detto da uno che, in tanti anni, ha avuto di tutto e che ,ora, ha il suo primo
sram, con moglie shimano e figlio campagnolo ... l'unica differenza che esiste tra un cambio e l'altro è quella che c'è tra uno regolato bene e uno regolato male
gli altri discorsi sono pippe
per me ci sono altre due differenze:
1-estetica
2-l'utilizzatore. io cambio con attenzione, evitando incroci assurdi e cambiate sotto sforzo. forse è per questo, ma io non ho mai avuto mezzo problema nè con campagnolo su strada nè con shimano in mtb
poi c'è il fascino. e se penso a un grande marchio italiano, come colnago, come bianchi, come wilier, o addirittura un artigiano come passoni, io non riesco a farmi l'idea del cambio giapponese.
è una questione evocativa, ma se penso a un'italia dell'eccellenza ciclistica penso a coppi, penso a pantani, ho dei miti in testa che mi evocano una storia, se penso a un giappone di eccellenza ciclistica penso ad un bravissimo ingegnere seduto al computer. sicuramente il giapponese produrrà il miglior gruppo del mondo, ma con quello che spendo, non compro rapporto qualità/prezzo (qualunque euro sopra i 1000 è certamente un euro buttato), compro un sogno, un'emozione...