Anzitutto, va precisato che il costo materiale di produzione di un telaio è probabilmente diminuito nel tempo viste le economie di scala, delocalizzazione in Asia o progressi tecnologici.
Tuttavia questo non è assolutamente il solo costo relativo ad un telaio. Ad oggi, quasi tutti i costruttori incorrono in pesanti costi di ricerca in sviluppo (per dire, c’era
@Ser pecora che ha visitato lo stabilimento
Trek e ha visto in prima persona i vari test dietro lo sviluppo dell’IsoSpeed). Flotte di ingegneri, studi in galleria del vento, anni di test, molti telai moderni vanno incontro a tutto ciò.
Piccola nota a margine: al di là del fatto che il disco crea un “nuovo mercato”, le case stanno rimuovendo i freni tradizionali anche perché mantenere due linee produttive ha sia costi materiali (vedasi primo paragrafo) che costi di ricerca e sviluppo (vedasi secondo paragrafo), e non vale la pena in molti casi di duplicare i costi.
Dopo i costi di produzione e di ricerca e sviluppo ci sarebbero rispetto al passato anche degli altissimi costi di marketing, che per le case più grandi sono enormi. E anzi, per una casa come Wilier sono forse ancora più grandi se visti in relazione al minor fatturato..
Che tutti questi costi siano o meno “meritevoli” è un discorso a parte, ma la casa costruttrice deve in qualche modo coprirli. Ed ecco che i prezzi dei telai non scendono, e spesso salgono.
Alla fine, se si vuole l’innovazione la si paga. Così come per i telefonini spesse volte l’uso che ne facciamo non giustifica avere il top di gamma ma lo compriamo comunque, così per le bdc si fa lo stesso. Chi si lamenta dei prezzi dovrebbe guardare non a complotti dei costruttori per guadagnare più soldi ma cercare di ragionare con occhio critico sul l’innovazione che tanto ci costa - se secondo noi non ne vale la pena di pagare un surplus per l’innovazione portata da Cannondale o altri marchi simili, ci si dirotti su marchi più economici.