Alto Adige: paradiso per salitomani!

Dragon77

Apprendista Cronoman
25 Maggio 2016
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Bici
classic
un paio di settimane fa ho fatto la strada che porta al passo Coe, arrivando da passo Vezzena (da Asiago), schivando il centro Folgaria abbiamo fatto una rotonda immettendoci sulla SP143.
stavamo andando alla base Tuono, in moto :mrgreen:.

mi ha colpito però la strada verso il passo Coe, la SP143, sarei curioso di sapere che pendenza ha, e se fattibile in bici senza essere dei pro...
 

catman

Scalatore
3 Giugno 2011
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Veneto
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Pinarello
niente di particolare...
però di solito si fa in discesa arrivando da tonezza, fiorentini e toraro, coe e folgaria e poi si torna a casa dal Vezzena e Asiago.
al contrario non l'ho mai fatta ma avendola fatta varie volte in discesa non mi pare di ricordare tratti con pendenze estreme
 

daniela alfieri

Novellino
20 Aprile 2015
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Tesero trento
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Bici
bianchi specialissima
Credo di aver percorso quasi tutte le salite nei dintorni di Bolzano. Molte delle quali portavano solo ad un maso, e mi costringevano a girare la bici e tornare indietro.
Da molto tempo però mi incuriosiva un ponte di legno che tra Campodazzo e Ponte Gardena, attraversa il fiume Isarco. Vicino ad esso c'è una costruzione il legno, che ricorda che lì, tanti decenni (negli anni '30) fa c'era una stazione del treno, dove scendevano i passeggeri, per raggiungere Castelrotto e Siusi -già all'epoca rinomati centri turistici- con le carrozze con i cavalli. Quindi una strada ci deve essere! Circa 400 m (di dislivello sopra) c'é Sant'Osvaldo, frazioncina di Castelrotto, che conosco avendola fatta un paio di volte.
Nessuna cartina, ne' GoogleMaps indica una strada che sale da quel ponte. Ingrandendo Maps, si vede la strada che supera l'autostrada con un ponte, raggiunge un maso e pare finire lí. L'amico [MENTION=38463]ANDY MAN[/MENTION], però pare l'abbia percorsa, anche se non ho capito se è proprio quella, dato che anche da Ponte Gardena si può raggiungere Sant'Osvaldo. L'unica è verificare di persona. FINE PREMESSA.
Ieri non era in programma un'uscita in bici. Infatti passata la mattina a caxxeggiare (annoiandomi con la compagna...che spero non legga il forum:mrgreen:), il pomeriggio a ricaxxeggiare...alle 16:00 evidentemente nota che ero nervoso (e annoiato) e mi dice:"visto che domani, e dopodomani pioverà, perché non vai a farti un giro in bici?" come dire: piuttosto che averti tra le scatole così, è meglio che tagli l'angolo". Le previsioni meteo le ha azzeccate (non era difficile), ma anche il meteo di ieri promeriggio minacciva pioggia da un momento all'altro. "vai, e ci sentiamo stasera, per cena".
Non me lo faccio ripetere 2 volte, mi fiondo a casa mi cambio e alle 16:55 in punto parto. Faccio due rapidi conti: fino al ponte di legno sono circa 30 km, poi la salita fino a siusi ca. 9 km (sicuramente duri) e da Siusi a casa/Settequerce ca 35. Quindi 70/75 km, da fare in 3 ore ca. Ce la faró? In teoria sí, ma la teoria non tiene conto degli imprevisti....
Comunque sono determinato a provarci, e questo mi dà molta gioia, perché temevo di essere entrato in una fase pessimista, in cui è più facile rinunciare, che osare. Fino a Bolzano c'è un fortissimo vento contro, ma sono "fresco" e proseguo bene. Attraverso la città e infilo la Val d'Isarco. Il vento qui è a favore, e mi spinge bene. Il cielo è cupo, il vento fortissimo e di ciclisti in giro ce ne sono pochi, soprattutto dopo Cardano, non ce ne sono proprio. La ciclabile è tutta mia. A tratti il vento è matto, e soffia lateralmente e qualche raffica anche contro. Io però ho un solo obbiettivo: quello di raggiungere il famigerato ponte di legno, e lì valutare se sono in orario per salire fino a Siusi o meno. Ci arrivo alle 18:15 e penso che se dovessi ritornare da dove sono venuto avrei un ventaccio contro. C'é un divieto di transito, e lo sapevo, ma una bici in genere è tollerata. Ma oltre al cartello di divieto c'é pure un'ordinanza comunale che sancisce il divieto di transito anche per i pedoni , per via di lavori in corso. Ma è un giorno festivo, mica lavoreranno?! Quindi, Via, si prova! Attraverso il ponte di legno e subito la strada sale al 13% fino al ponte sopra l'autostrada. poi scende leggermente. Penso:" e se salgo per un bel pezzo, e poi la strada è chiusa in modo "ermetico"??
Meglio non pensarci. Arrivo ad un maso; da lì la strada inizia a salire in maniera decisa, molto decisa, quasi troppo decisa. Il mio computer, che già da un po' indicava 11-12%, oraè fisso sul 13%, poi vedo un 14 e un 15%. Le mie gambe iniziano a mostrare i primi segni di resa. Ma, stoico, continuo zigzagando.
Ad un certo punto raggiungo il punto in cui ci sono i lavori in corso, ma non vedo sbarramenti e continuo, anche se la voglia di mettere il piede a terra è fortissima. Sento un uomo gridare, e mi dico:" eccolo qua, ora mi fa ritornare". Invece è un contadino, che osservandomi mi fa il segno col pollice in alto. Questo mi da' morale, e accelero contrastando la mia voglia di fare una pausa. Ma è veramante dura. Poi la stradina "improvvisamente", e come pensavo, si congiunge a quella che sale da Ponte Gardena e che conosco. E quindi so che fino a Sant'Osvaldo ci sono ancora un paio di km belli duri. Infatti raggiungo questa amena località, in cui risiede il cantante dei Kastelruther Spatzen:mrgreen:(https://it.wikipedia.org/wiki/Kastelruther_Spatzen), e da lì proseguo fino a Siusi. Pensavo che la salita dura fosse finita, invece ci sono ancora della rampe, non proprio corte, spaccagambe. Ma le mie più di cosí non si potevano spaccare. Finalmente raggiungo Siusi alle 19.10. Il cielo è sempre più minaccioso, il vento sempre forte e senza fermarmi nemmeno per una barretta, parto in direzione Fiè. Nonostante alcuni tratti in leggera discesa devo pedalare per procedere. Poi da Fiè finalemente la discesa "vera", che mi porta a Prato Isarco. Da qui di nuovo in ciclabile verso casa, con un ventaccio contro, che mi fa venir voglia di gettare la bici nel fiume Isarco. Ma sono euforico, per avercela fatta -più o meno- stando nei tempi e raggiungo casa alle 20:00 in punto.
Appena rientrato mi chiama la compagna "adirata" perchè non mi sono fatto sentire per l'ora di cena.
Tssss, ...'ste donne, pensano che un ciclista amatoriale in astinenza ciclistica si accontenti di un giretto di un paio di orette, quando ha da tempo in testa, di andare a scoprire dove porta "quella" o "quell'altra" strada.
Ho cenato a casa mia con un panino e una birra. Il panino più buono di sempreo-oo-o
Alla fine 78 km e un millino di dislivello. Non male per una giornata passata per gran parte in modo piuttosto monotono
Mi fa sempre ridere pensare che succede lo stesso a me ma io sono una donna!!!E vivo della passione per la bici e a casa ormai sono rassegnati:lascio pronto e parto,ma non so mai quando torno