Probabilmente mi sono
espresso male io, ma nel mio post precedente non trovo alcun punto che metta in discussione quanto affermi. A dirla tutta, ero convinto di aver parlato di tutt'altro.
Comunque
Visto che sembri persistere sul discorso... per un attimo ho avuto quasi la sensazione di leggere tra le righe un certo "bias", come se dall'altro capo dello schermo ci fosse uno chiamato in causa se la sua materia viene degradata ad arte divinatoria. Mi rendo perfettamente conto, io e la mia libreria di testi autorevoli, che l'allenamento è una scienza. E mi guarderei bene di affrontare il contrario. Stiamo però parlando di una scienza non esatta, visti i temi che quotidianamente vengono dibattuti a suon di pubblicazioni, le "mode" e le filosofie di allenamento che ciclicamente si ripresentano.
E da quel che poco di inglese che posso capire io, umilissimo
et eterno studente che di tanto in tanto si diletta a scartabellare qualche articolo, il fatto che esimi scienziati debbano ancora trovare la quadra su un numero n tendente non a infinito, ma a qualcosa che non ci va poi tanto lontano, di grandi temi tipo "quale sia l'allenamento più efficace per aumentare il Vo2max" o "è più importante il volume o l'intensità" e via discorrendo... il fatto inoltre che la gran parte dei ciclisti che frequento io (fatta sia di gente che vince gare sia di chi pedala solo la domenica) non abbia la benché minima frazione di sbattimento che ho io nell'approfondire certi temi... tutto questo dicevo, mi fa propendere a credere che piuttosto che un modo giusto e 100 sbagliati di fare una cosa ce ne siano invece 101 diversamente giusti in base alle caratteristiche di ognuno.
Detto questo, mi ritiro nel mio medioevale antro e porgo le mie più cordiali riverenze.