Vediamo se indovinate... (lungo)

vulcan

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Vi faccio partecipi di questo interessante articolo, tratto da un periodico che si occupa di ciclismo alternativo, e più in particolare dei suoi aspetti scandalistici.
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Clamorosi sviluppi nella vicenda dei telai rubati


La soluzione della misteriosa vicenda legata alla sparizione dei telai artigianali per bici da corsa Zappullo sarebbe in dirittura d'arrivo.
Nel corso delle indagini giudiziarie nei confronti dell'ormai tristemente famoso capitano della Costa Concordia, è emerso infatti un documento particolarmente interessante, ora al vaglio della magistratura.

Il documento, che in realtà è una fotografia (che pubblicheremo non appena sarà disponibile), ritrae il capitano in compagnia di due personaggi, sulla cui identità viene mantenuto il massimo riserbo, e di un oggetto, su cui gli inquirenti non si sbilanciano, ma che sembra essere il vero protagonista dacché compare in primo piano. Nei corridoi del palazzo i funzionari, che proseguono alacremente la loro attività di fotocopiatura e trasferimento delle carte tra gli uffici, si schermiscono di fronte alle richieste degli inviati, anche se traspare un certo ottimismo per la risoluzione della vicenda.

Secondo fonti attendibili del nostro magazine ["Il raggio verde e il nipple rosa" ndr], l'oggetto in questione sarebbe riconducibile a un telaio di bicicletta di pregevole fattura recentemente trafugato da una nota azienda artigianale di Castelnuovo del Garda. Se così fosse, sempre secondo la nostra fonte di informazioni, il documento getterebbe nuova luce su una serie di furti perpetrati in questi anni ai danni dell'azienda, e sui quali il proprietario non ha mai voluto andare davvero a fondo. I furti, o le sparizioni (come le definisce benevolmente il proprietario), sono infatti sempre avvenuti successivamente alle visite che i molti appassionati di ciclismo effettuano numerose ogni anno; per tale motivo, forse, il proprietario è restio a rilasciare dichiarazioni, nel timore di danneggiare qualche suo appassionato estimatore.

Le indagini nei due filoni troverebbero pertanto, grazie a questo prezioso documento, un punto in comune, ed i rispettivi procuratori hanno già concordato il trasferimento dei fascicoli nella sede del tribunale competente per territorio.
La nostra fonte di informazioni riporta anche che, ad insospettire gli inquirenti, sarebbe stata proprio l'anomala presenza del telaio, collocato di fronte ai tre protagonisti, come a sottolinearne l'importanza, se non la preminenza.

E' bastata quindi una verifica presso l'azienda produttrice del manufatto, per scoprire che il telaio era di provenienza illecita e che la stessa azienda aveva già sporto diverse denunce di furto nel corso degli ultimi anni.
All'identificazione dei due personaggi in compagnia del capitano, si sarebbe giunti grazie al certosino lavoro degli inquirenti che hanno confrontato decine di migliaia di immagini del circuito interno dell'azienda riprese negli ultimi 5 anni.
Si tratterebbe quindi di un punto di svolta, anche perchè, così sembra, il documento consentirebbe non solo di identificare l'ideatore nonché esecutore materiale dei furti, ma anche il complice incaricato di riverniciare i telai, operazione per la quale, considerato l'elevato valore dei pezzi trafugati, occorre una particolare abilità e perizia. Questi era infatti un personaggio già noto alle Forze dell'Ordine, poichè indagato per favoreggiamento alla ricettazione di ingenti quantità di lubrificanti in uso all'Esercito Italiano.

E' invece ancora al vaglio del team di esperti e consulenti psicologi del procuratore aggiunto la ricostruzione della personalità del presunto ideatore dei furti seriali, anch'esso a fianco del capitano nell'immagine. Secondo i primi elementi raccolti, pare infatti che, dietro una vita di apparente normalità e banalità quotidiane, si nasconda una vera e propria mania feticistica per tali oggetti, tale da far ritenere l'individuo affetto da una forma di disturbo paranoide. Durante le perquisizioni effettuate in casa dell'interessato, sarebbero state infatti ritrovate ingenti quantità di scorie di fonderia e scarti di lavorazione metallici, probabilmente prodotti nella medesima azienda produttrice dei telai rubati.
In quest'ottica, troverebbero spiegazione anche alcune segnalazioni degli abitanti della zona di Castelnuovo, che sostengono di aver visto un individuo sospetto aggirarsi, durante le ore notturne, lungo i muri perimetrali dell'azienda, ansimando rumorosamente e raccogliendo, appunto, piccoli oggetti da terra.

Fino ad oggi, gli inquirenti erano stati infatti erroneamente orientati nella ricerca di un profilo psicologico tipico del maniaco sessuale, a causa della testimonianza di un travestito della zona, che si fa chiamare il Dottore, che riteneva di essere l'oggetto di tali attenzioni notturne.
Resta al momento sconosciuto il motivo che ha indotto i protagonsiti della vicenda a farsi ritrarre in presenza di un oggetto poi risultato rubato; una leggerezza che probabilmente costerà loro cara.
Durante gli interrogatori, il capitano della Concordia non avrebbe fatto emergere elementi di particolare rilevanza, se non che l'oggetto doveva rappresentare un omaggio alla sua persona e alla compagnia di navigazione di appartenenza, come a significare una sorta di gemellaggio tra due oggetti, così diversi nelle dimensioni ma così simili nella solidità (eterna, "almeno così credevo", avrebbe dichiarato il capitano) dei materiali che li costituiscono.

Secondo gli inquirenti, dietro alla vicenda, si nasconderebbe invece un importante personaggio, un artista dalla personalità controversa, forse addirittura un musicista che si spaccia, a seconda delle circostanze, per Agente procacciatore di affari, consulente sentimentale o promotore dell'immagine di improbabili frequentatori del sottobosco ciclistico amatoriale. A tale misterioso individuo, che alcuni dicono essere legato a doppio filo con un famoso novelliere con la passione per gli scacchi, era probabilmente destinato in origine il telaio. Si dice infatti che potrebbe aver commissionato sia l'ultimo furto sia l'anomala colorazione del pezzo, che si distingue per dei caratteristici frutti dalle tonalità tipicamente mediterranee, di cui sembrerebbe andare molto ghiotto.
I due indagati, che forse si sentivano ormai braccati, hanno probabilmente tentato di disfarsi del telaio scambiandolo con un paio di biglietti per un viaggio in crociera sul Mediterraneo.
 

vulcan

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Stasera verrà pubblicata, in esclusiva, anche la foto :mrgreen:
Ore 21.00 - come promesso...
 

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gianky

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Ansa(*) ore 19:23 sembra però che alcuni telai siano stati rivenduti in svizzera.....



(*) Vulcan non è voce del verbo ansimare - quello del tizio attorno alla fabbrica tanto per intenderci
 

gatto nero gatto bianco

Apprendista Cronoman
5 Dicembre 2007
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bagnolo mella
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kuota karma nome: Beppe
ecco le prove che scagionano me e mescal :mrgreen::mrgreen::-x


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lukk

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24 Marzo 2009
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Fiorano Modenese
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sì..sì... ce l'ho, rossa e nera
è tutta un'invenzione giornalistica non ci credo !!!!!
poi magari tra poco salta fuori che mandavano veline velone "scio'girl" per distrarre il produttore ....ma dai .....
i giornalisti :rosik: