ma basta!

Luka

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smettiamola con la solita solfa del "non poteva vederlo", "non poteva fare altro che investirlo", perchè tu alla guida di un mezzo, soprattutto se pesante, a meno che uno non ti si butti sotto le ruote, hai il dovere di controllare se davanti a te c'è un bambino, a piedi o in bici, hai il dovere di controllare se nel punto cieco c'è qualcuno in attesa di superare l'incrocio, hai il dovere di mantenere una velocità che ti consenta di frenare in condizioni di pericolo e di fermarti in uno spazio di sicurezza.. o altrimenti è omicidio colposo (stradale, si spera, tra poco), senza se e senza ma.. RIP ragazza, e che il camionista che ti ha investita all'incrocio ti abbia tutta la vita sulla coscienza.... http://www.milanotoday.it/cronaca/zelo-buon-persico-27-luglio-2015.html
 
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Giordano Z.

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Purtroppo in molti scherzano con il fuoco. La prudenza non è mai troppa alla quale va aggiunta la sempre più marcata mancanza di educazione nei confronti del prossimo.
 

Luka

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Oltre il gravissimo fatto che ha cancellato in un attimo l'esistenza della povera donna, quello che non sopporto e che mi fa imbestialire è il ragionamento comune.. alcuni stralci:
1-La bicicletta non doveva essere lì
2-Il camionista non poteva vederla
3-I camionisti hanno fretta, per loro il tempo è denaro
4-Per la sua imprudenza (di lei) adesso non c'è più
5-Anche quelli che erano fermi al semaforo confermano che lui non c'entra

.....

La dinamica è questa: il camionista (autoarticolato)fermo ad un incrocio. Lo stop ha sulla sinistra un piccolo spartitraffico. Lei davanti sulla destra. Al verde l'autoarticolato parte (girando a destra), non la vede e la travolge con le ruote posteriori. Alcuni sostengo che la donna si fosse spaventata e fosse caduta con la bici sotto le ruote del camion. MA ad ogni buon conto questo è OMICIDIO COLPOSO e la colpa del camionista è di aver effettuato la manovra SENZA controllare bene alla sua sinistra conoscendo le traiettorie del mezzo nelle svolte. il **non l'ho vista** non conta nulla ai termini del reato e non può essere una giustificazione.

Tutto quello che succede alle bici è quasi sempre imputato da tutti alle bici stesse in quanto viviamo in un paese dove la cultura della bici anche come mezzo di trasporto è pari a zero. E fatti come quello della poveretta diventano.. caso... destino ineluttabile.. o perfino colpa sua...
 
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Giordano Z.

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Credo e spero la legge faccia il suo corso. Quello che dici è vero, non so tu, io sono in bici tutti i giorni per diletto, quasi tutti i giorni capitano situazioni a rischio. Vivo in città, Varese e anche se piccola quando la attraverso per uscire da essa e dirigermi verso la meta prefissata con la mia amata bici vedo cose da parte di altri utenti in velocipede che fan pensare e non poco se sanno quello che fanno o no. Mi riallaccio a quanto scritto prima, ormai è venuta meno educazione e rispetto da parte di tutti verso tutti è questa la rovina di tutto.
 
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trusto

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Oltre il gravissimo fatto che ha cancellato in un attimo l'esistenza della povera donna, quello che non sopporto e che mi fa imbestialire è il ragionamento comune.. alcuni stralci:
1-La bicicletta non doveva essere lì
2-Il camionista non poteva vederla
3-I camionisti hanno fretta, per loro il tempo è denaro
4-Per la sua imprudenza (di lei) adesso non c'è più
5-Anche quelli che erano fermi al semaforo confermano che lui non c'entra

.....

La dinamica è questa: il camionista (autoarticolato)fermo ad un incrocio. Lo stop ha sulla sinistra un piccolo spartitraffico. Lei davanti sulla destra. Al verde l'autoarticolato parte (girando a destra), non la vede e la travolge con le ruote posteriori. Alcuni sostengo che la donna si fosse spaventata e fosse caduta con la bici sotto le ruote del camion. MA ad ogni buon conto questo è OMICIDIO COLPOSO e la colpa del camionista è di aver effettuato la manovra SENZA controllare bene alla sua sinistra conoscendo le traiettorie del mezzo nelle svolte. il **non l'ho vista** non conta nulla ai termini del reato e non può essere una giustificazione.

Tutto quello che succede alle bici è quasi sempre imputato da tutti alle bici stesse in quanto viviamo in un paese dove la cultura della bici anche come mezzo di trasporto è pari a zero. E fatti come quello della poveretta diventano.. caso... destino ineluttabile.. o perfino colpa sua...


Fermo restando la tua indignazione (cui mi associo) per quel "ragionamento comune" che in questo e/o in altri casi analoghi salta fuori da teste veramente poco pensanti, questo fatto mi riporta ad una considerazione "tecnica".

Perdonate il parziale OT però l'argomento può essere strettamente correlato.

Già questa riflessione la feci (e scrissi qui sul forum) diverso tempo fa... ma (salvo problemi "tecnici" che non conosco) non si potrebbe introdurre una norma che obblighi i mezzi pesanti a carenare le ruote?

Non so se sarebbe servito a salvare la pelle alla malcapitata di quest'ultimo episodio ma posso affermare con ragionevole certezza che in tanti altri casi sarebbe stato utile allo scopo... in primis alla mamma di un conoscente "quasi mio coetaneo" del mio paese che scomparve per essersi incastrata per un nonnulla sotto quelle maledette ruote.
 

Angelo.2701

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Oltre il gravissimo fatto che ha cancellato in un attimo l'esistenza della povera donna, quello che non sopporto e che mi fa imbestialire è il ragionamento comune.. alcuni stralci:
1-La bicicletta non doveva essere lì
2-Il camionista non poteva vederla
3-I camionisti hanno fretta, per loro il tempo è denaro
4-Per la sua imprudenza (di lei) adesso non c'è più
5-Anche quelli che erano fermi al semaforo confermano che lui non c'entra

.....

La dinamica è questa: il camionista (autoarticolato)fermo ad un incrocio. Lo stop ha sulla sinistra un piccolo spartitraffico. Lei davanti sulla destra. Al verde l'autoarticolato parte (girando a destra), non la vede e la travolge con le ruote posteriori. Alcuni sostengo che la donna si fosse spaventata e fosse caduta con la bici sotto le ruote del camion. MA ad ogni buon conto questo è OMICIDIO COLPOSO e la colpa del camionista è di aver effettuato la manovra SENZA controllare bene alla sua sinistra conoscendo le traiettorie del mezzo nelle svolte. il **non l'ho vista** non conta nulla ai termini del reato e non può essere una giustificazione.

Tutto quello che succede alle bici è quasi sempre imputato da tutti alle bici stesse in quanto viviamo in un paese dove la cultura della bici anche come mezzo di trasporto è pari a zero. E fatti come quello della poveretta diventano.. caso... destino ineluttabile.. o perfino colpa sua...

Come è vero quello che dici!
Qualunque cosa facciamo per la gente la colpa é sempre la nostra e spesso mi chiedo se nella loro mente malata non abbiano la convinzione che la nostra colpa non sia quella di ESISTERE!
Da parte mia cerco di limitare il più possibile la convivenza con auto e camion ma quando ci sono costretto nel dubbio, faccio come se il Codice della strada non esistesse, tenendomene alla larga, dando la precedenza a tutti e cercando di prevenirne le mosse, anche le più assurde.
Purtroppo il "torto" della povera donna é stato solo quello di trovarsi nel raggio di manovra del mezzo, però l'imprudenza non é stata la sua ma di chi guidando un mezzo ingombrante avrebbe dovuto calcolarne le traiettorie!
E poi è ora di finirla di addurre l'alibi che per camionisti e simili il tempo é denaro per cui si sentono in diritto di fare il proprio comodo mettendo in pericolo la vita degli altri utenti della strada e soprattutto dei ciclisti che sono i più deboli!
Ormai purtroppo alla poveretta la vita non può restituirla nessuno ma spero che il "ragionamento comune" nelle aule dei Tribunali conti fino ad un certo punto e che al camionista, diano una pena esemplare.
 

Actros66

Pedivella
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Oltre il gravissimo fatto che ha cancellato in un attimo l'esistenza della povera donna, quello che non sopporto e che mi fa imbestialire è il ragionamento comune.. alcuni stralci:
1-La bicicletta non doveva essere lì
2-Il camionista non poteva vederla
3-I camionisti hanno fretta, per loro il tempo è denaro
4-Per la sua imprudenza (di lei) adesso non c'è più
5-Anche quelli che erano fermi al semaforo confermano che lui non c'entra

.....

La dinamica è questa: il camionista (autoarticolato)fermo ad un incrocio. Lo stop ha sulla sinistra un piccolo spartitraffico. Lei davanti sulla destra. Al verde l'autoarticolato parte (girando a destra), non la vede e la travolge con le ruote posteriori. Alcuni sostengo che la donna si fosse spaventata e fosse caduta con la bici sotto le ruote del camion. MA ad ogni buon conto questo è OMICIDIO COLPOSO e la colpa del camionista è di aver effettuato la manovra SENZA controllare bene alla sua sinistra conoscendo le traiettorie del mezzo nelle svolte. il **non l'ho vista** non conta nulla ai termini del reato e non può essere una giustificazione.

Tutto quello che succede alle bici è quasi sempre imputato da tutti alle bici stesse in quanto viviamo in un paese dove la cultura della bici anche come mezzo di trasporto è pari a zero. E fatti come quello della poveretta diventano.. caso... destino ineluttabile.. o perfino colpa sua...

Io appartengo ad entrambe le categorie(camionista e ciclista) e purtroppo ci sono in entrambe persone che commettono errori,alcuni per imprudenza altri per superficialità.
Detto questo mi dispiace molto per la donna è la sua famiglia.
Vorrei però una delucidazione sulla dinamica,la donna era a dx o sx del camion?
Comunque sia non capisco,se il camion ha girato a dx perché l'autista doveva guardare a sx? Anche perché una volta iniziata la manovra di svolta a dx fisicamente non riesci più a vedere nulla a sx.
 

Luka

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Io appartengo ad entrambe le categorie(camionista e ciclista) e purtroppo ci sono in entrambe persone che commettono errori,alcuni per imprudenza altri per superficialità.
Detto questo mi dispiace molto per la donna è la sua famiglia.
Vorrei però una delucidazione sulla dinamica,la donna era a dx o sx del camion?
Comunque sia non capisco,se il camion ha girato a dx perché l'autista doveva guardare a sx? Anche perché una volta iniziata la manovra di svolta a dx fisicamente non riesci più a vedere nulla a sx.

hai ragione. specifico..la bici era a DX classica situazione in cui lui gira a DX e non ti vede...
 

Actros66

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hai ragione. specifico..la bici era a DX classica situazione in cui lui gira a DX e non ti vede...

Ok,era solo per capire meglio la dinamica anche se,purtroppo,non serve a riportare in vita la signora.
Quando sono alla guida del bilico negli incroci e nelle rotonde mi trovo spesso a dover evitare collisioni con ciclisti e/o motociclisti che si infilano sia a dx che a sx,sono situazioni pericolosissime e nonostante gli specchi moderni ti permettano un'ampia visuale rimane sempre un piccolo angolo morto.
Quindi prudenza e pazienza quando ci troviamo in bdc in queste situazioni non devono mai mancare.
Da come hai descritto la dinamica dell'incidente,in questo caso è stato il camionista a sbagliare la manovra stringendo troppo la svolta,dato che la ciclista era già ferma davanti a lui.
 

Actros66

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commento molto ponderato da persona di buon senso!

Fra pullman turistici e camion è dal 1992 che faccio 110/120 mila km all'anno,ne ho viste e vissute troppe di situazioni spiacevoli sulle strade di mezza Europa.
Purtroppo alla guida,di qualsiasi mezzo la prudenza e l'attenzione non bastano mai,con il traffico è la poca disciplina di molti utenti occorrerebbe avere gli occhi anche dietro la testa.
Io mi sono salvato varie volte perché ho avuto un buon maestro all'inizio,una delle prime cose che mi ha insegnato è stato di guardare spesso negli specchi perché devi sempre essere in grado di prevenire imprudenze ed errori di altri utenti e lo puoi fare solo se li vedi.
 
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Lightwave

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Mi dispiace per la signora, a volte sono disgrazie e basta, altre e più spesso è colpa di qualcuno. Io sono sempre molto molto cauto con i camion, perché l'autista, anche se professionista in primis può sbagliare e poi è difficile tenere d'occhio tutto con una simile massa in movimento (oltre al fatto che non può guardare dal lunotto). Giusto oggi ad un incrocio mi sono accorto tardi che stava sopravvenendo una bici perché marciava giusto dove c'è il montante anteriore sx e svoltando, anche se lei avanzava, continuava a rimanere dietro il montante. Non ho neanche avuto bisogno di frenare perché andavo piano e poi l'ho vista prima di effettuare la svolta, però è per dire che a volte basta che il diavolo ci metta la coda per far accadere un imprevisto...Fantastico sarà il giorno in cui tutti i mezzi di serie saranno in grado di leggere l'ambiente che li circonda e avvertire il conducente dei pericoli!
 

trusto

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Fra pullman turistici e camion è dal 1992 che faccio 110/120 mila km all'anno,ne ho viste e vissute troppe di situazioni spiacevoli sulle strade di mezza Europa.
Purtroppo alla guida,di qualsiasi mezzo la prudenza e l'attenzione non bastano mai,con il traffico è la poca disciplina di molti utenti occorrerebbe avere gli occhi anche dietro la testa.
Io mi sono salvato varie volte perché ho avuto un buon maestro all'inizio,una delle prime cose che mi ha insegnato è stato di guardare spesso negli specchi perché devi sempre essere in grado di prevenire imprudenze ed errori di altri utenti e lo puoi fare solo se li vedi.

Visto che sei "del mestiere" pongo il quesito a te... che controindicazioni ci sono (se ci sono) ad applicare un eventuale carenatura nelle ruote dei mezzi pesanti?
 

Actros66

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Visto che sei "del mestiere" pongo il quesito a te... che controindicazioni ci sono (se ci sono) ad applicare un eventuale carenatura nelle ruote dei mezzi pesanti?

Esistono dei rimorchi carenati,soprattutto quelli delle scuderie di F1 e moto GP ma questi sono utilizzati in particolari condizioni favorevoli.
Nel lavoro normalmente svolto dai mezzi pesanti li vedo poco utilizzabili per problemi logistici.Spesso i posti di carico/scarico sono assai poco agevoli e le aziende mandano bilico o autotreni in posti impensabili per chi non fa questo lavoro.In sintesi si rischierebbero danni alle carenature quando non addirittura l'impossibilità di accedere ai siti stessi in caso di ribalte in forte pendenza o scarichi in zone montane,ecc
 

trusto

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Esistono dei rimorchi carenati,soprattutto quelli delle scuderie di F1 e moto GP ma questi sono utilizzati in particolari condizioni favorevoli.
Nel lavoro normalmente svolto dai mezzi pesanti li vedo poco utilizzabili per problemi logistici.Spesso i posti di carico/scarico sono assai poco agevoli e le aziende mandano bilico o autotreni in posti impensabili per chi non fa questo lavoro.In sintesi si rischierebbero danni alle carenature quando non addirittura l'impossibilità di accedere ai siti stessi in caso di ribalte in forte pendenza o scarichi in zone montane,ecc

Eh in effetti hai ragione, non ci avevo pensato.o-o
 

lucas.

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Oltre il gravissimo fatto che ha cancellato in un attimo l'esistenza della povera donna, quello che non sopporto e che mi fa imbestialire è il ragionamento comune.. alcuni stralci:
1-La bicicletta non doveva essere lì
2-Il camionista non poteva vederla
3-I camionisti hanno fretta, per loro il tempo è denaro
4-Per la sua imprudenza (di lei) adesso non c'è più
5-Anche quelli che erano fermi al semaforo confermano che lui non c'entra

.....

La dinamica è questa: il camionista (autoarticolato)fermo ad un incrocio. Lo stop ha sulla sinistra un piccolo spartitraffico. Lei davanti sulla destra. Al verde l'autoarticolato parte (girando a destra), non la vede e la travolge con le ruote posteriori. Alcuni sostengo che la donna si fosse spaventata e fosse caduta con la bici sotto le ruote del camion. MA ad ogni buon conto questo è OMICIDIO COLPOSO e la colpa del camionista è di aver effettuato la manovra SENZA controllare bene alla sua sinistra conoscendo le traiettorie del mezzo nelle svolte. il **non l'ho vista** non conta nulla ai termini del reato e non può essere una giustificazione.

Tutto quello che succede alle bici è quasi sempre imputato da tutti alle bici stesse in quanto viviamo in un paese dove la cultura della bici anche come mezzo di trasporto è pari a zero. E fatti come quello della poveretta diventano.. caso... destino ineluttabile.. o perfino colpa sua...

Però luka, di tutti i casi possibili, credo che questo sia uno dei pochi dove la bici ha la sua parte di colpa perchè si prefigura un errato comportamento da parte di questa: se era davanti doveva stare in mezzo per non farsi affiancare ( tipico errore, se ti metti troppo a dx ti schiacciano in caso di muri o strettoie). Se era dietro, si prefigura un surpasso a destra che si puù fare in caso di fila ferma ma non nei pressi di un incrocio dove un tir può svoltare. Altrimenti doveva stare dietro , al centro della corsia.
Poi, purtroppo bisogna prevenire sapendo che non siamo in svizzera o mitteleuropa dove le bici ed i pedoni hanno la precedenza. Siamo nel terzo mondo ( tv svizzera, la ricordate ? ) e giocoforza bisogna capire che le normali regole sono sovvertite. Altrettanto pacifico che sia necessaria l'istituzione dell'omicidio stradale e tante altre cose ma, ripeto, siamo nel terzo mondo in un paese di minorati mentali con un tasso di istruzione basso ( e le immigrazioni di massa non lo alzano di certo). Non si può dire di essere meglio dell'ucraina o la moldavia, ma peggio del belgio e della germania o la svizzera o danimarca.
 

Actros66

Pedivella
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Però luka, di tutti i casi possibili, credo che questo sia uno dei pochi dove la bici ha la sua parte di colpa perchè si prefigura un errato comportamento da parte di questa: se era davanti doveva stare in mezzo per non farsi affiancare ( tipico errore, se ti metti troppo a dx ti schiacciano in caso di muri o strettoie). Se era dietro, si prefigura un surpasso a destra che si puù fare in caso di fila ferma ma non nei pressi di un incrocio dove un tir può svoltare. Altrimenti doveva stare dietro , al centro della corsia.
Poi, purtroppo bisogna prevenire sapendo che non siamo in svizzera o mitteleuropa dove le bici ed i pedoni hanno la precedenza. Siamo nel terzo mondo ( tv svizzera, la ricordate ? ) e giocoforza bisogna capire che le normali regole sono sovvertite. Altrettanto pacifico che sia necessaria l'istituzione dell'omicidio stradale e tante altre cose ma, ripeto, siamo nel terzo mondo in un paese di minorati mentali con un tasso di istruzione basso ( e le immigrazioni di massa non lo alzano di certo). Non si può dire di essere meglio dell'ucraina o la moldavia, ma peggio del belgio e della germania o la svizzera o danimarca.

aggiungo:occorrerebbe prima di tutto che a scuola guida ed anche nelle scuole (primarie e secondarie)venga data una istruzione corretta non solo di come si comporta il mezzo su cui siamo ma anche di come i mezzi pesanti occupano la sede stradale in fase di svolta e di manovre,l'ignoranza di certe nozioni basilari è alla base di molti incidenti di questo genere.
 

frejus82

Maglia Gialla
24 Novembre 2008
11.089
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Specialized sworks sl6
Oltre il gravissimo fatto che ha cancellato in un attimo l'esistenza della povera donna, quello che non sopporto e che mi fa imbestialire è il ragionamento comune.. alcuni stralci:
1-La bicicletta non doveva essere lì
2-Il camionista non poteva vederla
3-I camionisti hanno fretta, per loro il tempo è denaro
4-Per la sua imprudenza (di lei) adesso non c'è più
5-Anche quelli che erano fermi al semaforo confermano che lui non c'entra

.....
..

questa è l'ennesima prova che la quantità di idioti in italia è in aumento esponenziale.
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
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Gios Prodigiosa
Io invece ne ho abbastanza di chi si sente "vittima" quando è in bici, e non si accorge di essere "carnefice" quando è in auto... stiamo parlando di una ipotetica stessa persona.
1) quanti di noi passano col rosso in auto? sono sicuro che tutti diranno "nessuno!"
2) a quanti di noi è capitato di ignorare un rosso in bici? qui la faccenda si complica...
3) quanti di noi affrontano le rotonde nel modo corretto, ovvero mantenendo la destra, sia in auto che in bici? la faccenda è sempre più complicata...
4) quanti di noi in bici mantengono la distanza di sicurezza da un auto che procede lentamente davanti a noi? la cosa è complicatissima..
5)quanti di noi mantengono la distanza da una bici che ci precede? ah ah!!! qui la questione diventa ridicola!
6) quanti di noi in bici, rallentano ed eventualmente si fermano, in prossimità di un passaggio pedonale? peggio che mai!!!
7) quanti di noi in bici procedono in doppia fila, anche su strade ad alta intensità di traffico? molti di più di quelli che parcheggiano l'auto in doppia fila!
8) quanti di noi in bici adottano luci, dispositivi acustici, e quant'altro previsto dal codice della strada? il più delle volte non ci pigliamo nemmeno la briga di mettere fuori un braccio per far capire le nostre intenzioni!
9) quanti di noi in bici ignorano i cartelli che pongono il divieto di transito alle bici (ad esempio nelle gallerie o nei sottopassaggi) per comodità e per arrivare prima a casa?
10) quanti di noi in bici tagliano le curve, "perchè cosi la piega viene meglio",ignorando che si dovrebbe viaggiare sempre e comunque in prossimità della linea che delimita la carreggiata?
...11) ...12)... 13)... lascio lo spazio a chi, sicuramente, verrà in mente qualche altra boiata che ci inventiamo quando siamo in bici e pensiamo che, siccome quello è il nostro tempo libero, a noi tutto sia concesso.

Con questo non voglio assolutamente dire che la ragione stà da una parte e il torto da un'altra, ma nemmeno ci sto a pensare che un camionista debba per forza finire in galera mentre stà lavorando, semplicemente perchè "si sà che i camionisti son degli assassini!"
Un incidente è un incidente... non credo che ci sia una premeditazione omicida contemplata nei rischi professionali di un camionista. Idem per un automobilista, un motociclista o un ciclista... senza dimenticare che, in queste categorie, ci potrebbe stare anche la stessa medesima persona, e che la responsabilità oggettiva ricade sulla persona, non sul mezzo che conduce.... evitiamo quindi di ragionare per categorie, perchè non ha nessun senso!
 
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