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<blockquote data-quote="Mardot" data-source="post: 3734916" data-attributes="member: 8422"><p>E lo è, senza dubbio.</p><p> </p><p>Però lo sappiamo bene da dove viene Stefano Scapin, e sappiamo ancor meglio il motivo per cui è diventato famoso. Scapin è stato un eccellente designer (Compasso d'Oro) e un eccellente costruttore di bici in acciaio, generando prodotti di assoluto livello.</p><p> </p><p>Il suo impiego in Pinarello può avere quindi due risvolti, uno è quello di sfruttarne il nome e le conoscenze, l'altro è quello di sfruttare le sue capacità e conoscenze tecniche.</p><p> </p><p>Nel primo caso mi sentirei di battezzare negativamente la scelta, perché sarebbe una scelta fine a se stessa, sfrutti un po' le sue conoscenze e quel po' di notorietà in ambito ciclistico e poi, quando si esaurisce la spinta, torna tutto come prima.</p><p> </p><p>Nel secondo caso invece mi sentirei di dire che sarebbe un'arma vincente, non mi pare che oltre a Stefano Scapin ce ne siano tanti altri sul mercato come lui, ci sarebbe Doriano, ma per ora sembra autoimpegnato. Ma a questo punto con l'ingresso di Scapin in Pinarello mi aspetterei di rivedere forme aggraziate, sobrie, eleganti e uniche nei nuovi cataloghi, benché rimanendo esclusivamente in ambito carbonio, perché queste erano le qualità di Scapin e questi erano (e sono) i punti di forza di un design che vuole/deve contraddistinguersi dal "piattume" medio che si vede in giro.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mardot, post: 3734916, member: 8422"] E lo è, senza dubbio. Però lo sappiamo bene da dove viene Stefano Scapin, e sappiamo ancor meglio il motivo per cui è diventato famoso. Scapin è stato un eccellente designer (Compasso d'Oro) e un eccellente costruttore di bici in acciaio, generando prodotti di assoluto livello. Il suo impiego in Pinarello può avere quindi due risvolti, uno è quello di sfruttarne il nome e le conoscenze, l'altro è quello di sfruttare le sue capacità e conoscenze tecniche. Nel primo caso mi sentirei di battezzare negativamente la scelta, perché sarebbe una scelta fine a se stessa, sfrutti un po' le sue conoscenze e quel po' di notorietà in ambito ciclistico e poi, quando si esaurisce la spinta, torna tutto come prima. Nel secondo caso invece mi sentirei di dire che sarebbe un'arma vincente, non mi pare che oltre a Stefano Scapin ce ne siano tanti altri sul mercato come lui, ci sarebbe Doriano, ma per ora sembra autoimpegnato. Ma a questo punto con l'ingresso di Scapin in Pinarello mi aspetterei di rivedere forme aggraziate, sobrie, eleganti e uniche nei nuovi cataloghi, benché rimanendo esclusivamente in ambito carbonio, perché queste erano le qualità di Scapin e questi erano (e sono) i punti di forza di un design che vuole/deve contraddistinguersi dal "piattume" medio che si vede in giro. [/QUOTE]
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