News Tirreno-Adriatico: Primoz Roglic vince per 31 centesimi di secondo su Yates

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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18.763
Bozen
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Bici
Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
in una corsa fra elite il real time non avrebbe senso. visto e considerato che ci sono delle dinamiche di corsa che non possono venir falsate dal momento in cui uno taglia la linea di partenza. troppi ordini di arrivo in volata perderebbero di significato, solo perché un velocista big arrivato secondo nel finale parte con qualche metro di ritardo...
l'ordine di classifica deve essere quello di arrivo.
Chiaramente sarebbe un real time non inteso come quello delle GF in cui possono passarci delle mezz'ore fra la partenza del primo e quella dell'ultimo (come alla MdD ad esempio). Lo start, il momento zero, sarebbe uguale per tutti e solo il taglio del traguardo sarebbe differenziato. Un po' come la 1 griglia della Oetztaler che lo start è per tutti al momento dello sparo, mentre per l'arrivo hanno il real time (la seconda griglia invece ha il real time anche in partenza).
 

samuelgol

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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Non rinnego nulla, ritengo che anche una volata ai centesimi di secondo debba finire ex-aequo.
Fabrizio. A 70 kmh i centesimi di secondo sono metri (i 31/100 della Tirreno sono 6,02 metri). Questo equivarrebbe a uccidere ogni volata. Sagàn avrebbe vinto 1 mondiale, gli altri 2 ex aequo con altri 5/6 corridori. La Sanremo sarebbe vinta quasi ogni anno da una decina di corridori e così la tappa finale del Tour sui Campi Elisi. E molte altre. Nè è possibile un confine tra ex aequo o non ex aequo. Quanto metti. 15/100? 30? 1metro? 5?
Suvvia dai. Lo sport è così. Si vince 5-0 o 1-0 al 96°. Si vince come Froome sul Finestre o come Sagàn a Bergen con mezz'ora di replay. E anzi crea molta più suspence e attrattiva una vittoria sul filo di lana che una scontata mezz'ora prima della fine della gara. Non si può proprio fare quel che tu dici. Sarebbe snaturare tutto
 
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llbbfr

Novellino
5 Dicembre 2014
47
7
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Bici
lemond tourmalet 2005
La scofitta del Tour 1989, quella degli 8 secondi, L. Fignon la prese proprio male. Come la racconta lui nel suo libro (Nous etions jeunes et insouciants) fa impressione.