Non dovrebbe essere compito del magistrato interpretare una norma, ma applicarla. Solo se la norma è scritta male, allora lo si costringe a darne un significato, od a torglierglielo. La autocertificazione (assimilata) falsa, o è reato o non lo è, non può dipendere dal singolo caso concreto.
Ma questo è il problema del legislatore italiano in ogni campo. Dalle norme sportive al femminicidio sino all'omicidio stradale in questi giorni reclamizzato.
Innanzitutto la norma etica non ha creato una nuova figura di reato e oltretutto è di per sè abbastanza chiara.
Ritengo, però, azzardato escludere con certezza la sussistenza di un reato nel sottoscrivere una autodichiarazione falsa anche in considerazione del fatto che tale affermazione potrebbe indurre qualcuno a rilasciare false dichiarazioni nella piena convinzione che il penale non esiste.
La sottoscrizione di una falsa autodichiarazione ha la chiara finalità di ottenere il rilascio di una tessera di amatore che consentirebbe di prendere parte ad una competizione alterando il risultato ed impedendo il corretto e leale svolgimento della competizione stessa.
Tale fattispecie è stata valutata solo in relazione a quanto previsto dal DPR 445/2000 ma potrebbe essere sussumibile anche ad altra norma penale.
Curiosità: non ho voglia di leggermi tutto...
Cosa rischiano i Presidenti di Società che non fanno firmare la Dichiarazione Etica? Dico questo perchè mi risulta che dei già tesserati nel Pavese (nei vari EPS) quasi nessuno l'ha firmata...
Io si e con tanto di Carta d'Identità allegata...ma questo accade solo in Uisp
Al massimo una multa per documentazione non conforme alle norme FCI.
Ma solo in caso di controllo. Il che avviene molto di rado.
Le conseguenze possono essere diverse a seconda della ragione sottesa all'eventuale controllo.
Se si tratta di verificare il tesseramento di un non avente titolo dubito che il presidente possa cavarsela solo con una multa.