Partenza e via: il giro che aspettavo lo compio come conclusione di una strana stagione, fatta di alti (gennaio/aprile) e bassi pesanti (maggio/settembre) con intoppi e qualche problemino.
Si parte, ore 7: il cielo è cupo, la pioggia ha appena smesso: partenza da quota 1070 metri (Stoner) si va verso Marcesina, qualche banco di nuvole basse e la temperatura scende sotto i 7° con l'umidità che si respira a pieni polmoni.
Si inizia a salire, l'asfalto molto bagnato scorre via sotto le nuove coperture Pirelli Velo 4S, gli alberi lasciano cadere goccioloni che ogni tanto fanno arrivare qualche brivido davvero intenso giù per la schiena; salgo regolare, incontro qualche scoiattolo che fa provviste ed una volpe che mi guardava divertita a bordo strada; il canto di qualche uccellino si fa strada così come un lieve raggio di sole che illumina la vetta del Lisser.
Scollino a quota 1425 metri con 4° e la fatica che inizia già a farsi sentire mrgreen: mi chiudo velocemente la zip del giubbino e mi bevo un sorso di integratore; giù in discesa rapido...mentre inizio a percorrere la Val Maron il cielo d'un tratto si apre, come un colpo di tosse l'aria spazza via nubi e nebbia, i colori si fanno davvero accesi, gli alberi ormai in veste autunnale sono rossi, gialli, arancioni, alcune striature in cielo sono rosa, viola fuxia...un tripudio di colori come solo l'alba dell'altopiano sa regalare.
Scivolo via veloce in discesa fino al Rifugio Marcesina dove mi fermo a bere un caffè ed una brioche; tempo di risalire in bici che il tempo è nuovamente mutato.
Inizia una leggera pioggerella con il Garmin che segna 3° prima di "morire" senza batteria; il freddo è ora ancor più accentuato dal fatto di essere bagnato...riprendo velocemente la via del ritorno, il tempo sta peggiorando nettamente e non voglio prendere rischi inutili.
Mi dirigo verso la sponda Ovest della Val Gadena, arrivo velocemente (dopo una discesa fatta veramente a tutta) ai Lazzareti con i pattini delle Fulcrum che si sono consumati velocemente sotto l'incidere della pioggia; percorro il ponte sulla Val Gadena e risalgo fino a giungere a Stoner, ultima rampa al 18% prima di arrivare in appartamento.
Su quello che ero impegnato non mi accorgo del sole che re inizia a fare capolinea all'orizzonte: una banda azzurra (Come la mia bici) mi saluta e mi aspetta per una nuova avventura!
Si parte, ore 7: il cielo è cupo, la pioggia ha appena smesso: partenza da quota 1070 metri (Stoner) si va verso Marcesina, qualche banco di nuvole basse e la temperatura scende sotto i 7° con l'umidità che si respira a pieni polmoni.
Si inizia a salire, l'asfalto molto bagnato scorre via sotto le nuove coperture Pirelli Velo 4S, gli alberi lasciano cadere goccioloni che ogni tanto fanno arrivare qualche brivido davvero intenso giù per la schiena; salgo regolare, incontro qualche scoiattolo che fa provviste ed una volpe che mi guardava divertita a bordo strada; il canto di qualche uccellino si fa strada così come un lieve raggio di sole che illumina la vetta del Lisser.
Scollino a quota 1425 metri con 4° e la fatica che inizia già a farsi sentire mrgreen: mi chiudo velocemente la zip del giubbino e mi bevo un sorso di integratore; giù in discesa rapido...mentre inizio a percorrere la Val Maron il cielo d'un tratto si apre, come un colpo di tosse l'aria spazza via nubi e nebbia, i colori si fanno davvero accesi, gli alberi ormai in veste autunnale sono rossi, gialli, arancioni, alcune striature in cielo sono rosa, viola fuxia...un tripudio di colori come solo l'alba dell'altopiano sa regalare.
Scivolo via veloce in discesa fino al Rifugio Marcesina dove mi fermo a bere un caffè ed una brioche; tempo di risalire in bici che il tempo è nuovamente mutato.
Inizia una leggera pioggerella con il Garmin che segna 3° prima di "morire" senza batteria; il freddo è ora ancor più accentuato dal fatto di essere bagnato...riprendo velocemente la via del ritorno, il tempo sta peggiorando nettamente e non voglio prendere rischi inutili.
Mi dirigo verso la sponda Ovest della Val Gadena, arrivo velocemente (dopo una discesa fatta veramente a tutta) ai Lazzareti con i pattini delle Fulcrum che si sono consumati velocemente sotto l'incidere della pioggia; percorro il ponte sulla Val Gadena e risalgo fino a giungere a Stoner, ultima rampa al 18% prima di arrivare in appartamento.
Su quello che ero impegnato non mi accorgo del sole che re inizia a fare capolinea all'orizzonte: una banda azzurra (Come la mia bici) mi saluta e mi aspetta per una nuova avventura!