News 24 squalificati al Giro Next Gen per traino sullo Stelvio

Parei

Pedivella
20 Ottobre 2011
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ridley Damocles isp
Nelle gare a tappe degli under ho sempre visto salire numerosi ciclisti attaccati ad ammiraglie e moto, sopratutto in tappe molto dure. considerando la differenza di livello fra i primi e il resto del gruppo pensavo fosse una cosa normale ed accettata. Probabilmente hanno voluto dare un taglio molto drastico al fenomeno.
 

robeambro

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Factor Ostro Gravel
Nelle gare a tappe degli under ho sempre visto salire numerosi ciclisti attaccati ad ammiraglie e moto, sopratutto in tappe molto dure. considerando la differenza di livello fra i primi e il resto del gruppo pensavo fosse una cosa normale ed accettata. Probabilmente hanno voluto dare un taglio molto drastico al fenomeno.

Normale e accettata? Quindi io mi faccio lo Stelvio al traino e il giorno dopo sgaso fresco come una rosa e vinco la tappa, e sarebbe normale? Abbiamo valori sportivi diversi allora..
 

Ser pecora

Diretur
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dove capita
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Ho iniziato tardi ad andare in bici quindi non conosco le dinamiche giovanili.
Penso però che se fossi al punto di aggrapparmi alla macchina cambierei sport (a meno di scusanti particolari)…
Almeno l’amatore medio si gode ogni momento che ha per uscire e porta più rispetto a certe salite quando ha tempo e modo di farle :==

Sono cose che si sono sempre fatte non solo nelle giovanili, ma pure tra i pro a Giro, Tour, etc...addirittura certi corridori avevano anche la "catena umana" di tifosi per i pezzi più duri.
Ma nell'epoca odierna con la gente che fa il video anche di quello che molla nel cesso..... ;pirlùn^

Come già detto da altri il problema è la diffusissima mentalità del "si è sempre fatto cosi" di tantissimi nell'ambiente.
 
23 Ottobre 2015
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Cube, Specialized
A leggere i cognomi la maggioranza sono italiani, quindi queste sarebbero le promesse, i futuri campioni?
Gli “stranieri” salgono in bici, poi non lamentiamoci quando i corridori italiani si staccano.
Mi sa che ci sono molte cose da rivedere nel vivaio italiano.
 
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longjnes

Maglia Rosa
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Gianni2
Nelle gare a tappe degli under ho sempre visto salire numerosi ciclisti attaccati ad ammiraglie e moto, sopratutto in tappe molto dure. considerando la differenza di livello fra i primi e il resto del gruppo pensavo fosse una cosa normale ed accettata. Probabilmente hanno voluto dare un taglio molto drastico al fenomeno.
non conosco bene questo mondo, però se gia da giovani devono avere la responsabilità che se ti presenti pedali.
ma lo dico prima per i DS e per quelli che disegnano le tappe.
se il velocista non ha voglia di fare salite non si presenta. vorrei sapere cosa ne pensa il ragazzo non scalatore, ma finisseur che è salito pedalando e che oggi sul garda si vede surclassato dalla volata e fa 10°
Comunque Nello specifico erano partiti da morbegno. tappa di 120km con teglio e salita da bormio. era come il medio della stelvio santini. e oggi tappa di pianura. duro? si forse, ma il ciclista si adatta sempre alla strada altrimenti i ds avrebbero dovuto dare delle indicazioni a chi ha disegnato le tappe.
 

longjnes

Maglia Rosa
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Gianni2
avevano alzato il tempo massimo a quasi 40minuti.


«Alla partenza – racconta Marino Amadori, commissario tecnico degli Under 23mi hanno detto che il limite del tempo massimo corrispondeva al 13-14% del totale: gli ultimi dovevano arrivare più o meno entro mezzora dal primo, tanto per capirci. A quel punto ne abbiamo parlato e abbiamo capito che forse si poteva alzare: al 18%, come poi è stato. Insomma, gli ultimi avevano a disposizione 37 minuti in più dei primi per arrivare in cima allo Stelvio. Un tempo più che sufficiente, visto che fino ai piedi dell’ascesa finale la tappa non era stata né lunga né particolarmente dura».

Marino Amadori, ormai da anni, punta su concetti chiari: una professionalità sempre più diffusa, una crescita non direttamente proporzionale al risultato da ottenere a tutti i costi, una competizione internazionale ormai imprescindibile nel ciclismo di oggi. «Io ero fermo all’ultimo chilometro, sotto il serpentone dei tornanti, e già si vedeva che c’era qualcosa che non andava. Però nel primo comunicato c’era solo qualche multa, nulla di che. Il video e il secondo comunicato, quello della squalifica, è uscito dopo, quando io ero già a letto. Non ho parlato con nessuno e mi dispiace essere duro con alcune persone che prima di tutto sono amici, ma lo devo dire: ancora prima dei ragazzi hanno sbagliato i direttori sportivi».

Quattro quelli coinvolti: Wilson della Ara, Dal Canto della Mastromarco, Damilano della Rostese e Toffali della Sissio. «Sono loro i più esperti, quelli che dovrebbero tenere la barra e guidare i ragazzi. Abbiamo fatto una figuraccia, abbiamo dato l’impressione d’essere dei provinciali, ormai non possiamo più permettercelo. Bisogna alzare il livello e la verità, ormai la categoria degli Under 23 è semiprofessionistica. A tanti di questi ragazzi, probabilmente, non capiterà mai più di scalare lo Stelvio al Giro: perché non provare a farcela con le proprie gambe, per soddisfazione e orgoglio? Male male la potevano usare come fatica buona per rifinire la forma in vista di un appuntamento successivo. Ma attaccarsi ad un’ammiraglia per tutto questo tempo no, non va bene».

Qualcuno ha ipotizzato che lo Stelvio fosse troppo duro per questi ragazzi, ignorando forse cos’è il ciclismo oggi. «L’ho letto – conclude Amadori – e mi pare una boiata solenne. Ognuno ha i suoi tempi, ci mancherebbe, ma tra i professionisti ci sono corridori di vent’anni che vincono le corse a tappe e che si piazzano regolarmente. No, questo discorso non mi trova d’accordo. Alcuni ragazzi sono andati in tilt, non rischiavano il tempo massimo, e avrebbero avuto bisogno di direttori sportivi in grado di tranquillizzarli e di dir loro che al traguardo ci sarebbero arrivati senza problemi. Peccato, speriamo che la tappa di oggi contribuisca a far dimenticare quanto successo ieri».

 

Bertoglio

Passione pura
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colnago E1
Nelle gare a tappe degli under ho sempre visto salire numerosi ciclisti attaccati ad ammiraglie e moto, sopratutto in tappe molto dure. considerando la differenza di livello fra i primi e il resto del gruppo pensavo fosse una cosa normale ed accettata. Probabilmente hanno voluto dare un taglio molto drastico al fenomeno.
...una cosa del genere non esiste in nessuna "gara sportiva" , neanche al trofeo del prosciutto...! Ci può stare solo se ti attacchi ....all'auto guidata da tua moglie nel tratto finale al 15%....per il pic-nic in vetta ...!!! :mrgreen::sborone:
 
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Lloyd93

Apprendista Scalatore
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avevano alzato il tempo massimo a quasi 40minuti.


«Alla partenza – racconta Marino Amadori, commissario tecnico degliUnder 23mi hanno detto che il limite del tempo massimo corrispondeva al 13-14% del totale: gli ultimi dovevano arrivare più o meno entro mezzora dal primo, tanto per capirci. A quel punto ne abbiamo parlato e abbiamo capito che forse si poteva alzare: al 18%, come poi è stato. Insomma, gli ultimi avevano a disposizione 37 minuti in più dei primi per arrivare in cima allo Stelvio. Un tempo più che sufficiente, visto che fino ai piedi dell’ascesa finale la tappa non era stata né lunga né particolarmente dura».

Marino Amadori, ormai da anni, punta su concetti chiari: una professionalità sempre più diffusa, una crescita non direttamente proporzionale al risultato da ottenere a tutti i costi, una competizione internazionale ormai imprescindibile nel ciclismo di oggi. «Io ero fermo all’ultimo chilometro, sotto il serpentone dei tornanti, e già si vedeva che c’era qualcosa che non andava. Però nel primo comunicato c’era solo qualche multa, nulla di che. Il video e il secondo comunicato, quello della squalifica, è uscito dopo, quando io ero già a letto. Non ho parlato con nessuno e mi dispiace essere duro con alcune persone che prima di tutto sono amici, ma lo devo dire: ancora prima dei ragazzi hanno sbagliato i direttori sportivi».

Quattro quelli coinvolti: Wilson della Ara, Dal Canto della Mastromarco, Damilano della Rostese e Toffali della Sissio. «Sono loro i più esperti, quelli che dovrebbero tenere la barra e guidare i ragazzi. Abbiamo fatto una figuraccia, abbiamo dato l’impressione d’essere dei provinciali, ormai non possiamo più permettercelo. Bisogna alzare il livello e la verità, ormai la categoria degli Under 23 è semiprofessionistica. A tanti di questi ragazzi, probabilmente, non capiterà mai più di scalare lo Stelvio al Giro: perché non provare a farcela con le proprie gambe, per soddisfazione e orgoglio? Male male la potevano usare come fatica buona per rifinire la forma in vista di un appuntamento successivo. Ma attaccarsi ad un’ammiraglia per tutto questo tempo no, non va bene».

Qualcuno ha ipotizzato che lo Stelvio fosse troppo duro per questi ragazzi, ignorando forse cos’è il ciclismo oggi. «L’ho letto – conclude Amadori – e mi pare una boiata solenne. Ognuno ha i suoi tempi, ci mancherebbe, ma tra i professionisti ci sono corridori di vent’anni che vincono le corse a tappe e che si piazzano regolarmente. No, questo discorso non mi trova d’accordo. Alcuni ragazzi sono andati in tilt, non rischiavano il tempo massimo, e avrebbero avuto bisogno di direttori sportivi in grado di tranquillizzarli e di dir loro che al traguardo ci sarebbero arrivati senza problemi. Peccato, speriamo che la tappa di oggi contribuisca a far dimenticare quanto successo ieri».


40 minuti sono tanti. Nonostante i primi siano stati sui 59 minuti (tra l'altro tempone), con 120km di gara stare nell'1.35h era fattibile. Qua il problema sono sempre i direttori in macchina. imbarazzanti.

Sono cose che si sono sempre fatte non solo nelle giovanili, ma pure tra i pro a Giro, Tour, etc...addirittura certi corridori avevano anche la "catena umana" di tifosi per i pezzi più duri.
Ma nell'epoca odierna con la gente che fa il video anche di quello che molla nel cesso..... ;pirlùn^

Come già detto da altri il problema è la diffusissima mentalità del "si è sempre fatto cosi" di tantissimi nell'ambiente.
Vero, certo che vedere 8 corridori attaccati ad una macchine mi era nuova. Per non parlare di quelli attaccati alle moto della polizia.
Poi il 19enne posso anche giustificarlo, ma il DS che permette certe cose proprio no (sia nei giovani che tra i pro, e se ne vedono anche troppi)
 

albertissimo

Apprendista Cronoman
1 Settembre 2008
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Mestre (Ve)
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Cannondale S6 Dura Ace
37 minuti il tempo massimo dopo il primo classificato nella salita dello Stelvio da Bormio.
A momenti ci rientravo anche io nel tempo massimo.
Tappa di 120 km complessivi.
Oltre alla disonestà sportiva c'è anche un po' di stupidità sportiva.
Nel senso che se vedi uno che Ti sta riprendendo staccati immediatamente.
Quantomeno puoi sostenere di esserti attaccato per qualche secondo.
Non passi bellamente trainato o spinto (si è visto anche quello) dall'ammiraglia.
Una bruttissima figura per una tappa che nelle prime posizioni è stata corsa bene.
Con progressiva scrematura e volata a due.
Detto questo: io comunque sabato vado a fare la tappa e ad aspettarli all'arrivo sul Cansiglio.
 

Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
1.167
1.832
Venezia
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Cube/Cannondale
Normale e accettata? Quindi io mi faccio lo Stelvio al traino e il giorno dopo sgaso fresco come una rosa e vinco la tappa, e sarebbe normale? Abbiamo valori sportivi diversi allora..
Cosa c'entrano i tuoi valori sportivi. Lui ha detto che pensava che la cosa fosse normale ed accettata evidentemente riferendosi all'ambiente del ciclismo non che lo pensa lui.
E io credo che abbia ragione che sia una cosa per quanto deprecabile normale e accettata. Una pratica che affonda le sue radici nella notte dei tempi del ciclismo quando però non c'erano telecamere elicotteri al seguito (Nibali e non una volta sola e Moscon e Froome) e una miriade di telefonini. Che sia prassi consolidata e accettata lo si capisce dalla tranquillità di quelli che salgono pedalando che non dicono proprio nulla e non protestano minimamente e da come anche le moto della polizia guidate sempre dagli stessi agenti alle varie gare si prestano a loro volta al giochetto e che è quello che fa più male.
Tutti sanno: DS-Amadori-organizzazioni-moto scorte. Quando qualche filmato viene fuori tutti si fingono scandalizzati invece è il segreto di Pulcinella.
 
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emi wakane

Gregario
15 Novembre 2018
526
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Reggio Emilia
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Pinarello Angrilu
Nelle gare a tappe degli under ho sempre visto salire numerosi ciclisti attaccati ad ammiraglie e moto, sopratutto in tappe molto dure. considerando la differenza di livello fra i primi e il resto del gruppo pensavo fosse una cosa normale ed accettata. Probabilmente hanno voluto dare un taglio molto drastico al fenomeno.
ma se invece di fare lo Stelvio facessero delle salite più alla loro portata non sarebbe meglio? Dico da amatore che non lo ha mai fatto, ma mi pare un salitone di quelli epici...
 

robeambro

Passista
25 Aprile 2018
4.543
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Scozia
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Bici
Factor Ostro Gravel
37 minuti il tempo massimo dopo il primo classificato nella salita dello Stelvio da Bormio.
A momenti ci rientravo anche io nel tempo massimo.
Tappa di 120 km complessivi.
Oltre alla disonestà sportiva c'è anche un po' di stupidità sportiva.
Nel senso che se vedi uno che Ti sta riprendendo staccati immediatamente.
Quantomeno puoi sostenere di esserti attaccato per qualche secondo.

Non passi bellamente trainato o spinto (si è visto anche quello) dall'ammiraglia.
Una bruttissima figura per una tappa che nelle prime posizioni è stata corsa bene.
Con progressiva scrematura e volata a due.
Detto questo: io comunque sabato vado a fare la tappa e ad aspettarli all'arrivo sul Cansiglio.

Altra perla di mentalita' all'Italiana..
 
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