L’ossessione del peso tra i Pro

Ser pecora

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Verso la metà degli anni 2000 il peso dei ciclisti è diventato un argomento di discussione. I ciclisti ovviamente non sono mai stati grassi, ma le abitudini alimentari sono cambiate moltissimo nella storia dello sport. I pionieri del ciclismo semplicemente mangiavano tutto quello che potevano durante le corse a tappe, con grande predilezione per la carne. Nel secondo dopoguerra le diete sono diventate più raffinate, ma sempre piuttosto basate sul sentito dire e le “sensazioni”.
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Fausto Coppi è stato probabilmente il corridore di spicco che più ha introdotto l’attenzione verso il cibo, con in particolare una predilezione per la carne di pollo ed il pesce, pre-gara. Jaques Anquetil che ne ha raccolto il testimone però non si faceva mai mancare Champagne a cena, e prediligeva le ostriche...

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jacknipper

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mettere un limite di peso come per le bici, ovviamente ponderato, sarebbe impossibile?
magari usando dati incrociati BMI, massa grassa ecc
 

Ser pecora

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mettere un limite di peso come per le bici, ovviamente ponderato, sarebbe impossibile?
magari usando dati incrociati BMI, massa grassa ecc

Sarebbe come mettere un limite di rapporto peso/potenza....credo sarebbe più efficace valutare se sia possibile fare 5h di gara a 40km/h mangiando un'insalata.
 

jacknipper

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Sarebbe come mettere un limite di rapporto peso/potenza....credo sarebbe più efficace valutare se sia possibile fare 5h di gara a 40km/h mangiando un'insalata.
se la potenza è libera lo è anche il rapporto, no?
d'altronde è evidente che la ricerca ossessiva della magrezza è la diretta causa dei controlli più stringenti: non a caso fino a metà 2000 non c'erano casi così estremi come oggi
 

Ser pecora

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se la potenza è libera lo è anche il rapporto, no?

In realtà no, perché ormai i rapporti peso/potenza sostenibili per certe durate temporali sono ben definiti, e se ci vai sopra scatta l'allarme.

Tipo l'ultima salita al Giro dell'Emilia vinto da Roglic: ha fatto più di 7,03W/kg per 5'39" (battendo il tempo -5'54"- della salita del 2009 di Di Luca, Menchov & c. ed il record i Nibali nel 2017 -5'44"-).

Woods, 2°, da Strava ha prodotto 438W, con un rapporto peso/potenza di 7W/kg netti. Ed ha perso 14" in 2km100mt.
 

samuelgol

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Nel mio piccolo di amatore poco più che mediocre, confermo che anche per me era molto più dura la lotta con la bilancia e col senso di fame di molte ripetute o sacrifici fatti. E confermo che il peso limite nel breve può darti vantaggio, ma tenerlo sul lungo periodo è controindicato a livello morale e fisico. Morale perché genera irrequietezza e irascibilità, fisico perché salti per aria (forse più di testa).
Chi si allena o lo ha fatto con un certo impegno, anche solo da amatore, non può non apprezzare che razza di sacrifici facciano loro e dunque rispettarli incondizionatamente (il che non vuol dire non poter muover loro critiche e/o apprezzamenti tecnici). Spesso i tifosi irrispettosi si annidano tra chi non ha la minima idea di cosa ci voglia (oltre al motore) per stare ai loro livelli.
 

stambecco

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si
l'ossessione del peso, parlo per esperienza, passa nel momento in cui ci si rende conto che sotto un certo peso, diverso per ognuno di noi, si và di meno anzichè di più. una volta capito qual'è questo peso semplicemente si cerca di rimanere in quei dintorni

se c'è una cosa bella del ciclismo (non agonistico) è che posso mangiare praticamente tutto (ragionevolmente) senza rinunce. quando esci tutti i giorni consumi tutto quello che introduci
 
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Ser pecora

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non mi pare ci sia molta differenza con l'ossessione sul peso della bici.

La differenza è che quello è fisso per tutti.

se c'è una cosa bella del ciclismo (non agonistico) è che posso mangiare praticamente tutto (ragionevolmente) senza rinunce. quando esci tutti i giorni consumi tutto quello che introduci

Infatti qui si parla di Pro, che nello specifico mangiano molto meno di quanto bruciano. E non si capisce come continuino ad andare uguale.
 

gasht

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con gruppi shimano
secondo me, mia ipotesi il problema principale è che durante i giorni in cui compensano l'allenamento non devono mangiare.
ossia per digerire le sessioni dure devono stare a riposo e non mangiare nulla. lì diventa in effetti problematico.
perchè durante la corsa a tappe difficilmente prendi peso.
anche se anche lì non è pacifico visto il casino uae (e moscon).
 

andry96

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Se penso a quello che magno io( fogna per gli amici e mutuo per mio padre...) dopo 2/3 ore di allenamento e che questi vanno a tartare di tonno e insalata mi viene male, ma effettivamente salgono anche i dubbi
Poi pensare che nei grandi giri( 3
Settimane sotto gli occhi di tutti) tendono anche a ingrassare fa pensare ancora più male
 
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the cure

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sono d'accordo, alla base ci sono i sacrifici, compiuti fin dalle categorie giovanili, ed al motore che madre natura ha donato!!!
 

ildoppingnonvincemai

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nome proprio "Morgana"
Bellissimo articolo. questo il mio passaggio preferito:

"Kimmage: Ok, ma quanto è duro privarsi di cibo in quel modo? Perché la maggior parte del pubblico non conosce questo lato del ciclismo e cosa serva per correre a quei livelli.

Roche: Penso sia la parte più dura. Più dura che allenarsi"

Sono le parole che usavo anch'io da giovane. Sopratutto quanto si hanno 15, 16, 17 anni e magari si è parecchio golosi. Sono LE privazioni che più contribuiscono a rendere pesante il lavoro del ciclista.
 

samuelgol

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Infatti qui si parla di Pro, che nello specifico mangiano molto meno di quanto bruciano. E non si capisce come continuino ad andare uguale.
Premesso che è da vedersi se vanno uguale o meno, probabilmente in alcuni casi no (come nel caso di Roche che è saltato e chissà a quanti di loro è successo senza che lo sappiamo), io credo che se vanno uguale, eventuale doping a parte, è perché sono seguiti per stare al limite senza saltare. L'amatore si affama e basta, spesso male, il loro senso di fame è sotto controllo anche con analisi continue dei valori (poco glucosio, poco ferro ecc.) ed eventualmente integrato prontamente e in maniera mirata appena raggiunge livelli di guardia....oltre ad essere monitorato con i test il momento in cui allo scendere di peso il rapporto peso potenza cala, perché i watt calano in proporzione più del peso. A loro sta anche bene perdere muscolo, ma solo sintanto che la perdita di watt è meno svantaggiosa di quanto sia vantaggiosa la perdita di peso. Inoltre credo che siano guidati anche nel quando, quali e come fare eventuali allenamenti in deplezione e quando non farli.
 

gibo2007

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Occhio che questa gente (i pro) utilizzano diete molto particolari, soprattutto nei periodi di stacco. Anche lì la conoscenza ha portato molto a livello di massimizzazione delle prestazioni.
 

Ser pecora

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Premesso che è da vedersi se vanno uguale o meno, probabilmente in alcuni casi no (come nel caso di Roche che è saltato e chissà a quanti di loro è successo senza che lo sappiamo), io credo che se vanno uguale, eventuale doping a parte, è perché sono seguiti per stare al limite senza saltare. L'amatore si affama e basta, spesso male, il loro senso di fame è sotto controllo anche con analisi continue dei valori (poco glucosio, poco ferro ecc.) ed eventualmente integrato prontamente e in maniera mirata appena raggiunge livelli di guardia....oltre ad essere monitorato con i test il momento in cui allo scendere di peso il rapporto peso potenza cala, perché i watt calano in proporzione più del peso. A loro sta anche bene perdere muscolo, ma solo sintanto che la perdita di watt è meno svantaggiosa di quanto sia vantaggiosa la perdita di peso. Inoltre credo che siano guidati anche nel quando, quali e come fare eventuali allenamenti in deplezione e quando non farli.

Gli amatori li lascerei stare.

Il resto del discorso è ok, ma una volta che l'hai monitorato e vedi che sotto il 3% di BMI perde potenza, cosa fai durante un Tour? Gli metti un catetere con la pizza? :-)xxxx

Il dubbio che questi pesi siano insostenibili senza dopanti non è venuto a me. È nel rapporto di una commissione di esperti.