Sì, neanche a me piace il suo modo di correre, e i suoi risultati indicano un calo. Però ribadisco che per come si annunciava anche di Quintana si dicevano meraviglie (per intenderci, in virtù del potenziale di Nairo, nel quale credevo anche io, sembrava una bestemmia accostargli Nibali), quindi su Bernal, come sugli altri giovanissimi agguerriti, tendo alla cautela. Di generazioni tremende che dovevano segnare un'epoca (prima c'era stato il 1979 - Popovych su tutti - poi il 1990 - Quintana, ma anche Pinot, Bardet, Aru e compagnia) ne abbiamo viste un po'. Effettivamente qualcuno è diventato un campione, qualcuno è tramontato in fretta, qualcuno non è mai sbocciato. E altri, che erano passati professionisti quasi nell'anonimato, sono diventati fenomeni.Quintana è l'unico colombiano che ha vinto 2 gt quindi tanto di cappello, a me non piace il suo modo di correre non ho inventato io il modo di dire Quintana anche oggi attacca domani. Si tratta di un classe 1990, avrebbe tutto il tempo di continuare a vincere, temo che sia un pò calato negli anni, magari gli farebbe bene anche cambiare squadra, compagni, modo di affrontare le gare.
Queste sono mie considerazioni che possono ovviamente essere smentite.
Prendi Schleck giovane, Fuglsang e Froome, tutti classe 1985: il primo nel 2007 era maglia bianca al Giro e cinque anni dopo praticamente ha chiuso la carriera ad alti livelli, il secondo dominava in mtb e si annunciava come un grosso talento fin da subito ma ha dovuto far passare oltre 10 anni per cogliere il successo della vita, il terzo faceva carte false per correre il mondiale U23 con il Kenya e fino a 5 anni dopo quasi nessuno lo conosceva.
Magari quindi il fenomeno di questa generazione si chiama effettivamente Egan Bernal, magari invece è uno che corre tra gli U23 e non ne abbiamo ancora sentito parlare