borsite cistica (baker)

Fulvio

Apprendista Cronoman
10 Dicembre 2006
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Pontedera o ovunque!!!
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Bici
Specialized SL3
salve a tutti,

qualcuno di voi ne sa qualcosa, o ne è stato colpito?


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Le cisti di Baker, note anche come cisti poplitee,costituiscono una patologia piuttosto comune, che colpisce le articolazioni in generale, ma prevalentemente il ginocchio e l'area del
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cavo popliteo
(o fossa poplitea), parte posteriore della coscia nella quale sono raggruppati i muscoli necessari per il piegamento del ginocchio e la conseguente flessione della gamba sulla coscia. Le cisti di Baker possono presentarsi in qualsiasi fascia d'età e, a seconda delle dimensioni e dell'area colpita, possono raggiungere diversi livelli di pericolosità, per cui in certi casi risulta necessaria l'asportazione tramite intervento chirurgico. Le cisti poplitee devono il loro nome a William Morrant Baker, chirurgo della seconda metà dell'800 che si occupò in particolare delle cisti della borsa del gastrocnemio-semimembranoso (il muscolo del polpaccio), pubblicando uno studio clinico sulla formazione di queste cisti. In questo lavoro descrisse otto casi nei quali le cisti poplitee erano associate prevalentemente al versamento articolare del ginocchio, ma in seguito si occupò anche delle tumefazioni delle borse sinoviali in sedi diverse rispetto al ginocchio, ossia spalla, gomito, anca e caviglia. Unico neo nel lavoro di Baker fu quello di non riuscire a chiarire i rapporti di comunicazione tra articolazione e borsa, che tuttavia rappresentano ancora oggi una questione piuttosto dibattuta.


Meccanismi di formazione delle cisti di Baker – Attualmente si ritiene che le cisti poplitee siano dovute a un'anomala distensione della borsa del gastrocnemio-semimembranoso oppure, in misura minore, a un'estroflessione della membrana sinoviale articolare. Nella maggior parte dei soggetti normali è comune ritrovare una comunicazione anatomica tra la borsa del gastrocnemio-semimembranoso e il cavo articolare, tendente ad accentuarsi con l'avanzare degli anni. La borsa è posizionata tra il capo mediale del gastrocnemio e il muscolo semimembranoso, con la conseguenza che, in caso di versamento articolare, aumentando la pressione all'interno della cavità, il liquido può tranquillamente infiltrarsi nella borsa con un meccanismo a valvola che consente, tuttavia, soltanto il passaggio del liquido dal ginocchio alla borsa e non il contrario. Il liquido che penetra all'interno della borsa ne provoca una distensione, formando appunto le cisti. Le cisti di Baker possono scaturire inoltre per altri motivi: in certi casi possono formarsi senza il versamento intra-articolare, per esempio a causa di una borsite primaria; spesso accade che le cisti siano conseguenti a un'erniazione della membrana sinoviale in un'area di minor resistenza della parte posteriore della capsula articolare, per esempio tra il muscolo del gastrocnemio e il soleo. Solitamente le cisti poplitee si sviluppano in senso caudale e medialmente, mentre non capita quasi mai che si distendano in alto verso la coscia.
Diagnosi delle cisti di Baker – Il metodo impiegato per la diagnosi delle cisti poplitee è costituito dall'ecografia articolare, un esame semplice e non invasivo, in grado di fornire un quadro chiaro e completo dei tessuti molli e di molte strutture articolari (membrana sinoviale, menisco, cartilagini articolari per esempio) e periarticolari (soprattutto legamenti e tendini). L'esame ecografico del cavo popliteo viene effettuato tramite una serie di scansioni posteriori multidirezionali, con il paziente mantenuto in posizione distesa. Le immagini ecografiche mostrano chiaramente gli aspetti delle cisti di Baker: esse appaiono come formazioni liquide con pareti molto sottili, di forma ovalare o allungata, di dimensioni piuttosto variabili (da pochi mm ad alcuni cm, ma sono noti casi eccezionali di cisti giganti che arrivano fino alla caviglia, lunghe fino a 30 cm!).
L'esame ecografico può inoltre servire per l'analisi strutturale delle cisti (parete cellulare, presenza di villi e setti, sintomi di artrite reumatoide e osteoartrosi) e per evidenziare la comunicazione tra le cisti di Baker e il cavo articolare. Quest'ultima informazione è fondamentale per stabilire la causa della formazione delle cisti, poiché l'assenza di questo collegamento è indice del fatto che le cisti sono dovute a una borsite senza un concomitante impegno articolare. Tramite l'ecografia è inoltre possibile riuscire a distinguere le cisti di Baker dagli aneurismi dell'arteria poplitea, dai tumori dei tessuti molli (i sarcomi), dai gangli del tendine popliteo e dai rarissimi tofi gottosi del cavo popliteo.

Terapie e possibili complicanze – Le cisti di Baker possono essere curate secondo diverse procedure, a seconda dell'origine, del loro grado di sviluppo e dell'area interessata. Nei casi in cui l'origine delle cisti sia traumatica è possibile somministrare dei semplici farmaci antinfiammatori, utilizzando le tecniche di ionoforesi (della durata di almeno 30 minuti) e di mesoterapia. Le cisti che si formano per sfiancamento della parete articolare posteriore, dovuta per esempio alla rottura del menisco o a un problema dell'articolazione, possono essere sottoposte ad artroscopia e pulizia dell'articolazione. In questi casi è la dimensione della cisti a influenzare la tecnica da impiegare, dalla semplice aspirazione sotto controllo artroscopico per le cisti relativamente piccole all'intervento chirurgico per l'asportazione di quelle di dimensioni maggiori. Risulta fondamentale, dunque, anche in campo terapeutico l'impiego dell'ecografia, permettendo lo svuotamento o l'asportazione ecoguidata delle cisti o l'introduzione in esse di farmaci. Tra le possibili complicanze che si possono avere va ricordata la rottura delle cisti di Baker e la compressione vasale, in grado di causare una sintomatologia molto simile a quella della tromboflebite, ma anch'essa riscontrabile tramite l'esame ecografico e risolvibile piuttosto facilmente.



AGGIUNGO SOLO CHE IL CICLISTA E' SOTTOPOSTO IN CASI TIPICAMENTE DA DA ALLUNGAMENTO ECCESSIVO DELLA GAMBA (LEGGI "SELLA ALTA").
SI GUARISCE MA CI VUOLE CALMA E RIPOSO PER UN PO'
 

just

Apprendista Passista
5 Settembre 2005
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ne ho sofferto alcuni anni fa
mi si formava una borsite nella parte posteriore del ginocchio in occasione di sforzi in palestra (esercizi di squat) o a seguito di running....
dagli esami è emersa una lesione del menisco.
Il problema lo risolvevo attraverso l'aspirazione con siringa del liquido serioso che si accumulava all'interno della cisti.
Da allora, su consiglio dell'ortopedico, ho iniziato l'attività con la bici e la cisti non si è più riformata.
 

just

Apprendista Passista
5 Settembre 2005
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ciao, Just volevo chiederti che tipo di esame hai fatto,perchè secondo me ho anche altri problemi..
che tipo di fastidio ti dava la lesione al menisco?


ciao ciao

la lesione in sè non mi dava alcun fastidio e non me ne da'... il menisco è lesionato a metà da parte a parte, ma resta in sede.... finchè resta così nessun problema.
La borsite è stata una conseguenza del cattivo funzionamento del menisco dopo la lesione, a seguito dei traumi dovuti alla corsa o sforzi ripetuti.
Per gli esami, se non ricordo male, feci la tac....