La bianchi di Marco Pantani

DeivSaiborg

Apprendista Passista
5 Luglio 2011
869
239
Melbourne, Australia
Visita sito
Bici
Bianchi Sempre Veloce; Bianchi Pista Steel, Felt TK3
Certe volte ci sono accordi non resi pubblici
ma no, non credo...la bici di Pantani non era mica sua ma della stessa Bianchi! i modelli "team replica" si sono sempre fatti...
... Tipo: Pantani potrebbe aver contribuito al design, o alla scelta dei colori. Potrebbe darsi che repliche siano possibili solo con il consenso di Pantani (cioè dei suoi eredi) e questo implicherebbe soldi e non solo. Inoltre c'è il problema della sella, quella sì sicuramente personalizzata, e dell'utilizzo del nome. Immagina se la Bianchi facesse una replica senza poterla chiamare col nome del Pirata ...
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
6.191
319
torino
Visita sito
Bici
Gios Prodigiosa
Certe volte ci sono accordi non resi pubblici ... Tipo: Pantani potrebbe aver contribuito al design, o alla scelta dei colori. Potrebbe darsi che repliche siano possibili solo con il consenso di Pantani (cioè dei suoi eredi) e questo implicherebbe soldi e non solo. Inoltre c'è il problema della sella, quella sì sicuramente personalizzata, e dell'utilizzo del nome. Immagina se la Bianchi facesse una replica senza poterla chiamare col nome del Pirata ...
questo può avvenire solo se diventa un marchio registrato (ad esempio dal marchio stesso "Pantani" che produce bici). Il corridore professionista mentre è in attività a malapena sa su che bici corre, le "direttive tecniche" avute dalle esperienze dei corridori spesso sono un pretesto per esaltare il prodotto e le vittorie che il mezzo+atleta ha conseguito. Ma questo al massimo avviene dopo... quando Pantani ha vinto con la sua Bianchi (credo fosse la xl2 o la ev3) nemmeno sapeva dell'esistenza di quel progetto fino a quando non se la è trovata sotto il sedere....
 

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
Visita sito
questo può avvenire solo se diventa un marchio registrato (ad esempio dal marchio stesso "Pantani" che produce bici). Il corridore professionista mentre è in attività a malapena sa su che bici corre, le "direttive tecniche" avute dalle esperienze dei corridori spesso sono un pretesto per esaltare il prodotto e le vittorie che il mezzo+atleta ha conseguito. Ma questo al massimo avviene dopo... quando Pantani ha vinto con la sua Bianchi (credo fosse la xl2 o la ev3) nemmeno sapeva dell'esistenza di quel progetto fino a quando non se la è trovata sotto il sedere....

Non credo proprio a queste argomentazioni. Non hanno alcun fondamento. E cercherò di dimostrarvi che tutto questo non è affatto vero.
A riprova di quello che dico ci sono alcune immagini sul web che ritraggono Pantani alla Bianchi accanto a telai grezzi. Tempo fa lessi anche un articolo di uno dei telaisti (o meccanici) che realizzava e allestiva le bici di Marco. Mentre cerco le foto, leggete questo articolo, credo che la bianchi sia la fonte originale e sia riportato su un altro sito. (Fonte il sito ufficiale dell'Università degli studi di Trento, facoltà di ingegneria)

[URL]http://www.ing.unitn.it/~colombo/telai/structural_foam_injection.htm[/URL]

Se leggete attentamente i telai in alluminio della serie XL sono stati testati accuratamente in gara e allenamento da Pantani e dalla sua squadra.
Tutte le case produttrici si affidano alle squadre ciclistiche dei pro per collaudare i loro progetti.
E se non facessero collaudare le bici ai ciclisti a chi le farebbero collaudare, ai subacquei?
Per cui, prima di scrivere ciò che partorisce la propria fantasia, cerchiamo di documentarci per rendere le discussioni di questo forum sempre migliori. Grazie.
 
Ultima modifica:

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
Visita sito
Notizia freschissima!!!!
Su ebay Italia sono state vendute due Bianchi appartenute a Marco Pantani alle cifre record di 8mila e 13mila euro!!!

[url]http://www.cyclingnews.com/news/pantani-tour-de-france-bikes-sold-at-auction[/URL]

Tutti dettagli in questo articolo, che contiene un link ad un precedente articolo, già citato da me nel primissimo post che apre questo entusiasmante Thread.
L'ultima frase aggiunta forse per completezza se la potevano risparmiare.
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
6.191
319
torino
Visita sito
Bici
Gios Prodigiosa
[url]http://bicicletta.cycling.it/bicicletta_art.asp?idrub=1&idart=1776&t_hp=B[/URL]

Date un'occhiata anche all'ultimo capoverso di questa recensione "Per Pantani è più leggera!".
E poi non mi dite che i ciclisti pedalavano sulla prima bici che gli appioppava la squadra...Per favore!
Quando Pantani ha firmato il contratto con Bianchi sponsor, la bici la Bianchi l'aveva già prodotta! penserai mica che aspettano la firma di un corridore per poi attivare un progetto che per svilupparlo ci vogliono anni tra progettazione e fabbricazione?!? i ciclisti cambiano "casacca" nel corso dell'estate quando la stagione è finita e i nuovi modelli le case costruttrici li hanno già realizzati da un anno! credi che cannondale quando ha realizzato il caad5 lo ha fatto pensando a Gilberto Simoni che un giorno avrebbe vinto il Giro su una loro bici? Che poi un corridore importante, capitano della sua squadra da tempo possa consigliare e promuovere migliorie su "pezzi unici" (vedi il modello da crono a cui faceva riferimento l'articolo) in quanto testimonial di un marchio (vedi Armstrong che ha pedalato su Trek per una vita) questo ci sta, ma mi spieghi come farebbe ad assecondare le esigenze di un corridore appena arrivato in squadra? Ad una intervista a Bettini, quando era già commentatore e non più corridore gli avevano chiesto un parere tecnico sulla differenza tra copertoncini e tubolari, sulle tipologie di ruote, ecc... lui aveva risposto, con assoluto candore, che onestamente non si era mai preoccupato di queste cose e che in corsa non aveva mai percepito differenze, pensando solo a correre e basta... e stiamo parlando di uno che è stato 3volte campione del mondo e che ha corso nelle squadre più importanti. Le case costruttrici lavorano in fase di progettazione sui loro modelli anche in virtù di quello che i corridori riportano, ma sono argomentazioni che vengono prese in considerazione di sviluppi futuri dei nuovi modelli, non credo che ciò possa essere possibile nel momento stesso in cui il corridore sale in sella no? Più probabile che Bianchi abbia data in dotazione alla squadra delle bici ufficiali e alcuni altri pezzi in fase di prototipo, ovvero un modello da testare per poi immetterlo sul mercato l'anno successivo (vedi l'evo di Cannondale per Basso alla Liquigas), ma non credo che Basso nel bel mezzo di un Tour o di un Giro vada a chiedere alla Cannondale se possono togliere strati di carbonio alla sua bici!!
Le aziende costruttrici che forniscono le bici ai team spendono un sacco di soldi per sostenere le squadre professionistiche per averne un cospicuo ritorno di immagine e, conseguentemente, di vendite. Ovvio che si sentano autorizzate a dire qualsiasi cosa per sostenere e valorizzare il loro prodotto, a maggior ragione utilizzando il testimonial eccellente di turno per fini pubblicitari... e le riviste che pubblicano gli articoli da te citati prendono soldi a loro volta, sia nel sostenere Bianchi che Wilier che qualsiasi altro marchio.
 
Ultima modifica:

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
6.191
319
torino
Visita sito
Bici
Gios Prodigiosa
Non credo proprio a queste argomentazioni. Non hanno alcun fondamento. E cercherò di dimostrarvi che tutto questo non è affatto vero.
A riprova di quello che dico ci sono alcune immagini sul web che ritraggono Pantani alla Bianchi accanto a telai grezzi. Tempo fa lessi anche un articolo di uno dei telaisti (o meccanici) che realizzava e allestiva le bici di Marco. Mentre cerco le foto, leggete questo articolo, credo che la bianchi sia la fonte originale e sia riportato su un altro sito. (Fonte il sito ufficiale dell'Università degli studi di Trento, facoltà di ingegneria)

[URL]http://www.ing.unitn.it/~colombo/telai/structural_foam_injection.htm[/URL]

Se leggete attentamente i telai in alluminio della serie XL sono stati testati accuratamente in gara e allenamento da Pantani e dalla sua squadra.
Tutte le case produttrici si affidano alle squadre ciclistiche dei pro per collaudare i loro progetti.
E se non facessero collaudare le bici ai ciclisti a chi le farebbero collaudare, ai subacquei?
Per cui, prima di scrivere ciò che partorisce la propria fantasia, cerchiamo di documentarci per rendere le discussioni di questo forum sempre migliori. Grazie.
Riguardo al "messaggio promozionale" sul telaio ev4, ti invito a cercare la prova sulla rivista "Ciclismo" di questo telaio e di visionare i grafici di deformazione a partire dal medio carico (pedalata in rilancio)... l'articolo criticava in maniera velata (perchè questo è il massimo della trasgressione che una rivista del settore si può permettere!) i notevoli valori di flessione trasversale della zona del movimento centrale, a dispetto della seppur originale "soluzione-tampone" di iniettare schiuma rinforzante nelle zone maggiormente sollecitate, come appunto la scatola del movimento centrale.
La Bianchi infatti abbandonerà in fretta questo "esperimento" a favore di prodotti più sicuri e certamente migliori, accodandosi a tutti gli altri marchi che hanno continuato a produrre telai in alluminio ben al di sopra del chilo di peso (Cannondale su tutti). Questo ovviamente non l'ho saputo da Pantani in persona, ma dal mio amico che se lo è trovato rotto in due punti dopo due anni di utilizzo, che non aveva nessun interesse in ballo se non quello di potersi godere la bicicletta che aveva strapagato! Detto questo non ho proprio nulla contro Bianchi che ha fatto anche ottime bici e continua a farle, ci mancherebbe... ma i campioni vincono perchè sono Campioni, non perchè hanno la bicicletta migliore. Pantani non fosse diventato tale sarebbe tornato a vendere piadine (parole sue) non certo a fare l'ingegnere in Bianchi, cosa quantomeno necessaria in termini di competenze tecniche per portare migliorie ad un prodotto metallurgico e industriale come il telaio di una bici.
Il resto è pubblicità... ma questo nessuna pubblicità te lo dirà mai...
 
Ultima modifica:

DeivSaiborg

Apprendista Passista
5 Luglio 2011
869
239
Melbourne, Australia
Visita sito
Bici
Bianchi Sempre Veloce; Bianchi Pista Steel, Felt TK3
Solo parzialmente Off Topic - l'altro giorno leggevo di un telaista artigianale (credo fosse l'americano che vive e lavora in Toscana, l'articolo era qui sul forum - ma potrei sbagliare!) che, senza far nomi ne' cognomi, diceva di aver costruito diverse bici per professionisti, per poi camuffare il telaio in modo da farlo sembrare un telaio grandi marche sul quale il corridore poteva correre senza innervosire gli sponsor e la squadra ... vero? non vero? boh. Non lo sapremo mai ...
 
Ultima modifica:

Sobber

Pedivella
13 Gennaio 2009
369
393
Puglia
Visita sito
Bici
pochissime
Entrambi avete ragione ma permettetemi un appunto o-o
Quando Marco Pantani già in forze alla Mercatone Uno è passato a pedalare su una bicicletta Bianchi quest'ultima non forniva solo le bici ma era co-sponsor del Team Mercatone insieme a Girmi. Le biciclette per il 1998 erano già belle pronte ma Pantani dal ritiro di Terracina e dopo le esperienze della Vuelta Murcia passò ad un telaio nuovo, il c.d. XL 7000 evoluzione che in particolare oltre ad avere tubazioni Dedacciai 7003-T6 particolarmente evolute era facilmente riconoscibile per la geometria di tipo sloping. Ciò era possibile quando all'interno della Factory c'era un validissimo e ristretto Reparto dedicato alle corse su strada, costantemente impiegato nella ricerca di nuove soluzioni che potevano ben assecondare le esigenze e gli umori di un Campione dello spessore di Marco Pantani. Il Pirata utilizzava spesso anche dei componenti 'dedicati', la bergamasca ITM ne sa qualcosa.
Dopo l'esperienza della doppietta Giro-Tour che vide protagonista il telaio con tubazioni che presero la denominazione Sc61.10A le biciclette (le Bianchi) utilizzate dal Pirata negli anni successivi puntualmente erano prototipi di quei modelli che ritrovavamo in catalogo l'anno seguente, così per la EV2 e la EV4. Di sicuro non erano bici così extra-ordinarie da far immaginare esteso impiego di titanio scandio magnesio e altri materiali travestiti da alluminio come spesso si è letto.

Le bici del Pirata in vendita sulla Baya per così pochi euro è una notizia inesatta, il ristoratore citato ha realmente ceduto il suo esemplare (tra l'altro contestato dalla famiglia di Marco), ma la base d'asta era un tantino diversa. E' partita dall'Italia l'anno scorso per rendere felice un collezionista dell'est Europa e, per quel che mi è dato sapere, ciò è avvenuto in cambio di molti, ma molti, zlote polacchi, molti dei quali sarebbero poi andati in beneficenza
o-o
 

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
Visita sito
Entrambi avete ragione ma permettetemi un appunto o-o
Quando Marco Pantani già in forze alla Mercatone Uno è passato a pedalare su una bicicletta Bianchi quest'ultima non forniva solo le bici ma era co-sponsor del Team Mercatone insieme a Girmi. Le biciclette per il 1998 erano già belle pronte ma Pantani dal ritiro di Terracina e dopo le esperienze della Vuelta Murcia passò ad un telaio nuovo, il c.d. XL 7000 evoluzione che in particolare oltre ad avere tubazioni Dedacciai 7003-T6 particolarmente evolute era facilmente riconoscibile per la geometria di tipo sloping. Ciò era possibile quando all'interno della Factory c'era un validissimo e ristretto Reparto dedicato alle corse su strada, costantemente impiegato nella ricerca di nuove soluzioni che potevano ben assecondare le esigenze e gli umori di un Campione dello spessore di Marco Pantani. Il Pirata utilizzava spesso anche dei componenti 'dedicati', la bergamasca ITM ne sa qualcosa.
Dopo l'esperienza della doppietta Giro-Tour che vide protagonista il telaio con tubazioni che presero la denominazione Sc61.10A le biciclette (le Bianchi) utilizzate dal Pirata negli anni successivi puntualmente erano prototipi di quei modelli che ritrovavamo in catalogo l'anno seguente, così per la EV2 e la EV4. Di sicuro non erano bici così extra-ordinarie da far immaginare esteso impiego di titanio scandio magnesio e altri materiali travestiti da alluminio come spesso si è letto.
o-o

Questo post sintetizza i miei tre precedenti.
Bianchi fino al 2007-08 aveva un reparto corse a Treviglio dedicato ai ciclisti pro e amatoriali. Chiunque volesse una bici personalizzata e su misura poteva rivolgersi ai progettisti per farsene realizzare una.
C'è da dire che oltre a Pantani con la Bianchi-Mercatone (anno 1998 quello della doppietta giro-tour), anche Di Luca migliorò i propri telai quando era alla liquigas-bianchi (credo 2006 o 2007 quando vinse la classifica Uci)
Sicuramente i telai dedicati a questi campioni sono dei prototipi o dei "su misura" fuori dal commercio ma la progettazione e le soluzioni ricercate dai campioni hanno fatto apportare migliorie anche alla produzione di serie.
A conferma che quello che dico non sono solo ipotesi ma fatti concreti guardate qui:

[url=http://www.youtube.com/watch?v=Vv38M5zCd9E]1998 Marco Pantani's bicycle, visit at Bianchi reparto corse. - YouTube[/URL]

Il video, girato proprio nel Reparto corse di Treviglio riporta la dichiarazione di un addetto della Bianchi che parlando del Pirata dice:" he was very sophisticated and changed 21 frames in one year"...Ovvero: "era molto esigente e cambiava 21 telai all'anno".
Questo lascia intendere che tra un telai e l'altro ci fossero correzioni e migliorie che puntassero all'ottimizzazione della performance.
Il Pirata inoltre, a detta di molti era un maniaco dei pesi leggeri e molto esigente in fatto di postura, materiali e settaggi.
Di sicuro l'esperienza nelle corse aiuta molto le case produttrici che ascoltano suggerimenti dei professionisti e quello che per un periodo è riservsto solo a loro, dopo collaudi, prove e vittorie diventa accessibile anche a noi amatori.
 

DeivSaiborg

Apprendista Passista
5 Luglio 2011
869
239
Melbourne, Australia
Visita sito
Bici
Bianchi Sempre Veloce; Bianchi Pista Steel, Felt TK3
Questo post sintetizza i miei tre precedenti.
Bianchi fino al 2007-08 aveva un reparto corse a Treviglio dedicato ai ciclisti pro e amatoriali. Chiunque volesse una bici personalizzata e su misura poteva rivolgersi ai progettisti per farsene realizzare una.
C'è da dire che oltre a Pantani con la Bianchi-Mercatone (anno 1998 quello della doppietta giro-tour), anche Di Luca migliorò i propri telai quando era alla liquigas-bianchi (credo 2006 o 2007 quando vinse la classifica Uci)
Sicuramente i telai dedicati a questi campioni sono dei prototipi o dei "su misura" fuori dal commercio ma la progettazione e le soluzioni ricercate dai campioni hanno fatto apportare migliorie anche alla produzione di serie.
A conferma che quello che dico non sono solo ipotesi ma fatti concreti guardate qui:

http://www.youtube.com/watch?v=Vv38M5zCd9E1998 Marco Pantani's bicycle, visit at Bianchi reparto corse. - YouTube

Il video, girato proprio nel Reparto corse di Treviglio riporta la dichiarazione di un addetto della Bianchi che parlando del Pirata dice:" he was very sophisticated and changed 21 frames in one year"...Ovvero: "era molto esigente e cambiava 21 telai all'anno".
Questo lascia intendere che tra un telai e l'altro ci fossero correzioni e migliorie che puntassero all'ottimizzazione della performance.
Il Pirata inoltre, a detta di molti era un maniaco dei pesi leggeri e molto esigente in fatto di postura, materiali e settaggi.
Di sicuro l'esperienza nelle corse aiuta molto le case produttrici che ascoltano suggerimenti dei professionisti e quello che per un periodo è riservsto solo a loro, dopo collaudi, prove e vittorie diventa accessibile anche a noi amatori.

Avevo scovato questo video e l'avevo postato in Taverna Bianchisti, dove un utente (uno a caso: Sobber) mi ha rivelato che ... lascio all'interessato l'onere di rispondere, e l'onore di rivelarci l'ennesima chicca contenuta in questo bel thread.

Domanda a latere: Pantani era 1,72 - ma correva con un 50, e' corretto quello che ho letto in giro? La accendiamo?
 

Sobber

Pedivella
13 Gennaio 2009
369
393
Puglia
Visita sito
Bici
pochissime
Grazie Deiv o-o
Quando è stato girato quel video era il 15 luglio del 2011 ed io ero ehm.. 'in qualche modo' presente. Gli ospiti erano in visita guidata alla Bianchi di Treviglio grazie ad un valido operator che offre ai turisti di tutto il mondo la possibilità di coniugare le vacanze in Italia ed Europa con la passione per la bicicletta.
Nel video la bici del Pirata però viene spacciata per la vincitrice del (81°) Giro d'Italia e del (85°) Tour de France .. questa affermazione non è corretta, quella bici sostanzialmente è uno dei tanti telai che Marco Pantani ha avuto in dotazione appena approdato alla Bianchi e che in seguito è stata ri-completata dei pezzi che mancavano (nel Reparto Corse smontavano componenti al momento dalle bici scartate per rimontarne un'altra).
Luigi Veneziano, uomo dalla santa pazienza, che conosceva il perfezionismo del Pirata (fino alla esasperazione) capace di cambiare assetti, altezze e lunghezze decine e decine di volte prima di trovare la posizione giusta per ogni tappa (!) e che pretendeva 'certi' pezzi al posto di altri (arrivando a convincere gli stessi sponsors), beh.. Luigi di Imola, il meccanico del Pirata, non avrebbe certo fatto di questi errori.

Il Pirata come ho già detto al Giro d'Italia del 1998 usò una XL 7000 Evoluzione sloping con tubi triple butted prodotti da Dedacciai (che poi presero la sigla Sc61.10A), tra l'altro Pantani usò una misura appena più grande di quella conservata a Treviglio, e sulle bici utilizzate al Giro e al Tour usò una curva dal profilo tradizionale e non una ergonomica, usò i nuovi comandi ergopower con punte tonde (e non il modello 97 come quelli dell'esemplare del video), alla prologo (ma anche negli allenamenti) usò le Bora anodizzate nere e non le Shamal HPW12 titanium che equipaggiano quell'esemplare (o meglio... oltre le Bora ha effettivamente usato durante il Giro d'Italia del 1998 le Campagnolo Shamal HPW12 ma solo nelle tappe a cronometro, Nizza, Trieste, Lugano, e comunque solo nella misura 26 anteriore abbinata alla lenticolare posteriore, ma parliamo del telaio da crono, non certo l'esemplare in oggetto).

Altra precisazione: i pedali Time Equipe pro magnesium della bici usata al Giro e al Tour dovrebbero essere rossi (bianco/rossi solo in un paio di tappe in tutto tra Giro e Tour), e neanche il portaborraccia è corretto, un Elite Ciussi in titanio farebbe miglior figura di quello dello store Bianchi.

Per la serie "una foto vale più di mille parole":

2_0063381_1_thumb2.jpg


Tutto questo per dire che di certo la bicicletta del video NON è l'esemplare che ha vinto il Giro il Tour nel 1998 come si sente chiaramente spiegare. Pantani portò in ritiro a Terracina il telaio di tipo tradizionale e lo utilizzò nella Vuelta Murcia (conquistando la prima semi-tappa della 4a tappa e arrivando terzo in classifica generale) ma poi a questo preferì l'Evoluzione sloping. Preciso ancora che NON stiamo parlando di un telaio per volta, quello mostrato a Treviglio potrebbe anche essere quello della 4a tappa della Murcia come pure no, il Pirata già al primo anno pretese ed ottenne dalla Bianchi una 20ina di telai (lo si sente anche spiegare dall'interlocutore), teniamo presente che oltre a quella settata per ogni tappa ce n'era almeno un'altra sulla ammiraglia e a volte una terza nel bus. Non dimentichiamo che il Pirata aveva sempre con se alcune delle sue bici, a volte una a casa e l'altra in macchina, identiche, settate per lo stesso allenamento, e ne era gelosissimo! E' accaduto che gli avevano preso la bici per un servizio fotografico mentre lo agghindavano da rocciatore-scalatore per una copertina quando scoprì che i meccanici per necessità di sponsor stavano armeggiando con brugole e cacciavite, lui si incazzò a bestia e cacciò via tutti!! Ha poi rifatto il servizio il più tardi possibile giusto in tempo per non pagare la penale.

Il ristoratore di Cervia proprietario dell'esemplare finito all'asta di cui si parlava nel mio post precedente, rivendicato come quello usata nella tappa Grenoble-Les Deux Alpes (ma poi riconosciuta essere un esemplare si autentico ma del 99), ha sempre sostenuto di averla ricevuta in regalo da Marco Pantani al termine di una battuta di caccia in Romagna, a testimonianza che il Pirata aveva sempre con se qualcuna delle sue bici.

Per le quote della bici del Pirata utilizzata nel 1998 io so di un tubo di sterzo di 135mm, tubo orizzontale lungo 5175mm e 5050mm per il tubo piantone nella misura centro-fine (4780mm centro-centro) ma come ho detto per alcune tappe il Pirata ricorreva a geometrie dedicate.

Se interpellate l'utente Pantaipe che in passato ha già preso parte a questa discussione saprà essere molto più preciso di me, le persone competenti informate e disponibili come lui sono la ricchezza di questo forum.
o-o
 
  • Mi piace
Reactions: afterandrea

DeivSaiborg

Apprendista Passista
5 Luglio 2011
869
239
Melbourne, Australia
Visita sito
Bici
Bianchi Sempre Veloce; Bianchi Pista Steel, Felt TK3
Bellissimi interventi davvero da parte di tutti. :) anche se non tutti i forumendoli, e non me lo spiego, sono interessati, un thread come questo dovrebbe essere "sticky" perchè esemplifica quanta buona divulgazione si può fare quando si ha voglia e conoscenze. Bravi tutti. :)
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
6.191
319
torino
Visita sito
Bici
Gios Prodigiosa
Si sono argomenti interessanti, che approfondiscono un pò il mondo della corsa nuda e cruda. Le mie argomentazioni rivolte a Salvo81 ovviamente si riferivano al fatto che i corridori professionisti non progettano nulla proprio perchè non hanno competenze per farlo. Infatti i contributi che porta Salvo (che trovo comunque belli e interessanti) spesso si riferiscono alla posizione in bici, alla scelta di componenti che permettevano al Pirata una certa posizione... sta all'azienda costruttrice fornire un certo numero di variabili possibili (e questo lo fanno tutti i costruttori-partner di un team professionistico) in termini di scelta di telai (per contenuti tecnici, materiali, geometrie) in previsione di una stagione agonistica da affrontare, al fine di assecondare il più possibile le esigenze del corridore di punta. Questo però è un altro discorso rispetto a dire che Pantani si faceva fare le bici come voleva lui in quanto quello che avviene in fase di progettazione accade molto prima
Questo è l'unico elemento sul quale andavo a contraddire Salvo... però mi ha fatto vedere anche tante cose belle rievocative sul ciclismo del passato.... e come posso litigare con lui?! :)
 

salvo81

Apprendista Cronoman
18 Ottobre 2007
2.919
26
Salento
Visita sito
@abatta68 litigare? Non è un forum di calcio!!! Ahahahah!!!
Cmq tornando sul tema della progettazione, sto cercando da ieri sera la foto in cui c'è il Pirata accanto al telaista-meccanico della bianchi e il telaio appena saldato al banco del Reparto corse. Se non è collaborare nella progettazione questo come lo chiami? Sicuramente Marco non era nè un ingegnere nè un telaista ma sapeva cosa voleva e sapeva farsi accontentare. E in Bianchi non si tiravano mai indietro alle sue pur bizzarre e insistenti richieste (21 telai in un anno!!!) Tutto qua.

Cmq per chi mastica un pò di francese qui c'è un bellissimo blog sul quale spero di trovare altri dettagli tecnici e altre curiosità. Cercate anche voi qui:

[URL]http://marco-pantani.skyrock.com/[/URL]

Buona lettura! A' bientot!
 

sante pollastri

via col vento
25 Agosto 2011
5.411
37
Visita sito
Grazie Deiv o-o
Quando è stato girato quel video era il 15 luglio del 2011 ed io ero ehm.. 'in qualche modo' presente. Gli ospiti erano in visita guidata alla Bianchi di Treviglio grazie ad un valido operator che offre ai turisti di tutto il mondo la possibilità di coniugare le vacanze in Italia ed Europa con la passione per la bicicletta.
Nel video la bici del Pirata però viene spacciata per la vincitrice del (81°) Giro d'Italia e del (85°) Tour de France .. questa affermazione non è corretta, quella bici sostanzialmente è uno dei tanti telai che Marco Pantani ha avuto in dotazione appena approdato alla Bianchi e che in seguito è stata ri-completata dei pezzi che mancavano (nel Reparto Corse smontavano componenti al momento dalle bici scartate per rimontarne un'altra).
Luigi Veneziano, uomo dalla santa pazienza, che conosceva il perfezionismo del Pirata (fino alla esasperazione) capace di cambiare assetti, altezze e lunghezze decine e decine di volte prima di trovare la posizione giusta per ogni tappa (!) e che pretendeva 'certi' pezzi al posto di altri (arrivando a convincere gli stessi sponsors), beh.. Luigi di Imola, il meccanico del Pirata, non avrebbe certo fatto di questi errori.

Il Pirata come ho già detto al Giro d'Italia del 1998 usò una XL 7000 Evoluzione sloping con tubi triple butted prodotti da Dedacciai (che poi presero la sigla Sc61.10A), tra l'altro Pantani usò una misura appena più grande di quella conservata a Treviglio, e sulle bici utilizzate al Giro e al Tour usò una curva dal profilo tradizionale e non una ergonomica, usò i nuovi comandi ergopower con punte tonde (e non il modello 97 come quelli dell'esemplare del video), alla prologo (ma anche negli allenamenti) usò le Bora anodizzate nere e non le Shamal HPW12 titanium che equipaggiano quell'esemplare (o meglio... oltre le Bora ha effettivamente usato durante il Giro d'Italia del 1998 le Campagnolo Shamal HPW12 ma solo nelle tappe a cronometro, Nizza, Trieste, Lugano, e comunque solo nella misura 26 anteriore abbinata alla lenticolare posteriore, ma parliamo del telaio da crono, non certo l'esemplare in oggetto).

Altra precisazione: i pedali Time Equipe pro magnesium della bici usata al Giro e al Tour dovrebbero essere rossi (bianco/rossi solo in un paio di tappe in tutto tra Giro e Tour), e neanche il portaborraccia è corretto, un Elite Ciussi in titanio farebbe miglior figura di quello dello store Bianchi.

Per la serie "una foto vale più di mille parole":

2_0063381_1_thumb2.jpg


Tutto questo per dire che di certo la bicicletta del video NON è l'esemplare che ha vinto il Giro il Tour nel 1998 come si sente chiaramente spiegare. Pantani portò in ritiro a Terracina il telaio di tipo tradizionale e lo utilizzò nella Vuelta Murcia (conquistando la prima semi-tappa della 4a tappa e arrivando terzo in classifica generale) ma poi a questo preferì l'Evoluzione sloping. Preciso ancora che NON stiamo parlando di un telaio per volta, quello mostrato a Treviglio potrebbe anche essere quello della 4a tappa della Murcia come pure no, il Pirata già al primo anno pretese ed ottenne dalla Bianchi una 20ina di telai (lo si sente anche spiegare dall'interlocutore), teniamo presente che oltre a quella settata per ogni tappa ce n'era almeno un'altra sulla ammiraglia e a volte una terza nel bus. Non dimentichiamo che il Pirata aveva sempre con se alcune delle sue bici, a volte una a casa e l'altra in macchina, identiche, settate per lo stesso allenamento, e ne era gelosissimo! E' accaduto che gli avevano preso la bici per un servizio fotografico mentre lo agghindavano da rocciatore-scalatore per una copertina quando scoprì che i meccanici per necessità di sponsor stavano armeggiando con brugole e cacciavite, lui si incazzò a bestia e cacciò via tutti!! Ha poi rifatto il servizio il più tardi possibile giusto in tempo per non pagare la penale.

Il ristoratore di Cervia proprietario dell'esemplare finito all'asta di cui si parlava nel mio post precedente, rivendicato come quello usata nella tappa Grenoble-Les Deux Alpes (ma poi riconosciuta essere un esemplare si autentico ma del 99), ha sempre sostenuto di averla ricevuta in regalo da Marco Pantani al termine di una battuta di caccia in Romagna, a testimonianza che il Pirata aveva sempre con se qualcuna delle sue bici.

Per le quote della bici del Pirata utilizzata nel 1998 io so di un tubo di sterzo di 135mm, tubo orizzontale lungo 5175mm e 5050mm per il tubo piantone nella misura centro-fine (4780mm centro-centro) ma come ho detto per alcune tappe il Pirata ricorreva a geometrie dedicate.

Se interpellate l'utente Pantaipe che in passato ha già preso parte a questa discussione saprà essere molto più preciso di me, le persone competenti informate e disponibili come lui sono la ricchezza di questo forum.
o-o

grazie infiniteo-oo-oo-o