Io non esculderei a prescindere la truffa. L'art. 640 Codice Penale punisce "chiunque, con artifizi e raggiri, induce qualcun altro in errore ai fine di procurare a sé o ad altri un profitto con altrui danno".
https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xiii/capo-ii/art640.html
Ora, io non ho capito bene al 100% cosa è successo, o meglio non lo sappiamo al 100%.
Però se io ho un prodotto rotto e tu mi dici che non è riparabile metti in atto un "artifizio o raggiro" consistente nel dirmi che un prodotto non è riparabile, che mi induce in errore, segnatamente ad acquistarne un altro nuovo seppur a prezzo ridotto perché il mio non si può riparare, con mio danno e tuo profitto. Ho ricostruito la fattispecie attagliandola al caso in questione. Ancora peggio se il danno me lo procuri tu deliberatamente per rendere inservibile il mio prodotto e indurmi a cambiarlo.
Beninteso, sono ipotesi astratte che andrebbero valutate in concreto caso per caso. Però la truffa non la escluderei a priori.
Comportamento corretto è: il tuo prodotto è rotto. Ripararlo costa 100, se preferisci te ne do uno nuovo a 250. Ovviamente se non lo si può riparare, non lo si può riparare. Però va prima esaminato. Può anche capitare che la riparazione si possa fare, ma il riparatore non possa garantirne la durata, ovvero sappia che spesso quella riparazione dura poco e riparandolo si troverebbe a dover fornire una garanzia di riparazione che non può fornire. Tutte fattispecie che vanno esposte al cliente che poi deve prendere la decisione. Ma se il prodotto è riparabile e la riparazione è duratura, tu me lo devi riparare non puoi dirmi il falso.
