scusate: chi fa il prezzo finale dei prodotti?

michael_alessi

Apprendista Velocista
8 Novembre 2008
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costa degli etruschi
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scott speedster s10, scott speedster s20
ciao a tutti,
dopo diversi anni di bici vorrei venire a capo di questo dilemma. spesso sento di chi ha tirato un prezzo e di chi un'altro ma dello stesso identico prodotto.

esempio della compera di oggi:
proprio oggi nell'acquistare delle ruote in alluminio top di gamma ho "tirato" un prezzo col sivende di quasi 450 euro inferiore al listino, (senza pacco pignoni s'intende). chiaramente avevo testato altri negozi e i prezzi eran stati differenti tra chi mi aveva detto che il prezzo era poco al di sotto del listino (dicendo "quei prezzi li fa solo chi vende online), chi mi aveva detto che era "trattabile" ma no di moltissimo e chi mi ha fatto senza storie un prezzo ottimo.

ma allora cosa mettono a fare un listino di quasi 1200 euro una coppia di ruote quando poi l'utentre finale può risparmiare fino a 450-500 euro??? se vado alla smart e prendo una pulse che a listino fa 12.400 non è che mi dicono vabbè te la diamo a 7500!

lo stesso discorso potrei farlo per le bici. chi spunta poco o niente, chi dice che è la norma il 10% chi ha spuntato molto di più.

c'è il sivende che mi dice che il 10% lo fa solo su certe aziende, quello che mi dice noi il 10% lo pratichiamo su tutte le marche, chi è dispsto ad aumentare con una determinata azienda.

c'è chi se spendi 1400 euro ti fa una % di sconto ma se ne spendi 3000 lo sconto aumenta e chi anche su 4000 fa sempre il 10%.

c'è chi un nuovo dell'anno precedente lo sconta al 25%, chi al 15 e chi sempre al 10%.

c'è chi ti fa uno sconto minimo ma ti da degli omaggi tipo pedali, luci, pompa e via dicendo.

insomma signori come si spiegano tutte queste differenze?
grazie
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Il prezzo è il risultato di diversi fattori. Alla fine quello che conta è il prezzo di mercato. I prezzi di listino sono, per la maggior parte dei casi, fuorvianti. Le case produttrici - intendo tutte - spesso e volentieri mettono un prezzo che non corrisponde al prezzo che il consumatore poi pagherà.
Il più delle volte il prezzo lo fa la congiuntura economica e la tipologia dell'articolo venduto. Rimanendo nell'ambito delle ruote, se il prezzo di listino è 1.200 euro e magari fanno il 50% di sconto al negoziante. Il prezzo di mercato partirà da 600 euro e non erroneamente da 1.200, come si crede.
E' un mercato che tira? Allora i rivenditori saranno invogliati a chiedere margini più alti, per esempio il 35%. Il prezzo sarà, quindi, di 923 euro circa. Ma se siamo in un mercato stagnante, pieno di concorrenza, il negoziante si accontenterà di meno, magari del 10 o 15%, e il prezzo scenderà a 666 oppure a 705.
Altro fattore importante è quanto quel prodotto è venduto e quanta gente lo vende. In un mercato di monopolio il prezzo potrebbe rimanere fermo a 1.200, mentre in una zona di forte concorrenza dove l'unica leva è il prezzo, i margini saranno più ridotti.
Le variazioni di prezzo che trovi fra un negozio e l'altro sono il frutto delle scelte individuali di ogni negoziante. C'è chi dirà che non venderà mai le sue ruote al 10%, facendo in pratica muovere i soldi, e chi invece lo farà, perché se ne vuole liberare alla svelta perché ha le fatture da pagare o pensa che quelle ruote sono state troppo tempo in magazzino e con le buone o le cattive bisogna farle uscire. Oppure c'è chi sta vendendo poco e con una politica dei prezzi aggressivi cerca di rilanciare le proprie vendite guadagnando sulla quantità, anziché sulla qualità.
In conclusione, non esiste un unico prezzo. Esiste il prezzo di mercato, valido per quel momento.

Ah, non dimenticare la simpatia. Le relazioni umane fra cliente e venditore contano moltissimo. A te un venditore, solo perché gli sei simpatico può fare un prezzo che a me non farebbe mai, che magari antipatico non gli sono, ma semplicemente indifferente.

Spero di essere stato chiaro e non ti sia venuto il mal di testa.
 
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pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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tutte rigorosamente nere
il prezzo finale viene fatto dal mercato. Se la domanda di un bene è elevato questo avrà un margine di guadagno maggiore x chi lo vende ma in questo caso il risparmio x il consumatore finale sarà minore.

Sul fatto degli sconti se io mi chiamo dechatlon è acquisto 1000 bici "tizio" queste mi verranno vendute dalla casa produttrice con un maggiore sconto vista la quantità acquistata e pertanto le posso offrire sul mercato ad un prezzo minore e pertanto applicare un eventuale maggiore sconto (stesso discorso si può applicare in piccolo al negozio sotto casa se magari compra uno stock di ruote o altro in offerta, magari fine serie).
 

(Ale74)

Maglia Amarillo
17 Agosto 2010
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sì -il carbonio è tornato ed è pure andato... ora rimetto in pista l'alluminio....
Molto banalmente e senza scendere in analisi di costing:

Costo di produzione + Margine %

Il punto è che quelle due voci sono delle macro e vanno poi analizzate e suddivise in altre voci specifiche.

Se la domanda è "Il listino ufficiale dice X (al pubbblico) ma io le porto via a molto meno, come è possibile?" bhe, il prezzo finale al pubblico garantisce un certo margine di guadagno diciamo (a caso) 30%, significa che il negoziante può giocarsela in quell'intervallo. Anche qua, però, siamo a livelli moooolto alti perchè ci sono anche altre dinamiche che entrano in gioco.
Poi, il prezzo finale di cessione lo determina il mercato, più alta la richiesta più alto il prezzo, minore la richiesta minore il prezzo.
Ma non cadiamo nella discussione "quindi smettiamo di cercare per forza il tal prodotto così abbassano il prezzo" perchè è già stata affrontata. Inoltre, si creerebbe una sorta di paradosso, ovvero alta domanda=alto prezzo, abbasso la domanda quindi si abbassa il prezzo, ma a prezzo basso significa maggiore appetibilità quindi aumetno della domanda e, di conseguenza, aumetno del prezzo.
Ovviamente ci sono altre dinamiche di marketing che non sto qui a tirare in ballo, ma si parla in senso mooooolto ampio.
 

Shinkansen

Xeneize
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Colnago 50 Anniversary
Sì, ma quando tu dici che il prezzo è dato da:

Costo di produzione + Margine %

Ti riferisci alla produzione, mentre Michael si chiedeva come mai diversi negozi potevano fare prezzi differenti.
Il discorso è talmente ampio che ci sono voluti 3 interventi per coprirlo (quasi) tutto.
 

(Ale74)

Maglia Amarillo
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sì -il carbonio è tornato ed è pure andato... ora rimetto in pista l'alluminio....
basta sostituire a costo di produzione costo di cessione e si ottiene il prezzo di listino ;-)

Ho anticipato che la cosa è ampia.

Ho anche espresso l'esempio della trattativa tra privato e negoziante sul perchè possono permettersi di fare lo sconto, ma anche quello è talmente ampio e variabile che si dovrebbero scrivere pagine e pagine per capire i meccanismi
 

Shinkansen

Xeneize
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Colnago 50 Anniversary
Ma così ottieni il prezzo di vendita.

Il prezzo di listino è un valore indicato dall'azienda produttrice e non sappiamo i meccanismi che portano alla sua formazione. Se prendo, ad esempio, Poltrone&Sofa, nelle pubblicità dicono sempre che i divani li vendono a metà prezzo. Ma il prezzo di listino chi l'ha deciso? Poltrone&Sofa.
Spesso e volentieri il prezzo di listino ha più a che fare con le logiche di marketing che con il valore in sé.
 

vulcan

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Colnago M10
Ma siamo sicuri che già l'azienda produttrice non fornisca ai rivenditori (a una parte di essi) prodotti "fuori sacco" sui quali crescono enormemente i margini di guadagno pur restando convenienti all'utente finale? Il negoziante ti chiede di non fatturare e ti riconosce ugualmente la garanzia. E' più diffuso di quanto si pensi
 

Ambatula

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Olmo Alu + Olmo Carbo
Molto banalmente e senza scendere in analisi di costing:

Costo di produzione + Margine %

Il punto è che quelle due voci sono delle macro e vanno poi analizzate e suddivise in altre voci specifiche.

Se la domanda è "Il listino ufficiale dice X (al pubbblico) ma io le porto via a molto meno, come è possibile?" bhe, il prezzo finale al pubblico garantisce un certo margine di guadagno diciamo (a caso) 30%, significa che il negoziante può giocarsela in quell'intervallo. Anche qua, però, siamo a livelli moooolto alti perchè ci sono anche altre dinamiche che entrano in gioco.
Poi, il prezzo finale di cessione lo determina il mercato, più alta la richiesta più alto il prezzo, minore la richiesta minore il prezzo.
Ma non cadiamo nella discussione "quindi smettiamo di cercare per forza il tal prodotto così abbassano il prezzo" perchè è già stata affrontata. Inoltre, si creerebbe una sorta di paradosso, ovvero alta domanda=alto prezzo, abbasso la domanda quindi si abbassa il prezzo, ma a prezzo basso significa maggiore appetibilità quindi aumetno della domanda e, di conseguenza, aumetno del prezzo.
Ovviamente ci sono altre dinamiche di marketing che non sto qui a tirare in ballo, ma si parla in senso mooooolto ampio.

basta sostituire a costo di produzione costo di cessione e si ottiene il prezzo di listino ;-)

Ho anticipato che la cosa è ampia.

Ho anche espresso l'esempio della trattativa tra privato e negoziante sul perchè possono permettersi di fare lo sconto, ma anche quello è talmente ampio e variabile che si dovrebbero scrivere pagine e pagine per capire i meccanismi

Stavo per lanciarmi in un trattato di macroeconomia :mrgreen:, ma hai esposto la questione perfettamente.
o-o
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
:mrgreen:



Che c'hai un finanziere di fianco? :mrgreen:

Ma che finanziere! Io servo al 99,9% ditte, con emissione di fattura. E anche ai rari privati a cui vendo emetto fattura perché è tutta roba che necessita di garanzia, quindi...
Se compri in nero devi vendere roba che non ti dà grane una volta venduta. Pero, io di 'sta storia che le case produttrici vendono in nero ai propri rivenditori non l'ho mai sentita, nemmeno un sussurro.
 

nenne59

Apprendista Velocista
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il prezzo finale viene fatto dal mercato. Se la domanda di un bene è elevato questo avrà un margine di guadagno maggiore x chi lo vende ma in questo caso il risparmio x il consumatore finale sarà minore.

Sul fatto degli sconti se io mi chiamo dechatlon è acquisto 1000 bici "tizio" queste mi verranno vendute dalla casa produttrice con un maggiore sconto vista la quantità acquistata e pertanto le posso offrire sul mercato ad un prezzo minore e pertanto applicare un eventuale maggiore sconto (stesso discorso si può applicare in piccolo al negozio sotto casa se magari compra uno stock di ruote o altro in offerta, magari fine serie).
Non c'è solo la quantità acquistata che ti fa avere un prezzo migliore mai poi ad esempio grandi catene quando raggiungono un tot di prodotti venduti hanno anche un bonus ultra di sconto.
Non per nulla negli ipermercati cercano sempre di spingere su alcuni prodotti specie nell'elettronica.
Poi ci sono i vari giochetti del fuori tutto o del "sottocosto".
Esempio la grande catena XYZ compra 500 TV KKK e le paga 500 euro.
Ti fa il sottocosto a 490. Te diresti ci rimette 10 euro a TV.
No sbagliato perchè mi pare (non sono sicuro di questo) che se vendi sottocosto non versi l'iva e poi come detto magari a fine anno la KKK sui 500 TV venduti ti da un bonus di 50 euro cad. ad esempio quindi in pratica il sottocosto non esiste.
:mrgreen:
 

mescal

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quelle che non usa Peggio
Non c'è solo la quantità acquistata che ti fa avere un prezzo migliore mai poi ad esempio grandi catene quando raggiungono un tot di prodotti venduti hanno anche un bonus ultra di sconto.
Non per nulla negli ipermercati cercano sempre di spingere su alcuni prodotti specie nell'elettronica.
Poi ci sono i vari giochetti del fuori tutto o del "sottocosto".
Esempio la grande catena XYZ compra 500 TV KKK e le paga 500 euro.
Ti fa il sottocosto a 490. Te diresti ci rimette 10 euro a TV.
No sbagliato perchè mi pare (non sono sicuro di questo) che se vendi sottocosto non versi l'iva e poi come detto magari a fine anno la KKK sui 500 TV venduti ti da un bonus di 50 euro cad. ad esempio quindi in pratica il sottocosto non esiste.
:mrgreen:
;nonzo%
compri la vocale o giri la ruota? :-x
 

Big_63

Passista
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i grandi commercianti usufruiscono di condizioni di pagamento particolari, che determinano circolante ed oneri finanziari talmente vantaggiosi da garantire un ritorno economico impensabile.
 

vulcan

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Colnago M10
(...) Pero, io di 'sta storia che le case produttrici vendono in nero ai propri rivenditori non l'ho mai sentita, nemmeno un sussurro.
Le case produttrici vendono in nero ai propri rivenditori per lo stesso motivo per cui agli operai che in quella azienda lavorano, assieme alla busta paga, danno una integrazione "fuori busta". Più produzione significa più fatturato, che significa più guadagno; ma più guadagno significa più imposte.
Ad es. su 100 stufe a pellet (o 100 telai da bdc) che produco, 20 le rendo "invisibili" dandole ad uno (o più) rivenditori di fiducia; i quali, a loro volta le vendono all'utente finale sensibilmente sotto costo ed evidentemente non fatturandole: ci guadagnano tutti.

Naturalmente è una ipotesi e vale solo su alcuni prodotti (in campo informatico non funziona), soprattutto artigianali o della piccola-media industria e, aggiungo, italiana.
 

(Ale74)

Maglia Amarillo
17 Agosto 2010
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sì -il carbonio è tornato ed è pure andato... ora rimetto in pista l'alluminio....
Il sottocosto è regolamentato e non si può fare più di tot volte l'anno (ora non ricordo quante volte).
In linea di massima non puoi vendere sottocosto:

1) perchè è frode (salvo non rientri nelle X concessioni)
2) vai in fallimento

Per quanto riguarda il prezzo di listino, nel corso degli anni, è diventato uno strumento di marketing perchè alla gente piace pensare di aver fatto il mega affare.
Il prezzo di listino, in ogni caso, è quel valore di cessione che l'utente finale deve sborsare per avere quel dato bene. Questo prezzo è determinato dalla Casa Madre oppure, per fare un banale esempio, dal gestore di un locale.
Ad esempio, nei bar è il gestore che determina il listino dei prezzi.
Per le biciclette sono le case costruttrici.
In linea di massima il prezzo di vendita al pubblico coincide con il prezzo di listino.
Come ho detto prima, al giorno d'oggi è sempre più usato come strumento di marketing per permettere all'esercente di giocare sugli sconti, questo succede perchè, sempre più spesso e soprattutto in questi ultimi tempi, la gente chiede (imho giustamente) lo sconto.
Altro esempio:

Costo delle materie prime+Costi di trasporto+Costi di trasformazione+Margine azienda+Margine Negozio distributore=Prezzo di listino
Prezzo di listino-Sconto=Prezzo di vendita

In pratica, come ho già detto prima, tutti i soggetti che intercorrono nella catena distributiva hanno a disposizione il loro margine, questo perchè è una componente variabile del prezzo.

Sul discorso del maggior sconto per maggiori quantità, molto banalmente, lo si ottiene perchè una produzione di linea si ottimizza (costi inferiori) con produzioni elevate. Esempio: in una azienda che produce plastici, c'è un tempo di attrezzaggio della linea per montare lo stampo desiderato. Questo tempo di inattività lo possiamo definire il costo dell'improduttività ma è da considerare variabile in quanto viene suddiviso nei pezzi totali che andrò a produrre. Portando l'esempio numerico abbiamo: attrezzaggio 100€, pezzi prodotti 10. Ogni pezzo assorbe, come costo di attrezzaggio, 100/10=10 euro che si aggiungono al valore del prodotto. Se ne produco 1.000 questo costo scende a 100/1000=0,1 euro da aggiungere al pezzo.
Questo ovviamente è un discorso che non scende in profondità nelle analisi di costing.

Okkio che non si è mai considerata la questione dei pagamenti e del cash flow, che ha la sua grande importanza nell'economia aziendale.