Gare Le cause ed i rimedi alle cadute: la parola ai francesi

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Ormai delle cadute nel gruppo dei pro e dei possibili rimedi se ne parla da giorni e ovunque. Molti danno la responsabilità ai corridori, altri agli organizzatori, qualcuno vorrebbe tornare alle bici degli anni '70....un giornalista di Eurosport Francia, Colin Bourgeat, ha avuto un'ottima idea: ha raccolto in una videochiamata...
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andry96

Ammiraglia
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Mtb, holdsworth competition, Favaloro, cervelo
mi sembra che ci siano tanti spunti interessanti, tra caffeina :azz arredo urbano e comportamenti da radioline/punteggi uci

probabilmente un sistema di radioline "neutre" sarebbe più adatto, ovvero limitarle ai soli avvisi di sicurezza e chiamate all'ammiraglia epr rifornimenti e forature

non so quanto la caffeina possa "incattivire" anche perchè sono uno scarso utilizzatore della stessa, ma vedendo le pratiche anche di certi amatori mi immagino si parli di dosaggi esagerati
 

Ser pecora

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non so quanto la caffeina possa "incattivire" anche perchè sono uno scarso utilizzatore della stessa, ma vedendo le pratiche anche di certi amatori mi immagino si parli di dosaggi esagerati

Si, Guégan parla di dosaggi "incredibili".

Nel mezzo poi ci sono anche opinioni abbastanza balorde che ho tralasciato. Tipo G.Martin che vorrebbe che tutti corressero "con gli stessi copertoni come in F1" in modo che non ci sia gente che ha vantaggi.... con Bernard che gli risponde "un ottimo modo per giocarci un po' di sponsor".. :))):
 

Ser pecora

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dubito che in una riunione di corridori possa uscire qualche spunto per andare più piano e prendersi meno rischi

"no ma oggi andiamo piano" lo sento dire tutte le domenica mattina dai ciclisti che non lo fanno di lavoro, fosse stato così una volta :ueh:

Lo spunto invece mi pare ci sia e ben chiaro: di non prendersi troppi rischi i particolare in discesa. E chi se li prende va sanzionato.
Ovvio che poi non ci può essere che solo 1 o 2 decidono in autonomia di tirare i freni...
 

stambecco

Maglia Gialla
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cane sciolto
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si
Lo spunto invece mi pare ci sia e ben chiaro: di non prendersi troppi rischi i particolare in discesa. E chi se li prende va sanzionato.
Ovvio che poi non ci può essere che solo 1 o 2 decidono in autonomia di tirare i freni...

certamente, a parole e comodamente seduti a casa, poi quando hanno il casco in testa e stanno gareggiando è tutta un'altra storia

prendendo spunto da quello che dicono io credo che la colpa sia meno dei corridori e più dell'ambiente circostante e per ambiente intendo le strade mal tenute e piene di ostacoli e la pressione che ricevono dalle ammiraglie
 
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Ser pecora

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certamente, a parole e comodamente seduti a casa, poi quando hanno il casco in testa e stanno gareggiando è tutta un'altra storia

Per forza. Dovrebbero organizzarsi diversamente, ma già farli parlare tutti assieme è un modo per trovare un accordo ed una soluzione.
Altrimenti restano solo vittime del dilemma del prigioniero.
 

martin_galante

Nel Gruppetto
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cletta
Quando ho letto il titolo "...cadute: la parola ai francesi" pensavo che l'articolo contenesse solo un grosso "OLAHLAH".


Comunque tanti spunti, fanno bene a discuterne cosi' in tanti ed apertamente. Da non addetto ai lavori, sicuramente potrebbero ridurre il divario di punti tra primi e piazzati vari, diminuendo anche le posizioni che prendono punti. Per il resto, penso che con gli anni si evolvera' verso una soluzione del tipo "campionato del mondo". Ossia, escludendo le classiche piu' prestigiose, molti giri a tappe e corse minori vedranno l'emergere di circuiti da ripetere piu' volte. Questo consente -a parita' di costi- un controllo molto piu' capillare delle vie d'accesso, della qualita' delle strade, un netto aumento della densita' delle segnalazioni e degli strumenti per aumentare la sicurezza. Inoltre consente ai corridori di prendere familiarita' col percorso prima dei giri finali piu' concitati, ed anche al pubblico di vedere passare la corsa piu' volte. Certo, va un po' contro lo spirito tradizionale del ciclismo, ma non si puo' avere tutto. Conosco qualcuno che organizza gare minori, e riuscire a mettere in piedi una corsa curando la sicurezza e magari guadagnarci o comunque non perderci, e' dura.
 
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silvioz7

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Parto dal presupposto che se problemi ci sono, è una mancanza organizzativa, sicuramente non dei corridori. Viene facilissimo fare paragoni con la F1, dove hanno la capacità in relativamente breve tempo di stravolgere completamente l'aspetto tecnico/agonistico dello sport. ok che siamo in ambito motoristico e c'è una "leggera" differenza, ma incominciassero a organizzarsi per monitorare adeguadatamente le condizioni del percorso. L'idea dei cartellini gialli e rossi non è male. In ogni caso i soldi immagino che ci siano, li impiegassero meglio.
 

sartormassimo

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bella è bella...
Io la sanzione la darei alle squadre che usano le radioline per forzare i propri uomini a mettersi davanti poco prima di un potenziale rischio legato alla planimetria del percorso!
Non sopporto più di vedere il gruppo a 60 all'ora prima di una strettoia o di una serie di curve ed una volta attraversato il punto, tutti di nuovo al pascolo.
 

Joe_T

Ciclo Randagio
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Diversi spunti realmente interessanti.
Comunque già il Fatto che se ne cominci a Parlare anche "da dentro" sta ad indicare che il problema c'è, è reale, e opinione personale, non è imputabile totalmente Solo atteggiamento dei corridori in Gara.
Sono daccordo con chi afferma, che le strade Oggi, strutturate per limitare la velocità dei veicoli, siano diventate pericolosissime ed inadatte per un ciclismo sempre più veloce,e competitivo ad ogni costo.
Credo che un 50% abbondante del problema, sia proprio su questo punto.
 
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turo91

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Canyon Ultima SL8.0
Si, Guégan parla di dosaggi "incredibili".

Nel mezzo poi ci sono anche opinioni abbastanza balorde che ho tralasciato. Tipo G.Martin che vorrebbe che tutti corressero "con gli stessi copertoni come in F1" in modo che non ci sia gente che ha vantaggi.... con Bernard che gli risponde "un ottimo modo per giocarci un po' di sponsor".. :))):

Ma hanno la caffeina bianca? :))):
 

silvioz7

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certamente, a parole e comodamente seduti a casa, poi quando hanno il casco in testa e stanno gareggiando è tutta un'altra storia

prendendo spunto da quello che dicono io credo che la colpa sia meno dei corridori e più dell'ambiente circostante e per ambiente intendo le strade mal tenute e piene di ostacoli e la pressione che ricevono dalle ammiraglie
dubito che in una riunione di corridori possa uscire qualche spunto per andare più piano e prendersi meno rischi

"no ma oggi andiamo piano" lo sento dire tutte le domenica mattina dai ciclisti che non lo fanno di lavoro, fosse stato così una volta :ueh:
Sono CORRIDORI e AGONISTI. Gli si chieda di andar piano, se ti mandano a quel paese fan solo che bene :)
Mi piacerebbe che prendessero più coscienza dei rischi professionali e legassero piu tra loro come fosse un'associazione piloti f1
 
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bradipus

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qualunquemente
Uno dei punti che secondo me non è stato toccato è che oggi mancano i leader carismatici in gruppo, quelli che un tempo erano gli 'sceriffi' e che riuscivano in qualche modo ad 'imporre' andature e comportamenti.
Nel senso che, se qualcuno sgarrava, veniva messo in riga con le buone o con le 'cattive'; e se insisteva, metteva a repentaglio la sua carriera futura.
L'ultimo mi pare sia stato Canellara: ricordo una tappa del Tour in Belgio con maxicaduta dovuta alla strada scivolosa, con lui in testa al gruppo a fare 'andatura controllata', fino al rientro di tutti (va beh, di quasi tutti: una volta arrivati i fratelli Schleck, suoi compagni di squadra, corsa vera ripartita, con tanti saluti agli altri che dovevano ancora arrivare, tra i quali Cunego).
Oggi mi pare che figure carismatiche di questo tipo non ci siano più, o comunque chi potrebbe svolgere questo ruolo non abbia intenzione di farlo (forse perché a sua volta è propenso a prendersi dei rischi).

Altro problema l'arredo urbano, ma questo mi pare irrisolvibile, a meno di trasformare le corse in gara a circuito, dove sia possibile controllare ogni metro del tracciato. D'altra parte, anche in una gara top come la Liegi, ho visto auto parcheggiate ad minchiam sul percorso...
 
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rafbel58

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Uno dei punti che secondo me non è stato toccato è che oggi mancano i leader carismatici in gruppo, quelli che un tempo erano gli 'sceriffi' e che riuscivano in qualche modo ad 'imporre' andature e comportamenti.
Nel senso che, se qualcuno sgarrava, veniva messo in riga con le buone o con le 'cattive'; e se insisteva, metteva a repentaglio la sua carriera futura.
L'ultimo mi pare sia stato Canellara: ricordo una tappa del Tour in Belgio con maxicaduta dovuta alla strada scivolosa, con lui in testa al gruppo a fare 'andatura controllata', fino al rientro di tutti (va beh, di quasi tutti: una volta arrivati i fratelli Schleck, suoi compagni di squadra, corsa vera ripartita, con tanti saluti agli altri che dovevano ancora arrivare, tra i quali Cunego).
Oggi mi pare che figure carismatiche di questo tipo non ci siano più, o comunque chi potrebbe svolgere questo ruolo non abbia intenzione di farlo (forse perché a sua volta è propenso a prendersi dei rischi).

Altro problema l'arredo urbano, ma questo mi pare irrisolvibile, a meno di trasformare le corse in gara a circuito, dove sia possibile controllare ogni metro del tracciato. D'altra parte, anche in una gara top come la Liegi, ho visto auto parcheggiate ad minchiam sul percorso...
Forse Cancellara
 
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Ser pecora

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Uno dei punti che secondo me non è stato toccato è che oggi mancano i leader carismatici in gruppo, quelli che un tempo erano gli 'sceriffi' e che riuscivano in qualche modo ad 'imporre' andature e comportamenti.

Con quelli però tutti i supergiovani fenomeni non avevano il minimo spazio.

Per dire, il povero Scarponi si è fatto almeno 3 anni a tirare in pianura per il treno del Cipo, muto e rassegnato....

A me gli sceriffi che decidevano andatura e chi, cosa, come non è che abbiano mai ispirato tanta simpatia.
 

Ser pecora

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Forse Cancellara

L'ultimo degli sceriffi secondo me è stato Tony Martin

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qualunquemente
Con quelli però tutti i supergiovani fenomeni non avevano il minimo spazio.

Per dire, il povero Scarponi si è fatto almeno 3 anni a tirare in pianura per il treno del Cipo, muto e rassegnato....

A me gli sceriffi che decidevano andatura e chi, cosa, come non è che abbiano mai ispirato tanta simpatia.
Certo, neanche a me piacevano, e non è una soluzione (anche perché non è possibile 'istituzionalizzarla'), però la mancanza di queste figure nel ciclismo di oggi potrebbe essere una causa del proliferare di comportamenti stigmatizzati dai ciclisti stessi.
 
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Ser pecora

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Certo, neanche a me piacevano, e non è una soluzione (anche perché non è possibile 'istituzionalizzarla'), però la mancanza di queste figure nel ciclismo di oggi potrebbe essere una causa del proliferare di comportamenti stigmatizzati dai ciclisti stessi.

Penso sia solo legato a come si corre oggi, l'enfasi sui giovanissimi, il sistema di punti, etc.. anche perché la generazione degli sceriffi oggi è in ammiraglia, quindi quella mentalità volendo è sempre disponibile.
 
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