Tempo di recupero "fisico"

giux85

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Io detesto chiamarlo hobby o passione, mi sembra di sminuirlo o di trattarlo alla stregua della collezione di francobolli (e immagino già qualche collezionista pedalante che si incazzerà parecchio). Ciononostante, non si può negare il fatto che nessuno qui pedala per professione. E che tutti si allenino incastrandosi tra i mille altri impegni che la vita mette avanti.

Ora, va benissimo affidarsi a un preparatore (ammesso che sia veramente tale, perché qui abbiamo un paio di soggetti che pur facendo tutt'altro nella vita sono ben più preparati di chi tale attività la svolge dietro compenso), di sicuro una persona in gamba può aiutare a migliorarsi evitando gli errori tipici in cui può cadere il principiante.

La mia opinione però è che quegli errori vanno comunque fatti, e fanno parte del gioco, dell'imparare a conoscersi, specialmente all'inizio. Sono convinto che bisogna scoprire cosa succede al terzo giorno di fila, cosa succede se si sta fermi un giorno di più o uno di meno, cosa succede se si prova a uscire anche se le gambe fanno ancora male dal giorno prima, eccetera. Perché, sulla mia pelle, il più delle volte le risposte che ho ottenuto sono state molto diverse da quello che avevo immaginato.
Da quello che scrivi si vede che hai passione, ma proprio per questo non capisco perché voler vivere nel medioevo delle scienze motorie..non è stregoneria la preparazione atletica..non ti dico di dover seguire per filo e per segno delle tabelle..ma non è da “immaginare” il risultato di un allenamento..perché se lo avevi organizzato avrai avuto un obiettivo, e su 100 modi sbagliati di raggiungerlo ce ne è uno giusto, che non sono io a dire ma 80 anni di studi. Sia chiaro non sminuisco chi va in bici per passione senza avere chissà quali obiettivi; solo che al contrario (e come dimostrato da altri commenti sopra) la figura del preparatore pare come quella del astrologo..chi ci crede e chi no..ma è scienza.
 

Alessiuccio

Apprendista Cronoman
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Da quello che scrivi si vede che hai passione, ma proprio per questo non capisco perché voler vivere nel medioevo delle scienze motorie..non è stregoneria la preparazione atletica..non ti dico di dover seguire per filo e per segno delle tabelle..ma non è da “immaginare” il risultato di un allenamento..perché se lo avevi organizzato avrai avuto un obiettivo, e su 100 modi sbagliati di raggiungerlo ce ne è uno giusto, che non sono io a dire ma 80 anni di studi. Sia chiaro non sminuisco chi va in bici per passione senza avere chissà quali obiettivi; solo che al contrario (e come dimostrato da altri commenti sopra) la figura del preparatore pare come quella del astrologo..chi ci crede e chi no..ma è scienza.

Probabilmente mi sono espresso male io, ma nel mio post precedente non trovo alcun punto che metta in discussione quanto affermi. A dirla tutta, ero convinto di aver parlato di tutt'altro.

Comunque

Visto che sembri persistere sul discorso... per un attimo ho avuto quasi la sensazione di leggere tra le righe un certo "bias", come se dall'altro capo dello schermo ci fosse uno chiamato in causa se la sua materia viene degradata ad arte divinatoria. Mi rendo perfettamente conto, io e la mia libreria di testi autorevoli, che l'allenamento è una scienza. E mi guarderei bene di affrontare il contrario. Stiamo però parlando di una scienza non esatta, visti i temi che quotidianamente vengono dibattuti a suon di pubblicazioni, le "mode" e le filosofie di allenamento che ciclicamente si ripresentano.

E da quel che poco di inglese che posso capire io, umilissimo et eterno studente che di tanto in tanto si diletta a scartabellare qualche articolo, il fatto che esimi scienziati debbano ancora trovare la quadra su un numero n tendente non a infinito, ma a qualcosa che non ci va poi tanto lontano, di grandi temi tipo "quale sia l'allenamento più efficace per aumentare il Vo2max" o "è più importante il volume o l'intensità" e via discorrendo... il fatto inoltre che la gran parte dei ciclisti che frequento io (fatta sia di gente che vince gare sia di chi pedala solo la domenica) non abbia la benché minima frazione di sbattimento che ho io nell'approfondire certi temi... tutto questo dicevo, mi fa propendere a credere che piuttosto che un modo giusto e 100 sbagliati di fare una cosa ce ne siano invece 101 diversamente giusti in base alle caratteristiche di ognuno.

Detto questo, mi ritiro nel mio medioevale antro e porgo le mie più cordiali riverenze.
 

giux85

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Probabilmente mi sono espresso male io, ma nel mio post precedente non trovo alcun punto che metta in discussione quanto affermi. A dirla tutta, ero convinto di aver parlato di tutt'altro.

Comunque

Visto che sembri persistere sul discorso... per un attimo ho avuto quasi la sensazione di leggere tra le righe un certo "bias", come se dall'altro capo dello schermo ci fosse uno chiamato in causa se la sua materia viene degradata ad arte divinatoria. Mi rendo perfettamente conto, io e la mia libreria di testi autorevoli, che l'allenamento è una scienza. E mi guarderei bene di affrontare il contrario. Stiamo però parlando di una scienza non esatta, visti i temi che quotidianamente vengono dibattuti a suon di pubblicazioni, le "mode" e le filosofie di allenamento che ciclicamente si ripresentano.

E da quel che poco di inglese che posso capire io, umilissimo et eterno studente che di tanto in tanto si diletta a scartabellare qualche articolo, il fatto che esimi scienziati debbano ancora trovare la quadra su un numero n tendente non a infinito, ma a qualcosa che non ci va poi tanto lontano, di grandi temi tipo "quale sia l'allenamento più efficace per aumentare il Vo2max" o "è più importante il volume o l'intensità" e via discorrendo... il fatto inoltre che la gran parte dei ciclisti che frequento io (fatta sia di gente che vince gare sia di chi pedala solo la domenica) non abbia la benché minima frazione di sbattimento che ho io nell'approfondire certi temi... tutto questo dicevo, mi fa propendere a credere che piuttosto che un modo giusto e 100 sbagliati di fare una cosa ce ne siano invece 101 diversamente giusti in base alle caratteristiche di ognuno.

Detto questo, mi ritiro nel mio medioevale antro e porgo le mie più cordiali riverenze.

Eheheheh si non ce l’ho con te in particolare, ma con quello che nel forum mi pare un trend (che poi se mi dite tutti il contrario mi starò sbagliando io) a consigliare tutto ed il contrario di tutto, quando ci sono delle motivazioni se è meglio una cosa piuttosto che un’altra.
È quello che volevo appunto dire col mio primo intervento: che effettivamente potrebbe andar bene tutto ed il contrario di tutto..ma non se si vogliono specifici risultati..tutto sta nello scopo che ci si prefigge.
Per la cronaca, io non mi occupo della preparazione sportiva specificatamente ciclistica, ma in quella che può essere, genericamente, considerata “funzionale”.
 

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Per la cronaca, io non mi occupo della preparazione sportiva specificatamente ciclistica, ma in quella che può essere, genericamente, considerata “funzionale”.

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Eheheheh si non ce l’ho con te in particolare, ma con quello che nel forum mi pare un trend (che poi se mi dite tutti il contrario mi starò sbagliando io) a consigliare tutto ed il contrario di tutto, quando ci sono delle motivazioni se è meglio una cosa piuttosto che un’altra.
È quello che volevo appunto dire col mio primo intervento: che effettivamente potrebbe andar bene tutto ed il contrario di tutto..ma non se si vogliono specifici risultati..tutto sta nello scopo che ci si prefigge.
Per la cronaca, io non mi occupo della preparazione sportiva specificatamente ciclistica, ma in quella che può essere, genericamente, considerata “funzionale”.
Io invece a volte vedo il trend in maniera opposta, di solito a uno che chiede come fare per riuscire a fare la sua uscitina domenicale di una ventina di km per godersi l'aria aperta, il più delle volte gli viene risposto che senza preparatore la domenica è meglio che la impegni ad andare a messa
 

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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
Capisco che è una domanda troppo generica con totale assenza di dati, volevo sapere approssimativamente quanto serve per recuperare dagli "sforzi".
Lunedì uscita in mtb di circa 50 km 30 km asfalto e 20 km sterrato con strappi in salita con pendenze in doppia cifra. Sullo sterrato mi sono sottoposto ad uno sforzo prolungato affrontando le salite con un rapporto sbagliato moltiplica 38 pignone 36 solo in discesa mi sono reso conto di aver sbagliato rapporto.
Martedì uscita in bdc di circa 56 km gamba imballata dalla partenza dopo 35 km la gamba non girava fluida ma al termine del giro non ero affaticato.
Oggi uscita in mtb su afalto di 25 km percorsi in 1h e 40 m le gambe proprio non giravano.
Non seguo nessuna tabella o allenamento, non seguo nessuna dieta ed esco quando ho tempo e voglia, stare fermo 2/3 giorni non mi comporta nulla, volevo solo capire se è "nocivo" fare uscite consecutive senza riposare.
Se non sei un agonista ti devi battere le balle di qualsiasi nostro consiglio.
Fai quello che ti pare, scoppiati in tutti i modi possibili e riposa quando puoi.
Solo una cosa è veramente importante: controlla il tuo fisico periodicamente!

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