Io nell'analisi partirei in primo luogo dal percorso. Questo viene etichettato da tutti come facile e non selettivo sulla base di giudizi preformulati. Secondo me andando a leggere l'altimetria si può fare qualche considerazione. Innanzitutto, per la prima volta da qualche anno, si percorrerà un circuito dall'inizio della corsa. Il percorso ha due asperità principali, una di circa 5 km e l'altra di circa 1, per un totale di circa un terzo dell'intero circuito. La prima ha una pendenza media del 3,3% ma tre picchi all'8%. La seconda ha una pendenza media del 5,5% con due picchi al 10%. Queste salitelle saranno ripetute per ben 14 volte e negli ultimi giri a tutta. Tutto ciò per dire che un percorso del genere è più impegnativo, a mio avviso, di un tracciato che abbia lo stesso dislivello totale ma meno ripartito nel percorso. Secondo me perciò non è un percorso che si addice a velocisti puri perché una certa selezione sarà fatta e non è escluso che possa riuscire a staccarsi un gruppetto di pochi uomini.
Avendo Pozzato in squadra, viste le considerazioni sul percorso, si dovrebbe avere come obiettivo quello di portarlo ad una volata ristretta di 20 corridori, proprio per esaltare le sue (a mio avviso passate) caratteristiche. In una tale eventualità però è utopistico pensare di riuscire a tagliar fuori prima della volata contemporaneamente Gerrans, Matthews, Degenkolb, Cancellara, Sagan, Kristoff, Boonen... tutti corridori in grado di battere tranquillamente Pozzato. Questi tra l'altro pochi giorni ha perso in gare non certo di livello stratosferico da Viviani, Colbrelli, Albasini, gente che ad un mondiale difficilmente arriva tra i primi venti. Per questo motivo, secondo me, è stato giusto escluderlo non tanto per quanto si sia impegnato o meno, ma per il fatto che una tattica incentrata su Pozzato è identica a quella di Australia, Germania e Slovenia con la sola differenza che queste squadre hanno finalizzatori migliori del nostro.