E fai male, perchè un problema, chiunque possa risolverlo, dovrebbe essere ben accetto.Di questo ringrazio Dio anche se sono ateo
E fai male, perchè un problema, chiunque possa risolverlo, dovrebbe essere ben accetto.Di questo ringrazio Dio anche se sono ateo
Eh si, alle elementari e medie, gli alunni fanno la movida, la sera escono si ubriacano e si abbracciano.Dissento sulle scuole.
A scuola i bambini tengono un comportamento esemplare, poi purtroppo gli autobus sono strapieni.
I ragazzi si contagiano nella movida dove tutti se ne fregano, si ubriacano e si abbracciano.
Parole da uomo saggio di montagna che faccio mie al 100%.Personalmente (parlo sempre per me, eh?) non ho bisogno di evidenze scientifiche che dicano che è pericoloso. Non rischio e basta.
Come non rischio evitando di entrare in luoghi che giudico troppo affollati. A mangiare la pizza vado raramente e solo in locali che possono (e vogliono) garantire una certa distanza tra i commensali, rinunciando a qualche tavolo e incasssando un po' di meno. E pure camminando in montagna scelgo zone paesaggisticamente meno belle, ma deserte. Insomma, preferisco non "sfidare" la sorte.
Si sono contagiati al Giro? NO. Quindi in gruppo si può andare.
In effetti, il mondo è pieno di gente che si è suicidata buttandosi dal gradino del marciapiede..........
D'altronde non esiste nessuno studio scientifico che dimostra che la mortalità di una persona che si butta dal settimo piano sia superiore di quella di chi si butta da un marciapiede... Ma tant'è...
Al Giro hanno pedalato in gruppo 3 positivi accertati e non facevano i tamponi tutti i giorni e uno (Yates) ha fatto il tampone solo quando ha avuto sintomi. I sintomi li si hanno non prima di 4/5 giorni dal contagio, quindi lui ha pedalato in gruppo 4/5 giorni. (e abbiamo anche capito perchè già sull'Etna si era staccato senza apparente motivo da 50 corridori).Beh, al giro facevano regolarmente i temponi, vivevano nella cosidetta "bolla". Le possibilità di contagio erano veramente minime.
Che ne sai sullo stato di salute dei componenti del gruppone dell'inceneritore del sabato mattina?
Parole da uomo saggio di montagna che faccio mie al 100%.
D'altronde non esiste nessuno studio scientifico che dimostra che la mortalità di una persona che si butta dal settimo piano sia superiore di quella di chi si butta da un marciapiede... Ma tant'è...
Al Giro hanno pedalato in gruppo 3 positivi accertati e non facevano i tamponi tutti i giorni e uno (Yates) ha fatto il tampone solo quando ha avuto sintomi. I sintomi li si hanno non prima di 4/5 giorni dal contagio, quindi lui ha pedalato in gruppo 4/5 giorni. (e abbiamo anche capito perchè già sull'Etna si era staccato senza apparente motivo da 50 corridori).
Kruijswijck e Gaviria, sono risultati positivi a uno dei 3 tamponi (su 21 tappe) fatti, quindi o erano positivi da 10 minuti prima o anche loro avranno pedalato in gruppo da positivi.
Ce ne sono stati altri? NO. Fine dei discorsi. Pedalare in gruppo (e li sono oltre 100) non è pericoloso.
In maggio non avevo avuto l'evidenza dei corridori al Giro che pedalando ammassati in più di 100 e con dei positivi tra loro, non si sono infettati.Andrea, se ritieni che pedalare in gruppo sia divertente e senza rischi, ben per te. Anche se mi pare di ricordare che in maggio, quando si poteva tornare in sella, la pensavi diversamente. Ma forse son vecio e ricordo male
Il fatto è che non mi fido della fonte che ha riscontrato il problema. Mi fido solo del Tg e di TopolinoE fai male, perchè un problema, chiunque possa risolverlo, dovrebbe essere ben accetto.
E fai bene.Il fatto è che non mi fido della fonte che ha riscontrato il problema. Mi fido solo del Tg e di Topolino
In maggio non avevo avuto l'evidenza dei corridori al Giro che pedalando con dei positivi tra loro, non si sono infettati.
Sono pronto a rivedere le mie convinzioni, se degli eventi mi dimostrano che sono errate o troppo prudenziali. In questo caso è avvenuto.
Fra l'altro, nel caso mio specifico, come ben sai, il problema lo dovrei aver già risolto alla radice.
E quindi? Tu cosa hai fatto per gestire il rischio di non infettarti? hai cambiato stanza? Se il contagio non è avvenuto al chiuso, bisognerebbe preoccuparsi che avvenga all'aperto? Non fila mica sta cosa.Anche io non ho preso l'influenza stando a letto con mia moglie che l'aveva, l'infettarsi o no dipende da tantissimi fattori alcuni "gestibili" da noi, altri no.
Mio zio a marzo è morto per Covid praticamente "in casa" (nel senso che gli ospedali qui a BG erano strapieni, quando l'hanno portato, in un ospedale a 200 km da casa, ormai era troppo tardi ed è morto 36 ore dopo) e né la moglie né la figlia che sono stati con lui fino alla fine sono risultati positivi (e nemmeno in seguito a sierologico). Vallo a sapere.Anche io non ho preso l'influenza stando a letto con mia moglie che l'aveva, l'infettarsi o no dipende da tantissimi fattori alcuni "gestibili" da noi, altri no.
Quindi o tutti chiusi di nuovo, ma tutti separati da tutti, oppure ci si convive, evitando le situazioni che sono di rischio CONCRETO e DIMOSTRATO e facendo per il resto una vita il più possibile serena senza assurde fobie.......e né la moglie né la figlia che sono stati con lui fino alla fine sono risultati positivi (e nemmeno in seguito a sierologico). Vallo a sapere.
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Questa è una cosa che non si può sentire e NON è vera. Hanno chiuso centinaia di classi, decine di scuole e per ogni alunno contagiato, c'è una famiglia in quarantena a casa. E per ogni familiare contagiato, ci sono colleghi stretti d'ufficio a casa. E per ogni collega contagiato ci sono a loro volta i loro familiari a casa. E per ogni figlio di contagiato positivo a sua volta, ci sono i compagni di classe a casa. E il giro ricomincia. E tutto questo senza uno solo che sia andato in bar, discoteche, Croazia, Billionaire o in gruppo in bicicletta. Fatti 2 calcoli di che macello fa anche un solo alunno contagiato a scuola........... Inoltre nelle scuole i protocolli sono rigidissimi, e parlo con cognizione di causa. ........
Quindi o tutti chiusi di nuovo, ma tutti separati da tutti, oppure ci si convive, evitando le situazioni che sono di rischio CONCRETO e DIMOSTRATO e facendo per il resto una vita il più possibile serena senza assurde fobie.
La contagiosita' come per gran parte delle malattie infettive non è immediata dal primo contagio (e il coronavirus non dovrebbe fare eccezione), ma aumenta esponenzialmente con il passare dei giorni, e molto probabilmente il buon Yates e gli altri sono stati per fortuna intercettati giusto in tempo prima di fare un macello (ma rientriamo nel campo delle ipotesi.)Al Giro hanno pedalato in gruppo 3 positivi accertati e non facevano i tamponi tutti i giorni e uno (Yates) ha fatto il tampone solo quando ha avuto sintomi. I sintomi li si hanno non prima di 4/5 giorni dal contagio, quindi lui ha pedalato in gruppo 4/5 giorni. (e abbiamo anche capito perchè già sull'Etna si era staccato senza apparente motivo da 50 corridori).
Kruijswijck e Gaviria, sono risultati positivi a uno dei 3 tamponi (su 21 tappe) fatti, quindi o erano positivi da 10 minuti prima o anche loro avranno pedalato in gruppo da positivi.
Ce ne sono stati altri? NO. Fine dei discorsi. Pedalare in gruppo (e li sono oltre 100) non è pericoloso.
Fai bene a regolarti come meglio credi....ti faccio peraltro notare che in quella maniera ti ci regoli a prescindere per gusto tuo. In bici ci vai da solo anche senza Covid.Ovviamente ci si può convivere serenamente, senza fobie......ma, nel dubbio, evitando situazioni che potrebbero minare questa serenità.
Ognuno di noi è libero di decidere quali esse siano. E, tornando al tema della domanda, io ritengo che pedalare in gruppo, a mezzo metro l'uno da l'altro, con gente che parla "urlando" (altrimenti gli altri non sentono le cose interessanti che ha da dire), o che tossisce (magari anche solo perchè gli è andato un moscerino di traverso, ma magari no.....), non mi faccia stare tanto sereno, Tutto qui.
Ho capito, quindi c'è il complotto di quelli del Giro che chissà cosa ci nascondono e non lo sappiamo.La contagiosita' come per gran parte delle malattie infettive non è immediata dal primo contagio (e il coronavirus non dovrebbe fare eccezione), ma aumenta esponenzialmente con il passare dei giorni, e molto probabilmente il buon Yates e gli altri sono stati per fortuna intercettati giusto in tempo prima di fare un macello (ma rientriamo nel campo delle ipotesi.)
Dici giustamente che è necessario il giusto spirito critico su quello che ci raccontano i giornaloni. Ma quello che ci raccontano le squadre ciclistiche su come sono andate le vicende Yates e altri, è oro colato?
Loro erano dentro una bolla che, pur con qualche falla, ha tenuto.
Noi amatori siamo già scoppiati in partenza.