Abbandonare il cardio e passare ai watt ?

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Apprendista Passista
20 Giugno 2012
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Rose Xeon RS, Kastle Cancello
Comunque è vero che le indicazioni sul carico/volume non sono attendibilissime, danno un'idea del carico allenante e vanno presecum grano salis perché da sole non sono un indicatore di sovrallenamento.

Alla fine tss e tsb non sono il motivo più importante per usare il pm, visto che esistono metriche simili anche per il cardio (trimp).

Ovvio che i dati non sono la verità in sè, ma serve la base per interpretarli. La base appunto prevede anche l'utilizzo consapevole di questi termini (TSB, CTL, ETC).
Non sarà il motivo più importante forse (quali altri metteresti più in alto "nella lista" a tuo parere?), ma sono molto utili.
Per quanto riguarda le stesse metriche usando il cardio: qui si "chiude il loop" su delle informazioni che sono intrinsecamente affette da "rumore" (le solite: caffeina, sonno, stress, etc) ma soprattutto strettamente legate proprio allo stato di forma. Questa correlazione "non è cosa buona" in questo contesto, dove l'allenamento è dettato/guidato proprio dal feedback. Ed io sono il primo che ne fa uso! Anzi, ti dirò: solo a sensazione spesso capisco meglio il mio stato di forma che con l'utilizzo del PMC (usando il TRIMP).
 

Fabrizio_1

Apprendista Passista
8 Novembre 2014
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una specye di bici asfaltata
A mio parer è inutile girarci attorno, basta vedere cosa scrive Friel e come nella bibbia gestisce i mesocicli, dove gestisce intensita/durata a blocchi monolitici proprio per evitare sovrallenamenti (libro che nonostante le versioni successive nasce comunque in epoca pre-PM) e come invece sia cambiata la gestione degli allenamenti proprio perché ci sono molti più dati forniti dal PM e dagli algoritmi di analisi su cui poter lavorare.
L'avvento del PM è un progresso enorme.
Il suo unico difetto è che costa (combinazione ho un PM Garmin nuovo di pacca da vendere a buon prezzo :mrgreen: ).
Per la mia esperienza, una lettura del libro di Allen e Coggan, un software come WKO+ (a pagamento) o Gooldencheetah (gratuito, di cui c'è ampia discussione qui suil forum) e un minimo di pazienza, aprono un mondo.
Poi: il PM di per sé non è allenante, fornisce solo dati.
Se uno ha letto la bibbia di Friel, il libro di Allen e Coggan, ha 2 neuroni collegati e ampi margini di miglioramento, può anche fare da sé.
Se uno è già in buono stato di forma e vuole migliorare: o è un ottimo allenatore di se stesso (raro temo) oppure per crescere ulteriormente dovrà rivolgersi ad un preparatore professionista.
 
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Ale Ciava

Pedivella
27 Agosto 2014
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Tarmac S-Works 2016
L'idea di fare da me è quella che mi attira maggiormente, anche come sfida personale... quello che però mi frena -non avendo ancora letto il libro "Training and racing with a PM" - è l'idea di sbagliare e trovarmi a maggio cotto (e mangiato) e vedere la stagione compromessa. Poi, peraltro, penso anche certi trucchi del mestiere e certi accorgimenti forse necessitano dell'aiuto di un qualcuno che abbia esperienza.. sbaglio o è veramente tutto così "matematico" con il PM ? ;nonzo%

Se uno ha letto la bibbia di Friel, il libro di Allen e Coggan, ha 2 neuroni collegati e ampi margini di miglioramento, può anche fare da sé.
 

Fabrizio_1

Apprendista Passista
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una specye di bici asfaltata
L'idea di fare da me è quella che mi attira maggiormente, anche come sfida personale... quello che però mi frena -non avendo ancora letto il libro "Training and racing with a PM" - è l'idea di sbagliare e trovarmi a maggio cotto (e mangiato) e vedere la stagione compromessa. Poi, peraltro, penso anche certi trucchi del mestiere e certi accorgimenti forse necessitano dell'aiuto di un qualcuno che abbia esperienza.. sbaglio o è veramente tutto così "matematico" con il PM ? ;nonzo%

La mia esperienza è che quest'anno ho programmato solo un picco nella stagione, con una gara obiettivo, e i risultati sono stati sopra le aspettative,
Sto continuando a crescere.
Quando smetterò di crescere per conto mio mi rivolgerò ad un preparatore
I dati che ti da il PM sono molti, il libro spiega bene quantomeno le basi che servono per interpretarli, ci sono numerosi allenamenti.
Insomma a me è stato sufficiente per incominciare e avere risultati, quantomeno per ora.
 

fedguar

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riporto mia esperienza.
mi sono sempre allenato con cardio.
da un anno uso anche un pm, tutti i libri che nominate me li sono letti. seguo le varie discussioni in materia.
il passaggio all'uso del pm non è così semplice e scontato come sembra, c'è molto da apprendere.....avendo almeno due neuroni a disposizione!!! o-o
cambia la prospettiva dei lavori, ed infatti gli stessi lavori che prima facevo con riferimento il cardio, ho dovuto ritararli con l'uso del pm.

di sicuro con il pm, ho capito quando veramente faccio una seduta di scarico e nelle salite lunghe aiuta per impostare il ritmo.

detto questo però, il pm ti lega molto di più al dover analizzare molti più dati, senza avere la certezza di comprenderli.

decisione per il futuro....ritorno a tabelle basate sul cardio, con pm a supporto ma non come principale e unico riferimento.

ciao
 

Fabrizio_1

Apprendista Passista
8 Novembre 2014
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P.S. se ad esempio qualcuno mi chiedesse: "Cambio il gruppo - magari per passare a 2x11 o per salire di livello - o compro un PM?" non avrei alcun dubbio a consigliargli il PM.
 

andrecaby

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L'idea di fare da me è quella che mi attira maggiormente, anche come sfida personale... quello che però mi frena -non avendo ancora letto il libro "Training and racing with a PM" - è l'idea di sbagliare e trovarmi a maggio cotto (e mangiato) e vedere la stagione compromessa. Poi, peraltro, penso anche certi trucchi del mestiere e certi accorgimenti forse necessitano dell'aiuto di un qualcuno che abbia esperienza.. sbaglio o è veramente tutto così "matematico" con il PM ? ;nonzo%

Se vuoi fare da solo devi avere tempo e voglia di studiare, analizzare i dati e sperimentare. Io sinceramente preferisco avere il preparatore e pensare solo a pedalare e migliorare. Devi scegliere in base a quali sono i tuoi interessi e i tuoi obiettivi. Questi ultimi sono il punto di partenza fondamentale.
 

giorgibe

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L'idea di fare da me è quella che mi attira maggiormente, anche come sfida personale... quello che però mi frena -non avendo ancora letto il libro "Training and racing with a PM" - è l'idea di sbagliare e trovarmi a maggio cotto (e mangiato) e vedere la stagione compromessa. Poi, peraltro, penso anche certi trucchi del mestiere e certi accorgimenti forse necessitano dell'aiuto di un qualcuno che abbia esperienza.. sbaglio o è veramente tutto così "matematico" con il PM ? ;nonzo%

come scritto sotto devi darti degli obiettivi, sei arrivato nel primo terzo di classifica alla 9 colli, ok, ma 33esimo su 100 oppure decimo su 100 ? ( circa ). vuoi migliorare, ok, devi essere ambizioso ma realistico, uno esterno sarà molto più oggettivo di te. poi per non arrivare cotto a maggio devi cominciare con poco e piano, curare anche aspetti meno visibili dell' allenamento e poi caricare a giusta distanza dalle gare clou.

Se vuoi fare da solo devi avere tempo e voglia di studiare, analizzare i dati e sperimentare. Io sinceramente preferisco avere il preparatore e pensare solo a pedalare e migliorare. Devi scegliere in base a quali sono i tuoi interessi e i tuoi obiettivi. Questi ultimi sono il punto di partenza fondamentale.

esatto, io quando gareggiavo come allenamenti facevo da me, ma per imparare benino ci ho messo una vita, con ben più di qualche libro letto, venivo dall' atletica con solide basi e molta esperienza, ed alla fine quando ero a puntino come allenatore era ora di smettere.
 

giorgibe

Apprendista Scalatore
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addirittura... ;nonzo%
tutti quelli che sto sentendo sostengono che sia impossibile, per loro, ritornare al solo cardio...

infatti a livello pro la maggior parte dei record su certe salite sono degli anni 90, con bici al confronto d' oggi ridicole, pm e tecnologia connessa boh? , questo per farti capire che le discriminanti sono eventualmente altre.
 

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riporto mia esperienza.
mi sono sempre allenato con cardio.
da un anno uso anche un pm, tutti i libri che nominate me li sono letti. seguo le varie discussioni in materia.
il passaggio all'uso del pm non è così semplice e scontato come sembra, c'è molto da apprendere.....avendo almeno due neuroni a disposizione!!! o-o
cambia la prospettiva dei lavori, ed infatti gli stessi lavori che prima facevo con riferimento il cardio, ho dovuto ritararli con l'uso del pm.

di sicuro con il pm, ho capito quando veramente faccio una seduta di scarico e nelle salite lunghe aiuta per impostare il ritmo.

detto questo però, il pm ti lega molto di più al dover analizzare molti più dati, senza avere la certezza di comprenderli.

decisione per il futuro....ritorno a tabelle basate sul cardio, con pm a supporto ma non come principale e unico riferimento.

ciao

io facevo, fino a tre mesi fa, tabelle basate sul cardio, ora uso solo il pm, il cardio lo tengo per confrontare i dati, ma non lo guardo praticamente mai in allenamento.
Tra i due non c'è proprio paragone, con il pm fai un allenamento vero, concreto e utile, solo con il cardio esci e fai dei lavori a caso che alla lunga non ti portano da nessuna parte
 

fedguar

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io facevo, fino a tre mesi fa, tabelle basate sul cardio, ora uso solo il pm, il cardio lo tengo per confrontare i dati, ma non lo guardo praticamente mai in allenamento.
Tra i due non c'è proprio paragone, con il pm fai un allenamento vero, concreto e utile, solo con il cardio esci e fai dei lavori a caso che alla lunga non ti portano da nessuna parte

il cardio ti da un riferimento del tuo motore interno.

non è il PM che fa la differenza nel sapersi o meno allenare, o per fare un vero allenamento.

se il PM lo sai usare, sai strutturare la preparazione, sai interpretare i dati, è uno strumento migliore. ma se non lo sai usare, ottieni anche risultati peggiori che usare il solo cardio.

alla base c'è sempre la conoscenza dello strumento di allenamento e la conoscenza delle tecniche di allenamento.

allenamenti a caso usando il cardio mi chiedo come puoi farli.
se non sai allenarti, non lo sai fare sempre e comunque o-o
 

giorgibe

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............

alla base c'è sempre la conoscenza dello strumento di allenamento e la conoscenza delle tecniche di allenamento.

allenamenti a caso usando il cardio mi chiedo come puoi farli.
se non sai allenarti, non lo sai fare sempre e comunque o-o

quello che penso anche io e stessi interrogativi che ho io. ricordiamoci che il cuore è un muscolo ( sarebbe un organo ma per capirsi meglio ).
 

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il cardio ti da un riferimento del tuo motore interno.

non è il PM che fa la differenza nel sapersi o meno allenare, o per fare un vero allenamento.

se il PM lo sai usare, sai strutturare la preparazione, sai interpretare i dati, è uno strumento migliore. ma se non lo sai usare, ottieni anche risultati peggiori che usare il solo cardio.

alla base c'è sempre la conoscenza dello strumento di allenamento e la conoscenza delle tecniche di allenamento.

allenamenti a caso usando il cardio mi chiedo come puoi farli.
se non sai allenarti, non lo sai fare sempre e comunque o-o

Scusa la domanda: tu gareggi?
 

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il cardio ti da un riferimento del tuo motore interno.

non è il PM che fa la differenza nel sapersi o meno allenare, o per fare un vero allenamento.

se il PM lo sai usare, sai strutturare la preparazione, sai interpretare i dati, è uno strumento migliore. ma se non lo sai usare, ottieni anche risultati peggiori che usare il solo cardio.

alla base c'è sempre la conoscenza dello strumento di allenamento e la conoscenza delle tecniche di allenamento.

allenamenti a caso usando il cardio mi chiedo come puoi farli.
se non sai allenarti, non lo sai fare sempre e comunque o-o


il mio discorso era a prescindere dal fatto che uno sappia usare uno piuttosto che l'altro metodo, era sott'intesa la conoscenza dei metodi(per il pm ci va un po' di più, ma basta avere voglia di studiareo-o)
ma sul fatto che come qualità dell'allenamento il pm sia di gran lunga migliore, mi pare sia fuori dubbio
 

fedguar

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il mio discorso era a prescindere dal fatto che uno sappia usare uno piuttosto che l'altro metodo, era sott'intesa la conoscenza dei metodi(per il pm ci va un po' di più, ma basta avere voglia di studiareo-o)
ma sul fatto che come qualità dell'allenamento il pm sia di gran lunga migliore, mi pare sia fuori dubbio

ok ci siamo o-o
il pm ti da un potenziale enorme, è il saperlo utilizzare questo potenziale che non è così scontato e facile.

per me l'uso del PM va abbinato almeno all'inizio, con un preparatore.
 

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sbaglio o è veramente tutto così "matematico" con il PM ?
Ni: c'è comunque necessità di una certa sensibilità (derivante almeno da conoscenza ed esperienza) nella gestione delle informazioni, per apprezzare gli aspetti individuali. I riferimenti generali e generalizzati, seppur magari imprecisi per il singolo, derivano comunque da una quantificazione molto molto più oggettiva e precisa di quello che permette uno strumento che rileva solo un parametro di risposta, poco sensibile in certe zone di intensità, il cui valore assoluto non è sempre direttamente correlabile con il livello sforzo che si sta effettuando.
il pm ti lega molto di più al dover analizzare molti più dati, senza avere la certezza di comprenderli.
E' anche vero che se uno strumento ti fornisce meno dati, e punti a farci le stesse cose ottenendo gli stessi risultati (in termini di gestione dell'attività), necessariamente devi cercare di compensare con una dose certamente maggiore di conoscenza ed esperienza (come è nel tuo caso in relazione a te stesso, visto che utilizzi il cardio da più tempo), ma comunque se vai oltre quello che ti dice lo strumento rischi di fare ipotesi troppo spinte.

Ogni strumento ha i propri limiti.
Un PM che funziona correttamente produce dati con validità tale da poter seguire istantaneamente cosa sta succedendo, anche se di per sé lavora un po' a scatola nera, ovvero il numerino non dice esplicitamente tutto quello che sta succedendo all'interno e che ha prodotto quel valore.
Idem per il cardiofrequenzimetro, che ha limitazioni maggiori; la conoscenza dei limiti rientra nell'uso corretto dello strumento e definisce quello che posso fare (meno dati, meno controllo, più esperienza rischiesta, ma con molte meno certezze).
Idem per altri strumenti da campo che escono o usciranno.
 
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