TRA MURI, PIETRE, PIOGGIA,VENTO
. E TANTA PASSIONE
La Ronde Van Vlaanderen e quella magica atmosfera che si rinnova ogni anno
Ci sono luoghi che si visitano con piacere ed esperienze che si sognano per una avita.
Quando finalmente si riesce nell'intento, la soddisfazione e' grandissima e spesso ripetere la medesima impresa non è' la stessa cosa, si perde la magia della prima volta.
A distanza di un anno abbiamo deciso di tornare nelle Fiandre e vi assicuro che l'entusiasmo, l'attesa e l'incredibile atmosfera che avvolge quei luoghi, durante la così detta "settimana santa del ciclismo" (che inizia proprio col Giro delle Fiandre e termina con la Parigi Roubaix) è' stata ancora più forte che dodici mesi fa.
Siamo partiti in sei da Gorgonzola, orfani del nostro Presidente Walter, che a malincuore ha dovuto dare forfait. Quattro corridori: il sottoscritto e Marco Scola, alla seconda esperienza, Gigi Villa e Claudio Appiani al battesimo del fuoco sul pavé fiammingo e due accompagnatori d'eccezione, Ernestino Mantegazza e Marco Marchesi.
La partenza della Ronde Van Vlaanderen è' stata spostata, dopo vent'anni, da Brugge ad Anversa ( Antwerpen in Fiammingo), Fiandre Orientali, una città che coniuga modernità e storia, con edifici futuristici e le caratteristiche architetture medioevali; una città in costante evoluzione, molto dinamica, con una monumentale stazione ferroviaria, una meravigliosa Markt Platz e il suo grande porto commerciale.
Il lungo e piacevole viaggio in Pullmino, ha contribuito a creare un ottimo clima e affiatamento nel gruppo. Giunti a destinazione nella tarda serata di giovedì, sistemati bagagli e biciclette in un clima incredibilmente mite, la lunga prima giornata si è' chiusa con una cena ed una sana bevuta di birra belga fino alle 2 di notte.
Il giorno successivo, dopo una sgambata mattutina, abbiamo avuto modo di visitare Gent altra cittadina simbolo delle Fiandre,col suo meraviglioso centro storico , attraversato da canali e brulicante di turisti.
La sera della vigilia della Ronde Van Vlaanderen ciclosportiva è' stata caratterizzata da quella tensione positiva, che sempre riempie le ore antecedenti esperienze profonde e pregne di emotività per ogni appassionato, con la tegola della variabile meteo che prevedeva una giornata piovosa.
Sabato sveglia alle 6,00, colazione e ultima controllata alle biciclette per poi saltare in sella verso Markt Platz, insieme ad altri 16000 aspiranti Leoni delle Fiandre con un occhio al cielo plumbeo e minaccioso
Salutiamo Tino e Marco che non hanno voluto mancare al rito della partenza per augurarci in bocca al lupo e fornirci il loro prezioso incitamento !! Inizia così la nostra lunga cicloturistica, attraverso questo fazzoletto di Belgio dal fascino unico.
Usciti dal centro di Anversa purtroppo iniziamo a sentire le prime gocce di pioggia, che aprivano qualche crepa nel nostro incrollabile entusiasmo.
Per 60 km i sentimenti sono stati contrastanti, dalla voglia di proseguire incuranti del freddo, nella speranza di un'improbabile schiarita e l'ipotesi di abbandonare, recandoci direttamente ad Oudenaarde prima di immergerci nella zona di "muri". Il clima nel nord Europa cambia con grande rapidità e dopo circa 80km, Giove pluvio aveva deciso di lasciare la campagna fiamminga e il vento del nord di spazzare via parte delle nubi, regalandoci qualche raggio di sole.
Una ventata di ottimismo e una ritrovata motivazione ci hanno fatto imboccare il Paddestraat, il primo tratto in pave' con grande impeto. Iniziava per noi la vera Ronde!!!
Tanta gente ad incitarci e a farci coraggio, in particolare il passaggio sul kapelmuur, il muro per antonomasia, simbolo della corsa e reintrodotto nel percorso dopo 4 anni di assenza, è' stato emozionante . Qui per anni si è' deciso il Fiandre.....oggi il Muur è' lontano dal traguardo 100 km ma il suo fascino rimane immutato.
Le strette stradine in ! betòn, pavimentazione molto diffusa nelle fiandre, si alternano a tratti in pave' .
Il Taaienberg e il koppenberg mettono a dura prova le nostre gambe e la magia di queste lande sospese tra cielo e terra ci avvolge in una sorta di trance.
In particolare quest'ultimo muro, spauracchio per amatori e professionisti e da sempre passaggio obbligato della corsa, con la sua pendenza che arriva al 22%, i suoi ciottoli dissestati e il fondo umido, costringono molti corridori a mettere il piede a terra e, vista la sede stradale ridotta, anche coloro che avrebbero le gambe per superare questa difficoltà, si trovano la strada sbarrata.....
Anche noi siamo costretti a percorrere 50 mt a piedi per poi risalire in sella e guadagnare la cima.
Si incontrano personaggi curiosi e stravaganti che pedalano su velocipeti dei primi del '900 in equilibrio precario, altri con un abbigliamento da piena estate e dei pesi massimi che, a dispetto della mole, superano con agilità le asperità di giornata.
L'Oude kwaremont si presenta gremito di appassionati, già posizionati con i propri camper per la gare dei professionisti dell'indomani, l'incitamento di Marco e Tino in cima alla mulattiera ci danno la spinta per superare in scioltezza il temibile Paterberg , ultima difficoltà di giornata, che ha chiuso la nostra avventura a pedali , planando su Oudenaarde con l'adrenalina alle stelle e la grande soddisfazione di aver percorso 242 km immersi nella storia dello sport più bello del mondo!!
Foto di rito, pacche sulle spalle e rientro ad Anversa, per una serata di festa.
Domenica una folla oceanica invadeva il centro città, addobbato a festa, per la partenza dell'edizione 101 della classica fiamminga con tutti i big pronti a darsi battaglia, da Sagan a Boonen, all'ultima recita nella corsa che lo ha visto primeggiare ben tre volte, da Gilberto a Van Avermaet. Rivedere i grandi campioni del ciclismo percorrere le medesime strade da noi affrontate il giorno precedente fa un bell'effetto. Siamo riusciti a guadagnare una posizione invidiabile, in prima fila, sul Kwaremont, per assistere a tre passaggi della corsa, travolti dalla passione per il ciclismo di questo popolo, tra fiumi di birra e grande allegria.
Quando vediamo Boonen armeggiare sul cambio della sua specialissima, ai piedi del Taaienberg, al sottoscritto, grande tifoso del gigante Fiammingo, verrebbe voglia di tornare in hotel.....
La delusione viene subito superata quando il Campione Belga Gilbert passa davanti a noi per la terza volta, lanciatissimo verso il suo primo successo nella Ronde, in un tripudio di bandiere.
Forse 100.000 persone affollano la grande spianata adiacente il muro è l'apoteosi, la rivalità tra fiamminghi e valloni non esiste più, conta solo la bandiera del Belgio ad unire un popolo in festa !!
E' l'immagine che ci porteremo a casa, impressa come un tatuaggio, sulla pelle e nel cuore.
Unesperienza indimenticabile che ti segna e che ti fa innamorare di questi luoghi spesso ingrati e battuti dal vento ma che sono da sempre nei sogni di ogni ciclista, sogni che per noi sono diventati realtà.
Un grazie ai compagni di viaggio e in particolare al fondamentale supporto di Marco e Tino che hanno assecondato ogni nostra esigenza, respirando con noi il vento del Nord !! .
Arrivederci Vlaanderen
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Davide Marchisio
Asd Gorgonzola Ciclismo
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