Supercazzole e componenti inutili

pecosbill76

mulo passista
12 Ottobre 2007
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Settimia, la mula elettronica
Il titolo, forse, è esagerato e magari neppure chiaro.

Se state leggendo, però, vuol dire che è riuscito ad attirare la vostra attenzione.

Veniamo al dunque.

Secondo voi, quali sono i componenti e/o le soluzioni tecniche che, negli anni, sono comparse (e magari successivamente scomparse) sulle bdc e che reputate più inutili o addirittura demenziali?

N.B. Eviterei categorie troppo "vaste" come, ad esempio, i freni a disco nel loro insieme.

Mi piacerebbe "scavare" a fondo, tra le trovate più o meno inutili che hanno cercato di vederci come trovate irrinunciabili ma che, di fatto, potrebbero essere soltanto fumo negli occhi...

Buon divertimento!

(P.S: potete motivare le vostre opinioni, se volete)
 
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matteof93

Scalatore
15 Settembre 2009
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bagnolo piemonte
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Canyon Roadlite, Rockrider 5.3 Big29
  • geometrie dei telai --> non sono adatte alla stragrande maggioranza degli amatori (bici troppo lunghe e basse)
  • cuscinetti ceramici --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro top possono servire perchè li cambiano dopo pochi km)
  • cavi totalmente integrati --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro servono perchè 1 watt può fare la differenza in alcuni casi)
  • manubri monoblocco (cioè con attacco integrato in un singolo pezzo) --> non servono a niente perchè non sono adattabili alla morfologia umana come un manubrio + attacco tradizionale (che inoltre costano molto meno)
  • comfort dato dai foderi bassi più bassi del solito --> cazzata colossale, il grosso del comfort è dato da pneumatici (sezione, quindi pressione) e reggisella (forma, diametro, cm di reggisella esposto)
  • gabbie del cambio tipo ceramicspeed (e simili) --> non servono a niente
  • raggi straight pull --> servono solo a velocizzare l'assemblaggio in fabbrica
  • mozzo/disco center lock --> idem come sopra
  • transizione "forzata" alla trasmissione elettronica --> la trasmissione meccanica è più che sufficiente per i cicloamatori e costa meno
  • transizione "forzata" al freno a disco --> il freno a disco non serve a niente se abiti in pianura o in posti dove la discesa più impegnativa è lunga 500 metri ed è su una strada decente (per qualità del fondo stradale)
  • rigidità dei perni passanti --> falso, il perno passante non è un asse su cui il cuscinetto della ruota si innesta, è semplicemente una "vite" che serve per stringere forcella/carro sul mozzo
  • qualsiasi componente proprietario
  • ritorno ai movimenti centrali filettati sulle bici in carbonio perchè funzionano meglio --> falso, non è che funzionano meglio...è che loro non sono capaci di fare una scatola movimento con le tolleranze giuste quindi i movimenti centrali poi funzionano male
 

pecosbill76

mulo passista
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  • geometrie dei telai --> non sono adatte alla stragrande maggioranza degli amatori (bici troppo lunghe e basse)
  • cuscinetti ceramici --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro top possono servire perchè li cambiano dopo pochi km)
  • cavi totalmente integrati --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro servono perchè 1 watt può fare la differenza in alcuni casi)
  • manubri monoblocco (cioè con attacco integrato in un singolo pezzo) --> non servono a niente perchè non sono adattabili alla morfologia umana come un manubrio + attacco tradizionale (che inoltre costano molto meno)
  • comfort dato dai foderi bassi più bassi del solito --> cazzata colossale, il grosso del comfort è dato da pneumatici (sezione, quindi pressione) e reggisella (forma, diametro, cm di reggisella esposto)
  • gabbie del cambio tipo ceramicspeed (e simili) --> non servono a niente
  • raggi straight pull --> servono solo a velocizzare l'assemblaggio in fabbrica
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  • transizione "forzata" al freno a disco --> il freno a disco non serve a niente se abiti in pianura o in posti dove la discesa più impegnativa è lunga 500 metri ed è su una strada decente (per qualità del fondo stradale)
  • rigidità dei perni passanti --> falso, il perno passante non è un asse su cui il cuscinetto della ruota si innesta, è semplicemente una "vite" che serve per stringere forcella/carro sul mozzo
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Wow!
Avevi l'elenco già pronto o ti ho ispirato?

Mi spieghi meglio quella dei perni passanti?

I raggi a testa dritta, almeno in teoria, mi sembrano invece una soluzione tecnicamente fondata...
 
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matteof93

Scalatore
15 Settembre 2009
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Canyon Roadlite, Rockrider 5.3 Big29
Wow!
Avevi l'elenco già pronto o ti ho ispirato?

Mi spieghi meglio quella dei perni passanti?
Grazie mille
Il perno passante, quando inserito, non è a contatto con cuscinetti o con le boccole del mozzo, c'è sempre un minimo di spazio (qualche centesimo o decimo di mm). Un perno vero, cioè che si comporta come un asse, ha un inserimento di tipo press-fit...quindi viene inserito "a pressione". Il perno passante quindi funziona esattamente come un quick release, nel senso che la sua unica funzione è di agire come una vite che chiude una morsa costituita dalla forcella o dal carro. Morsa che si chiude andando a premere contro le boccole (tappi, cap...chiamali come vuoi) del mozzo.

La maggiore rigidità percepita è data piuttosto dal fatto che il carro è 12 mm più largo (142 vs 130) e che sia il carro che la forcella vanno progettati per tenere in conto delle torsioni causate dai freni a disco (aggiungendo materiale, e quindi rendendoli più rigidi).

L'unica vera funzione dei perni passanti è che consentono di posizionare la ruota sempre nel medesimo modo, evitando sfregamenti dei dischi dopo aver tolto e rimesso la ruota. Chi fa MTB da molto tempo e ha visto la comparsa dei dischi quando ancora c'erano i QR, sa bene di cosa parlo.
 

longjnes

Maglia Rosa
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Gianni2
Il perno passante, quando inserito, non è a contatto con cuscinetti o con le boccole del mozzo, c'è sempre un minimo di spazio (qualche centesimo o decimo di mm). Un perno vero, cioè che si comporta come un asse, ha un inserimento di tipo press-fit...quindi viene inserito "a pressione". Il perno passante quindi funziona esattamente come un quick release, nel senso che la sua unica funzione è di agire come una vite che chiude una morsa costituita dalla forcella o dal carro. Morsa che si chiude andando a premere contro le boccole (tappi, cap...chiamali come vuoi) del mozzo.

La maggiore rigidità percepita è data piuttosto dal fatto che il carro è 12 mm più largo (142 vs 130) e che sia il carro che la forcella vanno progettati per tenere in conto delle torsioni causate dai freni a disco (aggiungendo materiale, e quindi rendendoli più rigidi).

L'unica vera funzione dei perni passanti è che consentono di posizionare la ruota sempre nel medesimo modo, evitando sfregamenti dei dischi dopo aver tolto e rimesso la ruota. Chi fa MTB da molto tempo e ha visto la comparsa dei dischi quando ancora c'erano i QR, sa bene di cosa parlo.
vero, aggiungerei che il perno serve a irrobustire il mozzo.
con i qr c'erano dei mozzi che avevano delle flessioni evidenti tra parte ruota libera e flangia, indotta dal tiro della catena.
Alcuni, come i mavic, addirittura subivano la rottura dell'asse.
con il perno questa flessione si riduce perche anche se non è un vero e proprio asse, agisce come componete strutturale di irrigidimento.
un mozzo fatto bene qr non ha bisogno di perno passante per essere piu rigido.
il qr aveva anche una funzione di protezione del telaio e in parte anche del cambio posteriore. i perni di adesso hanno tutti testa bassa e in caso di scivolata il telaio e il cambio strusciano drammaticamente nell'asfalto. i nottolini dei qr invece preservavano io telaio dal contatto con il suolo.
 

valerio87

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bdc e gravel
io vado controcorrente e non mi lamento di nulla, la tecnologia avanza e le innovazioni seguono il passo, ci sono cose piu o meno utili ma ricordiamoci che cio che é utile per me magari non lo é per te e viceversa.
l`unica cosa di cui bisognerebbe lamentarsi secondo me sono i prezzi, in questi ultimi 3/4 anni sono cresciuti a dismisura e ce lo hanno fatto sotto al naso, senza innovazioni tecnologiche evidenti, bici identiche a prima che costanno il 30% in piu, e se continua cosi la vedo proprio male
 

pecosbill76

mulo passista
12 Ottobre 2007
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Settimia, la mula elettronica
Dato che ho aperto la discussione, ora tocca a me.

La prima "assurdità" che mi viene in mente è roba di pochissimi anni fa...

Parliamo delle ruote con pista frenante "colorata", in modo che non si vedesse la classica corona circolare color alluminio.

Campagnolo, Fulcrum, Mavic, Vision, ecc

Ricordo ancora le discussioni qui sul forum e lo "stupore" di chi, dopo aver comprato oggetti del genere, si indignava del fatto che la pista frenante, prima o poi, mostrasse l'alluminio sottostante.

Trattandosi di uno strato spesso pochi micron, sebbene depositato con le tecniche più avveneristiche (e costose), era inevitabile che venisse rigato o consumato con l'uso.

Non ricordo di aver mai visto prima (e penso mai più la vedrò) un'assurdità tecnologica di questo tipo.
 

andry96

Ammiraglia
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
  • geometrie dei telai --> non sono adatte alla stragrande maggioranza degli amatori (bici troppo lunghe e basse)
Devono pur fare una media, ci sono anche tanti brevilinei e/o gente ben allenata, ci sarebbero le.bici endurance che sono alte e corte ma la gente le schifa :yoga: ( così come qualche bici racing già più alta tipo Pinarello e Colnago)
  • cuscinetti ceramici --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro top possono servire perchè li cambiano dopo pochi km)
  • cavi totalmente integrati --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro servono perchè 1 watt può fare la differenza in alcuni casi)
Non sono d'accordo, hanno il vantaggio fondamentale per gli amatori, e cioè sono belli, e lo stile è l'unica cosa su cui possiamo puntare ;pirlùn^
  • manubri monoblocco (cioè con attacco integrato in un singolo pezzo) --> non servono a niente perchè non sono adattabili alla morfologia umana come un manubrio + attacco tradizionale (che inoltre costano molto meno)
  • comfort dato dai foderi bassi più bassi del solito --> cazzata colossale, il grosso del comfort è dato da pneumatici (sezione, quindi pressione) e reggisella (forma, diametro, cm di reggisella esposto)
I foderi bassi tentano proprio di aumentare la flessibilità del piantone e reggisella, poi ovvio che la gomma fa di più
  • gabbie del cambio tipo ceramicspeed (e simili) --> non servono a niente
  • raggi straight pull --> servono solo a velocizzare l'assemblaggio in fabbrica
  • mozzo/disco center lock --> idem come sopra
Centro lock invece resta decisamente comodo anche per la manutenzione a casa, molto più rapido delle 6 viti, anche se sicuramente si cambiano poco i dischi
  • transizione "forzata" alla trasmissione elettronica --> la trasmissione meccanica è più che sufficiente per i cicloamatori e costa meno
Sicuramente vero, lasciare il 105 meccanico sarebbe stato meglio
  • transizione "forzata" al freno a disco --> il freno a disco non serve a niente se abiti in pianura o in posti dove la discesa più impegnativa è lunga 500 metri ed è su una strada decente (per qualità del fondo stradale)
Qui c'è la ovvia restrizione della gamma, nel senso che se il 90% compra dischi le bici rim spariscono
  • qualsiasi componente proprietario
Amen
 

andry96

Ammiraglia
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Dato che ho aperto la discussione, ora tocca a me.

La prima "assurdità" che mi viene in mente è roba di pochissimi anni fa...

Parliamo delle ruote con pista frenante "colorata", in modo che non si vedesse la classica corona circolare color alluminio.

Campagnolo, Fulcrum, Mavic, Vision, ecc

Ricordo ancora le discussioni qui sul forum e lo "stupore" di chi, dopo aver comprato oggetti del genere, si indignava del fatto che la pista frenante, prima o poi, mostrasse l'alluminio sottostante.

Trattandosi di uno strato spesso pochi micron, sebbene depositato con le tecniche più avveneristiche (e costose), era inevitabile che venisse rigato o consumato con l'uso.

Non ricordo di aver mai visto prima (e penso mai più la vedrò) un'assurdità tecnologica di questo tipo.
Per non parlare del barrito delle piste frenanti exalith :prega::prega: una roba inquietante
 

charlietrotter

Apprendista Velocista
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vbr066 + og evkin cf025 disc + wcb r 085
  • geometrie dei telai --> non sono adatte alla stragrande maggioranza degli amatori (bici troppo lunghe e basse)
  • cuscinetti ceramici --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro top possono servire perchè li cambiano dopo pochi km)
  • cavi totalmente integrati --> non servono a niente per i cicloamatori, se non a spendere più soldi (ai pro servono perchè 1 watt può fare la differenza in alcuni casi)
  • manubri monoblocco (cioè con attacco integrato in un singolo pezzo) --> non servono a niente perchè non sono adattabili alla morfologia umana come un manubrio + attacco tradizionale (che inoltre costano molto meno)
  • comfort dato dai foderi bassi più bassi del solito --> cazzata colossale, il grosso del comfort è dato da pneumatici (sezione, quindi pressione) e reggisella (forma, diametro, cm di reggisella esposto)
  • gabbie del cambio tipo ceramicspeed (e simili) --> non servono a niente
  • raggi straight pull --> servono solo a velocizzare l'assemblaggio in fabbrica
  • mozzo/disco center lock --> idem come sopra
  • transizione "forzata" alla trasmissione elettronica --> la trasmissione meccanica è più che sufficiente per i cicloamatori e costa meno
  • transizione "forzata" al freno a disco --> il freno a disco non serve a niente se abiti in pianura o in posti dove la discesa più impegnativa è lunga 500 metri ed è su una strada decente (per qualità del fondo stradale)
  • rigidità dei perni passanti --> falso, il perno passante non è un asse su cui il cuscinetto della ruota si innesta, è semplicemente una "vite" che serve per stringere forcella/carro sul mozzo
  • qualsiasi componente proprietario
  • ritorno ai movimenti centrali filettati sulle bici in carbonio perchè funzionano meglio --> falso, non è che funzionano meglio...è che loro non sono capaci di fare una scatola movimento con le tolleranze giuste quindi i movimenti centrali poi funzionano male
92 minuti di applausi...
Dato che ho aperto la discussione, ora tocca a me.

La prima "assurdità" che mi viene in mente è roba di pochissimi anni fa...

Parliamo delle ruote con pista frenante "colorata", in modo che non si vedesse la classica corona circolare color alluminio.

Campagnolo, Fulcrum, Mavic, Vision, ecc

Ricordo ancora le discussioni qui sul forum e lo "stupore" di chi, dopo aver comprato oggetti del genere, si indignava del fatto che la pista frenante, prima o poi, mostrasse l'alluminio sottostante.

Trattandosi di uno strato spesso pochi micron, sebbene depositato con le tecniche più avveneristiche (e costose), era inevitabile che venisse rigato o consumato con l'uso.

Non ricordo di aver mai visto prima (e penso mai più la vedrò) un'assurdità tecnologica di questo tipo.
Vero. Infatti non e' tecnologica. E' (era) puramente estetica.
(non nego di essermene interessato anche io; fortunatamente ha prevalso la ragione sull'estetica...).
 

Zugnajima#11

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La prima "assurdità" che mi viene in mente è roba di pochissimi anni fa...

Parliamo delle ruote con pista frenante "colorata", in modo che non si vedesse la classica corona circolare color alluminio.

Campagnolo, Fulcrum, Mavic, Vision, ecc

Ricordo ancora le discussioni qui sul forum e lo "stupore" di chi, dopo aver comprato oggetti del genere, si indignava del fatto che la pista frenante, prima o poi, mostrasse l'alluminio sottostante.

Trattandosi di uno strato spesso pochi micron, sebbene depositato con le tecniche più avveneristiche (e costose), era inevitabile che venisse rigato o consumato con l'uso.

Non ricordo di aver mai visto prima (e penso mai più la vedrò) un'assurdità tecnologica di questo tipo.
E non hai visto la discussione del mitico Faggian, che le colorava ad ogni uscita col pennarello!!!
Non sto scherzando...
 

lupin IV

Maglia Gialla
21 Settembre 2008
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Parliamo delle ruote con pista frenante "colorata", in modo che non si vedesse la classica corona circolare color alluminio.

Campagnolo, Fulcrum, Mavic, Vision, ecc

Ricordo ancora le discussioni qui sul forum e lo "stupore" di chi, dopo aver comprato oggetti del genere, si indignava del fatto che la pista frenante, prima o poi, mostrasse l'alluminio sottostante.

Trattandosi di uno strato spesso pochi micron, sebbene depositato con le tecniche più avveneristiche (e costose), era inevitabile che venisse rigato o consumato con l'uso.

Non ricordo di aver mai visto prima (e penso mai più la vedrò) un'assurdità tecnologica di questo tipo.
Ho le dt swiss 1400 dicut da 5 anni e la pista frenante è dello stesso colore di quando le ho comprate
 

valerio87

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Io sinceramente non ci trovo nulla di male nel voler un cerchio con una pista frenante colorata, questioni di estetica, proprio come la maggior parte di noi si veste tutto coordinato con i colori della bici.
 
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