Facendo il verso a qualche nota rivista del settore, mi prendo la licenza di fare la recensione a questa bicicletta, da comune mortale.
Dopo averla messa a punto per una settimana (la posizione in sella ) e averla messa sotto torchio in una uscita con un discreto dislivello e poi in gara, nella GF Colnago di domenica scorsa, la prima parola che mi viene in mente è: WOW!
In breve lallestimento testato:
- Misura XS
- Gruppo Ultegra
- Guarnitura 53/39
- Ruote Easton EA90 SL (quindi non le ruote stock) con copertoncini Continental GP4000
- Attacco 110mm (sostituito il 90 mm stock)
- Curva stock 40 mm
- Sella Fizik Antares Versus (non la stock)
- Montato un solo portaborraccia
- Polar CS400 con conta pedalate
- Pedali Keo 2 max
Peso cosi configurata: 7,5 Kg. (più o meno)
Bicicletta posseduta in precedenza: Trek 4.9 2013 (BB90) Ultegra 50/34
A primo acchito, provenendo da una Trek, ho avuto una discreta difficoltà a riportare le quote che avevo sulla Trek su questa bicicletta. Al che sono andato a rispolverare la scheda fatta dal biomeccanico ai tempi della Kuota KOM (molto più vicina a questa geometria): in appena 2 ore e un test su strada, la posizione corretta è fatta, cambiando la pipa da 90 a 110mm (ringrazio [MENTION=33207]Castyo[/MENTION] per avermene venduta una in suo possesso). Qualche difficoltà nel fissare la sella al reggisella, trovando il sistema di fissaggio a due brugole in linea molto antipatico.
Come detto, provenendo da 4 anni di carbonio, più o meno di media/alta gamma, mi aspettavo delle difficoltà di ri-adattamento allalluminio niente di più sbagliato! Appena messa sotto il sedere, la bestiolina si dimostra reattiva al punto giusto (anche troppo e poi vi racconto lepisodio), ma altrettanto , e incredibilmente, comoda, merito sicuramente di un ottimo lavoro fatto sul carro posteriore ma anche di un reggisella in carbonio made in Canyon, spettacoloso dal punto di vista di smorzamento sollecitazioni. In sella sembra di guidare un carbonio, finchè non ti alzi sui pedali e ti rendi conto che hai un alluminio in mano: le sollecitazioni si sentono, soprattutto alle braccia e ai piedi! Ma non si può chiedere di più secondo, me, a livello comodità. Secondo me la Caad10 fa fatica ad arrivare a questi livelli (non lho provata, per cui posso essere smentito!).
Salita: in salita è letteralmente una bomba. Come detto in unaltra discussione, non so se parte del merito è del quasi mezzo Kg. in meno rispetto alla Trek, ma sicuramente la reattività del telaio e il peso ne fanno un bel mezzo adatto anche ai salitomani sempre in piedi. Normalmente odio alzarmi sui pedali, ma questa bicicletta, sia per il 39 al posto del 34, sia per la sua reattività, mi invogliava ad alzarmi sui pedali ad ogni tornante, aumentando la velocità. Sulla salita solita che faccio quasi sempre in allenamento, questa Ultimate Al mi ha fatto migliorare di quasi 2 minuti e mezzo! Roba da non credere come da non credere è il fatto che nonostante il 39, dopo anni di 34, la gamba allo scollino era ancora bella fresca, segno che per fare velocità ho speso meno di quanto spendevo prima con la Trek. Dolori di schiena o braccia: ZERO.
Discesa: reattiva nello stretto, riesci a farla entrare nelle curve strette da fa paura ed a velocità pazzesca, grazie al rake forcella; la frenata è efficiente ed efficace, ho solo evidenziato una piccola tendenza al bloccaggio posteriore quanto sei al limite, ma riesci comunque a metterla dentro alla curva anche in derapata, in quanto il telaio tende a mantenere bene la sua forma sollecitato in più punti. Bicicletta sincera, quello che senti è realmente quello che sta succedendo sotto le ruote, cosa che mi ha salvato il sedere un paio di volte. Sui curvoni lunghi fa fatica a mantenere la velocità, per cui devi rilanciare sempre in uscita. Sul dritto mi aspetterei meno stabilità; invece sono rimasto ancora una volta sorpreso: si agita solo se la agiti tu, mentre se inizia a sobbalzare per colpa della strada, si agita ma mantiene la traiettoria e smorza subito. Per cui, in discesa, il tallone dAchille sono le curve a raggio largo.
Pianura: con una bella coppia di alto profilo da 50 diventa unarma micidiale. Con le mie Easton a profilo differenziato (27 ant, 38 post), riesci a mantenere senza problemi la velocità acquisita, i 50 orari non sono un problema, raggiungere i 50 orari neanche, in quanto alzarsi sui pedali e scaricare tutta la potenza espressa è un lusso che con pochi telai in carbonio ti puoi permettere. Semplicemente fantastica. Nelle gare in circuito è sicuramente unarma in più, si riesce ad arrivare allultimo km più freschi di quello che ci si aspetta. Chi me la da tutta questa sicurezza? Adesso vi dico .
Test gara GF COLNAGO DESENZANO 22/09/2013: fatto il corto. Appena partiti tiravamo già a 50 km/h; lanno scorso stare a ruota è stato un calvario, tanto che dopo 4 km ho alzato bandiera gialla, questanno invece ero io che tiravo! Tenere la velocità non era un problema, la mia bestiolina se la rideva guardando le altre bdc da 3/4k euro che la circondavano e che da li a poco sarebbero state staccate o meglio alcune sarebbero state staccate .hi hi hi
La caduta iniziale, mi ha fatto rinsavire, sono riuscito a scansare una ruota in carbonio che volava, per pochi cm, ma il cambio di traiettoria immediato è stato assecondato alla grande dalla mia Ultimate. Soffrendo un po, riesco a passare indenne il primo strappo del corto ..con il 53 riuscivo a tenere alta la velocità anche in salita e soprattutto sentivo che quello che donavo veniva scaricato a terra .ho però esagerato e appena scollinato un attacco ha spaccato il primo gruppo costringendomi a rimanere nel secondo gruppo, con cui arriverò al traguardo. Per tutta la gara non ho avuto problemi di sollecitazioni sul fisico, sembrava di pedalare su una bici in carbonio, ma con la reattività dellallumino, veramente una bella sensazione. Il rumore generato dal telaio sulle sconnessioni alle mie orecchie era musica, molto diversa dai rumori cupi, e certe volte anche infastidenti, dei telai in carbonio. Le ruote e il reggisella ammortizzano bene le sconnessioni per cui si viaggia 45 orari senza rilanciare troppo. Sul Bande il capolavoro: mentre tutti arrancano, io con il 39 / 21 mi permetto di scattare, il telaio mi asseconda alla grande e prendo subito una 50 di metri .ma decido di farmi riprendere, tanto era solo per il gusto di divertirmi con la mia Ultimate Al.
Si arriva alla volata e qui il capolavoro: a prescindere da quello che avevo ancora nelle gambe, da pistard, vi dico che sprintare con questa bdc è una goduria assurda!! Lavantreno riesce a non torcersi mentre a quasi 60 orari cerco di vincere la volata del mio gruppo, ma il posteriore un po ha tradito, tendendo un paio di volte ad alzarsi disperdendo un po alla fine mi piazzo terzo in volata di mio gruppo (51esimo assoluto). Unico aspetto negativo da segnalare: la sella che ha perso la sua posizione , ritrovandomela tutta arretrata! Forse colpa mia in quanto ho stretto le vite a soli 5 Nm. Ma ripeto non mi piace il sistema di fissaggio di questo cannotto.
Aspetto positivo: nessun risentimento a livello fisico.
Dunque questa bicicletta è veramente eccezionale. Per poco meno di 2000 euro ci si porta a casa sicuramente un mezzo uguale o superiore a ben più blasonati mezzi in carbonio. La rigidità e la risposta di questa Ultimate lho trovata solo nella Kuota Kom, ma come qualcuno già sa, la stessa si è sbriciolata in discesa per colpa di un fosso. Sarebbe successo anche con questa Ultimate Al? Ai posteri la sentenza.
Se vi preoccupate perché è alluminio e credete al luogo comune del mal di schiena, vi ricrederete, si fanno più di 100 km senza problemi. Certo non aspettatevi una poltrona, non lo è. Ed infatti attenti alle reazioni improvvise: la Ultimate non ama i dossi rallentatori e su un paio presi a più di 40 orari ho quasi trovato il posteriore parallelo allanteriore!! Ocio.
Da utilizzare assolutamente nelle gare in circuito, ma mi sento di consigliarla anche per le medio-fondo. Per le gran fondo, forse a lungo andare le braccia recriminerebbero un po. Ma non facendole non so che dire.
Ciao!
Dopo averla messa a punto per una settimana (la posizione in sella ) e averla messa sotto torchio in una uscita con un discreto dislivello e poi in gara, nella GF Colnago di domenica scorsa, la prima parola che mi viene in mente è: WOW!
In breve lallestimento testato:
- Misura XS
- Gruppo Ultegra
- Guarnitura 53/39
- Ruote Easton EA90 SL (quindi non le ruote stock) con copertoncini Continental GP4000
- Attacco 110mm (sostituito il 90 mm stock)
- Curva stock 40 mm
- Sella Fizik Antares Versus (non la stock)
- Montato un solo portaborraccia
- Polar CS400 con conta pedalate
- Pedali Keo 2 max
Peso cosi configurata: 7,5 Kg. (più o meno)
Bicicletta posseduta in precedenza: Trek 4.9 2013 (BB90) Ultegra 50/34
A primo acchito, provenendo da una Trek, ho avuto una discreta difficoltà a riportare le quote che avevo sulla Trek su questa bicicletta. Al che sono andato a rispolverare la scheda fatta dal biomeccanico ai tempi della Kuota KOM (molto più vicina a questa geometria): in appena 2 ore e un test su strada, la posizione corretta è fatta, cambiando la pipa da 90 a 110mm (ringrazio [MENTION=33207]Castyo[/MENTION] per avermene venduta una in suo possesso). Qualche difficoltà nel fissare la sella al reggisella, trovando il sistema di fissaggio a due brugole in linea molto antipatico.
Come detto, provenendo da 4 anni di carbonio, più o meno di media/alta gamma, mi aspettavo delle difficoltà di ri-adattamento allalluminio niente di più sbagliato! Appena messa sotto il sedere, la bestiolina si dimostra reattiva al punto giusto (anche troppo e poi vi racconto lepisodio), ma altrettanto , e incredibilmente, comoda, merito sicuramente di un ottimo lavoro fatto sul carro posteriore ma anche di un reggisella in carbonio made in Canyon, spettacoloso dal punto di vista di smorzamento sollecitazioni. In sella sembra di guidare un carbonio, finchè non ti alzi sui pedali e ti rendi conto che hai un alluminio in mano: le sollecitazioni si sentono, soprattutto alle braccia e ai piedi! Ma non si può chiedere di più secondo, me, a livello comodità. Secondo me la Caad10 fa fatica ad arrivare a questi livelli (non lho provata, per cui posso essere smentito!).
Salita: in salita è letteralmente una bomba. Come detto in unaltra discussione, non so se parte del merito è del quasi mezzo Kg. in meno rispetto alla Trek, ma sicuramente la reattività del telaio e il peso ne fanno un bel mezzo adatto anche ai salitomani sempre in piedi. Normalmente odio alzarmi sui pedali, ma questa bicicletta, sia per il 39 al posto del 34, sia per la sua reattività, mi invogliava ad alzarmi sui pedali ad ogni tornante, aumentando la velocità. Sulla salita solita che faccio quasi sempre in allenamento, questa Ultimate Al mi ha fatto migliorare di quasi 2 minuti e mezzo! Roba da non credere come da non credere è il fatto che nonostante il 39, dopo anni di 34, la gamba allo scollino era ancora bella fresca, segno che per fare velocità ho speso meno di quanto spendevo prima con la Trek. Dolori di schiena o braccia: ZERO.
Discesa: reattiva nello stretto, riesci a farla entrare nelle curve strette da fa paura ed a velocità pazzesca, grazie al rake forcella; la frenata è efficiente ed efficace, ho solo evidenziato una piccola tendenza al bloccaggio posteriore quanto sei al limite, ma riesci comunque a metterla dentro alla curva anche in derapata, in quanto il telaio tende a mantenere bene la sua forma sollecitato in più punti. Bicicletta sincera, quello che senti è realmente quello che sta succedendo sotto le ruote, cosa che mi ha salvato il sedere un paio di volte. Sui curvoni lunghi fa fatica a mantenere la velocità, per cui devi rilanciare sempre in uscita. Sul dritto mi aspetterei meno stabilità; invece sono rimasto ancora una volta sorpreso: si agita solo se la agiti tu, mentre se inizia a sobbalzare per colpa della strada, si agita ma mantiene la traiettoria e smorza subito. Per cui, in discesa, il tallone dAchille sono le curve a raggio largo.
Pianura: con una bella coppia di alto profilo da 50 diventa unarma micidiale. Con le mie Easton a profilo differenziato (27 ant, 38 post), riesci a mantenere senza problemi la velocità acquisita, i 50 orari non sono un problema, raggiungere i 50 orari neanche, in quanto alzarsi sui pedali e scaricare tutta la potenza espressa è un lusso che con pochi telai in carbonio ti puoi permettere. Semplicemente fantastica. Nelle gare in circuito è sicuramente unarma in più, si riesce ad arrivare allultimo km più freschi di quello che ci si aspetta. Chi me la da tutta questa sicurezza? Adesso vi dico .
Test gara GF COLNAGO DESENZANO 22/09/2013: fatto il corto. Appena partiti tiravamo già a 50 km/h; lanno scorso stare a ruota è stato un calvario, tanto che dopo 4 km ho alzato bandiera gialla, questanno invece ero io che tiravo! Tenere la velocità non era un problema, la mia bestiolina se la rideva guardando le altre bdc da 3/4k euro che la circondavano e che da li a poco sarebbero state staccate o meglio alcune sarebbero state staccate .hi hi hi
La caduta iniziale, mi ha fatto rinsavire, sono riuscito a scansare una ruota in carbonio che volava, per pochi cm, ma il cambio di traiettoria immediato è stato assecondato alla grande dalla mia Ultimate. Soffrendo un po, riesco a passare indenne il primo strappo del corto ..con il 53 riuscivo a tenere alta la velocità anche in salita e soprattutto sentivo che quello che donavo veniva scaricato a terra .ho però esagerato e appena scollinato un attacco ha spaccato il primo gruppo costringendomi a rimanere nel secondo gruppo, con cui arriverò al traguardo. Per tutta la gara non ho avuto problemi di sollecitazioni sul fisico, sembrava di pedalare su una bici in carbonio, ma con la reattività dellallumino, veramente una bella sensazione. Il rumore generato dal telaio sulle sconnessioni alle mie orecchie era musica, molto diversa dai rumori cupi, e certe volte anche infastidenti, dei telai in carbonio. Le ruote e il reggisella ammortizzano bene le sconnessioni per cui si viaggia 45 orari senza rilanciare troppo. Sul Bande il capolavoro: mentre tutti arrancano, io con il 39 / 21 mi permetto di scattare, il telaio mi asseconda alla grande e prendo subito una 50 di metri .ma decido di farmi riprendere, tanto era solo per il gusto di divertirmi con la mia Ultimate Al.
Si arriva alla volata e qui il capolavoro: a prescindere da quello che avevo ancora nelle gambe, da pistard, vi dico che sprintare con questa bdc è una goduria assurda!! Lavantreno riesce a non torcersi mentre a quasi 60 orari cerco di vincere la volata del mio gruppo, ma il posteriore un po ha tradito, tendendo un paio di volte ad alzarsi disperdendo un po alla fine mi piazzo terzo in volata di mio gruppo (51esimo assoluto). Unico aspetto negativo da segnalare: la sella che ha perso la sua posizione , ritrovandomela tutta arretrata! Forse colpa mia in quanto ho stretto le vite a soli 5 Nm. Ma ripeto non mi piace il sistema di fissaggio di questo cannotto.
Aspetto positivo: nessun risentimento a livello fisico.
Dunque questa bicicletta è veramente eccezionale. Per poco meno di 2000 euro ci si porta a casa sicuramente un mezzo uguale o superiore a ben più blasonati mezzi in carbonio. La rigidità e la risposta di questa Ultimate lho trovata solo nella Kuota Kom, ma come qualcuno già sa, la stessa si è sbriciolata in discesa per colpa di un fosso. Sarebbe successo anche con questa Ultimate Al? Ai posteri la sentenza.
Se vi preoccupate perché è alluminio e credete al luogo comune del mal di schiena, vi ricrederete, si fanno più di 100 km senza problemi. Certo non aspettatevi una poltrona, non lo è. Ed infatti attenti alle reazioni improvvise: la Ultimate non ama i dossi rallentatori e su un paio presi a più di 40 orari ho quasi trovato il posteriore parallelo allanteriore!! Ocio.
Da utilizzare assolutamente nelle gare in circuito, ma mi sento di consigliarla anche per le medio-fondo. Per le gran fondo, forse a lungo andare le braccia recriminerebbero un po. Ma non facendole non so che dire.
Ciao!