto, ripartono. E' un classico inestirpabile.
 

samuelgol

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forse invece dobbiamo iniziare a pensare un po' più in piccolo.

Manifestazioni agonistiche con limite basso di partecipanti (poche centinaia...che so...200) e in un'area circoscritta di pochi km (magari facendo più giri di 50-60km), oppure area più grande ma a bassissima densità di traffico (praticamente nullo). E traffico chiuso ovviamente.

Manifestazioni di migliaia di persone ok, ma eventualmente non agonistiche e con sicurezza garantita allo stesso modo per tutti, quindi se chiusura deve essere lo sia per tutti, altrimenti per nessuno. Tanto se non è agonistica non è un problema.

Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca, secondo me.

Giusto due spunti, non ho la pretesa e la presunzione di avere la soluzione al problema sicurezza o-o
Non sono d'accordo.
Non vedo perchè in questo c...o di paese deve vigere l'intolleranza. Per una domenica all'anno quelli di Passo Rolle le gare in salita con la moto non ce le fanno. Fine. Quelli di Montecompatri non vanno a mangiare ai pratoni del Vivaro, fine. Quelli di Passo Giau, non vanno a vedersi il più bel panorama delle Dolomiti. Fine. Quelli di Cesenatico non vanno a mangiarsi la piadina in cima al Barbotto (se non in bici). Fine. Ma che solo all'estero si può fare sport liberamente senza auto? Qui non si deve fare nulla perchè bisogna prendere l'auto anche per andare in bagno? Bisogna fare la Sportful in 200 facendo un circuito intorno a Feltre come i criceti perchè passo Rolle è come il Mugello?
Ma che a Boston, a New York, a Londra, quando fanno la Maratona qualcuno protesta? O si immette sul percorso per fare strike? Che a Parigi si fanno problemi a chiudere gli Champs Elysèe perchè arriva il Tour? (mentre a Roma per una volta è stata na guerra). A Corvara e dintorni, che già non è Italia, ci riescono 4/5 volte all'anno.
E basta di giustificare l'intolleranza e il menefreghismo, che siamo un paese di trogloditi:rosik:

:cry :cry :cry
 

paris

Cronoman
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quando nei primi chilometri dal via faccio la molla nel gruppone o rischio il frontale perchè sfuggono le macchine... di chi è la colpa?..... delle leggi? :wacko:

Le granfondo si corrono su strade pubbliche dove vige il Codice della Strada e le autorità competenti nel dare le autorizzazioni difficilmente ne modificano i tempi di chiusura.
Il codice della Strada prevede che la strada sia chiusa al normale traffico dal Veicolo con indicazione "inizio gara ciclistica" sino al veicolo con indicazione "fine gara ciclistica" che deve passare entro un massimo di 15 minuti dal passaggio di inizio gara.
L'anno scorso dopo il passaggio dell'auto "fine gara" ho assistito alle minacce di denuncia da parte di un sindaco verso dei ragazzi che stavano in un incrocio allo scopo di fermare le auto al transito dei ciclisti.
 

faberfortunae

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sempre una in meno...
Non sono d'accordo.
Non vedo perchè in questo c...o di paese deve vigere l'intolleranza. Per una domenica all'anno quelli di Passo Rolle le gare in salita con la moto non ce le fanno. Fine. Quelli di Montecompatri non vanno a mangiare ai pratoni del Vivaro, fine. Quelli di Passo Giau, non vanno a vedersi il più bel panorama delle Dolomiti. Fine. Quelli di Cesenatico non vanno a mangiarsi la piadina in cima al Barbotto (se non in bici). Fine. Ma che solo all'estero si può fare sport liberamente senza auto? Qui non si deve fare nulla perchè bisogna prendere l'auto anche per andare in bagno? Bisogna fare la Sportful in 200 facendo un circuito intorno a Feltre come i criceti perchè passo Rolle è come il Mugello?
Ma che a Boston, a New York, a Londra, quando fanno la Maratona qualcuno protesta? O si immette sul percorso per fare strike? Che a Parigi si fanno problemi a chiudere gli Champs Elysèe perchè arriva il Tour? (mentre a Roma per una volta è stata na guerra). A Corvara e dintorni, che già non è Italia, ci riescono 4/5 volte all'anno.
E basta di giustificare l'intolleranza e il menefreghismo, che siamo un paese di trogloditi:rosik:

:cry :cry :cry

:ola:... anche a prescindere dalle validissime ragioni per cui ogni tanto si potrebbe chiudere
(tra le quali non rientra certo il prosciutto per quattro sfigati amatori, come ha sostenuto qui qualcuno)
 

3andrea

Apprendista Cronoman
28 Aprile 2008
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Ma che a Boston, a New York, a Londra, quando fanno la Maratona qualcuno protesta? O si immette sul percorso per fare strike? Che a Parigi si fanno problemi a chiudere gli Champs Elysèe perchè arriva il Tour?

se vuoi affrontare il problema, prima devi centrarlo...
perchè un conto sono i 40.000 delle manifestazioni da te citate, che rompono i coglio*ni per 40 km all'interno di città all'avanguardia nel trasporto pubblico tutt'altro paio di maniche la granfondo italiane (due di grosse, altre 4 o 5 in seconda fascia, e una miriade di piccole e microscopiche granfondo che davanti alle autorità locali hanno, giustamente, pochissimo peso...)
ciao
a
 

samuelgol

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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
se vuoi affrontare il problema, prima devi centrarlo...
perchè un conto sono i 40.000 delle manifestazioni da te citate, che rompono i coglio*ni per 40 km all'interno di città all'avanguardia nel trasporto pubblico tutt'altro paio di maniche la granfondo italiane (due di grosse, altre 4 o 5 in seconda fascia, e una miriade di piccole e microscopiche granfondo che davanti alle autorità locali hanno, giustamente, pochissimo peso...)
ciao
a
certo, xchè alla, maratona di New york alla prima edizione erano 100 mila.

A Feltre sono 4000 e tocca tornare a 200 x non rompere le palle ai Valentino Rossi di turno che devono fare il Rolle a, palla (come se fosse lecito poi).
Che pretendiamo? Di arrivare ad avere una cultura sportiva ghettizzando le manifestazioni xchè non hanno millemila partecipanti? E come ci arrivano ad averne millemila se le ghettizziamo?
Mi spiace ma il tuo ragionamento è uno di quelli che implica il no sport in Italia. Il contrario dell'incentivare e del promuovere.
 
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