te lo faccio spiegare anche da qualcun altro in inglisc (du iu spich?) e mi estraneo da questo scambio di battute che non sta portando a niente.Nulla di personale, ma presentati alla prossima sessione. Intanto, suggerisco caldamente di ripassare i processi di scambio termico.
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Per coloro che sono ancora curiosi, faccio presente che nei fenomeni, appunto, di scambio di calore, i processi di conduzione (quelli che riguardano gli spessori) sono molto più lenti dei processi per convezione (quelli che sono prodotti dall'aria che lambisce i cerchi). La cosa assume maggiore valenza nel nostro caso, visto che la convezione tra cerchio e aria è proprio sulla superficie dove si genera il calore (dove il pattino frena per dissipare energia cinetica), mentre la conduzione di calore avviene attraverso lo spessore del cerchio, creando peraltro un battente termico che dipende dalle caratteristiche del materiale e dalla temperatura sulla faccia opposta.
In forza di questo schema, qual è la regola d'oro che sta su tutte le riviste di bici e i manuali? Frenate secche e brevi, quindi mollare e lasciare che l'aria per un po' lambisca bene la superficie del cerchio. Poiché nessun modello è corretto senza evidenza sperimentale, fate una bella discesa con questo accorgimento e poi toccate il cerchio: non vi scotterete più di tanto se la sezione di carbonio sarà di almeno 35 mm, mentre con un cerchio di alluminio da 25 mm potrete cuocere le uova al tegamino (ma l'alluminio se ne impippa della temperatura, non così magari flap e camere d'aria che talvolta vanno in cottura alla fine della discesa).
Godiamoci i nostri copertoni senza farsi terrorizzare dai "tecnologi della domenica".
Semmai, fatevi il disco. Voi, perché a me ripugna, ma questa è un'altra storia.
Ciao Prof.