TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 6)

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Il discorso non è tanto il tipo di persona ma il tipo di vita che si conduce e il peso dei sacrifici: i km possono sembran pochi o tanti ma se già per lavoro ne faccio 1500/2000 a settimana anche no. Posso voler tutta l adrenalina del mondo ma è giusto che l assaporino anche i figli o la moglie per cui si fa di necessità virtù.

Personalmente gareggio poco, forse troppo poco, ma quel poco mi serve e lo cerco perchè, soprattutto in distanza IM non puoi certo far in autonomia. Nella corsa invece del pettorale faccio a meno, mi basta vedere il tempo segnato dal garmin sui miei percorsi misurati e son già a posto. Mi piace anche solo allenarmi ma è la gara che da un motivo agli allenamenti più pesanti, se lo facessi solo per un discorso di fitness non credo riuscirei a mettermi le sveglie alle 5.30 o a correre le ripetute sotto l acqua...però son convinto che non mollerei mai nessuna delle tre.

su tutto questo devo poter dire che ho preso una TT perchè è la bici da gara se no sembro (ancora più) scemo a pedalar per la bassa piegato sulle bar.
No , io penso proprio che persona sei.
Faccio i tuoi stessi km, ho un figlio , sono separato , non sono ricco e non ho tempo.
Vendo bici , ma una tt non me la comprerei neanche sotto tortura . Il mondo dello sport e bello perché e vario.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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27 Agosto 2012
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Cannondale slice 2011
No , io penso proprio che persona sei.
Faccio i tuoi stessi km, ho un figlio , sono separato , non sono ricco e non ho tempo.
Vendo bici , ma una tt non me la comprerei neanche sotto tortura . Il mondo dello sport e bello perché e vario.
beh i mesi son fatti di 4/5 weekend se in famiglia ognuno ha un impegno sportivo nel weekend la vedo dura far come si vuole ma si va a compromessi.

mio figlio piccolo ha fatto gare in ogni weekend da aprile a settembre, saltando appunto una per nubifragio, una per impegno sportivo mio e una per vacanza (sua). Ques anno si aggiungeranno le gare di nuoto del altro e salvo non aver una buona dose di egoismo si deve scendere a compromessi o chiedere ad altri di occuparsi dei figli.

quando avevano 3/6 anni avrei potuto fare due gare a weekend se avessi voluto ora, un figlio e una moglie (sportivi) in più non sono poco come differenza così come ci sarà chi gareggia quando vuole e ha 6 figli e due mogli.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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beh i mesi son fatti di 4/5 weekend se in famiglia ognuno ha un impegno sportivo nel weekend la vedo dura far come si vuole ma si va a compromessi.

mio figlio piccolo ha fatto gare in ogni weekend da aprile a settembre, saltando appunto una per nubifragio, una per impegno sportivo mio e una per vacanza (sua). Ques anno si aggiungeranno le gare di nuoto del altro e salvo non aver una buona dose di egoismo si deve scendere a compromessi o chiedere ad altri di occuparsi dei figli.

quando avevano 3/6 anni avrei potuto fare due gare a weekend se avessi voluto ora, un figlio e una moglie (sportivi) in più non sono poco come differenza così come ci sarà chi gareggia quando vuole e ha 6 figli e due mogli.
Guarda nebbia ... Secondo me la questione è che a te non piace gareggiare e mettere il numero ..... Invece a me piace gareggiare e mettere il numero . Tutto qui.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Guarda nebbia ... Secondo me la questione è che a te non piace gareggiare e mettere il numero ..... Invece a me piace gareggiare e mettere il numero . Tutto qui.
Come scritto sopra: io ritengo che la gara si fondamentale ma facendo la somma di una stagione ideale arrivo a 6/7 gare (2 tri, 2/3 acque libere, 2 'corsette) il resto è per gli altri

Se uno potesse far sempre tutto quello che gli piace sarebbe un mondo stupendo

Edit: non è che non mi piaccia accompagnare i figli per carità ma partono 8 ore per 20' di gara
 

jack.ciclista

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Oggi dopo esattamente 2 mesi , torno a correre , dopo l esplosione della schiena e scoperta di 2 belle ernie intramidollari. Sollevare il figlio dal divano e deleterio !
E' già, tirarlo su dal divano fa male alla schiena anche a me. Anche perchè ha 18 anni, 1.93 per 82 kg !!
 

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Ieri alla maratonina di dalmine, appena 23 classificati nella categoria SM35, mentre tra gli SM50 erano ben 75. Parliamo di una gara di corsa, quindi tutte le "complicazioni" legate al triathlon non ci sono. è proprio il modello "gara di endurance", esploso verso la fine del secolo scorso, e che ha tenuto botta fino a circa 10 anni fa, che sembra non funzionare più, o meglio che non riesce ad avere appeal sugli sportivi più giovani
 
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Francutio

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Coming soon
inoltre il "problema" , anzi il dato oggettivo di alcune attività, è la grossa barriera iniziale all'ingresso, che sia golf-triathlon-windsurf kite sci.
il costo intesto come € per iniziare è molto alto, bdc tessera body scarpe casco piscina etc
Hai ragione, ma proprio in virtù di questi costi iniziali molto alti mi aspetterei che una volta agganciato qualcuno poi questo sia invogliato ad essere attivo continuativamente.
Invece molti fanno una fiammata (spesso in prospettiva IM full), poi spariscono. Idem i giovani, fino a 18/20 anni gareggiano poi amen, con tutto che sanno nuotare (maledetti, io che ho iniziato tardi per nuotare a 1'30"/100m devo impiccarmi!) e ormai non crescono più da dover cambiare bici, quindi le due barriere maggiori le hanno già eliminate, dovrebbe essere tutta discesa...

Invece niente. Potrei capire che il campioncino, abituato a vincere/piazzarsi benissimo nelle categorie giovanili, non abbia voglia di vedere abbassate le sue prestazioni quando le priorità giustamente cambiano verso studi/lavoro/famiglia.

Ma mollano anche quelli pigri/scarsi (simpaticamente, lo sono anche io) che probabilmente si allenavano poco pure durante le medie/superiori e non avrebbero neanche problemi a mantenere quegli standard prestativi, anzi, potrebbero anche andare più forte.

Ma non lo fanno. Non si divertono, non hanno stimoli, è questo su cui bisognerebbe lavorare, ricostruire (anche) una dimensione sociale dell'agonismo amatoriale.
Sicuramente alcune squadre fanno meglio di altre, però in media direi che si vada sempre più per conto proprio, il tesseramento è un pro forma per gareggiare e nulla più.

Ma quello del tesseramento è un esempio, non ne farei una questione di "campanilismo", si può essere in buoni rapporti anche con gente di altre squadre (io stesso mi alleno molto più con terzi che con i miei soci al momento) ma non si fa manco quello.

Il problema dei microgruppetti con 3/4/5 persone affiatate è che se salta qualcuno (nasce un figlio, trasferimento, problemi vari, ecc) salta tutto e poi magari non ci si aggrega più a nessuno. Le società (ma anche i comitati regionali) dovrebbero fornire degli stimoli di aggregazione che al momento mi pare non riescano a fornire
 
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jack.ciclista

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Ieri alla maratonina di dalmine, appena 23 classificati nella categoria SM35, mentre tra gli SM50 erano ben 75. Parliamo di una gara di corsa, quindi tutte le "complicazioni" legate al triathlon non ci sono. è proprio il modello "gara di endurance", esploso verso la fine del secolo scorso, e che ha tenuto botta fino a circa 10 anni fa, che sembra non funzionare più, o meglio che non riesce ad avere appeal sugli sportivi più giovani
Problema culturale, i giovani non hanno più voglia di faticare, nella vita come nello sport
:mrgreen:
 
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NormaJean

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Buon anno a tutti in ritardo!!!

Con le feste ho chiuso il mio periodo di inattività in parte voluta in parte forzata dall'incidente, e la scorsa settimana ho ripreso con calma.

Ho nuotato 2 volte con 1,500 per sessione, la clavicola da un pò di fastidio ma è gestibile.
Rulli 3 volte iniziando con intervalli brevi in z3 e una pedalata lunga da 2h.
Corsa 2 volte per 40' piano piano, inserito solo variazioni da 100m, c'è da lavorare

Non ho attualmente obbiettivi, allenamento libero (prendendo i vecchi programmi di ripresa per avere un senso) e magari inserisco giusto per divertimento qualche cosa che prima non ho mai fatto, ad esempio un ramp test (che poi non userò visto che molti dicono sovrastimi) o qualcosa di diverso.
Quello che comunque ho imparato, o meglio "mi hanno imparato", è fare tutto in ottica progressiva.

Se il lavoro e di conseguenza il tempo me lo concedono deciderò di iscrivermi a qualche gara (mezza idea ce l'ho), e da quel momento chiamerò in causa il coach che in base allo stato di forma raggiunto mi dirà cosa fare.

Cose a caso:
mi piacerebbe cambiare la bici da corsa, più per sfizio, anche se la mia ha pochi km e va ancora benissimo (Bmc timemachine tmr02 2014).
Vorrei, ginocchio permettendo, tornare a correre un pochettino più forte, niente di trascendentale eh, comq parametro un 10km sotto i 4' (secca) perchè mi verrebbe voglia di fare qualche gara più corta (olimpico). Sarei comunque lento ma mi divertirei sicuramente di più.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Problema culturale, i giovani non hanno più voglia di faticare, nella vita come nello sport
:mrgreen:
io credo gli passi dopo una certa età perchè spesso, complici i genitori partono anche bene poi si perdono.
parlavo col direttore sportivo della società di ciclismo di mio figlio e mi ha detto che finchè son nei 'giovanissimi' di solito non mollano..poi al salto 'esordienti' ne reggono la metà visto che l impegno in pratica raddoppia.

quello che vedo invece è che la 'palestra' intesa come sala pesi tira sempre un casino qui, ci son le persone a litigarsi le macchine. il proliferare delle palestre , almeno da me, al di la della pausa pandemia, mi fa pensare che sia un modello di attività fisica che funziona , solo nel mio paesini/buco ora ce ne son 4 rispetto alle 2 di quando sono arrivato a cui si aggiunge una specie di 'zona crossfit' che sembra più un magazzino che una palestra.
 

gipsy

Scalatore
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state parlando di un fenomeno diverso, ovvero quello dell'abbandono dell'agonismo, al momento del passaggio dalle categorie giovanili a quelle assolute, o comunque a categorie che richiedono un maggiore impegno che mal si concilia con impegni scolastici ecc.
ma la crisi di triathlon, maratona, granfondo ecc. è originata dal fatto che, 20-25 anni fa, questi sport avevano un grande appeal su una popolazione amatoriale "giovane", diciamo attorno ai 30 anni, mentre, adesso, questo non avviene più.
cosa fa adesso questa popolazione nel tempo libero? vanno tutti in palestra? c'è modo di "riconvertirli" all'endurance?
 

N3bbia

Maglia Gialla
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butto li una provocazione ma forse l endurance è poco social (o poco spendibile sui social).

Tornando più serio no non credo sia possibile una riconversione all endurance, mi pare vada oltre la soglia di tempo che la 'popolazione' vuole/può dedicare allo sport.
 

gipsy

Scalatore
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butto li una provocazione ma forse l endurance è poco social (o poco spendibile sui social).

Tornando più serio no non credo sia possibile una riconversione all endurance, mi pare vada oltre la soglia di tempo che la 'popolazione' vuole/può dedicare allo sport.
la provocazione mi sfugge: mi puoi fare un esempio di qualcosa più "social" di una medaglia di finisher di (ad esempio) di una maratona?
e di conseguenza: qual'è la soglia di tempo che la popolazione vuole dedicare allo sport?
perché per portare a casa la medaglia di una maratona, ad un soggetto di 30 anni, basta davvero poco...
 

ap77

Pignone
2 Settembre 2020
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Brianza
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Ieri alla maratonina di dalmine, appena 23 classificati nella categoria SM35, mentre tra gli SM50 erano ben 75. Parliamo di una gara di corsa,
inoltre grossa parte dei partenti potenziali s'è riversata sullo sterrato ! anche le tapasciate più di successo in Brianza sono quelle con tanto sterrato e D+, non dico "trail" ma non strada. Forse ha anche stancato la ricerca della prestazione ? o il sacrificio per ottenerla ora è orientato verso altro ?
 

N3bbia

Maglia Gialla
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la provocazione mi sfugge: mi puoi fare un esempio di qualcosa più "social" di una medaglia di finisher di (ad esempio) di una maratona?
e di conseguenza: qual'è la soglia di tempo che la popolazione vuole dedicare allo sport?
perché per portare a casa la medaglia di una maratona, ad un soggetto di 30 anni, basta davvero poco...
per me le attività che lavorano sull estetica, come io penso che sia la palestra (non certo per chi la fa come complemento per altri sport) son le attività più social dove appunto è l immagine a definire una 'prestazione'.

sappiamo che se uno mira allo stare in forma semplicemente, magari con un occhio allo specchio, se la cava con decisamente meno impegno di una preparazione per maratona o un IM o una trail per quanto queste siano fattibili con relativamente poco sforzo ma forse è proprio la figura del maratoneta&soci a costituire sempre meno un obiettivo (come se 2h30 o 5h cambiasse poco aggiungo) da perseguire con continuità (farne una non lo prendo nemmeno in considerazione)

beninteso che io non sono in possesso di statistiche che lo possano definire ma vivo la realtà di quali sono i modelli dei giovani che frequento (perchè insegno, non fatevi strane idee) e vedo che i modelli, le ispirazioni stan decisamente cambiando.
 

N3bbia

Maglia Gialla
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inoltre grossa parte dei partenti potenziali s'è riversata sullo sterrato ! anche le tapasciate più di successo in Brianza sono quelle con tanto sterrato e D+, non dico "trail" ma non strada. Forse ha anche stancato la ricerca della prestazione ? o il sacrificio per ottenerla ora è orientato verso altro ?
io questo però lo capisco per come la vivo io spesso è proprio la voglia di levarsi dalle balle asfalto, città e paese e andar per prati e sentieri. Il trail mi attira per questo e se 'funziona' non può che farmi piacere (senza andar accanto a delle ultra da 100km)
 
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