Mi sembra che si stia facendo una tempesta in un bicchier d'acqua. Da un lato non mi pare il caso di trattare sti portoghesi alla stregua di pedofili da massacrare. Sta voglia di giustizialismo gratuita la trovo fuoriluogo. Se ci sono delle norme che questi con la loro presenza vìolano, ci saranno delle sanzioni che è giusto che paghino. Fine. Senza fossati e altri atti di violenza. E nessuno mi pare che li giustifichi. Ma nemmeno mi pare sia il caso di contro di farne chissà che. E mi pare inutile allarmismo sostenere che la loro presenza mini chissà quale sicurezza. Non sono mica kamikaze. Anzi, magari sanno andare in bici pure meglio dei 3/4 che avendo il numero si credono Savoldelli o Sagàn.
Che il CDS lo debbano rispettare anche i corridori è cosa arcinota, fanno eccezione (forse) manifestazioni a chiusura totale, tipo la Mdd, in cui la chiusura è totale sul serio (ma anche lì senza numero in bici, soprattutto mtb sbucate dal bosco, ne ho trovati, come è naturale). Che dopo la macchina di fine corsa, in cui dopo 1 ora di gara sono già ben oltre la metà dei concorrenti, si sia fuori gara è cosa altresì arcinota e dunque sto fenomeno dei portoghesi è di fatto molto irrisorio. Molti non iscritti li si trova dopo e non hanno alcuna norma che glielo vieti....il che è diverso dall'infrluire sulla gara...cosa ci cui eventualmente sono corresponsabili con altri concorrenti "regolari" semmai.. Rimane il fatto che dei ristori NON devono usufruire.......ma anche questo mi pare che nessuno lo metta in dubbio nè gliene dia autorizzazione.
Dunque alla fin fine non mi pare il caso di stuzzicarsi o alzare i toni verso chicchessia.
Relax
appunto per questo volendo essere costruttivi basterebbe ragionare sui regolamenti fci amatoriali per inserire norme almeno contro il gregariato senza numero per punire gli iscritti e i tesserati che si fanno tirare.,
il portoghese è difficile da definire, bisognerebbe fare distinguo se condivide solo un tratto del percorso ed è li per caso perche se ne fa il suo giro (e non credo che nessuno ambisca a bloccarlo) o se partecipa a tutto il percorso partendo dal parcheggio delle grigle e magari è anche tesserato. ovvio che non puoi improvvisarti giudice da partecipante appena vedi uno senza numero.
poi ripeto c'è molta confusione sulla staffetta "inizio" e "fine" manifestazione.
Ogni organizzatore sa che quello non significa strada chiusa. quello è una misura che in sede di autorizzazione viene chiesta all'organizzatore e che va nella direzione di prendere misure atte a garantire la sicurezza di tutti : partecipanti ed esterni.
Ma se qualcuno esce di casa tra le due staffette, si trova regolarmente in strada con la propria auto, col camion o in bici. nessuno lo ha avvisato. si parla di manifestazioni
amatoriali. La parola "gara" lasciamola da parte. quindi ancre dentro le staffette la strada per i partecipanti e da considerarsi aperta al traffico.
l'eventule ordinanza prefettizia che qualcuno nomina, di restrizione del traffico che segue dopo la richiesta di autorizzazione, e dipende da valutazioni sul numero di partecipanti, tracciato, è un comunicato che il prefetto fa alle forze dell'ordine generalmente locali
(e non alla cittadinanza) le quali devono prendere misure atte a garantire la sicurezza. e questo sia esso una gara, una pedalata o una manifestazione politica.
le forze dell'ordine e le autorità locali gestiscono l'ordinanza prefettizia in base al principio di sicurezza, di buon senso e di libera circolazione.
quindi normalmente le discese sono a senso unico e vengono fatte scendere bici insieme alle moto e alle auto, le salite sono generalmente aperte al traffico (pedoni, cliclisti, moto, auto) . altre strade utilizzate per turismo, ristoranti e altri scopi sono generalmente aperte se non ci sono altre strade fermo restando che se si formano grupponi questi sono scortati da moto che fanno la staffetta. ma il tutto ha il significato di garantire la sicurezza e non di "riservare" la strada.
In altri contesti si lascia passare le moto e si bloccano le auto per un po'.
Sono tutte valutazione soggettive delle autorità locali volte a garantire l'utilizzo della strada a tutti e in sicurezza.
senza questi compromessi le manifestazioni amatoriali non sarebbero autorizzate da nessun prefetto/sindaco.
se poi quel giorno passa anche [MENTION=30430]o.albi[/MENTION] a vedere il figlio (o.albi può usare la strada per vedere) fate attenzione
o mettetevi il casco.
aggiungo 2 righe sui portoghesi che usano i servizi della gara.
lo scroccone esiste da sempre. gli organizzatori si tutelano di conseguenza ma di solito non si va oltre il buono pasto e il buono per altri servizi a valore offerti durante la manifestazione.
si istruisce i volontari dei ristori di non accettare ciclisti che non hanno numero, ma se questi sono scaltri che sfruttano ressa non ti salvi. le docce idem. si potrebbe mettere all'ingresso qualche meccanismo simil buono pasto, ma per fermare 100 portoghesi della doccia si complica per i 2000 iscritti. idem il lavaggio bici nella mtb. quindi si tende a difendersi solo nel pastaparty e poco più.
personalmente mi associo a [MENTION=6633]samuelgol[/MENTION], non siate cosi giustizialisti magari un giorno potrebbe capitare a chiunque di non avere davvero i soldi dell'iscrizione e tra i portoghesi ci sono anche questi anche se scommetto siano una piccola percentuale.
amen
avrei preferito pedalare non piovesse....