A maggior ragione.
Io non credo che la dannosità al fisico sia un punto fondamentale.
Basti pensare all'alcool o alle droghe. Fanno male? Direi di si, eppure ad occhio e croce al mondo di gente che beve e si droga in un modo o l'altro ce n'è parecchia...evidentemente il fatto che faccia male non è un deterrente sufficiente.
O basti pensare a chi si ingozza di cose assurde per mettere su muscoli, probabilmente sostanze più pericolose per la salute che quelle in uso tra i ciclisti. E non tutti quelli che fanno bodybuilding lo fanno agonisticamente. Alcuni lo fanno solo per questioni "estetiche".
Il doping va contro il senso dello sport. Peccato che questo senso mi sembri tutto fuorchè condiviso. E non nelle opinioni (dove i "valori" si sprecano), ma nei fatti...
Liberalizzare vuol dire non porre limiti, se pensiamo che atleti che poi sono stati trovati positivi hanno comunque voluto porre dei limiti(ematocrito a 50), questo fa capire come ci sia stata la percezione di trovarsi difronte ad un baratro in cui si giocava con la morte, visto che al tempo l'epo non era rintraciabile, ma il rischio stava diventando sempre più alto.
Basta questo per far capire come il doping sia nocivo anche nell'immediato.
Inoltre va tirata una riga, se si vuole uno sport alla portata di tutti, allora ci deve essere il controllo antidoping, altrimenti ci si troverebbe difronte uno sport in cui vi accede solo chi ha sprezzo della vita e della propria salute.
Il paradigma che il più forte emerge con o senza doping è solo una storiella.
La presenza o meno del doping muta drasticamente i valori in campo.
Una societa moderna si regge in piedi per le leggi che la regolano, tutto potrebbe trovare giustificazione agli occhi di chi commette un fatto, è per questo che la società fissa delle regole, il problema della certezza delle norme intacca la credibilità, ma questo non giustifica l'abolizione di tali norme.
Il doping va combattuto in primis perché va contro l'etica dello sport.
In secondo luogo perché è dannoso al fisico.
Non serve che si verifichino entrambi gli elementi simultaneamente a mio avviso.
E' come per gli sportivi che vengono squalificati per uso di cocaina, è palese che non c'è un uso legato al miglioramente della prestazione, ma è evidente che chi usa le droghe ricreative viola l'etica sportiva e giustamente va allontanato.
Una misura va comunque data, altrimenti nel volgere di poco si arriva al caos.
La storia ci insegna che quando era tutto libero ci sono stati dei drammi, queste morti hanno portato all'introduzione dei controlli antidoping.
Dal link si evince chiaramente.
http://www.wellnesstop.it/storia.htm
Alhoa