Menchov e Barredo sono due i corridori che non vedevamo da un po' di tempo in giro e un motivo c'era: erano sotto procedura per infrazioni relative al Passaporto Biologico.
Sì, il Passaporto Biologico, quel meraviglioso strumento che potrebbe servire per tenere il cortile un po' più lindo, salvando al contempo la faccia.
Quel meraviglioso strumento che, per mezzo del cosiddetto silent ban già in uso presso altri sport ("ho un'unghia incarnita, devo star fuori qualche mese per curarmi"), permetterebbe di sanzionare ugualmente, ma senza clamore, i corridori trovati con valori non coerenti o proprio non nella norma.
Quel meraviglioso strumento che invece noi usiamo per andare alla pervicace ricerca di nuove modalità per renderci ridicoli. Oddio, nuove mica tanto, queste modalità, visto che la questione è ben nota ed è quella delle squalifiche retroattive che si portano in dote la fantastica riscrittura delle classifiche. Che spettacolo, questa riscrittura delle classifiche! Quante gioie ci ha regalato nel corso degli anni!
Il ciclismo è lo sport la cui competizione principale si ritrova un terzo buco nell'albo d'oro, dopo quelli storici corrispondenti agli anni delle due guerre mondiali. Dal 1999 al 2005 nessuno ha vinto il Tour de France (che pure, ci par di ricordare, era stato disputato con tutti i crismi e tutte le fanfare). Precisiamo ciò per delimitare il campo, per far capire di cosa si parla quando si parla di antidoping nel ciclismo. Ecco di cosa si parla: di manovre assurde che generano risultati altamente grotteschi.
In piccolo, quel che successe con Armstrong succede oggi con Menchov e Barredo. Il russo, ritiratosi di colpo a metà 2013 (erà già partita la procedura di indagine su di lui), è stato ora squalificato fino al 9 aprile del 2015 (quando si dice: le cose utili), e gli sono stati tolti i risultati ottenuti al Tour de France del 2009, del 2010 e del 2012. Compreso il secondo posto alla Boucle di 4 anni fa, che in origine era un terzo ma che era diventato secondo in seguito alle sanzioni a Contador (che era stato il vincitore sul campo), per cui ora dietro al vincitore virtuale Andy Schleck abbiamo un secondo virtuale che è Samuel Sánchez e un terzo virtuale che è Jurgen Van den Broeck: visto che il belga ha così conquistato un podio (il primo per il suo paese da quello di Van Impe nel 1981), si sta giustamente rilassando al Tour in corso, perdendo quotidianamente terreno senza batter ciglio.
Buffo è anche considerare che se il range delle indagini sul PB di Menchov fosse stato un po' più ampio, magari ci sarebbe rientrato anche il Giro del 2009, che oggi verrebbe riassegnato a tavolino a Danilo Di Luca (che rivincita sarebbe stata, per uno dei reietti del ciclismo contemporaneo!).
Con Barredo, se possibile, le cose vanno anche peggio. Non solo gli tolgono tutti i risultati tra il 2007 e il 2011, compresa una Classica di San Sebastián che viene ereditata da... Roman Kreuziger (sì, proprio il corridore attualmente fermo ai box nell'attesa che si chiariscano certi valori ballerini del suo, di Passaporto Biologico); ma l'ex corridore spagnolo (anche lui nel frattempo ritiratosi) perderà pure l'impresa più alta della sua carriera, ovvero la scazzottata con Rui Costa al termine della sesta tappa di quel derelitto Tour del 2010, scazzottata che verrà riattribuita d'ufficio al corridore che si trovava più vicino al fattaccio.
Per gli albi d'oro, dunque, "la celebre rissa tra Barredo e Rui Costa" diventerà "la celebre rissa tra Konovalovas e Rui Costa" (o qualcosa del genere...). Quest'ultima cosa vi sembra ridicola? In effetti lo è, ma pure il resto non è che scherzi...
da cicloweb.it
Sì, il Passaporto Biologico, quel meraviglioso strumento che potrebbe servire per tenere il cortile un po' più lindo, salvando al contempo la faccia.
Quel meraviglioso strumento che, per mezzo del cosiddetto silent ban già in uso presso altri sport ("ho un'unghia incarnita, devo star fuori qualche mese per curarmi"), permetterebbe di sanzionare ugualmente, ma senza clamore, i corridori trovati con valori non coerenti o proprio non nella norma.
Quel meraviglioso strumento che invece noi usiamo per andare alla pervicace ricerca di nuove modalità per renderci ridicoli. Oddio, nuove mica tanto, queste modalità, visto che la questione è ben nota ed è quella delle squalifiche retroattive che si portano in dote la fantastica riscrittura delle classifiche. Che spettacolo, questa riscrittura delle classifiche! Quante gioie ci ha regalato nel corso degli anni!
Il ciclismo è lo sport la cui competizione principale si ritrova un terzo buco nell'albo d'oro, dopo quelli storici corrispondenti agli anni delle due guerre mondiali. Dal 1999 al 2005 nessuno ha vinto il Tour de France (che pure, ci par di ricordare, era stato disputato con tutti i crismi e tutte le fanfare). Precisiamo ciò per delimitare il campo, per far capire di cosa si parla quando si parla di antidoping nel ciclismo. Ecco di cosa si parla: di manovre assurde che generano risultati altamente grotteschi.
In piccolo, quel che successe con Armstrong succede oggi con Menchov e Barredo. Il russo, ritiratosi di colpo a metà 2013 (erà già partita la procedura di indagine su di lui), è stato ora squalificato fino al 9 aprile del 2015 (quando si dice: le cose utili), e gli sono stati tolti i risultati ottenuti al Tour de France del 2009, del 2010 e del 2012. Compreso il secondo posto alla Boucle di 4 anni fa, che in origine era un terzo ma che era diventato secondo in seguito alle sanzioni a Contador (che era stato il vincitore sul campo), per cui ora dietro al vincitore virtuale Andy Schleck abbiamo un secondo virtuale che è Samuel Sánchez e un terzo virtuale che è Jurgen Van den Broeck: visto che il belga ha così conquistato un podio (il primo per il suo paese da quello di Van Impe nel 1981), si sta giustamente rilassando al Tour in corso, perdendo quotidianamente terreno senza batter ciglio.
Buffo è anche considerare che se il range delle indagini sul PB di Menchov fosse stato un po' più ampio, magari ci sarebbe rientrato anche il Giro del 2009, che oggi verrebbe riassegnato a tavolino a Danilo Di Luca (che rivincita sarebbe stata, per uno dei reietti del ciclismo contemporaneo!).
Con Barredo, se possibile, le cose vanno anche peggio. Non solo gli tolgono tutti i risultati tra il 2007 e il 2011, compresa una Classica di San Sebastián che viene ereditata da... Roman Kreuziger (sì, proprio il corridore attualmente fermo ai box nell'attesa che si chiariscano certi valori ballerini del suo, di Passaporto Biologico); ma l'ex corridore spagnolo (anche lui nel frattempo ritiratosi) perderà pure l'impresa più alta della sua carriera, ovvero la scazzottata con Rui Costa al termine della sesta tappa di quel derelitto Tour del 2010, scazzottata che verrà riattribuita d'ufficio al corridore che si trovava più vicino al fattaccio.
Per gli albi d'oro, dunque, "la celebre rissa tra Barredo e Rui Costa" diventerà "la celebre rissa tra Konovalovas e Rui Costa" (o qualcosa del genere...). Quest'ultima cosa vi sembra ridicola? In effetti lo è, ma pure il resto non è che scherzi...
da cicloweb.it