Partecipo anch'io alla discussione. Per 20 anni ho lavorato nei cantieri edili. Ora da 16 anni sono impiegato in una azienda che produce tubi in gomma/plastica. Lavoro su 3 turni, fortunatamente no a ciclo continuo, anche se l'azienda tempo addietro ne aveva paventato la possibilità, probabilmente avendo fatto 2 conti avranno visto che le spese sarebbero aumentate a dismisura secondo i loro standard. 8 ore in piedi a dover correre dietro agli impianti produttivi, si perchè la produzione l'azienda la misura a metri, non a ore. Ci sono prodotti che impiegano 40/60 minuti per essere estrusi e li, tutto sommato la giornata passa abbastanza rilassata. Quando invece per essere estruso il prodotto ci impiega 10/20 minuti c'è da correre nel vero senso della parola. Considerando il fatto che, si deve andare a fondo linea, circa 60 metri, arrotolare il prodotto( a secondo dei casi un rotolo può pesare dai 20 chili ai 150 chili) togliere il rotolo dall'avvolgitore, portarlo all'imballatrice(grazie al cielo ora hanno messo dei paranchi per movimentare almeno i rotoli più pesanti, fino a poco tempo fa il rotolo lo si faceva rotolare), imballare e stoccare su bancale il prodotto finito con relativi dati di riconoscimento e bolla di versamento per il magazzino. Per i lavori più veloci vengo affiancato da un'altra persona, ma anche qui a seconda dei casi, o ricevi un aiuto concreto oppure se mi capita il lavativo di turno devo correre dietro anche a lui. Otre al lavoro devo sopportare tutte le maldicenze dei colleghi, non se ne salva uno, tutti si contano i peli del sedere, sembra di stare all'asilo non in azienda. Non mancano le arroganze da parte del direttore, quindi un'ulteriore rospo amaro da ingoiare. Dopo tutto questo, o prima in base ai turni ho voglia di pedalare. Non lo faccio più come quando avevo 20 anni ma vado, anche con acqua e freddo, sgombero la mente e scarico il nervoso che accumulo durante le ore lavorative.
Anni fa ebbi l'opportunità di entrare ne pubblico presso il comune di residenza come operatore edile, per manutenzione. Rifiutai e con il senno del poi ora mi sto mangiando le dita.