Il problema, invece, è proprio questo: vogliono allargare la platea degli spettatori-telespettatori-clienti, e per fare questo hanno bisogno del mercato cinese, indonesiano, giapponese ecc, con i suoi milioni (miliardi) di nuovi consumatori pronti a divorare il prodotto-ciclismo come se fosse un hamburger o una coca. E in quest'ottica la corsetta cinese "tira" quanto e più di una sperduta corsetta in Europa (della serie: "Loubaix? Mah, salà in Flancia, cledo..."). Magari ci vorrà tempo, ma temo proprio che alla fine vinceranno loro (anche se spero di sbagliarmi)fino al 1987 c'era questo
https://it.wikipedia.org/wiki/Challenge_Pernod
Poi hanno inventato la coppa del mondo , perché abolendo il superprestige a volte nelle grandi corse i big si guardavano e vincevano delle seconde linee a volte anche terze.
E' arrivato poi il world tour.
Io lascerei solo la classifica world tour e abolirei le varie continental , con una classifica che tenga conto di tutte le corse professionistiche.
Naturalmente La Roubaix vale 10 e una corsetta in Cina 1.
Cosi' , non ci saranno corridori dai nomi esotici che portano più punti di un valido corridore conosciuto che magari fa pochi piazzamenti perché il capitano deve vincere La Roubaix e lui non può dominare l'ipotetica corsa Cinese.
L'esclusione dell'Africa si spiega in questo modo. Hanno tanto pubblico e tanta passione ma pochi soldi.Il problema, invece, è proprio questo: vogliono allargare la platea degli spettatori-telespettatori-clienti, e per fare questo hanno bisogno del mercato cinese, indonesiano, giapponese ecc, con i suoi milioni (miliardi) di nuovi consumatori pronti a divorare il prodotto-ciclismo come se fosse un hamburger o una coca. E in quest'ottica la corsetta cinese "tira" quanto e più di una sperduta corsetta in Europa (della serie: "Loubaix? Mah, salà in Flancia, cledo..."). Magari ci vorrà tempo, ma temo proprio che alla fine vinceranno loro (anche se spero di sbagliarmi)
Mala tempora...
Sicuramente non si correrebbe solo per la vittoria ma anche per il piazzamento. A me sinceramente non piace.A me la coppa del mondo piaceva. Quando ero bimbo la seguivo. Era bello vedere i ciclisti da classiche sfidarsi in una specie di classifica.
Il rischio è quello di aumentare la "battaglia per i punti" rendendo le corse più noiose...
Per l'UCI meglio le corse nel deserto arabico, senza spettatori, ma con i petroldollari degli sceicchi.
Poi una eventuale nuova "Coppa del Mondo" ha bisogno delle gare organizzate da ASO (Roubaix, LiegiBastogneLiegi, FrecciaVallone) e non credo sia facile addivenire a un accordo con loro.
Non ho detto che ci trovo qualcosa di male, anzi ben vengano un pò di petroldollari nel ciclismo dove gli investimenti di sponsor sono stati sempre inferiori alla passione popolare.Per le squadre ed i corridori no? Meglio "i monumenti" a paga zero?
ben vengano un pò di petroldollari nel ciclismo dove gli investimenti di sponsor sono stati sempre inferiori alla passione popolare.
Il potere ce l'hanno ASO e RCS non l'UCI che inevitabilmente subisce i diktat dei colossi organizzativi, senza i quali non va da nessuno parte.Io direi che gli investimenti di sponsor sono sempre stati alla stessa stregua della passione popolare. E questo è il problema. Il ciclismo avrebbe invece bisogno di gente capace a far quadrare 2 conti.
Invece stanno tutti li divisi nel loro orticello di passione a pregare che Aso gli dia la wildcard salvavita.
Tra l'altro, ricordo che domani discuteranno nel dettaglio la famosa riforma di Lappartient, che vuole ridurre i team WT da 18 a 15, con le retrocessioni e promozioni con i "Pro Team" (oggi Continental). E solo le prime 5 squadre della classifica per punti UCI sarebbero automaticamente qualificate per i grandi giri per 12 mesi. Con solo 2 wildcards disponibili agli organizzatori. In questo modo si aprirebbe la porta per più piccole squadre meritevoli ai grandi giri (quest'anno ad esempio Katusha e Dimension Data non si sarebbero qualificate per nessun grande giro).
Dubito che ASO e RCS siano d'accordo. A parte la riduzione dei team automaticamente qualificati ça va sans dire.
Quanto alle squadre continua a stupirmi lo scarso budget detenuto dai team, anche di punta, in relazione al rilievo mediatico che sponsorizzare una squadra di alto livello consente.
PS
prevengo l'ovvia eccezione: lo sponsor che ha la fortuna o la lungimiranza di mettere sotto contratto "il personaggio" piuttosto che una squadra. Ma i personaggi nel ciclismo sono sempre pochi. Oggi c'è solo Sagan.
beh la hansgrohe mica vende più rubinetti perché sponsorizza sagan.... La specialized sicuramente invece ha un bel ritorno...