Provando ad incrociare il TSB con altre informazioni rilevanti per evidenziare la prontezza allo sforzo, in primis prestazione effettivamente offerta (disponibilità di dati pregressi/storici da cui estrapolare, ovviamente). Tenendo conto dei fattori di confusione che intervengono (ad esempio tipo di prestazione richiesta, importanza di altri fattori), partendo dall'ipotesi che sia effettivamente adeguato "omogeneizzare" tutto in un unico parametro di "carico allenante" (quando in realtà l'atleta non è il modello).
( poi nel frattempo si cambia/si evolve/ci si adatta e anche il riferimento cambia, scoprendo che non esiste un unico "mio" valore, ma tanto non ci fissiamo sul numero e andiamo al suo significato profondo, no?
)
In teoria più "carico" si è in grado di gestire e meglio è; ovviamente salvaguardando o anche migliorando la particolare capacità di prestazione ricercata (non è il carico in sè, ma la risposta a quel carico ad essere rilevante). Ma "quanto" CTL serve dipende da ciò che potrebbero richiedere gli obiettivi, e da come si riesce a tradurlo in TSS o ATL, non c'è una regoletta semplice valida per tutti. E in pratica rimane un fattore comunque funzionale alla prestazione: sei arrivato ad un certo valore sviluppando la capacità di prestazione che ti interessava? Allora progressione del carico e modalità secondo cui ciò è stato fatto sono state soddisfacenti (magari migliorabili, ma probabilmente senza errori macroscopici).