La mobilità della colonna vertebrale, cosi come ogni altra parte scheletrica, ha una capacità estensiva e di movimento che non è data dalle caratteristiche dello scheletro stesso (che è uguale per tutti gli esseri umani, con le rispettive proporzioni), ma dalla capacità estensiva di muscoli e legamenti e dall'integrità delle cartilagini (menisco, dischi vertebrali,ecc).ri.
Inoltre quando uno ha già la bici e ci pedala da tempo e si reca dal bio per risolvere un dato problema, quest'ultimo dovrebbe procedere modificando una sola regolazione alla volta. E' inconcepibile ( secondo me) variare tutti i parametri in una sola volta. Perchè se il problema non è risolto oppure ne spunta un altro non saprà qual'è la regolazione su cui tornare a lavorare. Il nostro corpo in bicicletta lavora come una catena chiusa, per cui partendo dalle tacchette ( che dovrebbero essere sempre il primo parametro da verificare) e passando dalla sella per finire con il manubrio, si possono correggere/creare problemi all'intera struttura.
Questo dovrebbe essere il modo di lavorare 1mm X volta, 30' di visita ogni 150 km, una regolazione alla volta!
Rispetto alle regolazione che determina il biomeccanico, tu dici "andrebbero regolate un mm alla volta"... ma mi viene da chiederti: "un mm alla volta rispetto a cosa? ad una posizione autodeterminata che magari è sbagliata di cm?" Teoricamente il biomeccanico dovrebbe fare le sue considerazioni partendo da una posizione ritenuta ideale, in base alle misure e alle caratteristiche fisiche del ciclista in questione, non dalla storicità soggettiva che gli propina il ciclista. Se vai da un dietologo per risolvere i tuoi problemi, quello ti dà una dieta da seguire e basta, non è che prima prova a toglierti solo le patatine, poi solo la cioccolata, poi solo l'impepata di cozze! Sà già che quelle sono abitudini alimentari da scongiurare... cosi come un biomeccanico dovrebbe sapere cosa correggere fin da subito, a fronte di un posizionamento errato di partenza. Ci sono posizioni giuste e posizioni sbagliate, in mezzo non c'è nulla. Il problema di adattamento ad una nuova postura (corretta di per sè, ma in quel momento difficile da sostenere) non è un problema biomeccanico, nè un problema della bici... è un problema del soggetto che, in base ad una serie di problematiche o patologie di varia natura, non è adatto in quel momento a reggere una certa postura che la bici richiede. Il problema del perchè non lo sia non lo deve cercare il biomeccanico, più probabile che la risposta la trovi il fisioterapista, l'osteopata, il chirurgo che ti opera, l'insegnante di pilates o l'istruttore di nuoto. Se la risposta che ottieni da uno o più di questi è "ok!", allora vorrà dire che la bici è lo sport che può fare per te e il lavoro del biomeccanico ti tornerà utile, perchè la posizione ideale per te sarai in grado di sostenerla.
Se invece sono minime le regolazioni da fare, allora il biomeccanico ti darà la scheda con le misure corrette, tu le confronterai con quelle che adotti e dirai "ah beh, non ho molto da regolare... giusto la sella mezzo cm più avanti e mezzo cm più in alto". Dopodichè in queste cose non si può ragionare in termini di mm, perchè se qualcuno lo fà vuol dire che ti stà prendendo in giro. Sulla bici, durante la pedalata, il nostro corpo si sposta di diversi cm, avanti e indietro, sia sulla sella che sul manubrio. L'imbottitura di un modello di pantaloncino sarà diversa da un altro modello, la conformazione della sella sarà diversa... una tolleranza di un +/-1cm sulle misure di un telaio sono assolutamente nella norma, cosi come mezzo cm nella posizione in sella ritenuta ideale.
Quando uno assume una posizione sbagliata lo vedi, anche in una semplice fotografia... e se lo vedi ad occhio vuol dire che di cm ne ballano parecchi, sparsi un pò ovunque!
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