esiste il problema doping anche per i "nostri" figli?

poloni paolo

Apprendista Scalatore
4 Aprile 2010
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a 2 ruote(per il momento)
Da il Gazzettino.it
CASTELFRANCO - Ragazzini a rischio doping. E magari si tratta di adolescenti i cui genitori non hanno nemmeno il sospetto che possano venire a contatto con sostanze dopanti. Il Lions Club di Castelfranco sta focalizzando l'attenzione proprio su questo tema ed ha organizzato una giornata per parlarne, che inizierà proprio con delle conferenze all'interno delle scuole medie "Sarto" e "Giorgione". Sarà il 15 marzo, lo slogan scelto per l'iniziativa è "Campioni senza trucco e senza inganno: dalla vita allo sport". Può sembrare prematuro, eppure del doping è il caso di parlare già alle medie.
«Amici mi hanno riferito di aver tenuto a casa i propri figli dall'attività sportiva proprio perché non si capiva che cosa veniva dato loro - spiega Roberto Simeoni, presidente del Lions di Castelfranco - Può sembrare un problema distante e che si manifesta solo a certi livelli, invece, purtroppo, riguarda anche i nostri figli». Non punta il dito contro nessuna società sportiva in particolare, anche se in generale è stato riscontrato che i genitori nemmeno hanno idea di che cosa possa assumere il figlio. «Il genitore troppo spesso va in fiducia e non si rende conto che il figlio viene dopato - prosegue - Molte sostanze vengono spacciate per innocui semplici, quando in realtà non è così e possono far molto male. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci proprio ai ragazzi delle medie: sono giovanissimi, ma possono trovarsi in questa situazione. Il consiglio che diamo loro è di avvertire subito i famigliari se viene proposto di assumere qualche sostanza».
Dopo la mattinata nelle scuole, gli esperti invitati dal Lions si trasferiranno all'Hotel Fior, dove alle 18 è previsto un talk show aperto al pubblico. Sono previsti gli interventi di Alessandro Donati, consulente della Wada (agenzia mondiale antidoping), e dell’editorialista Pier Augusto Stagi. Prevista anche la partecipazione, tra gli altri, di Aldo Serena, Alessandro Talotti, Emma Mazzenga, Federico Colbertaldo, Kristian Ghedina, Marco Marin, Monica Bortoletto e Riccardo Pittis. Giovedì 20 Febbraio 2014


Casi di genitori che tengono a casa i figli dallo sport,ma nessuna denuncia,finirà tutto come al solito con una bolla di sapone comprese le chiacchere che ci saranno il 15 marzo anche con i nomi famosi sopracitati?
Per me,si. :cry
 

mach1

Passista
4 Marzo 2010
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fai fare sport ai tuoi figli per tenerli lontano dalla droga e poi scopri di averli messi in mano a degli adulti che gli propongono di drogarsi. C'è qualcosa di profondamente malato nella società attuale.
 

Spartano

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Personalmente dissento, anche se parzialmente, da questa visione/premessa: se è vero che i dirigenti possono indurre i ragazzi ad assumere sostanze pericolose, è altrettanto vero che le famiglie sono incubatrici dei medesimi comportamenti. L'ho già raccontato sul forum ma voglio ripetermi, un mio conoscente dirigente di una società ciclistica giovanile, alcuni anni fa, si era visto arrivare i genitori di un ragazzino, scocciatissimi col medico condotto, che si era permesso di prescrivere al campioncino SOLO delle comuni vitamine. Si capisce che se a dieci anni, si punterebbe ad andare in là con i medicinali, quando ne avrà venti, cosa saranno pronti a somministrargli? Rammento il filmato con la giovane nuotatrice, accompagnata dal padre, a sottoporsi a terapie dopanti (vuoto di memoria, ozonoterapia?). Moltissimi pro beccati, si sono avvalsi, son convinto anche tuttora, della collaborazione di mogli, mariti, parenti, suoceri etc etc, che hanno partecipato attivamente al doping del loro caro, al limite ne erano informati. In questo senso, vedo che viene affrontata una sola sfaccettatura del problema... ma meglio che nulla.
 
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rinoge

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fidati che i genitori non se ne accorgono!
i figli sanno tutte le tecniche per non farsi scoprire, raramente vengono beccati se sono furbi...
io ho 3 figli e ti assicuro che mi basta guardarli negli occhi per capire se e cosa hanno fatto. Forse perché li guardo.
Nella fattispecie il mio secondogenito ha 14 anni, quest'anno è allievo di primo anno, e corre da G1. Forse basterebbe fare come ho fatto io, selezionando le 3 squadre in cui sinora ha corso, (giovanissimi, esordienti e quest'anno allievi appunto) scartando a priori qualunque situazione in cui avessi sentore, o perlomeno il dubbio, di pratiche poco ortodosse. Certo, vista la giovane età, sinora i rischi sono stati pochi, e immagino che crescano col crescere delle categorie, ma sicuramente non l'ho mai lasciato da solo, e meno che mai affidato a persone di cui non conosco la storia.
per questo dubito un o del fatto che i genitori caschino dalle nuvole.
Io, e chi lo ha allenato, gli abbiamo insegnato i valori di sport e lealtà,
e sono fiducioso in lui, e nei suoi compagni.
Corre per divertirsi, perché le ore che passa in bici sono tutte ore che non passa alla playstation, e per un sano spirito agonistico nel quale ancora crede. Non è cieco, e quindi sa che prima o poi si troverà a gareggiare non solo contro un paio di gsambe più buone delle sue, ma contro qualche ausilio pseudomiracoloso, l'importatnte è saperlo, e se si divertirà ancora continuerà, altrimenti deciderà di smettere.
ma ripeto, a certi segreti di pulcinella è difficile credere, cosi come purtroppo viceversa credo ad interazioni di genitori senza scrupoli.
 

Spartano

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franck

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io ho 3 figli e ti assicuro che mi basta guardarli negli occhi per capire se e cosa hanno fatto. Forse perché li guardo.
Nella fattispecie il mio secondogenito ha 14 anni, quest'anno è allievo di primo anno, e corre da G1. Forse basterebbe fare come ho fatto io, selezionando le 3 squadre in cui sinora ha corso, (giovanissimi, esordienti e quest'anno allievi appunto) scartando a priori qualunque situazione in cui avessi sentore, o perlomeno il dubbio, di pratiche poco ortodosse. Certo, vista la giovane età, sinora i rischi sono stati pochi, e immagino che crescano col crescere delle categorie, ma sicuramente non l'ho mai lasciato da solo, e meno che mai affidato a persone di cui non conosco la storia.
per questo dubito un o del fatto che i genitori caschino dalle nuvole.
Io, e chi lo ha allenato, gli abbiamo insegnato i valori di sport e lealtà,
e sono fiducioso in lui, e nei suoi compagni.
Corre per divertirsi, perché le ore che passa in bici sono tutte ore che non passa alla playstation, e per un sano spirito agonistico nel quale ancora crede. Non è cieco, e quindi sa che prima o poi si troverà a gareggiare non solo contro un paio di gsambe più buone delle sue, ma contro qualche ausilio pseudomiracoloso, l'importatnte è saperlo, e se si divertirà ancora continuerà, altrimenti deciderà di smettere.
ma ripeto, a certi segreti di pulcinella è difficile credere, cosi come purtroppo viceversa credo ad interazioni di genitori senza scrupoli.

Concordo con te' al 100% e cerco di fare lo stesso con i miei o-o
 

kar38

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23 Ottobre 2010
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si grazie
qualche anno fa a striscia la notizia ci fu un servizio dove si parlava che già a 6-7 anni venivano messe oki e aulin nella borraccia per poi mano mano che cresce il bambino si passava a sostanza sempre più "pesanti"