60 Kgf per un ciclista mediamente pesante è già un valore pericoloso se parliamo di una normale ruota da corsa.
Non ho mai rotto un raggio su una ruota mia, mentre m'è successo per
ruote assemblate da altri (motivo per cui ho cominciato a farmele io), e non ho mai avuto un peso inferiore a 76 kg. E devo dire che di raggi rotti in decenni di gruppi ne ho visti davvero pochi. Un caso non è statistica, però vale la pena fare qualche calcolo.
In Meccanica si parla di "rottura a fatica "(almeno ai tempi miei, ho studiato negli anni '70) quando la rottura si manifesta per sollecitazioni molto più basse di quelle "critiche" (uso termini non tecnici, per capirsi) e dopo 1 milione di cicli. Se ipotizziamo che un praticante medio faccia con una ruota 8.000 km/anno, il raggio alla fin fine subisce 4 milioni di cicli, ogni anno. Questo per dire che, secondo me, se rompi un raggio i motivi sono altri e credo siano da ricercare nell'accuratezza delle lavorazioni del mozzo, nella qualità del raggio, in sovra-tensionamenti occasionali che incrudiscono gli acciai e li fragilizzano, abbassando i carichi di snervamento/rottura e innescando gli effetti di una più facile rottura a fatica.
Deduco ciò anche dal fatto che ho visto rompere raggi solo sul drive side, il più tensionato, mentre sul lato opposto ho visto solo allentamenti di nipple.