Riporto anche qui per par condicio ... ma l'è lungaaa!!
Faccio il mio resoconto di questo fine settimana, ammetto di aver scritto più che altro per me, per fissare qualche ricordo e tante emozioni.
Arrivo a Cesenatico venerdì con un amico anche lui iscritto ma in una griglia diversa.
Dovevamo arrivare nel pomeriggio e invece alle 13:30 varchiamo la soglia dell'albergo. Alla reception non ci chiedono nemmeno i documenti e ci cacciano direttamente in sala da pranzo e ci rimpinzano a dovere. Comincio già a temere la famosa ospitalità romagnola!!
Giusto il tempo di portare le bici in camera e andiamo a ritirare i pacchi gara ma si scatena il diluvio universale!! Fango ovunque e purtroppo decido di rimandare al giorno seguente l'acquisto della salopette nove colli 2015 e del cappellino ... errore gravissimo perché in breve sono andate esaurite quelle della mia taglia.
Decidiamo di fare un giro in centro e alla fiera ma degli stand esterni per il fortissimo vento che soffia a 50 km/h nessuna traccia. Prendo freddo e questa sensazione di freddo mi accompagnerà per tutto il fine settimana, nemmeno un Jamaican coffee mi da sollievo.
Sabato ancora giro in fiera sotto al diluvio dove faccio un paio di acquisti in preda ormai allansia di dover correre sotto la pioggia, tra cui un copricasco impermeabile che mi è stato utilissimo scampando così l'utilizzo della nota cuffia da doccia.
Sabato pomeriggio, complice un pallido sole, inforchiamo le bici dell'albergo e facciamo un giro al parco e poi in centro, porto canale e il molo con il faro e al cimitero alla tomba del pirata dove cazzio un gruppo di ciclisti messinesi che discutono a voce alta sulla taglia della maglia del pacco gara dimenticando di non essere al bar.
Il tempo peggiora in serata e l'ansia sale ma il dubbio non ci sfiora. Domenica si prova comunque a partire!
Sveglia alle quattro e colazione. Pioviggina. Quando stiamo per uscire di nuovo il diluvio! Aspettiamo qualche minuto, la pioggia si calma e ci avviamo un po' titubanti in assetto da pioggia verso le griglie di partenza, sono le 5:40. Lui in griglia rosa e io in gialla quindi parto prima io anche se di poco. Decidiamo di aspettarci al primo ristoro, quello di Pieve di Rivoschio, e ci salutiamo. Entro in griglia circa 10 minuti prima della partenza. Mi guardo in giro ... cielo grigio che non promette di schiarire, facce un po' preoccupate e tese, forse più per il meteo che per la gara in se, in pochi scherzano, qualcuno scatta qualche foto.
Si sente in lontananza la musica, l'inno d'italia, la speaker che parla, conto alla rovescia e poi lo sparo! La prima griglia, la rossa, sta partendo ma inizia di nuovo a diluviare. Dopo poco un altro sparo e un altro ancora... il prossimo è il nostro! Eccolo! Piano piano ci muoviamo, non c'è la ressa o la bramosia di andare che mi aspettavo. Tutti tranquilli e disciplinati ci avviamo verso il tappeto che darà ufficialmente il via al tempo. Ci passo sopra e sento il bip del rilevamento.
Inizia la mia prima Nove Colli e la mia prima granfondo! Adesso l'unica preoccupazione è arrivare ai piedi del Polenta senza spendere troppe energie, poi farò del mio meglio. Trovo due armadi a due ante che procedono chiacchierando tranquillamente ai 34/35 km/h con il 34 e mi metto nella loro scia. Non mi interessa andare più forte tanto poi probabilmente dovrò aspettare l'amico al ristoro. La pianura che mi separa dai colli passa veloce ma sotto al diluvio. Strade bagnate e visuale ridotta. Il copricasco comprato il giorno prima fa bene il suo lavoro! La mantellina impermeabile della squadra anche. Sono abbastanza calda e asciutta. Anche le gambe, nonostante i pantaloncini corti non sentono il freddo grazie all'
olio riscaldante che ho messo. Unico problema sono i piedi. I copriscarpe che dovevano essere impermeabili e idrorepellenti di impermeabile non avevano niente! Dopo pochi chilometri mancavano solo un paio di pesci nelle scarpe! Non importa! si va avanti!
Ogni tanto incrocio qualche ciclista che ha rinunciato e torna verso Cesenatico. Non ci voglio pensare!! Ormai sono partita! Voglio finirla!!
Dopo una curva stretta vedo in lontananza un serpentone colorato che sale. Inizia la prima salita! Il Polenta, 8 km ad una pendenza media del 3%.
Salgo tranquilla, potrei fare di più ma il passo generale è comunque lento e mi risparmio, non vale la pena forzare per poi fermarmi ad aspettare.
La salita è regolare e non ci sono intoppi ma il passo è lento, si attraversa Bertinoro e poi il muro! Sono quasi alla fine della salita, manca poco, la vedo ma mi sembra di aver forato! Accosto e mi fermo... niente, solo un'impressione! in quel punto però la salita è tosta, troppo ripida e non riesco a ripartire. Mi faccio gli ultimi metri a piedi. Arrivata in cima sento gridare Oriobike!!!! e ci sono tre ragazzi di Magherno, ok, mentalmente non sono sola. Risalgo in bici e parto. Inizia un tratto di saliscendi che non mi impegnano particolarmente. Purtroppo non ha ancora smesso di piovere, anzi, viene giù che Dio la manda, del panorama attorno non vedo nulla, tutto grigio e visibilità ridotta. Quando inizia la discesa vera e propria siamo ancora sotto al diluvio e in gruppo compatto quindi calma e gesso e si scende piano, non vedo scalmanati che vogliono andare a tutti i costi, che erano una delle mie preoccupazioni, quindi mi rilasso un po senza perdere concentrazione e si scende verso Fratta Terme! Ora mi aspetta un tratto di quasi 20 km piuttosto pianeggiante prima del secondo colle.
Ai piedi della salita un ristoro con sole bevande che non avevo calcolato, lappuntamento era a Pieve di Rivoschio, non sono stanca a parte la pioggia e vorrei continuare ma nel dubbio che il mio amico si fermi invece li a Pian di Spino mi fermo e aspetto, intanto il freddo comincia a farsi sentire e bevo un po di tea caldo al ristoro
. E aspetto
Passa il tempo, arrivano ciclisti di un po tutte le griglie ma della rosa in pochi
strano
provo a telefonare, non si sa mai cosa possa essere successo
niente, non prende ovviamente!! La batteria si sta già scaricando. Mi ero portata la batteria supplementare ma forse lumidità o forse la sfiga, non carica e si stacca pure un pezzo!! Mierda!! Il freddo aumenta e il diluvio anche e dopo una sosta troppo prolungata decido di ripartire. Ora si affronta il secondo colle, in tranquillità a e risparmio. Sono 8 km al 5% medio.
Circa a metà salita vedo un signore di una certa età a bordo strada, ha in mano una camera daria e la mostra ai passanti che ripetutamente lo ignorano. Io gli chiedo se ha bisogno di aiuto e lui farfuglia qualcosa indicandomi la camera. E straniero, non parla una parola di italiano, mi dice che è stata una nove colli sfortunata. Prima è caduto poi ha bucato due volte ed ora è senza camere daria. Gli do una delle mie e lui vuole darmi 5 euro
non se ne parla. Gli auguro buona fortuna e riparto.
Mentre salgo mi viene in mente un augurio che mi è stato fatto prima della partenza
. Spero di non aver bisogno della seconda camera daria, lo smaglia catena lho portato, vabbè se proprio mi servirà una seconda camera in qualche modo farò. Abbandono quel pensiero e mi concentro sulla salita.
In cima mi aspetta il ristoro di Pieve di Rivoschio!
La pioggia non ha ancora cessato di cadere e fa freddo. Arrivata al ristoro vedo lambulanza che carica due ciclisti in ipotermia con le coperte termiche e un po mi sale il panico. Io non sono abituata a pedalare in situazioni estreme e 70 km sotto la pioggia battente cominciano ad avvicinarsi ad una situazione estrema, almeno per me. Il telefono ancora non prende, di Roberto ancora nessuna traccia, nonostante in salita sia andata abbastanza piano. Boh.
Al ristoro cè di tutto! Crostate, panini,
barrette, marmellate, pizzette e salatini, succhi di frutta e bibite.
Mangio qualcosa ma il freddo non mi molla. Finalmente Roberto arriva, mangia qualcosa anche lui e poi si riparte ma subito in discesa. Ho freddo e sono contratta, ho paura di sbagliare traiettoria in curva.
Appena finita la discesa inizia subito la salita del terzo colle, il Ciola dove ci aspetta il suo famoso ristoro abusivo. Anche se tra una sosta e laltra in attesa di Roberto ho già perso unora a questo ristoro mi voglio assolutamente fermare! Iniziamo a salire, intanto ha smesso di piovere e ogni tanto una schiarita. I colli sono veramente belli, peccato che con il tempo grigio non si riesca a vedere molto.
Salita impegnativa, almeno per me, lunga 6 km abbastanza regolare ma con alcuni strappi che si fanno sentire. La strada sale a tornanti in mezzo al bosco, poi il bosco si apre e lascia il posto a prati.
Ad un certo punto voci di bambini che gridano acqua! acqua!! e mi emoziono, davvero. Su un tornante eccolo! Il famoso ristoro abusivo del Ciola!!
Mancano 100 m e sento il profumo di salamelle alla griglia! Ci fermiamo senza nessun dubbio!!
Pane e salame, pane e pancetta alla griglia, le salamelle purtroppo sono ancora indietro di cottura e non le aspetto (con rammarico) e una fetta di ciambellone con luvetta. Provo ad assaggiare anche le penne allarrabbiata ma per me sono troppo arrabbiate!! Troppo piccanti. Chiedo un bicchiere dacqua e un signore mi riempie il bicchiere di vino rosso! Dice che mi toglierà la paura del Barbotto! Non so se ha avuto ragione ma chissenefrega!! Sono venuta per divertirmi e nonostante tutto mi sto divertendo! Faccio anche qualche foto a queste stupende persone che ci ristorano e ci confortano e che per tutto il giorno si sono prese lacqua insieme e noi! Grazie Romagna!
Durante la sosta decido di togliermi i copri scarpe, non sopporto più la sensazione di piedi fradici. Aiuto!! Lolio riscaldante messo alla mattina mi ha si protetto da freddo e pioggia ma ha fatto una patina di morcia sulle gambe e togliendo i copri scarpe ho un segno che fa paura!! Strizzo i calzini fradici, mancavano giusto un paio di rane nelle scarpe!
Dopo il ristoro la strada spiana per qualche chilometro, ancora uno strappo di 300/400 metri e poi si scende in picchiata verso Mercato Saraceno. La strada comincia ad asciugare ma la temperatura è ancora bassa, il vino però un po di sollievo dal freddo me lo sta dando.
Si attraversa Mercato Saraceno e unaltra ambulanza carica un ciclista infreddolito con la coperta termica.
Passo oltre, in questo momento non ho freddo e mi aspetta lultimo colle, quello che in questi mesi mi ha fatto paura, me lo sognavo di notte. Il Barbotto!!
Passato il ponte, una curva a destra e si vede lo striscione che indica linizio del gpm. Passo sul tappeto e sento il bip del rilevamento. A noi due!
E una salita impegnativa, circa 6 km con pendenza media al 7%, almeno così dicono, a me è sembrata più dura. Lultimo chilometro al 18%.
Salgo piano ma salgo, vedo ciclisti che salgono a piedi, un ciclista a terra in preda ai crampi viene massaggiato da un volontario della Croce Rossa, sembra una guerra! Non voglio rinunciare. Non voglio mettere il piede a terra. Mancano ancora solo due curve, manca poco, il cuore è al limite ma potrei farcela però purtroppo mi prendono i crampi ai polpacci. Il freddo non ha avuto pietà e lo sento. Non ce la faccio e devo mettere giù il piede. Faccio 100 m a piedi e trovo un gruppo di ragazzi che mi incitano a risalire in sella, mi vogliono spingere ma io non ce la faccio, i crampi non passano. Faccio ancora 100 m a piedi. Un signore mi dice di risalire in sella, che manca poco, che dopo la curva cè la fine della salita e vedrò lo striscione. Gli rispondo ridendo che salendo ho già visto quasi tutti i Santi e la Madonna e anche lui ridendo mi risponde che dopo la curva vedrò la luce!!
Risalgo in sella, mi aiuta a ripartire e poco dopo finalmente eccolo!! Larrivo del Barbotto!! Sento il bip del chip!! Finita!! Il telefono mi abbandona proprio mentre volevo fare la foto sul Barbotto ma ci pensa Roberto. La mia registrazione del percorso su Strava si conclude qui.
Psicologicamente la nove colli è conclusa perché di fare il lungo non passa nemmeno per lanticamera del cervello!! È già molto quello che sono riuscita a fare. Tecnicamente invece no. Mancano ancora circa 40 km per tornare a Cesenatico e tutti saliscendi con strappi anche impegnativi.
Poco dopo il Barbotto lultimo ristoro. Mangiucchio ancora qualcosa. Intanto il cielo si sta schiarendo e ogni tanto esce il sole.
Ad un certo punto il panorama si apre e in lontananza si vede il mare!! Mi rincuoro, il più sembra essere fatto. Una pianura illuminata a macchie dal sole mi separa dallarrivo ma alle spalle mi lascio 100 km e quattro colli fatti sotto la pioggia.
Inizia il tratto più snervante, vorrei una bella discesa!! E invece brevi discese e strappetti in salita che sembrano non finire mai e spaccano le gambe!!
Poi finalmente, si fa per dire, la pianura, circa 20 km controvento che soffia dal mare.
Ci sorpassano gruppetti e grupponi che hanno fatto il percorso lungo ma che vanno come treni, difficile prenderli per stare a ruota.
Ma finalmente dopo due cavalcavia che sembrano montagne lingresso a Cesenatico! Seguo i cartelli, non so nemmeno più dove sono ma dopo una curva ecco finalmente il rettilineo del lungomare e in fondo larrivo!! Ai lati un pubblico da Giro dItalia! Non so dove ma trovo la forza di spingere a tutta sui pedali e finalmente passo sotto allarco dellarrivo! Ad un certo punto sento urlare Vai Patrizia!! ma penso ad unallucinazione. Chi mai mi conosce a Cesenatico??!! Passato larrivo anche Roberto mi dice di aver sentito la stessa cosa. Boh.. resterò con questo strano ricordo.
Dopo larrivo la medaglia e il mitico pasta party!!
Limpressione iniziale è che ci sia una fila interminabile ma lattesa per entrare è veramente minima. Dopo la transenna cè di tutto! Io mi prendo un piattone di pasta con panna prosciutto e piselli, un panino con la mortadella, una piada con la salsiccia, una fetta di plum cake e un gelato!
Novecolli finita! Si torna in albergo! Ringrazio di non dover partire subito, ci fermiamo a Cesenatico ancora una notte.
Dopo un breve riposino è già ora di cena. Il cardio mi indica 4950 calorie bruciate! Bisogna reintegrare!!
Dopo cena giretto in centro e birretta al
caffè degli artisti con due amiche indigene che ci hanno raggiunto. Che piacere vederle! Capita di rado vista la distanza ma non mi faccio scappare loccasione.
Ci becchiamo anche lo spettacolo di un lanciatore di coltelli e mi vien la voglia di ricominciare ad allenarmi, peccato che mi manca il tempo.
Anche lultima serata a Cesenatico vola, la stanchezza è tanta ma la fatica della giornata, la pioggia, il freddo e le salite sono già alle spalle.
Lunedì mattina giretto in centro a Cesenatico con le bici infangate, sembrano tornate dalla guerra e forse un po è vero, almeno per me.
Prima granfondo e prima Novecolli terminata.
Novecolli ci rivediamo il prossimo anno (spero).