Novecolli 2015

noidavane

Apprendista Velocista
27 Marzo 2010
1.373
93
San Miniato
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Colnago M10
Grazie [MENTION=18928]Airone[/MENTION]

Scusate... ma qualcuno ha notizie di [MENTION=21230]hulk[/MENTION] ??? mi sto preoccupando non si legge più niente di lui....

Sicuramente ci ca-z---z.ierebbe tutti per aver fatto la 4 Colli....
 

runner75

Pignone
14 Novembre 2007
182
0
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Bianchi Infinito cv
la mia prima partecipazione, è stato stupendo! non esco mai con la pioggia...ho fatto la nove colli in quelle condizioni...non ho ancora smaltito l'adrenalina!
 

nove59

Velocista
10 Ottobre 2009
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TREK

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
11.808
8.838
61
Atina (Fr)
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Trek (alcune)
oggi ho scritto su fb il mio resoconto della mia prima nove colli, è un po' lungo e quindi vi metto il link se qualcuno ha voglia di leggerlo.
Avevo messo una treccia bianca e blu dietro la sella ma non ho visto nessun altro , peccato!

[url]https://www.facebook.com/?hrc=1&refsrc=http%3A%2F%2Fh.facebook.com%2Fhr%2Fr&_rdr#!/notes/patrizia-arwen-targhetti/novecolli-2015-pensieri-e-ricordi/10206837637450260/?ref=bookmark[/URL]


Aehm, io non ho facebook :cry:, come faccio a leggerla?
 

enricob

Apprendista Scalatore
13 Ottobre 2008
1.987
88
Pesaro
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S-Works Tarmac 2015 DA9000
una domanda forse un po' bizzarra: dal bivio della 130/200 quanti km c'erano per Cesenatico? Quanto ci voleva mediamente per arrivare all'arrivo della corta dal bivio?
 

Airone del Chianti

Uisp Italian Champion
9 Dicembre 2004
20.051
2.325
Barberino Val d'Elsa (FI)
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Scott Addict R2
oggi ho scritto su fb il mio resoconto della mia prima nove colli, è un po' lungo e quindi vi metto il link se qualcuno ha voglia di leggerlo.
Avevo messo una treccia bianca e blu dietro la sella ma non ho visto nessun altro , peccato!

[url]https://www.facebook.com/?hrc=1&refsrc=http%3A%2F%2Fh.facebook.com%2Fhr%2Fr&_rdr#!/notes/patrizia-arwen-targhetti/novecolli-2015-pensieri-e-ricordi/10206837637450260/?ref=bookmark[/URL]
Complimenti!!
Ti è mancata solo il reintegro a base di LaChouffe!! o-o
 

puma75

Velocista
28 Dicembre 2009
5.162
1.686
lontano
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un mulo
Voglio condividere anch'io la mia esperienza di questa 9 colli..

Premetto che mi sento un po' in "colpa" per l'acqua che è venuta ma come nel film "ragazzo di campagna" [URL]https://www.youtube.com/watch?v=t_t6ihTuzpA[/URL] avevo richiesto un po' d'acqua perchè il polline in questi giorni mi stava proprio ammazzando.. ma alla fine mi sentivo come lui nel film :mrgreen:

Dal Venerdi arrivo a Cesenatico con la pioggia che mi accompagna da casa ma che non mi fa' cambiare idea su cosa fare domenica e nemmeno lo fanno i miei compagni di squadra... Lo fa' mia moglie che mi dice " Fai quello che ti senti, io ti aspetto per pranzo qualunque ora tu faccia "

IO DEVO PARTIRE... non è caldo... non c'e' il sole... non c'e' questo c@zz- di polline, non ho portato la canoa ma pazienza :)

Sveglia ore 3:52 ( lo so' .. ma i 2' in più a letto per uno che sa' che passerà la notte sveglio vogliono dire tanto :mrgreen: )
Colazione e parto per la griglia ( BLU ) alle 4:50 .. volevo essere davanti a tutti il più possibile per evitare "mucchi" vari... e in effetti entro e sono al NASTRO perchè s'era veramente in pochi.. vestito con Tutina Bianca da Pittore e OMBRELLO! si.. mi guardavano con l'occhioni ma quando è iniziato a piovere io ero ma dimoRto riparato :mrgreen:
Partenza "tranquilla" con media del tratto in pianura a 38.7 ( quando l'ho vista ho pensato che sarei arrivato a buio :mrgreen: ) ... subito colpo di freddo alle gambe giù per pieve di rovischio e dolore dietro a una gamba... l'idea di "tagliare" per il corto pero' non mi passa per la mente, penso: "passerà eh "
Passa il Ciola, passa il Barbotto... non Passa Tiffi che alzandomi subito sui pedali mi sento pugnalare a entrambi i quadricipiti! AIUTO! chi mi ci porta infondo ora?? mi rimetto a sedere e salgo regolare..così anche il Perticara ... mi serve il Monte Pugliano per riniziare a carburare..NON mi passa un attimo a farlo ma si vede la sua lunghezza fa' si da farmi riscaldare a modo e a far ritornare tondeggiante quella specie di pedalata a scatti...
Durante questi colli chiamo con l'auricolare mia moglie, la prima volta si spaventa un po' poi ci fa l'abitudine... gli dico " tranquilla va tutto ok "
Arriva il Gorolo... lo trovo più "semplice" di quanto mi avevano detto, forse anche perchè Perticara e Pugliano li ho fatti più piano...comunque non esagero anche perchè il dolore dietro la gamba non era assolutamente passato e quello ai quadricipiti come andavo più agile si faceva un po' sentire...
scollino con un "treno" che mi riprende proprio negli ultimi metri e dentro di me dico " VOI NON VI MOLLO " .. come ci si ricongiunge al percorso ci sono quei mangia e bevi che questo "treno" li tira a tutta.. io dietro e i muscoli delle gambe che pungono e che gli dico " ORA POTETE ANCHE SCHIANTA' MA QUESTI NON LI LASCIO ANDA' VIA" e così è stato fino al traguardo.

All'ultimo Km richiamo mia moglie che mi tiene "compagnia" fino quasi all'arrivo perchè emozionata sbaglia a pigiare qualcosa e mi attacca in ghigna :mrgreen:
lo taglio è mi scappano due lucciconi... e anche a mia moglie.
guardo il tempo: 7h24' ... credevo di fare meglio ma in discesa siamo andati troppo piano.. i tempi di percorrenza delle salite erano per me "perfetti" tutti sotto la soglia di 5/7bpm .. il barbotto è passato in 19'40'' e in 19'35'' il Gorolo... peccato.. con strada asciutta sarei stato sotto al mio obbiettivo di 6h59'59'' ... ma così pero' ho realizzato l'obbietivo di mia moglie di mangiare a pranzo in orario decente :)
 
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Dom80

Pignone
22 Settembre 2010
115
24
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Sellia Marina (pr. Catanzaro)
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Bonetti, titanio corsa
Cronaca di una domenica in cui ho temuto la mia prossima morte per annegamento, con acqua che scendeva dal cielo, mi inzuppava da sotto per via della mia bici, mi arrivava in faccia per via della bici di chi mi precedeva e scendeva lateralmente dai colli romagnoli.



PROLOGO, sabato 23 maggio.

- speriamo il tempo migliori, in ogni caso, prepariamo le bici e poi domattina si decide.



ATTO I, domenica 24 maggio ore 04.30-06.00


- Ore 04.30: porca miseria, PIOVE! Vabbè, facciamo colazione, cambiamoci e vediamo cosa succede tra un’ora, mal che vada usciamo sul tardi per un giro qua attorno.
- Ore 05.30: pioviggina in modo leggero. Andiamo in griglia per la partenza e poi decidiamo.
- Ore 06.00: ormai ci siamo bagnati un po’, tanto vale partire e vedere se migliora. Al limite, si torna indietro.



ATTO II, da km 0 a km 103.


- Colle Polenta. Sono già 30 km che piove forte e non migliora, anzi. Forse, conviene fermarsi qua e buonanotte. Parolacce all’indirizzo di chi, il sabato in fiera, non ti ha fatto prendere i copri-scarpe.
- Colle Pieve di Rivoschio. Son 60 km che prendo acqua, ho i piedi inzuppati. Magari, arrivo al Barbotto, scollino e poi viro sul percorso corto. Di far 200 km così, non se ne parla proprio, adesso è calata anche la nebbia e non si vede oltre 30 metri su ‘ste c@xx di colline.
- Km 91, si scollina il Barbotto. “Tu che fai? Ah, prosegui sul lungo… e tu? Pure. Mah, io devo pensarci, sono fradicio, soprattutto i piedi non li sento più”.
- Km 103, ecco la svolta per il lungo. Vabbè, ormai, giro a destra e mi faccio anche questi altri 100, sembra abbia smesso di piovere e poi, magari, anche quell'altro esaurito di Giacomo avrà continuato sul lungo. Lui si ed io no?



EPILOGO


- Qualche km dopo, il sole farà capolino sempre più convinto, lottando con le nuvole. Qualche goccia ancora sul Perticara.
- Colle Gorolo, km 176. Ecco il premio, sole che splende, mantelline che volano via e poi pianura a tutta e con tempo primaverile.


Chi se la scorda più questa Nove Colli 2015.
o-o
 

arwen

Passista
23 Settembre 2013
4.645
3.412
Lodi/Pavia
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Bici
troppe
Aehm, io non ho facebook :cry:, come faccio a leggerla?


Riporto anche qui per par condicio ... ma l'è lungaaa!!

Faccio il mio resoconto di questo fine settimana, ammetto di aver scritto più che altro per me, per fissare qualche ricordo e tante emozioni.
Arrivo a Cesenatico venerdì con un amico anche lui iscritto ma in una griglia diversa.
Dovevamo arrivare nel pomeriggio e invece alle 13:30 varchiamo la soglia dell'albergo. Alla reception non ci chiedono nemmeno i documenti e ci cacciano direttamente in sala da pranzo e ci rimpinzano a dovere. Comincio già a temere la famosa ospitalità romagnola!!
Giusto il tempo di portare le bici in camera e andiamo a ritirare i pacchi gara ma si scatena il diluvio universale!! Fango ovunque e purtroppo decido di rimandare al giorno seguente l'acquisto della salopette nove colli 2015 e del cappellino ... errore gravissimo perché in breve sono andate esaurite quelle della mia taglia.
Decidiamo di fare un giro in centro e alla fiera ma degli stand esterni per il fortissimo vento che soffia a 50 km/h nessuna traccia. Prendo freddo e questa sensazione di freddo mi accompagnerà per tutto il fine settimana, nemmeno un Jamaican coffee mi da sollievo.
Sabato ancora giro in fiera sotto al diluvio dove faccio un paio di acquisti in preda ormai all’ansia di dover correre sotto la pioggia, tra cui un copricasco impermeabile che mi è stato utilissimo scampando così l'utilizzo della nota cuffia da doccia.
Sabato pomeriggio, complice un pallido sole, inforchiamo le bici dell'albergo e facciamo un giro al parco e poi in centro, porto canale e il molo con il faro e al cimitero alla tomba del pirata dove cazzio un gruppo di ciclisti messinesi che discutono a voce alta sulla taglia della maglia del pacco gara dimenticando di non essere al bar.
Il tempo peggiora in serata e l'ansia sale ma il dubbio non ci sfiora. Domenica si prova comunque a partire!
Sveglia alle quattro e colazione. Pioviggina. Quando stiamo per uscire di nuovo il diluvio! Aspettiamo qualche minuto, la pioggia si calma e ci avviamo un po' titubanti in assetto da pioggia verso le griglie di partenza, sono le 5:40. Lui in griglia rosa e io in gialla quindi parto prima io anche se di poco. Decidiamo di aspettarci al primo ristoro, quello di Pieve di Rivoschio, e ci salutiamo. Entro in griglia circa 10 minuti prima della partenza. Mi guardo in giro ... cielo grigio che non promette di schiarire, facce un po' preoccupate e tese, forse più per il meteo che per la gara in se, in pochi scherzano, qualcuno scatta qualche foto.
Si sente in lontananza la musica, l'inno d'italia, la speaker che parla, conto alla rovescia e poi lo sparo! La prima griglia, la rossa, sta partendo ma inizia di nuovo a diluviare. Dopo poco un altro sparo e un altro ancora... il prossimo è il nostro! Eccolo! Piano piano ci muoviamo, non c'è la ressa o la bramosia di andare che mi aspettavo. Tutti tranquilli e disciplinati ci avviamo verso il tappeto che darà ufficialmente il via al tempo. Ci passo sopra e sento il bip del rilevamento.
Inizia la mia prima Nove Colli e la mia prima granfondo! Adesso l'unica preoccupazione è arrivare ai piedi del Polenta senza spendere troppe energie, poi farò del mio meglio. Trovo due armadi a due ante che procedono chiacchierando tranquillamente ai 34/35 km/h con il 34 e mi metto nella loro scia. Non mi interessa andare più forte tanto poi probabilmente dovrò aspettare l'amico al ristoro. La pianura che mi separa dai colli passa veloce ma sotto al diluvio. Strade bagnate e visuale ridotta. Il copricasco comprato il giorno prima fa bene il suo lavoro! La mantellina impermeabile della squadra anche. Sono abbastanza calda e asciutta. Anche le gambe, nonostante i pantaloncini corti non sentono il freddo grazie all'olio riscaldante che ho messo. Unico problema sono i piedi. I copriscarpe che dovevano essere impermeabili e idrorepellenti di impermeabile non avevano niente! Dopo pochi chilometri mancavano solo un paio di pesci nelle scarpe! Non importa! si va avanti!

Ogni tanto incrocio qualche ciclista che ha rinunciato e torna verso Cesenatico. Non ci voglio pensare!! Ormai sono partita! Voglio finirla!!
Dopo una curva stretta vedo in lontananza un serpentone colorato che sale. Inizia la prima salita! Il Polenta, 8 km ad una pendenza media del 3%.
Salgo tranquilla, potrei fare di più ma il passo generale è comunque lento e mi risparmio, non vale la pena forzare per poi fermarmi ad aspettare.
La salita è regolare e non ci sono intoppi ma il passo è lento, si attraversa Bertinoro e poi il muro! Sono quasi alla fine della salita, manca poco, la vedo ma mi sembra di aver forato! Accosto e mi fermo... niente, solo un'impressione! in quel punto però la salita è tosta, troppo ripida e non riesco a ripartire. Mi faccio gli ultimi metri a piedi. Arrivata in cima sento gridare “Oriobike!!!!” e ci sono tre ragazzi di Magherno, ok, mentalmente non sono sola. Risalgo in bici e parto. Inizia un tratto di saliscendi che non mi impegnano particolarmente. Purtroppo non ha ancora smesso di piovere, anzi, viene giù che Dio la manda, del panorama attorno non vedo nulla, tutto grigio e visibilità ridotta. Quando inizia la discesa vera e propria siamo ancora sotto al diluvio e in gruppo compatto quindi calma e gesso e si scende piano, non vedo scalmanati che vogliono andare a tutti i costi, che erano una delle mie preoccupazioni, quindi mi rilasso un po’ senza perdere concentrazione e si scende verso Fratta Terme! Ora mi aspetta un tratto di quasi 20 km piuttosto pianeggiante prima del secondo colle.

Ai piedi della salita un ristoro con sole bevande che non avevo calcolato, l’appuntamento era a Pieve di Rivoschio, non sono stanca a parte la pioggia e vorrei continuare ma nel dubbio che il mio amico si fermi invece li a Pian di Spino mi fermo e aspetto, intanto il freddo comincia a farsi sentire e bevo un po’ di tea caldo al ristoro…. E aspetto… Passa il tempo, arrivano ciclisti di un po’ tutte le griglie ma della rosa in pochi… strano… provo a telefonare, non si sa mai cosa possa essere successo… niente, non prende ovviamente!! La batteria si sta già scaricando. Mi ero portata la batteria supplementare ma forse l’umidità o forse la sfiga, non carica e si stacca pure un pezzo!! Mierda!! Il freddo aumenta e il diluvio anche e dopo una sosta troppo prolungata decido di ripartire. Ora si affronta il secondo colle, in tranquillità a e risparmio. Sono 8 km al 5% medio.

Circa a metà salita vedo un signore di una certa età a bordo strada, ha in mano una camera d’aria e la mostra ai passanti che ripetutamente lo ignorano. Io gli chiedo se ha bisogno di aiuto e lui farfuglia qualcosa indicandomi la camera. E’ straniero, non parla una parola di italiano, mi dice che è stata una nove colli sfortunata. Prima è caduto poi ha bucato due volte ed ora è senza camere d’aria. Gli do una delle mie e lui vuole darmi 5 euro… non se ne parla. Gli auguro buona fortuna e riparto.

Mentre salgo mi viene in mente un augurio che mi è stato fatto prima della partenza…. Spero di non aver bisogno della seconda camera d’aria, lo smaglia catena l’ho portato, vabbè se proprio mi servirà una seconda camera in qualche modo farò. Abbandono quel pensiero e mi concentro sulla salita.

In cima mi aspetta il ristoro di Pieve di Rivoschio!

La pioggia non ha ancora cessato di cadere e fa freddo. Arrivata al ristoro vedo l’ambulanza che carica due ciclisti in ipotermia con le coperte termiche e un po’ mi sale il panico. Io non sono abituata a pedalare in situazioni estreme e 70 km sotto la pioggia battente cominciano ad avvicinarsi ad una situazione estrema, almeno per me. Il telefono ancora non prende, di Roberto ancora nessuna traccia, nonostante in salita sia andata abbastanza piano. Boh.

Al ristoro c’è di tutto! Crostate, panini, barrette, marmellate, pizzette e salatini, succhi di frutta e bibite.

Mangio qualcosa ma il freddo non mi molla. Finalmente Roberto arriva, mangia qualcosa anche lui e poi si riparte ma subito in discesa. Ho freddo e sono contratta, ho paura di sbagliare traiettoria in curva.

Appena finita la discesa inizia subito la salita del terzo colle, il Ciola dove ci aspetta il suo famoso ristoro abusivo. Anche se tra una sosta e l’altra in attesa di Roberto ho già perso un’ora a questo ristoro mi voglio assolutamente fermare! Iniziamo a salire, intanto ha smesso di piovere e ogni tanto una schiarita. I colli sono veramente belli, peccato che con il tempo grigio non si riesca a vedere molto.

Salita impegnativa, almeno per me, lunga 6 km abbastanza regolare ma con alcuni strappi che si fanno sentire. La strada sale a tornanti in mezzo al bosco, poi il bosco si apre e lascia il posto a prati.

Ad un certo punto voci di bambini che gridano “acqua! acqua!!” e mi emoziono, davvero. Su un tornante eccolo! Il famoso ristoro “abusivo” del Ciola!!

Mancano 100 m e sento il profumo di salamelle alla griglia! Ci fermiamo senza nessun dubbio!!

Pane e salame, pane e pancetta alla griglia, le salamelle purtroppo sono ancora indietro di cottura e non le aspetto (con rammarico) e una fetta di ciambellone con l’uvetta. Provo ad assaggiare anche le penne all’arrabbiata ma per me sono troppo arrabbiate!! Troppo piccanti. Chiedo un bicchiere d’acqua e un signore mi riempie il bicchiere di vino rosso! Dice che mi toglierà la paura del Barbotto! Non so se ha avuto ragione ma chissenefrega!! Sono venuta per divertirmi e nonostante tutto mi sto divertendo! Faccio anche qualche foto a queste stupende persone che ci ristorano e ci confortano e che per tutto il giorno si sono prese l’acqua insieme e noi! Grazie Romagna!

Durante la sosta decido di togliermi i copri scarpe, non sopporto più la sensazione di piedi fradici. Aiuto!! L’olio riscaldante messo alla mattina mi ha si protetto da freddo e pioggia ma ha fatto una patina di morcia sulle gambe e togliendo i copri scarpe ho un segno che fa paura!! Strizzo i calzini fradici, mancavano giusto un paio di rane nelle scarpe!

Dopo il ristoro la strada spiana per qualche chilometro, ancora uno strappo di 300/400 metri e poi si scende in picchiata verso Mercato Saraceno. La strada comincia ad asciugare ma la temperatura è ancora bassa, il vino però un po’ di sollievo dal freddo me lo sta dando.

Si attraversa Mercato Saraceno e un’altra ambulanza carica un ciclista infreddolito con la coperta termica.

Passo oltre, in questo momento non ho freddo e mi aspetta l’ultimo colle, quello che in questi mesi mi ha fatto paura, me lo sognavo di notte. Il Barbotto!!

Passato il ponte, una curva a destra e si vede lo striscione che indica l’inizio del gpm. Passo sul tappeto e sento il bip del rilevamento. A noi due!

E’ una salita impegnativa, circa 6 km con pendenza media al 7%, almeno così dicono, a me è sembrata più dura. L’ultimo chilometro al 18%.

Salgo piano ma salgo, vedo ciclisti che salgono a piedi, un ciclista a terra in preda ai crampi viene massaggiato da un volontario della Croce Rossa, sembra una guerra! Non voglio rinunciare. Non voglio mettere il piede a terra. Mancano ancora solo due curve, manca poco, il cuore è al limite ma potrei farcela però purtroppo mi prendono i crampi ai polpacci. Il freddo non ha avuto pietà e lo sento. Non ce la faccio e devo mettere giù il piede. Faccio 100 m a piedi e trovo un gruppo di ragazzi che mi incitano a risalire in sella, mi vogliono spingere ma io non ce la faccio, i crampi non passano. Faccio ancora 100 m a piedi. Un signore mi dice di risalire in sella, che manca poco, che dopo la curva c’è la fine della salita e vedrò lo striscione. Gli rispondo ridendo che salendo ho già visto quasi tutti i Santi e la Madonna e anche lui ridendo mi risponde che dopo la curva vedrò la luce!!

Risalgo in sella, mi aiuta a ripartire e poco dopo finalmente eccolo!! L’arrivo del Barbotto!! Sento il bip del chip!! Finita!! Il telefono mi abbandona proprio mentre volevo fare la foto sul Barbotto ma ci pensa Roberto. La mia registrazione del percorso su Strava si conclude qui.

Psicologicamente la nove colli è conclusa perché di fare il lungo non passa nemmeno per l’anticamera del cervello!! È già molto quello che sono riuscita a fare. Tecnicamente invece no. Mancano ancora circa 40 km per tornare a Cesenatico e tutti saliscendi con strappi anche impegnativi.

Poco dopo il Barbotto l’ultimo ristoro. Mangiucchio ancora qualcosa. Intanto il cielo si sta schiarendo e ogni tanto esce il sole.

Ad un certo punto il panorama si apre e in lontananza si vede il mare!! Mi rincuoro, il più sembra essere fatto. Una pianura illuminata a macchie dal sole mi separa dall’arrivo ma alle spalle mi lascio 100 km e quattro colli fatti sotto la pioggia.

Inizia il tratto più snervante, vorrei una bella discesa!! E invece brevi discese e strappetti in salita che sembrano non finire mai e spaccano le gambe!!

Poi finalmente, si fa per dire, la pianura, circa 20 km controvento che soffia dal mare.

Ci sorpassano gruppetti e grupponi che hanno fatto il percorso lungo ma che vanno come treni, difficile prenderli per stare a ruota.

Ma finalmente dopo due cavalcavia che sembrano montagne l’ingresso a Cesenatico! Seguo i cartelli, non so nemmeno più dove sono ma dopo una curva ecco finalmente il rettilineo del lungomare e in fondo l’arrivo!! Ai lati un pubblico da Giro d’Italia! Non so dove ma trovo la forza di spingere a tutta sui pedali e finalmente passo sotto all’arco dell’arrivo! Ad un certo punto sento urlare “Vai Patrizia!!” ma penso ad un’allucinazione. Chi mai mi conosce a Cesenatico??!! Passato l’arrivo anche Roberto mi dice di aver sentito la stessa cosa. Boh.. resterò con questo strano ricordo.

Dopo l’arrivo la medaglia e il mitico pasta party!!

L’impressione iniziale è che ci sia una fila interminabile ma l’attesa per entrare è veramente minima. Dopo la transenna c’è di tutto! Io mi prendo un piattone di pasta con panna prosciutto e piselli, un panino con la mortadella, una piada con la salsiccia, una fetta di plum cake e un gelato!

Novecolli finita! Si torna in albergo! Ringrazio di non dover partire subito, ci fermiamo a Cesenatico ancora una notte.

Dopo un breve riposino è già ora di cena. Il cardio mi indica 4950 calorie bruciate! Bisogna reintegrare!!

Dopo cena giretto in centro e birretta al caffè degli artisti con due amiche indigene che ci hanno raggiunto. Che piacere vederle! Capita di rado vista la distanza ma non mi faccio scappare l’occasione.

Ci becchiamo anche lo spettacolo di un lanciatore di coltelli e mi vien la voglia di ricominciare ad allenarmi, peccato che mi manca il tempo.

Anche l’ultima serata a Cesenatico vola, la stanchezza è tanta ma la fatica della giornata, la pioggia, il freddo e le salite sono già alle spalle.

Lunedì mattina giretto in centro a Cesenatico con le bici infangate, sembrano tornate dalla guerra e forse un po’ è vero, almeno per me.

Prima granfondo e prima Novecolli terminata.

Novecolli ci rivediamo il prossimo anno (spero).
 
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Rosario71

Apprendista Cronoman
17 Novembre 2011
2.980
186
Lazio
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Bici
una qualsiasi
Oggi a distanza di due giorni ho due grandi dubbi amletici, uno scientifico, l'altro tecnico (ma non saprei dire quale sia quello scientifico e quale quello tecnico :mrgreen: ):
1. Leggendo i vostri racconti ho capito di non essere stato l'unico a cui il cardio non saliva, eppure mi sembrava di faticare come un pazzo. Guardo di dati e mi rendo conto di non essere mai arrivato nemmeno in soglia. Il picco di frequenza l'ho raggiunto a Bertinoro, sulla prima salita con una fc di 176 su una soglia di 179 e una fc max di 197. All'inizio non me ne sono reso conto perchè fino al barbotto era l'andatura che avevo deciso di tenere nella prima parte, ma poi dopo, da Monte tiffi e poi sul Gorolo sono riuscito ad andare solo di pochi battiti oltre il medio pur cercando di spingere, In pratica le gambe, quando provavo ad alzarmi sui pedali, cedevano per la fatica molto prima che il cuore salisse o il respiro mi dessero affanno.
Possono, le condizioni meteo disagevoli, aver generato questa cosa oppure c'è dell'altro che mi sfugge?
2. le scarpe adesso puzzano di muffa, roba da non credere. Le ho già lavate ma "a naso" è rimasto uno strano odore un po sgradevole. Di comprar un paio di scarpe nuove proprio non mi va ...Avete segreti da rivelare per risolvere il problema?
 

Morfeo01

Apprendista Scalatore
21 Settembre 2012
2.022
18
Bologna
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Cannondale Supersix, Bianchi Specialissima
Confermo.
Mi riferisco solo alla maglia.

Normalmente porto M e quella avevo chiesto.
Al ritiro ho provato la L di un mio compagno di squadra e ho deciso di prendere quella anche io.
Al cambio taglie mi hanno dato una XL e me ne sono accorto solo in albergo.
Provata e ho deciso di tenerla tanto mi stava bene pure quella.

Quindi XL invece della solita M!

Mi hanno scritto dall'organizzazione dicendomi che la XL è esaurita.
Se tu vuoi la L possiamo fare uno scambio. Nel caso scrivimi in mp
Ciao
 

kappe

Novellino
5 Settembre 2012
29
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specialized
Riporto anche qui per par condicio ... ma l'è lungaaa!!

Faccio il mio resoconto di questo fine settimana, ammetto di aver scritto più che altro per me, per fissare qualche ricordo e tante emozioni.
Arrivo a Cesenatico venerdì con un amico anche lui iscritto ma in una griglia diversa.
Dovevamo arrivare nel pomeriggio e invece alle 13:30 varchiamo la soglia dell'albergo. Alla reception non ci chiedono nemmeno i documenti e ci cacciano direttamente in sala da pranzo e ci rimpinzano a dovere. Comincio già a temere la famosa ospitalità romagnola!!
Giusto il tempo di portare le bici in camera e andiamo a ritirare i pacchi gara ma si scatena il diluvio universale!! Fango ovunque e purtroppo decido di rimandare al giorno seguente l'acquisto della salopette nove colli 2015 e del cappellino ... errore gravissimo perché in breve sono andate esaurite quelle della mia taglia.
Decidiamo di fare un giro in centro e alla fiera ma degli stand esterni per il fortissimo vento che soffia a 50 km/h nessuna traccia. Prendo freddo e questa sensazione di freddo mi accompagnerà per tutto il fine settimana, nemmeno un Jamaican coffee mi da sollievo.
Sabato ancora giro in fiera sotto al diluvio dove faccio un paio di acquisti in preda ormai all’ansia di dover correre sotto la pioggia, tra cui un copricasco impermeabile che mi è stato utilissimo scampando così l'utilizzo della nota cuffia da doccia.
Sabato pomeriggio, complice un pallido sole, inforchiamo le bici dell'albergo e facciamo un giro al parco e poi in centro, porto canale e il molo con il faro e al cimitero alla tomba del pirata dove cazzio un gruppo di ciclisti messinesi che discutono a voce alta sulla taglia della maglia del pacco gara dimenticando di non essere al bar.
Il tempo peggiora in serata e l'ansia sale ma il dubbio non ci sfiora. Domenica si prova comunque a partire!
Sveglia alle quattro e colazione. Pioviggina. Quando stiamo per uscire di nuovo il diluvio! Aspettiamo qualche minuto, la pioggia si calma e ci avviamo un po' titubanti in assetto da pioggia verso le griglie di partenza, sono le 5:40. Lui in griglia rosa e io in gialla quindi parto prima io anche se di poco. Decidiamo di aspettarci al primo ristoro, quello di Pieve di Rivoschio, e ci salutiamo. Entro in griglia circa 10 minuti prima della partenza. Mi guardo in giro ... cielo grigio che non promette di schiarire, facce un po' preoccupate e tese, forse più per il meteo che per la gara in se, in pochi scherzano, qualcuno scatta qualche foto.
Si sente in lontananza la musica, l'inno d'italia, la speaker che parla, conto alla rovescia e poi lo sparo! La prima griglia, la rossa, sta partendo ma inizia di nuovo a diluviare. Dopo poco un altro sparo e un altro ancora... il prossimo è il nostro! Eccolo! Piano piano ci muoviamo, non c'è la ressa o la bramosia di andare che mi aspettavo. Tutti tranquilli e disciplinati ci avviamo verso il tappeto che darà ufficialmente il via al tempo. Ci passo sopra e sento il bip del rilevamento.
Inizia la mia prima Nove Colli e la mia prima granfondo! Adesso l'unica preoccupazione è arrivare ai piedi del Polenta senza spendere troppe energie, poi farò del mio meglio. Trovo due armadi a due ante che procedono chiacchierando tranquillamente ai 34/35 km/h con il 34 e mi metto nella loro scia. Non mi interessa andare più forte tanto poi probabilmente dovrò aspettare l'amico al ristoro. La pianura che mi separa dai colli passa veloce ma sotto al diluvio. Strade bagnate e visuale ridotta. Il copricasco comprato il giorno prima fa bene il suo lavoro! La mantellina impermeabile della squadra anche. Sono abbastanza calda e asciutta. Anche le gambe, nonostante i pantaloncini corti non sentono il freddo grazie all'olio riscaldante che ho messo. Unico problema sono i piedi. I copriscarpe che dovevano essere impermeabili e idrorepellenti di impermeabile non avevano niente! Dopo pochi chilometri mancavano solo un paio di pesci nelle scarpe! Non importa! si va avanti!

Ogni tanto incrocio qualche ciclista che ha rinunciato e torna verso Cesenatico. Non ci voglio pensare!! Ormai sono partita! Voglio finirla!!
Dopo una curva stretta vedo in lontananza un serpentone colorato che sale. Inizia la prima salita! Il Polenta, 8 km ad una pendenza media del 3%.
Salgo tranquilla, potrei fare di più ma il passo generale è comunque lento e mi risparmio, non vale la pena forzare per poi fermarmi ad aspettare.
La salita è regolare e non ci sono intoppi ma il passo è lento, si attraversa Bertinoro e poi il muro! Sono quasi alla fine della salita, manca poco, la vedo ma mi sembra di aver forato! Accosto e mi fermo... niente, solo un'impressione! in quel punto però la salita è tosta, troppo ripida e non riesco a ripartire. Mi faccio gli ultimi metri a piedi. Arrivata in cima sento gridare “Oriobike!!!!” e ci sono tre ragazzi di Magherno, ok, mentalmente non sono sola. Risalgo in bici e parto. Inizia un tratto di saliscendi che non mi impegnano particolarmente. Purtroppo non ha ancora smesso di piovere, anzi, viene giù che Dio la manda, del panorama attorno non vedo nulla, tutto grigio e visibilità ridotta. Quando inizia la discesa vera e propria siamo ancora sotto al diluvio e in gruppo compatto quindi calma e gesso e si scende piano, non vedo scalmanati che vogliono andare a tutti i costi, che erano una delle mie preoccupazioni, quindi mi rilasso un po’ senza perdere concentrazione e si scende verso Fratta Terme! Ora mi aspetta un tratto di quasi 20 km piuttosto pianeggiante prima del secondo colle.

Ai piedi della salita un ristoro con sole bevande che non avevo calcolato, l’appuntamento era a Pieve di Rivoschio, non sono stanca a parte la pioggia e vorrei continuare ma nel dubbio che il mio amico si fermi invece li a Pian di Spino mi fermo e aspetto, intanto il freddo comincia a farsi sentire e bevo un po’ di tea caldo al ristoro…. E aspetto… Passa il tempo, arrivano ciclisti di un po’ tutte le griglie ma della rosa in pochi… strano… provo a telefonare, non si sa mai cosa possa essere successo… niente, non prende ovviamente!! La batteria si sta già scaricando. Mi ero portata la batteria supplementare ma forse l’umidità o forse la sfiga, non carica e si stacca pure un pezzo!! Mierda!! Il freddo aumenta e il diluvio anche e dopo una sosta troppo prolungata decido di ripartire. Ora si affronta il secondo colle, in tranquillità a e risparmio. Sono 8 km al 5% medio.

Circa a metà salita vedo un signore di una certa età a bordo strada, ha in mano una camera d’aria e la mostra ai passanti che ripetutamente lo ignorano. Io gli chiedo se ha bisogno di aiuto e lui farfuglia qualcosa indicandomi la camera. E’ straniero, non parla una parola di italiano, mi dice che è stata una nove colli sfortunata. Prima è caduto poi ha bucato due volte ed ora è senza camere d’aria. Gli do una delle mie e lui vuole darmi 5 euro… non se ne parla. Gli auguro buona fortuna e riparto.

Mentre salgo mi viene in mente un augurio che mi è stato fatto prima della partenza…. Spero di non aver bisogno della seconda camera d’aria, lo smaglia catena l’ho portato, vabbè se proprio mi servirà una seconda camera in qualche modo farò. Abbandono quel pensiero e mi concentro sulla salita.

In cima mi aspetta il ristoro di Pieve di Rivoschio!

La pioggia non ha ancora cessato di cadere e fa freddo. Arrivata al ristoro vedo l’ambulanza che carica due ciclisti in ipotermia con le coperte termiche e un po’ mi sale il panico. Io non sono abituata a pedalare in situazioni estreme e 70 km sotto la pioggia battente cominciano ad avvicinarsi ad una situazione estrema, almeno per me. Il telefono ancora non prende, di Roberto ancora nessuna traccia, nonostante in salita sia andata abbastanza piano. Boh.

Al ristoro c’è di tutto! Crostate, panini, barrette, marmellate, pizzette e salatini, succhi di frutta e bibite.

Mangio qualcosa ma il freddo non mi molla. Finalmente Roberto arriva, mangia qualcosa anche lui e poi si riparte ma subito in discesa. Ho freddo e sono contratta, ho paura di sbagliare traiettoria in curva.

Appena finita la discesa inizia subito la salita del terzo colle, il Ciola dove ci aspetta il suo famoso ristoro abusivo. Anche se tra una sosta e l’altra in attesa di Roberto ho già perso un’ora a questo ristoro mi voglio assolutamente fermare! Iniziamo a salire, intanto ha smesso di piovere e ogni tanto una schiarita. I colli sono veramente belli, peccato che con il tempo grigio non si riesca a vedere molto.

Salita impegnativa, almeno per me, lunga 6 km abbastanza regolare ma con alcuni strappi che si fanno sentire. La strada sale a tornanti in mezzo al bosco, poi il bosco si apre e lascia il posto a prati.

Ad un certo punto voci di bambini che gridano “acqua! acqua!!” e mi emoziono, davvero. Su un tornante eccolo! Il famoso ristoro “abusivo” del Ciola!!

Mancano 100 m e sento il profumo di salamelle alla griglia! Ci fermiamo senza nessun dubbio!!

Pane e salame, pane e pancetta alla griglia, le salamelle purtroppo sono ancora indietro di cottura e non le aspetto (con rammarico) e una fetta di ciambellone con l’uvetta. Provo ad assaggiare anche le penne all’arrabbiata ma per me sono troppo arrabbiate!! Troppo piccanti. Chiedo un bicchiere d’acqua e un signore mi riempie il bicchiere di vino rosso! Dice che mi toglierà la paura del Barbotto! Non so se ha avuto ragione ma chissenefrega!! Sono venuta per divertirmi e nonostante tutto mi sto divertendo! Faccio anche qualche foto a queste stupende persone che ci ristorano e ci confortano e che per tutto il giorno si sono prese l’acqua insieme e noi! Grazie Romagna!

Durante la sosta decido di togliermi i copri scarpe, non sopporto più la sensazione di piedi fradici. Aiuto!! L’olio riscaldante messo alla mattina mi ha si protetto da freddo e pioggia ma ha fatto una patina di morcia sulle gambe e togliendo i copri scarpe ho un segno che fa paura!! Strizzo i calzini fradici, mancavano giusto un paio di rane nelle scarpe!

Dopo il ristoro la strada spiana per qualche chilometro, ancora uno strappo di 300/400 metri e poi si scende in picchiata verso Mercato Saraceno. La strada comincia ad asciugare ma la temperatura è ancora bassa, il vino però un po’ di sollievo dal freddo me lo sta dando.

Si attraversa Mercato Saraceno e un’altra ambulanza carica un ciclista infreddolito con la coperta termica.

Passo oltre, in questo momento non ho freddo e mi aspetta l’ultimo colle, quello che in questi mesi mi ha fatto paura, me lo sognavo di notte. Il Barbotto!!

Passato il ponte, una curva a destra e si vede lo striscione che indica l’inizio del gpm. Passo sul tappeto e sento il bip del rilevamento. A noi due!

E’ una salita impegnativa, circa 6 km con pendenza media al 7%, almeno così dicono, a me è sembrata più dura. L’ultimo chilometro al 18%.

Salgo piano ma salgo, vedo ciclisti che salgono a piedi, un ciclista a terra in preda ai crampi viene massaggiato da un volontario della Croce Rossa, sembra una guerra! Non voglio rinunciare. Non voglio mettere il piede a terra. Mancano ancora solo due curve, manca poco, il cuore è al limite ma potrei farcela però purtroppo mi prendono i crampi ai polpacci. Il freddo non ha avuto pietà e lo sento. Non ce la faccio e devo mettere giù il piede. Faccio 100 m a piedi e trovo un gruppo di ragazzi che mi incitano a risalire in sella, mi vogliono spingere ma io non ce la faccio, i crampi non passano. Faccio ancora 100 m a piedi. Un signore mi dice di risalire in sella, che manca poco, che dopo la curva c’è la fine della salita e vedrò lo striscione. Gli rispondo ridendo che salendo ho già visto quasi tutti i Santi e la Madonna e anche lui ridendo mi risponde che dopo la curva vedrò la luce!!

Risalgo in sella, mi aiuta a ripartire e poco dopo finalmente eccolo!! L’arrivo del Barbotto!! Sento il bip del chip!! Finita!! Il telefono mi abbandona proprio mentre volevo fare la foto sul Barbotto ma ci pensa Roberto. La mia registrazione del percorso su Strava si conclude qui.

Psicologicamente la nove colli è conclusa perché di fare il lungo non passa nemmeno per l’anticamera del cervello!! È già molto quello che sono riuscita a fare. Tecnicamente invece no. Mancano ancora circa 40 km per tornare a Cesenatico e tutti saliscendi con strappi anche impegnativi.

Poco dopo il Barbotto l’ultimo ristoro. Mangiucchio ancora qualcosa. Intanto il cielo si sta schiarendo e ogni tanto esce il sole.

Ad un certo punto il panorama si apre e in lontananza si vede il mare!! Mi rincuoro, il più sembra essere fatto. Una pianura illuminata a macchie dal sole mi separa dall’arrivo ma alle spalle mi lascio 100 km e quattro colli fatti sotto la pioggia.

Inizia il tratto più snervante, vorrei una bella discesa!! E invece brevi discese e strappetti in salita che sembrano non finire mai e spaccano le gambe!!

Poi finalmente, si fa per dire, la pianura, circa 20 km controvento che soffia dal mare.

Ci sorpassano gruppetti e grupponi che hanno fatto il percorso lungo ma che vanno come treni, difficile prenderli per stare a ruota.

Ma finalmente dopo due cavalcavia che sembrano montagne l’ingresso a Cesenatico! Seguo i cartelli, non so nemmeno più dove sono ma dopo una curva ecco finalmente il rettilineo del lungomare e in fondo l’arrivo!! Ai lati un pubblico da Giro d’Italia! Non so dove ma trovo la forza di spingere a tutta sui pedali e finalmente passo sotto all’arco dell’arrivo! Ad un certo punto sento urlare “Vai Patrizia!!” ma penso ad un’allucinazione. Chi mai mi conosce a Cesenatico??!! Passato l’arrivo anche Roberto mi dice di aver sentito la stessa cosa. Boh.. resterò con questo strano ricordo.

Dopo l’arrivo la medaglia e il mitico pasta party!!

L’impressione iniziale è che ci sia una fila interminabile ma l’attesa per entrare è veramente minima. Dopo la transenna c’è di tutto! Io mi prendo un piattone di pasta con panna prosciutto e piselli, un panino con la mortadella, una piada con la salsiccia, una fetta di plum cake e un gelato!

Novecolli finita! Si torna in albergo! Ringrazio di non dover partire subito, ci fermiamo a Cesenatico ancora una notte.

Dopo un breve riposino è già ora di cena. Il cardio mi indica 4950 calorie bruciate! Bisogna reintegrare!!

Dopo cena giretto in centro e birretta al caffè degli artisti con due amiche indigene che ci hanno raggiunto. Che piacere vederle! Capita di rado vista la distanza ma non mi faccio scappare l’occasione.

Ci becchiamo anche lo spettacolo di un lanciatore di coltelli e mi vien la voglia di ricominciare ad allenarmi, peccato che mi manca il tempo.

Anche l’ultima serata a Cesenatico vola, la stanchezza è tanta ma la fatica della giornata, la pioggia, il freddo e le salite sono già alle spalle.

Lunedì mattina giretto in centro a Cesenatico con le bici infangate, sembrano tornate dalla guerra e forse un po’ è vero, almeno per me.

Prima granfondo e prima Novecolli terminata.

Novecolli ci rivediamo il prossimo anno (spero).
grande racconto stesse mie sensazioni e nonostante tutto non vedo l'ora della novecolli 2016 a l'anno prossimo ragazzi
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Grazie di aver postato il tuo racconto che trovo molto, molto sentito, mi pare tu abbia vissuto questa esperienza con uno spirito superlativo.

Sono partito anch'io dalla gialla, peccato non essersi incrociati.

Questo nostro sport mette in risalto gli aspetti umani ed evidenzia le sfaccettature delle nostre personalità come forse nessun altro potrà mai fare.

Sono molto contento di essere un ciclista, anche se senza velleità agonistiche, a volte ne sono addirittura fiero, questo sentimento è poi rafforzato ogni volta che entro in contatto, anche virtuale, con i tanti altri che ne condividono l'essenza.

Buona pedalate a te ed a tutti gli altri pedalatori, specialmente a quelli della domenica.