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<blockquote data-quote="porcatrota" data-source="post: 1559830" data-attributes="member: 9399"><p>Assolutamente si, dove si firma? Alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni, di può dimostrare che alla UCI hanno la stessa competenza sull'equipaggiamento tecnicoa che può avere una cozza pelosa applicata allo studio di una supernova. </p><p>Basti ricordarne una: l'aver stabilito una misura assoluta (e non una proporzionale a qualche segmento corporeo dell'atleta) entro la quale contenere l'estensione manubrio per evitare che si ripetesse la posizione cosiddetta "superman". Il risultato? Che gli atleti di piccola taglia vi si potevano accomodare lo stesso, mentre gli altri no. Ecco dove sono bravi: mettere insieme pirlata e iniquità sportiva in un solo colpo.</p><p>Per tornare ai limiti di forma (o perché no, anche di peso), sarebbe sufficiente che si stabilisca che il telaio deve prima passare attraverso un test di laboratorio, utilizzando l'attuale CEN, magari, oppure un apposito protocollo, che ne stabilisca l'assoluta sicurezza per gli atleti che lo dovranno utilizzare, cosa che deve essere SEMPRE garantita primo di ogni altra. Poi via libera alla fantasia. E non si preoccupi (come dice di voler fare l'UCI quando sostiene che allora i paesi poveri non potrebbero tenere il passo con glia ltri nella sperimentazione tecnica), chi pensa che i costi non siano proporzionati ai benefici, c'è sempre qualcuno a cui piace fare lo sponsor. Dobbiamo ricordare Colnago che in piena guerra fredda era accolto come Yuri Gagarin quando atterrava a Mosca (due macchine della polizia lo andavano a prendere appena sotto l'aereo, dice lui), semplicemente perché forniva l'attrezzatura alla nazionale di quel paese?</p><p></p><p>Avresti dovuto vedere l'incazzatura dei responsabili marketing di Zipp o di Corima (al tempo presidente del COLIBI - lobby dei produttori europei-) e di tanti altri (l'avete mai visto il telaio con il quale ha debuttato Cervelo?), l'indomani dell'approvazione della norma sulla forma obbligata a doppio diamante dei telai!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="porcatrota, post: 1559830, member: 9399"] Assolutamente si, dove si firma? Alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni, di può dimostrare che alla UCI hanno la stessa competenza sull'equipaggiamento tecnicoa che può avere una cozza pelosa applicata allo studio di una supernova. Basti ricordarne una: l'aver stabilito una misura assoluta (e non una proporzionale a qualche segmento corporeo dell'atleta) entro la quale contenere l'estensione manubrio per evitare che si ripetesse la posizione cosiddetta "superman". Il risultato? Che gli atleti di piccola taglia vi si potevano accomodare lo stesso, mentre gli altri no. Ecco dove sono bravi: mettere insieme pirlata e iniquità sportiva in un solo colpo. Per tornare ai limiti di forma (o perché no, anche di peso), sarebbe sufficiente che si stabilisca che il telaio deve prima passare attraverso un test di laboratorio, utilizzando l'attuale CEN, magari, oppure un apposito protocollo, che ne stabilisca l'assoluta sicurezza per gli atleti che lo dovranno utilizzare, cosa che deve essere SEMPRE garantita primo di ogni altra. Poi via libera alla fantasia. E non si preoccupi (come dice di voler fare l'UCI quando sostiene che allora i paesi poveri non potrebbero tenere il passo con glia ltri nella sperimentazione tecnica), chi pensa che i costi non siano proporzionati ai benefici, c'è sempre qualcuno a cui piace fare lo sponsor. Dobbiamo ricordare Colnago che in piena guerra fredda era accolto come Yuri Gagarin quando atterrava a Mosca (due macchine della polizia lo andavano a prendere appena sotto l'aereo, dice lui), semplicemente perché forniva l'attrezzatura alla nazionale di quel paese? Avresti dovuto vedere l'incazzatura dei responsabili marketing di Zipp o di Corima (al tempo presidente del COLIBI - lobby dei produttori europei-) e di tanti altri (l'avete mai visto il telaio con il quale ha debuttato Cervelo?), l'indomani dell'approvazione della norma sulla forma obbligata a doppio diamante dei telai! [/QUOTE]
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