Freni a disco: pregi e difetti (Parte 4)

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andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
Anche a me giurano e spergiurano di non saperne nulla. Che poi sia vero, non so...
Questo sembra l'articolo più informato, ad oggi:

Mi sembrano tante supposizioni e basta...
Vedendo quanto erano reticenti nel montare il pignone da 10 sulle mtb non sono così sicuro che lo adotteranno anche su strada
Soprattutto perché non serve più di tanto, specialmente accoppiato a cassette e guarniture spaziate a casaccio tipo la 10-33 sram
Credo che la via più logica sarebbe mantenere guarniture simili alle attuali con 16-17 denti( come sul grx...) di salto fra le due corone in modo da poter spaziare correttamente il pacco pignoni, insomma un lavoro più simile al 12v campagnolo che a quello sram, ovviamente mia opinione eh
 

Fran Cesco

Gregario
29 Gennaio 2015
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Celestiale
cut
Bene qui te ed altri mi venite ancora a sfondare i maroni con i cerchi rim,
Ma siete no obsoleti siete retrogradi siete all'era della pietra
cut
Sorvolando sui toni, che si commentano da soli, il problema è proprio sul concetto di progresso.
Premesso che i freni a disco li ho provati e pure montati e smontati da solo, nonostante la mia poca pratica meccanica, il problema per chi la pensa come me (probabilmente solo io) prescinde dal valore tecnico dei freni a disco.
Diamo per assodato che i freni a disco funzionano meglio da ogni punto di vista rispetto ai rim.
Diamo come assodato che fra poco a forza di progressi tecnici si supererà l'handicap del peso (che comunque ai fini prestazionali amatoriali non è rilevante)
Diamo come ridicoli i pericoli da affettamento dei dischi in caso di caduta ed ogni considerazione sulla aerodinamica.
Rimane, per me, il problema della manutenzione. Trovo, a mio giudizio, inutile "progredire" ai dischi: con i rim io non mi sono mai sentito in pericolo nè nelle numerose inchiodate d'emergenza nè in discese al -15% bagnato e con fogliame macerato. Considerazioni mie personali che valgono esclusivamente per me e per il mio modo di andare in bici. In 40000 km avrò perso 10 minuti in manutenzione dei freni. Qualunque aggravio di manutenzione per me apporta un regresso, non un progresso. Qualunque aumento di capacità frenante non mi serve, e lo dico alla luce di diversi "salvataggi" in inchiodata. Per cui quando mi toccherà comprare una sistema che fra me e bici non arriva ai 100 chili su cui il mercato mi ha imposto un impianto IDRAULICO, dovrò scegliere fra imparare a gestire nuove problematiche tecniche (che per carità può essere anche divertente) o passare più tempo dal meccanico (che per carità può essere anche divertente). Io, dal mio isolato punto di vista che nessuno condividerà, vedo i dischi come una complicazione di un progetto che fa della semplicità il suo fascino. E quindi un regresso. Questo non significa che vedo gli entusiasti del disco come ebeti, le motivazioni che portate sono ragionevoli e talvolta espresse persino con educazione e garbo. Il mio ragionamento si inserisce sui "difetti" del disco. Non difetti tecnici, sui quali lascio la parola a chi ha esperienze concrete. Ma difetti concettuali, che ho cercato di spiegare con chiarezza e per i quali non mi serve aver provato 40 biciclette diverse ma solo un atteggiamento critico verso ciò che il mercato mi propone/impone.
E comunque, aldilà di tutto, pensare di alzare i toni o di discutere in termini di "fazioni" sui dischi della bicicletta, se si distoglie un attimo lo sguardo dal monitor, è semplicemente ridicolo.
 

Maurolic

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15 Agosto 2011
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tra 12v e posture varie state divagando su temi che c'entrano poco coi dischi, tornate in tema, grazie

Io ho difficoltà a capire il tema, sinceramente.
Sembra più un thread dove trovare le scuse da dire alla moglie per l'acquisto della nuova bici che frena, che altro.
E' chiaro che i pregi e difetti, che esistono e che sono chiari, hanno però valutazioni soggettive e non hanno valenze assolute.
Ad esempio, la migliore frenata generale e specificamente sul bagnato dei freni a disco, non è così importante per me rispetto alla loro complicazione della manutenzione e al loro costo (sia iniziale che periodico).
Io amo la semplicità della bici, il fatto che sia un cavo a comandare il freno (interessante come si parla praticamente solo di impianti idraulici... e questo dice tanto) e che sostituisco i pattini ogni 3 anni (faccio mediamente 8.000km all'anno).
Il fatto è che non interessa ascoltare ragioni diverse dalle proprie, ma far valere i propri ragionamenti, magari mascherandole con presunti vantaggi tecnici.

Io ad esempio, non amo i freni a disco (ho una bici con questo sistema), preferisco i classici RIM, ritengo che dietro questo cambiamento ci sia il duplice scopo di far aumentare i costi di gestione e nel mentre rivoluzionare tutto il settore bici, in poche parole marketing.
Ma io non costruisco le bici e soprattutto non critico le scelte degli altri.
 
R

RedCaad

Guest
Sorvolando sui toni, che si commentano da soli, il problema è proprio sul concetto di progresso.
Premesso che i freni a disco li ho provati e pure montati e smontati da solo, nonostante la mia poca pratica meccanica, il problema per chi la pensa come me (probabilmente solo io) prescinde dal valore tecnico dei freni a disco.
Diamo per assodato che i freni a disco funzionano meglio da ogni punto di vista rispetto ai rim.
Diamo come assodato che fra poco a forza di progressi tecnici si supererà l'handicap del peso (che comunque ai fini prestazionali amatoriali non è rilevante)
Diamo come ridicoli i pericoli da affettamento dei dischi in caso di caduta ed ogni considerazione sulla aerodinamica.
Rimane, per me, il problema della manutenzione. Trovo, a mio giudizio, inutile "progredire" ai dischi: con i rim io non mi sono mai sentito in pericolo nè nelle numerose inchiodate d'emergenza nè in discese al -15% bagnato e con fogliame macerato. Considerazioni mie personali che valgono esclusivamente per me e per il mio modo di andare in bici. In 40000 km avrò perso 10 minuti in manutenzione dei freni. Qualunque aggravio di manutenzione per me apporta un regresso, non un progresso. Qualunque aumento di capacità frenante non mi serve, e lo dico alla luce di diversi "salvataggi" in inchiodata. Per cui quando mi toccherà comprare una sistema che fra me e bici non arriva ai 100 chili su cui il mercato mi ha imposto un impianto IDRAULICO, dovrò scegliere fra imparare a gestire nuove problematiche tecniche (che per carità può essere anche divertente) o passare più tempo dal meccanico (che per carità può essere anche divertente). Io, dal mio isolato punto di vista che nessuno condividerà, vedo i dischi come una complicazione di un progetto che fa della semplicità il suo fascino. E quindi un regresso. Questo non significa che vedo gli entusiasti del disco come ebeti, le motivazioni che portate sono ragionevoli e talvolta espresse persino con educazione e garbo. Il mio ragionamento si inserisce sui "difetti" del disco. Non difetti tecnici, sui quali lascio la parola a chi ha esperienze concrete. Ma difetti concettuali, che ho cercato di spiegare con chiarezza e per i quali non mi serve aver provato 40 biciclette diverse ma solo un atteggiamento critico verso ciò che il mercato mi propone/impone.
E comunque, aldilà di tutto, pensare di alzare i toni o di discutere in termini di "fazioni" sui dischi della bicicletta, se si distoglie un attimo lo sguardo dal monitor, è semplicemente ridicolo.

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alvan

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Dogma F disk
Il punto sollevato da Fran Cesco è importante, ma le mie conclusioni sono molto diverse.
Ho i dischi sulla MTB da 8 anni. Dei bellissimi Formula con pompettine radiali che mi ricordano i Brembo che avevo sulla Ducati 998S...
Acqua, fango, polvere, salite, discese e trasporto autostradale sotto diluvio. Mai dovuto fare una registrazione, solo facilissimo cambio di ferodi, qualche volta portati al ferro, senza che succedesse nulla di che...
Niente di molto diverso, ovviamente, sui rim della BDC, ma anche lì cambio di pattini e, in più, ogni tanto una tiratina ai registri e una centratura al ripartitore. Mi pare che come problema, per i dischi, non ci sia neppure questo...
Visto che siamo tornati in argomento.
Visto che in termini strettamente funzionali, di pesi, aero, etc stiamo spaccando capelli in quattro, aggiungerei una considerazione che ai duri e puri non piacerà ma che a me, che nella bici moderna trovo anche, e molto, il piacere della bellezza estetico-meccanica, pare importantissimo.
In un oggetto così euristico come la bici, la separazione tra funzioni, con soluzioni più mirate, sembra un cosa bella da considerare.
Quindi, per me e solo per me, il cerchio è il cerchio. Serve a sostenere il pneumatico, a rotolare e a sopportare le sollecitazioni che questa funzione comporta, meglio se non ne subisce altre (anche se sappiamo tutti che lo fa da un secolo senza problemi, ma non è questo il punto).
Il freno è il freno. Serve a rallentare la bici e va pensato per sopportare la trasformazione dell'energia cinetica in calore, evitando che questo calore vada dove è meglio che non vada, e applicare il momento torcente in un punto progettato per sopportarlo facilmente.
Considerazioni esoteriche? Forse, ma concordo con Pirsig che deve esserci eleganza e chiarezza nella definizione di un sistema meccanico...

P.S. del resto anche con i rim non è che tutto filò liscio e semplice, quando entrarono in gioco i cerchi in carbonio (che nessuno si sogna di contestare). Piste in alluminio, raccomandazioni sui pattini, pulizia accurata, insomma parlare di semplicità concettuale andò anche in quel caso a pallino...
 
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pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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Rimane, per me, il problema della manutenzione. Trovo, a mio giudizio, inutile "progredire" ai dischi: con i rim io non mi sono mai sentito in pericolo nè nelle numerose inchiodate d'emergenza nè in discese al -15% bagnato e con fogliame macerato. Considerazioni mie personali che valgono esclusivamente per me e per il mio modo di andare in bici. In 40000 km avrò perso 10 minuti in manutenzione dei freni. Qualunque aggravio di manutenzione per me apporta un regresso, non un progresso. Qualunque aumento di capacità frenante non mi serve, e lo dico alla luce di diversi "salvataggi" in inchiodata. Per cui quando mi toccherà comprare una sistema che fra me e bici non arriva ai 100 chili su cui il mercato mi ha imposto un impianto IDRAULICO, dovrò scegliere fra imparare a gestire nuove problematiche tecniche (che per carità può essere anche divertente) o passare più tempo dal meccanico (che per carità può essere anche divertente). Io, dal mio isolato punto di vista che nessuno condividerà, vedo i dischi come una complicazione di un progetto che fa della semplicità il suo fascino. E quindi un regresso. Questo non significa che vedo gli entusiasti del disco come ebeti, le motivazioni che portate sono ragionevoli e talvolta espresse persino con educazione e garbo. Il mio ragionamento si inserisce sui "difetti" del disco. Non difetti tecnici, sui quali lascio la parola a chi ha esperienze concrete. Ma difetti concettuali, che ho cercato di spiegare con chiarezza e per i quali non mi serve aver provato 40 biciclette diverse ma solo un atteggiamento critico verso ciò che il mercato mi propone/impone.
E comunque, aldilà di tutto, pensare di alzare i toni o di discutere in termini di "fazioni" sui dischi della bicicletta, se si distoglie un attimo lo sguardo dal monitor, è semplicemente ridicolo.
Io ho difficoltà a capire il tema, sinceramente.
Sembra più un thread dove trovare le scuse da dire alla moglie per l'acquisto della nuova bici che frena, che altro.
E' chiaro che i pregi e difetti, che esistono e che sono chiari, hanno però valutazioni soggettive e non hanno valenze assolute.
Ad esempio, la migliore frenata generale e specificamente sul bagnato dei freni a disco, non è così importante per me rispetto alla loro complicazione della manutenzione e al loro costo (sia iniziale che periodico).
Io amo la semplicità della bici, il fatto che sia un cavo a comandare il freno (interessante come si parla praticamente solo di impianti idraulici... e questo dice tanto) e che sostituisco i pattini ogni 3 anni (faccio mediamente 8.000km all'anno).
Il fatto è che non interessa ascoltare ragioni diverse dalle proprie, ma far valere i propri ragionamenti, magari mascherandole con presunti vantaggi tecnici.

Io ad esempio, non amo i freni a disco (ho una bici con questo sistema), preferisco i classici RIM, ritengo che dietro questo cambiamento ci sia il duplice scopo di far aumentare i costi di gestione e nel mentre rivoluzionare tutto il settore bici, in poche parole marketing.
Ma io non costruisco le bici e soprattutto non critico le scelte degli altri.

una cosa sinceramente non capisco, visto che abbiamo/avete appurato che i vari difetti quali peso ed altro sono per lo piu' superate, mi spiegate dov'e tutta questa immensa manutenzione rispetto ai rim, le pastiglie sono piu' facili da cambiare lo spurgo in pratica non si fa quasi mai, dopo 20k post ancora fatico a capire cosa sia questa fantomatica manutenzione in piu'.
 
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MP_nella_BG

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4 Agosto 2017
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Colnago V4Rs - Orca OMX
Salve a tutti, non so nemmeno se è il thread giusta per questa domanda, ma ci provo....
So che esistono degli "spessori" (non saprei come definirli) da mettere dentro le pinze dei freni quando si toglie la ruota per evitare che la pinza si stringa. Li ho trovati per le pinze da MTB ma non per quelle da BDC...qualcuno sa dirmi un nome o un codice di dove poter trovare questo accessorio?
 

MP_nella_BG

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oh se vuoi aver ragione ti do ragione.

pincopallo o froome perdi 4/5 secondi al km. chissenefrega se devi vincere il tour o no. li perdi e amen. e possono aumentare perché non sei una macchina e ti affatichi in maniera progressiva.
qui nessuno fa il tour percui ed è sottointeso da quando hanno aperto il forum nel 2004.

Allora butta via la borraccia, cosi ti alleggerisci di mezzo chilo almeno.
 

sheik yerbouti

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Salve a tutti, non so nemmeno se è il thread giusta per questa domanda, ma ci provo....
So che esistono degli "spessori" (non saprei come definirli) da mettere dentro le pinze dei freni quando si toglie la ruota per evitare che la pinza si stringa. Li ho trovati per le pinze da MTB ma non per quelle da BDC...qualcuno sa dirmi un nome o un codice di dove poter trovare questo accessorio?
gli spessori sono questi
ma se vai da meccanico sotto casa te li regala ( se l'e' mia crosta)
 
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kikhit

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21 Dicembre 2004
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tra torinese e pinerolese, un po' qui e un po' lì
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una bitumiera e altri aggeggi a pedali con due ruote più o meno grasse
Salve a tutti, non so nemmeno se è il thread giusta per questa domanda, ma ci provo....
So che esistono degli "spessori" (non saprei come definirli) da mettere dentro le pinze dei freni quando si toglie la ruota per evitare che la pinza si stringa. Li ho trovati per le pinze da MTB ma non per quelle da BDC...qualcuno sa dirmi un nome o un codice di dove poter trovare questo accessorio?

Va benissimo un pezzo di cartone spesso se non ne hai a portata di mano di 'originali'. Con la corsa lunga delle leve da bdc, però, è piuttosto difficile fare uscire del tutto i pistoncini per errore. o-o
 
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alvan

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Salve a tutti, non so nemmeno se è il thread giusta per questa domanda, ma ci provo....
So che esistono degli "spessori" (non saprei come definirli) da mettere dentro le pinze dei freni quando si toglie la ruota per evitare che la pinza si stringa. Li ho trovati per le pinze da MTB ma non per quelle da BDC...qualcuno sa dirmi un nome o un codice di dove poter trovare questo accessorio?
La pinza non 'si stringe'. Tutt'al più i pistoncini non rientrano interamente. Tenere lontane le mani dalle leve, spruzzata abbondante di alcol isopropilico e pulitina con un cotton fiok fino a che anche dando una leggera strizzatina si muovano liberi, fare leva con la leva di plastica smonta copertoni (i raffinati hanno l'apposita paletta ma è la stessa cosa) fino a che sono a filo con la pinza e rimonti i ferodi. Amen.

PS Però è giusto anche quello che dice Sheik sulla necessità di mettere uno spessore in caso di trasporto senza ruote montate...
 

andry96

Ammiraglia
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Io ho difficoltà a capire il tema, sinceramente.
Sembra più un thread dove trovare le scuse da dire alla moglie per l'acquisto della nuova bici che frena, che altro.
E' chiaro che i pregi e difetti, che esistono e che sono chiari, hanno però valutazioni soggettive e non hanno valenze assolute.
Ad esempio, la migliore frenata generale e specificamente sul bagnato dei freni a disco, non è così importante per me rispetto alla loro complicazione della manutenzione e al loro costo (sia iniziale che periodico).
Io amo la semplicità della bici, il fatto che sia un cavo a comandare il freno (interessante come si parla praticamente solo di impianti idraulici... e questo dice tanto) e che sostituisco i pattini ogni 3 anni (faccio mediamente 8.000km all'anno).
Il fatto è che non interessa ascoltare ragioni diverse dalle proprie, ma far valere i propri ragionamenti, magari mascherandole con presunti vantaggi tecnici.

Io ad esempio, non amo i freni a disco (ho una bici con questo sistema), preferisco i classici RIM, ritengo che dietro questo cambiamento ci sia il duplice scopo di far aumentare i costi di gestione e nel mentre rivoluzionare tutto il settore bici, in poche parole marketing.
Ma io non costruisco le bici e soprattutto non critico le scelte degli altri.

La manutenzione se l’impianto è ben fatto e montato correttamente si riassume nel cambiare pastiglie( più facile dei pattini) e dare una pulita ai pistoncini che è un lavoro facilissimo che si fa appunto quando si cambiano le pastiglie o poco più ma è praticamente lo stesso lavoro della pulizia delle piste frenanti
Può capitare di dover centrare la pinza (anche i rim a dire il vero...) e si parla di un lavoro complicatissimo: smollare due viti raddrizzare la pinza a mano o con una pinzata e stringere...
Lo spurgo si fa praticamente quasi mai, ancora meno il cambio olio se questo è minerale( shimano), una volta all’anno teoricamente consigliato per impianti dot (sram)
Non vedo tutta questa manutenzione
 

Maurolic

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una cosa sinceramente non capisco, visto che abbiamo/avete appurato che i vari difetti quali peso ed altro sono per lo piu' superate, mi spiegate dov'e tutta questa immensa manutenzione rispetto ai rim, le pastiglie sono piu' facili da cambiare lo spurgo in pratica non si fa quasi mai, dopo 20k post ancora fatico a capire cosa sia questa fantomatica manutenzione in piu'.

Guarda che non sono affatto superati, solo che per me il peso non è un problema.... lo è per tanti altri. Ripeto SOGGETTIVO.
Il discorso del peso è legato alle prestazioni dei professionisti/di chi corre, come la rapidità nel cambiare ruote in corsa, non certo a me, che non me ne può fregare una cippa.
Non tutti facciamo le stesse scelte. Non tutti, quando entriamo in un negozio di abbigliamento, compriamo lo stesso capo.

Io ho due bici con i freni a disco, una MTB ed una da strada.
1) Non trovo corretto paragonare i freni di una MTB a quelli di una bici da strada.
2) I costi e la manutenzione dei freni a disco sono un fatto. Stortare leggermente un disco, pulire le pasticche, risolvere problemi di rumore e di allineamento, sono cose che possono succedere, senza contare i costi. Leggevo qualche post fa che uno ha già cambiato 5 set di pastiglie, con un normale uso, mettendo che costano 15 euro alla coppia, sono 150 euro....... (2x15 x 5) in più i dischi sono anche essi un consumabile. Di contro non sono mai arrivato a cambiare un cerchio perchè si sono rovinate le piste frenanti.
Ora non critico la tua scelta sul disco, ma io ho le MIE RAGIONI per non apprezzarli.
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
Posteriore altrimenti sarebbe molto grave!
Mi è capitato di arrivare in fase di frenata in presa alta, sai quando le pendenze non sono granché e non vado di fretta, oppure per delle precedenze rubate e in generale per gli automobilisti pirla, con 25 e copertoncini è più facile bloccare che con 30 tubeless.
Bhe ovvio che maggiore sarà la superficie a terra maggiore sarà il grip.. ma non credo ci sia qualcuno che abbia l'intenzione di montare dei 40 o 50 mm su una bdc.
Un 25 montato su dei cerchi attuali (canale da 19 o 21 interni) ti dà già un impronta a terra di quasi il doppio rispetto ai 21mm che usavamo pochi anni fa, io direi che è più che sufficiente.. anche per non incorrere poi in problemi che sorgerebbero ad avere gomme più pesanti, sennò diventa inutile la spasmodica ricerca di ruote leggere se poi perifericamente ci monti un macigno ;-)
 

pietrogrip

Maglia Amarillo
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Guarda che non sono affatto superati, solo che per me il peso non è un problema.... lo è per tanti altri. Ripeto SOGGETTIVO.
Il discorso del peso è legato alle prestazioni dei professionisti/di chi corre, come la rapidità nel cambiare ruote in corsa, non certo a me, che non me ne può fregare una cippa.
Non tutti facciamo le stesse scelte. Non tutti, quando entriamo in un negozio di abbigliamento, compriamo lo stesso capo.

Io ho due bici con i freni a disco, una MTB ed una da strada.
1) Non trovo corretto paragonare i freni di una MTB a quelli di una bici da strada.
2) I costi e la manutenzione dei freni a disco sono un fatto. Stortare leggermente un disco, pulire le pasticche, risolvere problemi di rumore e di allineamento, sono cose che possono succedere, senza contare i costi. Leggevo qualche post fa che uno ha già cambiato 5 set di pastiglie, con un normale uso, mettendo che costano 15 euro alla coppia, sono 150 euro....... (2x15 x 5) in più i dischi sono anche essi un consumabile. Di contro non sono mai arrivato a cambiare un cerchio perchè si sono rovinate le piste frenanti.
Ora non critico la tua scelta sul disco, ma io ho le MIE RAGIONI per non apprezzarli.

guarda io penavo molto di piu' quando avevo i rim a risistemare la larghezza dei freni quando cambiavo ruote o cambiare i pattini per il passaggio da alu a carbonio che i dischi, ho 4 bdc disc di cui una mtb e stanno ancora li a macinare km, beh cmq un ste di pastiglie e un disco costano quanto una ruota full carbon, ugual uguale :ronf: .
 

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Guarda che non sono affatto superati, solo che per me il peso non è un problema.... lo è per tanti altri. Ripeto SOGGETTIVO.
Il discorso del peso è legato alle prestazioni dei professionisti/di chi corre, come la rapidità nel cambiare ruote in corsa, non certo a me, che non me ne può fregare una cippa.
Non tutti facciamo le stesse scelte. Non tutti, quando entriamo in un negozio di abbigliamento, compriamo lo stesso capo.

Io ho due bici con i freni a disco, una MTB ed una da strada.
1) Non trovo corretto paragonare i freni di una MTB a quelli di una bici da strada.
2) I costi e la manutenzione dei freni a disco sono un fatto. Stortare leggermente un disco, pulire le pasticche, risolvere problemi di rumore e di allineamento, sono cose che possono succedere, senza contare i costi. Leggevo qualche post fa che uno ha già cambiato 5 set di pastiglie, con un normale uso, mettendo che costano 15 euro alla coppia, sono 150 euro....... (2x15 x 5) in più i dischi sono anche essi un consumabile. Di contro non sono mai arrivato a cambiare un cerchio perchè si sono rovinate le piste frenanti.
Ora non critico la tua scelta sul disco, ma io ho le MIE RAGIONI per non apprezzarli.

5 set di pastiglie sono 75€ difficile che dietro vadano cambiare contemporaneamente a quelle davanti, i pattini costano meno ma quando finisci le piste tocca spendere tanto
 

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Qualunque aggravio di manutenzione per me apporta un regresso, non un progresso. Qualunque aumento di capacità frenante non mi serve, e lo dico alla luce di diversi "salvataggi" in inchiodata. Per cui quando mi toccherà comprare una sistema che fra me e bici non arriva ai 100 chili su cui il mercato mi ha imposto un impianto IDRAULICO
Non sarebbe necessario un impianto idraulico per avere un sistema frenante diverso dai rim, quello di avere l'impianto idraulico al più lo fai per avere quello che la tecnologia odierna propone.
Un impanto disco comandato da delle normali pinze a cavo è pur sempre meglio di un impianto rim su cerchio.. per i vari motivi descritti più volte e si avrebbe una manutenzione ridotta all'osso tipo i rim.
 
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