Ignazio Moser abbandona...

pavarik

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Cavoli mi dispiace... Magari é solo una pausa che si prende... Forse paga lo scotto di esser il figlio di Moser... Tante aspettative...tante pressioni...chi lo sa... Aveva talento comunque... Da vendere. Beh in bocca al lupo x la sua nuova attività... Forza Ignazio!
 

emig72

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O forse conosce benissimo cosa lo attende per continuare ad andar forte...
Bravo a volersi rimettere in gioco in altri campi lavorativi,scusate,vigneti.
 

gasht

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da quel che ho capito mi pare abbandoni perché si è accorto di non poter vincere. nell'intervista allude al fatto che per la famiglia moser il ciclismo lo si faceva per vincere, per essere al vertice dello sport. vulgo: o arrivi primo o tra i primi o stai a casa. poco sportivo come ragionamento. legittimo, ma secondo me fai una cosa perché ti piace al di là dei risultati. non è che se si mette a fare il vignaiolo deve per forza diventare antinori. ma la vita è una questione di punti di vista.
 

CHIAPPA

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A me pare il risultato di una attenta riflessione di un ragazzo che ha vissuto il mondo prof e valutato pro e contro per il suo futuro.
Soprattutto una riflessione fatta da un 22enne molto più maturo e consapevole di quanto non lo siano la maggior parte dei suoi coetanei.

Chapueau Ignazio ... buona fortuna ;-)
 

samuelgol

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da quel che ho capito mi pare abbandoni perché si è accorto di non poter vincere. nell'intervista allude al fatto che per la famiglia moser il ciclismo lo si faceva per vincere, per essere al vertice dello sport. vulgo: o arrivi primo o tra i primi o stai a casa. poco sportivo come ragionamento. legittimo, ma secondo me fai una cosa perché ti piace al di là dei risultati. non è che se si mette a fare il vignaiolo deve per forza diventare antinori. ma la vita è una questione di punti di vista.
Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.
Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo.

Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra.
 

pavarik

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Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.
Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo.


Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra.

si....hai perfettamente ragione..
 

Marco1_79

Pedivella
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:-)
da quel che ho capito mi pare abbandoni perché si è accorto di non poter vincere. nell'intervista allude al fatto che per la famiglia moser il ciclismo lo si faceva per vincere, per essere al vertice dello sport. vulgo: o arrivi primo o tra i primi o stai a casa. poco sportivo come ragionamento. legittimo, ma secondo me fai una cosa perché ti piace al di là dei risultati. non è che se si mette a fare il vignaiolo deve per forza diventare antinori. ma la vita è una questione di punti di vista.

A me sembra una scelta sensata.
Se si è accorto che nel ciclismo non può avere una carriera valida meglio dedicarsi a qualcosa di più duraturo.
Meglio fare l'imprenditore che trovarsi a trenta anni a vivere di granfondo come è capitato a qualche ex professionista.
Per i professionisti il ciclismo è un lavoro e quindi è sempre meglio fare il lavoro che ti permette di avere maggiori soddisfazioni.
 

bianco222

Scalatore
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Olmo ZeroTre Disc
Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra.

Solo la parte finale assurda?
A me sembra che tutto l'articolo sia assurdo... Secondo il giornalista (non ne cito il nome per rispetto al forum) Ignazio sarebbe uno che non ha voglia di fare sacrifici né in bici né fuori e che tanto ha i soldi e l'azienda del padre su cui ripiegare. Ma che diavolo ne sa lui del perché delle scelte di Ignazio? Esiste altro oltre al ciclismo anche se ti chiami Moser e lui mi sembra di averlo capito. Io AMO i gregari e gioisco sempre quando fanno belle prestazioni ma non tutti sono portati per farlo. Ignazio evidentemente non lo è e ha deciso di fare altro. Punto. Sono scelte sue e solo sue.
 

andre.road

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:-)
Certamente con quel cognome le aspettative sono tante. E i risultati non scontati. A 22 anni è del tutto legittimo cambiare traiettoria nella propria vita. E può anche essere fisiologico avere un netto calo di motivazioni, se dalla tenera età hai cominciato a fare sacrifici, invece che goderti la vita come la maggior parte dei tuoi coetanei. Certo è che resta nelle attività di famiglia, seppur su un altro versante.

In bocca al lupo al ragazzo o-o
 

gasht

Maglia Amarillo
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Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.
Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo.

non riesco a capire il discorso che uno fa il gregario perché non ha scelte alternative. mi viene in mente kessler il tedesco che ereditò trecento milioni di euro, continuò a correre finché non lo fermò l'antidoping e non era certo un vincente. non era saggio kessler? che ne sappiamo noi? faceva quello che gli piaceva: correre in bici.
 

Dogmafpx

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Per fare tutti quei sacrifici ci vuole passione e forse Ignazio tutta quella passione non c'e' l'ha,gia' qualche anno fa' aveva smesso perche' non aveva gli stimoli giusti,poi se qualcuno ha visto uno speciale su Bike Channel,dove c'era un servizio proprio su Ignazio,non e' sorpreso di questa scelta.
 

dinute

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A me la scelta di Moser mi sembra chiara, si è evidentemente accorto di avere dei limiti, che gli si prospettava una carriera professionistica di medio livello e col cognome che si porta sarebbe stata ogni corsa una tortura (di giornalisti, tifosi ecc). In più mi pare che non abbia questa grande opinione della vita che si prospetta a un atleta professionista. La decisione di non iniziare la carriera di ciclista elite è una diretta conseguenza.
 

samuelgol

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non riesco a capire il discorso che uno fa il gregario perché non ha scelte alternative. mi viene in mente kessler il tedesco che ereditò trecento milioni di euro, continuò a correre finché non lo fermò l'antidoping e non era certo un vincente. non era saggio kessler? che ne sappiamo noi? faceva quello che gli piaceva: correre in bici.
Cioè, uno eredita 300 milioni di euro, e continua a correre in bici nemmeno vincendo per di più pure dopandosi e tu non sai se quello era saggio o no? faceva quello che gli piaceva? come? bombandosi? Capirei ancora se lo avesse fatto da pulito. Ma se tu sei ricco e vai in bici, per andare a rimorchio e per manco vincere ti bombi pure, per me sei un "biiip", altro che saggio. Chi va in bici solo per passione, non si bomba. Se gli piace correre lo fa, ma non sta a guardare il risultato men che meno lo persegue dopandosi.
 

gasht

Maglia Amarillo
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Cioè, uno eredita 300 milioni di euro, e continua a correre in bici nemmeno vincendo per di più pure dopandosi e tu non sai se quello era saggio o no? faceva quello che gli piaceva? come? bombandosi? Capirei ancora se lo avesse fatto da pulito. Ma se tu sei ricco e vai in bici, per andare a rimorchio e per manco vincere ti bombi pure, per me sei un "biiip", altro che saggio. Chi va in bici solo per passione, non si bomba. Se gli piace correre lo fa, ma non sta a guardare il risultato men che meno lo persegue dopandosi.

è stato scritto che i pro pensano solo al risultato. ho fatto un esempio di uno che aveva tanti soldi non vinceva si dopava praticamente per restare in gruppo fino alla tappa successiva (come tanti a sentire hamilton). gli piaceva così si vede. ad altri come moser non piace. non tutti la pensano alla stessa maniera. certo che se uno dice mi ritiro perché non mi piace fare il gregario dà implicitamente del "poveraccio" a chi fa il gregario. magari non era intenzione di moser ma io ho capito così.
 

Giampi0308

Passista
16 Gennaio 2008
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Si, ce l'ho.
A me non é piaciuto tanto sto articolo...soprattutto la parte finale... Ma lo cito comunque.
[url]http://sport.ilmessaggero.it/altrisport/ciclismo-moser-francesco-ignazio-moreno/905722.shtml[/URL]

Articolo brutto e qualunquista... Non è il primo e non sarà l'ultimo, sui giornali "generalisti" pochi capiscono di ciclismo, e più in generale, di vita sportiva.
In bocca al lupo ad Ignazio. Non commento le scelte che ha ritenuto di fare, sono solo scelte sue. Possiam far la morale a chiunque, ad un certo punto della sua vita, decide di cambiare lavoro?
Penso che il peso del nome avrà inciso, questo sì. Ma, ripeto, non giudico.
 
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