magari iniziasse dopo il mortirolo! Il festival del crampo inizia a Bormio, dopo la discesa dal Gavia, appena riprendi a pedalare senti l'acido lattico che grida e poi le pugnalate dei crampi.
Tra l'altro Bormio-Mazzo è il tratto più impegnativo perché la salita la si fa col proprio ritmo, la discesa con il proprio coraggio, ma quel tratto che dovrebbe essere di "recupero" lo si fa randellando a 50 all'ora per non perdere il gruppetto.
E' una gara strana dove gran parte del dislivello in salita viene percorso su pendenze importanti prossime o superiori alla doppia cifra poi il resto è discesa o falsopiano in discesa.
il gavia è lungo ed ha lo svantaggio di essere la prima, si arriva dopo un falsopiano che ha tratti non è tanto falso e la voglia di seguire gruppetti più veloci può giocare brutti scherzi portando ad avvicinarsi alla soglia. il gavia poi sono circa 1h30 di salita da freschi. dopo 7-8 partecipazioni posso dire che il tempo totale si fa risparmiandosi sul gavia, senza mai avvicinarsi alla soglia, almeno per me.
poi 50-60km di discesa e da bormio controvento, il rapporto che si allunga nei tratti dove bisogna spingere in falsopiano in discesa e la cadenza che cala. poi arriva d'improvviso il mortirolo dopo oltre 1h discesa.
per fare bene il mortirolo bisogna pensarci fin da bormio, alimentandosi ma non eccedendo di liquidi, impegnarsi a far girare la gamba anche a vuoto nei tratti dove scende di più per recuperare la cadenza persa negli ultimi 10km del gavia. poi una coca al ristoro di mazzo. poi rallentare 2-3minuti verso metà (quota 1200-1300 in pieno muro) e concedersi una barretta o un panino per arrivare poi in cima con ancora buona gamba e senza aver raschiato il barile.
cercare di raggiungere la vetta e poi alimntarsi è l'errore più grande, si arriva in cima stravolti, e non si riesce neppure ad accelerare negli ultimi 2 km che allentano. un amatore normale, dopo il gavia impiega più di 1h15 a scalare il morti. impensabile farlo solo bevendo. soprattutto perche l'arrivo non è in cima.