Fine uscite di gruppo per lite su viabilità

Tony 96

Scalatore
5 Maggio 2016
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Qui:

Quando si è in una comunità in questo caso in una comunità di ciclisti non ci si comporta soggettivamente. Ci si comporta collettivamente amico mio. Se ti vuoi comportare come soggetto singolo stai solo.


Non ti ho risposto nel merito della vicenda che come ho scritto non ho elementi per giudicare. Ho risposto alla tua affermazione di cui sopra. Riapri la vena che già la vedo che si stava chiudendo nel resto del messaggio che non quoto e a cui non rispondo.

Eppure è italiano... Se ha avvertito che la situazione era pericolosa, ha tutto il diritto di porre in atto qualsiasi manovra per evitare il problema, fine. Quelli dietro dovrebbero pure loro capire che il pericolo è in inagguato e stare più vigili. Se viaggiamo in gruppo e rallentano bruscamente perché un auto sembrerebbe che stia saltando la precedenza, non mi arrabbio o vado a dire che devono girare da soli.
Avesse continuato del suo passo magari sarebbe stato preso in pieno o magari no, a volte pochi centimetri possono fare la differenza.
Se sei in auto e ti vedi uno contromano continui la marcia solo perché dietro hai della gente ed hai paura di essere tamponato?!


Detto ciò chiudo qui, le regole non le fa “la comunità”, esiste il Codice della strada apposta.
 

Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
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Cube/Cannondale
Detto ciò chiudo qui, le regole non le fa “la comunità”, esiste il Codice della strada apposta.
Se vuoi rispettare il codice della strada non vai in gruppo. Mi pare pacifico. Così come mi pare pacifico che chi ha aperto questa discussione fosse in gruppo e quindi non stesse rispettando le norme del codice della strada.
p.s. mi pare che anche io parlo italiano e quindi non continuare a citarmi il caso in questione quando io ti ho contestato una tua affermazione di principio cioè il comportarti come soggettivamente ti viene non potendo giudicare io come te il singolo caso visto che non eravamo presenti.
 
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Lumi

Scalatore
8 Novembre 2020
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Buon pomeriggio, era da un po' che pensavo di confrontarmi con altri ciclisti in merito ad un brutto episodio accaduto qualche mese fa, in seguito al quale ho smesso di frequentare il gruppo abituale di uscite.
Stavo conducendo un gruppo incolonnato di circa 7/8 persone su una strada statale abbastanza stretta e trafficata ad una velocità moderata, 23 km/h, quando all'improvviso nel senso opposto di marcia un pirata della strada ha effettuato un sorpasso su striscia continua a tutta velocità passandoci poi molto vicino; dal momento in cui mi sono accorto del sorpasso ho smesso di pedalare, senza però frenare, e dopo circa una decina di secondi, quando ormai l'auto si era allontanata ho sentito da dietro un altro ciclista andare a terra. A quel punto finalmente, da 15 km/h mi sono fermato per vedere cosa fosse successo.
Si era trattato di un ciclista attempato accodatosi al nostro gruppo che non aveva avuto i riflessi pronti per frenare e per questo era finito per terra, riportando fortunatamente solo qualche escoriazione.
Il punto è che dopo le inevitabili imprecazioni contro l'automobilista, sono stato additato, più o meno velatamente, quasi come un criminale della strada, accusato di aver frenato bruscamente e perciò aver causato un quasi incidente. Non finisce qui: ripresa la pedalata, abbiamo percorso ciascuno al suo passo una salita, al termine della quale ci saremmo aspettati per proseguire verso un percorso concordato. Invece terminato per primo la salita, vedendo che nessuno nel frattempo stava arrivando, mi sono accorto che il resto della comitiva aveva svoltato poco prima ad un bivio senza minimamente preoccuparsi di avvisare. Ho deciso quindi di ritornare a casa tornando anche io sulla deviazione presa dagli altri e dopo circa una decina di minuti, con una certa sorpresa, me li sono ritrovati davanti. Ho deciso che era il caso di comportarmi come se per quel giorno fossi uscito da solo, così sono andato del mio passo senza scambiare più neanche una parola nè degnarli di uno sguardo, li ho superati e quelli non hanno avuto remore a riaccodarsi a me e uno ha avuto anche l'ardire di ammonirmi su come avrei dovuto nel prosieguo condurre il gruppo. Dulcis in fundo: arrivati ad una rotatoria, buona parte di loro si sganciano e senza salutare prendono un altro percorso.
Ho deciso di condividere con voi questa piccola amarezza; come è logico da allora non li ho più contattati e ho anche smesso di seguirli su strava. C'è stato da parte di qualcuno di loro un timido tentativo di ricucire, ma l'ho ignorato e da allora non frequento più quel gruppo.
Vi allego screenshot del garmin, con evidenziati i momenti critici del quasi incidente: NB con misuratore di potenza è facile individuare il momento in cui ho smesso di pedalare. Ditemi pure se c'è qualcosa in cui ho sbagliato.
Considerazioni sparse:
  • chi tampona ha sempre torto ovvero chi sta dietro non è deresponsabilizzato dall’obbligo di non venire addosso a chi sta davanti
  • il pericolo della macchina c’era e nessuno puo’ giudicare come lo hai gestito, anche perche’ potevano vederlo tutti e valutare la situazione
  • se il rallentamento è durato 15 secondi l’unico appunto che ti farei e’ avresti avuti il tempo di alzare la mano per segnalare
  • andare in gruppo a 23 km/h secondo me è piu’ pericoloso che a 30, perche’ si strappa di piu’ e ci si distrae per eccesso di sicurezza, e comunque non ha senso, la scia a 23 km/h non fa grande differenza

Io ultimamente tengo un po’ piu’ distanza quando esco in gruppo, da mezzo metro a un metro, e cerco di usare quella distanza per assorbire i tira e molla, cioe’ se davanti accelerano aumento gradualmente senza dare una pestata sui pedali per poi trovarmi a frenare poco dopo, e se davanti rallentano invece di smettere di pedalare calo un po’ la potenza. Pensa che ieri uno mi ha rimproverato dicendomi di chiudere … lo ho mandato a cagare fra me e me …
 

Skardy

Siòr
14 Marzo 2022
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Sono d'accordo su questo punto. Dovrebbe esserci una distanza di sicurezza. Anche un metro è troppo poco.
Dal punto di vista della sicurezza andare in gruppo a strade aperte è meno sicuro soprattutto su strade trafficate rovinate strette e con intersezioni. Su questo penso si sia tutti d'accordo. Proprio per questo prendendo atto del fatto che in molti escono in gruppo devono essere rispettate da tutti i facenti parti delle regole di sicurezza suppletiva che non andando soli. Ogni membro del gruppo deve saperle rispettarle e fa affidamento che gli altri lo facciano. Chi sta in testa al gruppo ha la responsabilità maggiore perchè è quello che prima di tutti può vedere percepire supporre e dunque prevenire qualsiasi pericolo. Chi sta in seconda ruota già vede meno. Chi in terza meno ancora e via via andando indietro sempre meno. E' riduttivo e superficiale affermare che tutti devono stare attenti e vedere tutto semplicemente perchè non è possibile. Chi sta davanti deve essere più attento di tutti e in caso di un qualcosa davanti a lui che gli lasci presupporre un qualsiasi pericolo segnalarlo nel dovuto modo ancor prima di agire. Una buca un dosso un tombino li deve vedere e segnalare il primo. Un pedone una macchina che fa una manovra strana o che la si vede ferma all'incrocio che sta per immettersi o anche solo si teme che possa farlo (quante volte non guardano e si buttano?) soprattutto guardando se l'autista ti sta guardando o meno (chi è dietro questo non può vederlo) va individuata per tempo e prima di rallentare smettendo di pedalare o peggio frenando si alza una mano alta affinchè chi è dietro e non solo quello in seconda ruota percepiscano un pericolo si mettano sul chi va là e sappiano prima che avvenga che quello davanti calerà l'andatura o potrebbe farlo. Questo e tanti altri sono i comportamenti da attuare in gruppo che non è fatto per menare e basta. Se uno non li conosce non li vuole attuare vuole essere prudente altro non fa che andare da solo e così viaggia e si comporta come uno che va da solo che è di certo più sicuro. Andrà più piano forse si annoierà di più ma correrà molti meno rischi.
 
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Lumi

Scalatore
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Dal punto di vista della sicurezza andare in gruppo a strade aperte è meno sicuro soprattutto su strade trafficate rovinate strette e con intersezioni. Su questo penso si sia tutti d'accordo. Proprio per questo prendendo atto del fatto che in molti escono in gruppo devono essere rispettate da tutti i facenti parti delle regole di sicurezza suppletiva che non andando soli. Ogni membro del gruppo deve saperle rispettarle e fa affidamento che gli altri lo facciano. Chi sta in testa al gruppo ha la responsabilità maggiore perchè è quello che prima di tutti può vedere percepire supporre e dunque prevenire qualsiasi pericolo. Chi sta in seconda ruota già vede meno. Chi in terza meno ancora e via via andando indietro sempre meno. E' riduttivo e superficiale affermare che tutti devono stare attenti e vedere tutto semplicemente perchè non è possibile. Chi sta davanti deve essere più attento di tutti e in caso di un qualcosa davanti a lui che gli lasci presupporre un qualsiasi pericolo segnalarlo nel dovuto modo ancor prima di agire. Una buca un dosso un tombino li deve vedere e segnalare il primo. Un pedone una macchina che fa una manovra strana o che la si vede ferma all'incrocio che sta per immettersi o anche solo si teme che possa farlo (quante volte non guardano e si buttano?) soprattutto guardando se l'autista ti sta guardando o meno (chi è dietro questo non può vederlo) va individuata per tempo e prima di rallentare smettendo di pedalare o peggio frenando si alza una mano alta affinchè chi è dietro e non solo quello in seconda ruota percepiscano un pericolo si mettano sul chi va là e sappiano prima che avvenga che quello davanti calerà l'andatura o potrebbe farlo. Questo e tanti altri sono i comportamenti da attuare in gruppo che non è fatto per menare e basta. Se uno non li conosce non li vuole attuare vuole essere prudente altro non fa che andare da solo e così viaggia e si comporta come uno che va da solo che è di certo più sicuro. Andrà più piano forse si annoierà di più ma correrà molti meno rischi.
Sono parzialmente d'accordo, il principio che alcune cose le vede solo chi sta davanti (buca, macchina bordo strada, ecc..) è corretto, ma altre possono e devono vederle tutti, in particolare il traffico agli incroci, nella corsia di marcia (dove anzi che sta davanti non vede nulla e casomai è chi sta dietro che richiama chi precede all'attenzione se arriva un pericolo da dietro che risale il gruppo) e nella corsia opposta.

Esempio: se si arriva a un semaforo giallo che diventerà rosso devono accorgersene tutti, a costo che il primo passi e il gruppo si spezzi.

Stessa cosa a una rotonda, il primo decide se passare o fermarsi, ma poi la decisione è di ogni singolo dietro, non è che perchè il primo è passato allora tutti gli altri devono passare per forza.

Stessa cosa nel caso del nostro amico, la macchina in sorpasso era in mezzo alla strada, la potevano vedere tutti, l'unica cosa che avrebbe potuto fare meglio secondo me era alzare la mano per segnalare il rallentamento (come peraltro di fa al semaforo o alla rotonda se si decide di fermarsi)
 

paolo_84

Apprendista Velocista
25 Agosto 2015
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BMC TeamMachine SLR01
Buon pomeriggio, era da un po' che pensavo di confrontarmi con altri ciclisti in merito ad un brutto episodio accaduto qualche mese fa, in seguito al quale ho smesso di frequentare il gruppo abituale di uscite.
Stavo conducendo un gruppo incolonnato di circa 7/8 persone su una strada statale abbastanza stretta e trafficata ad una velocità moderata, 23 km/h, quando all'improvviso nel senso opposto di marcia un pirata della strada ha effettuato un sorpasso su striscia continua a tutta velocità passandoci poi molto vicino; dal momento in cui mi sono accorto del sorpasso ho smesso di pedalare, senza però frenare, e dopo circa una decina di secondi, quando ormai l'auto si era allontanata ho sentito da dietro un altro ciclista andare a terra. A quel punto finalmente, da 15 km/h mi sono fermato per vedere cosa fosse successo.
Si era trattato di un ciclista attempato accodatosi al nostro gruppo che non aveva avuto i riflessi pronti per frenare e per questo era finito per terra, riportando fortunatamente solo qualche escoriazione.
Il punto è che dopo le inevitabili imprecazioni contro l'automobilista, sono stato additato, più o meno velatamente, quasi come un criminale della strada, accusato di aver frenato bruscamente e perciò aver causato un quasi incidente. Non finisce qui: ripresa la pedalata, abbiamo percorso ciascuno al suo passo una salita, al termine della quale ci saremmo aspettati per proseguire verso un percorso concordato. Invece terminato per primo la salita, vedendo che nessuno nel frattempo stava arrivando, mi sono accorto che il resto della comitiva aveva svoltato poco prima ad un bivio senza minimamente preoccuparsi di avvisare. Ho deciso quindi di ritornare a casa tornando anche io sulla deviazione presa dagli altri e dopo circa una decina di minuti, con una certa sorpresa, me li sono ritrovati davanti. Ho deciso che era il caso di comportarmi come se per quel giorno fossi uscito da solo, così sono andato del mio passo senza scambiare più neanche una parola nè degnarli di uno sguardo, li ho superati e quelli non hanno avuto remore a riaccodarsi a me e uno ha avuto anche l'ardire di ammonirmi su come avrei dovuto nel prosieguo condurre il gruppo. Dulcis in fundo: arrivati ad una rotatoria, buona parte di loro si sganciano e senza salutare prendono un altro percorso.
Ho deciso di condividere con voi questa piccola amarezza; come è logico da allora non li ho più contattati e ho anche smesso di seguirli su strava. C'è stato da parte di qualcuno di loro un timido tentativo di ricucire, ma l'ho ignorato e da allora non frequento più quel gruppo.
Vi allego screenshot del garmin, con evidenziati i momenti critici del quasi incidente: NB con misuratore di potenza è facile individuare il momento in cui ho smesso di pedalare. Ditemi pure se c'è qualcosa in cui ho sbagliato.

Per come sono fatto io, preferisco 1000 volte uscire da solo che uscire con gente che:
- mi accusa di aver fatto cadere qualcuno (tra l'altro l'unico caduto non ha detto nulla)
- cambia percorso senza avvisare
- dopo averti rotto le scatole hanno pure il coraggio di rimettersi a ruota (ma non eri un pericolo pubblico?) e di dirti cosa avresti dovuto fare (ma se sono così bravi, perché stare a ruota di uno che ritengono incapace?)
- manco salutano
- cercano di ricucire.. avrebbero dovuto parlare e difenderti prima, anche andando contro il "gruppo". DOPO e in PRIVATO è troppo facile.

PS: tu a rigor di c.d.s. sei l'unico a non avere colpe. Non farti il fegato marcio e passa oltre!
 

paolo_84

Apprendista Velocista
25 Agosto 2015
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BMC TeamMachine SLR01
è giusto quello che dici tu, ma tutti siamo andati nel panico quando la macchina ha fatto quel sorpasso da revoca della patente e ci è passata ad un metro di distanza. Non ho inchiodato e meno male così, perché quello era l'istinto quando ho visto da 200 metri la macchina venirmi addosso senza possibilità di buttarmi sulla mia destra essendo su un cavalcavia.
Ma poi, ammesso che la mia condotta non sia stata quella giusta, il comportamento che ne è seguito da parte del resto del gruppo, ovvero di lasciarmi solo a fine salita, perchè avevano deviato ad un bivio, è stata una cosa molto avvilente. Quando ne ho incrociati alcuni di loro nelle settimane successive, avreste dovuto vedere come si sbracciavano per salutarmi: saluto ricambiato, ci mancherebbe, ma mi sarei aspettato delle scuse.
Buona compagnia da lasciar perdere, insomma.

Io saluto tutti, ma proprio tutti.

Ma persone così no.
 

ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
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Esempio: se si arriva a un semaforo giallo che diventerà rosso devono accorgersene tutti, a costo che il primo passi e il gruppo si spezzi.

Stessa cosa a una rotonda, il primo decide se passare o fermarsi, ma poi la decisione è di ogni singolo dietro, non è che perchè il primo è passato allora tutti gli altri devono passare per forza.
Il primo non deve passare se non è sicuro che riesca a passare tutto il gruppo, espone gli altri ad un pericolo, nel dubbio meglio fermarsi.
 
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Scalatore
8 Novembre 2020
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Colnago V3Rs
Il primo non deve passare se non è sicuro che riesca a passare tutto il gruppo, espone gli altri ad un pericolo, nel dubbio meglio fermarsi.
Non può essere sicuro sempre, se il gruppo è lungo come mi capita spesso (10-20 cliclisti, a volta anche di più), la rotonda larga e le strade di accesso nascoste il primo può verificare che ci sia spazio per passare lui e un altro paio di persone.

Se deroghiamo al principio che ognuno dietro è responsabile per sè finisce male. Casomai il primo è responsabile di accorgersi di chi è rimasto dietro e deve aspettare dopo la rotonda per ricompattare tutti. Stessa cosa a semafori o incroci.
 

emerson120

Pedivella
18 Ottobre 2016
493
310
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legnano
Ma tutte ste ansie , ma ve le facevate pure 10/15 anni fa??? domando solo per capire...

SE qualcuno mi abbandona, a meno di errori eclatanti e reiterati, significa che chi usciva con me era solo per " convenienza" ma non per amicizia ciclistica.
A meno che tu ci tenga a tutte quelle persone che ti hanno abbandonato io sinceramente non starei a strapparmi i capelli anzi.....hai risparmiato ulteriore tempo ad uscirci insieme e credere che fossero tuoi amici.
 
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Ilpue

Novellino
10 Novembre 2023
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Milano
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Fuji touring disc
Io preferisco uscire solo o in pochi. Partecipo però ad eventi organizzati in cui inevitabilmente si creano gruppetti, ma prediligo il gravel su strade sterrate dove si mantiene una certa distanza da chi ci precede e le velocità sono ridotte. È innegabile che starei in gruppo aumenta il pericolo di arrotarsi