Belle foto (non vale la viratura però...)
Il viraggio in bn e seppia è motivato dalle antiche mura, le pietre l'acqua e la barca per me ne sono valorizzate.
Situazioni vintage che ho visto spesso nelle foto tra le due guerre o appena dopo la seconda, di privati o in qualche vecchia rivista, e sempre in b.nero.
La barca per passare il fiume tra due paesi, da noi c'era, ho fatto in tempo a vederla da piccolo, ca 66 anni fa, già abbandonata semi allagata... ed ho delle foto (b.nero, ovvio) del '30 con la gente sopra...poi una piena autunnale l'avrà portata via attorno al '55.
Un'altra la trovai nelle stesse condizioni sul lago, ed è sempre in un 30x40 appeso in studio, b.nero...
E poi ruderi di antiche mura medioevali dispersi nei boschi, la torre in collina ed un castello sopra l'imbocco della valsesia, entrambi costruiti poco prima dell'anno 1000, le versioni in b.nero e che io stesso ho stampato in camera oscura hanno un fascino storico ed anche estetico, il digitale supernitido a colori è bello ma non emana lo stesso sapore.
Però FERMI TUTTI: alla fine il bnero di oggi è digitale, spesso o sempre da originale a colori. Quel sapore diverso a cui mi riferivo viene da pellicola bn, sviluppo pellicola, poi camera oscura, ingranditore bagni e bacinelle... era tutto diverso. Nostalgia? Sono 25 anni che non sviluppo né stampo. Sì, ne ho di nuovo voglia, costi a parte di pellicole e carte, schizzati alle stelle.
Questo vale per me, oggi, che pur scatto a colori, ma domani sarà già diverso.
Fra cento anni le foto digitali saranno "il" vintage ed appassioneranno archivisti, studenti-studiosi e collezionisti?
Chissà...
Ma ben venga anche tutto ciò che la tecnologia attuale permette, tutti i documenti hanno una ragion d'essere, perché troppe cose si perdono col tempo.
Almeno il 90% del mio paese e territorio in 50 anni è stato rivoltato, costruzioni in paese e trasformazione di boschi in campi e abbandono di vigneti a ridiventare boschi, senza foto di com'era.
Troppe persone e personaggi scomparsi senza una foto, per fortuna qualche appassionato ha raccolto il rimasto, antica ed attenta opera di chi aveva una fotocamera quando tante famiglie controllavano il centesimo per arrivare a fine mese...
Troppo poco, ma almeno c'è stato, ed oggi ne godiamo la vista, e mi auguro che tanti appassionati stiano continuando a riprendere sia l'antico sia l'attuale, cioè l'antico di domani, non solo la famiglia a tavola o in fila davanti al paesaggio meta della gita.
La Filanda di Castelnovetto, vicino a Palestro, già prov di Pavia, era una grande cascina agricola, ora residenza privata. Ieri il proprietario, vedendoci sostare e sbirciare nonché fotografare, è uscito e ci ha raccontato un po'.
Egli, negli anni '80-'90, ha fatto fare restauri accurati di edifici e terreni, alla fine dicendoci: "questo è un modo sicuro di buttarci un sacco di soldi"
Oltre ad esprimere ammirazione gli ho detto: "lei non ha buttato, lei ha creato, o riportato qui, tanta poesia".