Ho risposto alla tua ricorrente provocazione secondo cui il medio alla 9 Colli non ha senso.
Opinione legittima sia chiaro, ma a mio avviso totalmente irrazionale dal momento che se scorri le classifiche c'è gente che si trascina al traguardo tra mille sofferenze ed agonie solo per dire "ho fatto il lungo alla 9 Colli".
Bene, se a costoro venisse chiesto quanto si sono divertiti a percorrere il Siepi agli 11 km/h o il Gorolo ai 7 Km/h tra crampi, tachicardie e senso di spossatezza, od il tratto finale - sulla statale - facendo slalom in mezzo alle automobili, magari alcuni potrebbero pure risponderti "un casino" (secondo me equivocando la soddisfazione per aver finito la gara ed il divertimento in sè), ma ciò non corrisponderebbe affatto alla verità.
So bene che il ciclismo è (anche) sofferenza, ma quando la stessa è troppo prolungata, è eccessiva, si mangia tutto il divertimento.
Anche a prescindere dall'ovvia e banale considerazione che ogni sforzo presuppone un' adeguata preparazione (e non è detto che tutti possano o vogliano permettersela) c'è da dire che impiegare 12 ore o più per percorrere 205 km significa che non si è preparati adeguatamente o anche solo semplicemente "portati" per quella impresa.
Senza offesa per nessuno, sia chiaro, detto e scritto da uno che non è un fulmine, anzi, tutt'altro.
Ci sono poi quelli come me che dopo un po', semplicemente, si annoiano in bici: perdono stimoli, grinta concentrazione ed il loro rendimento scade tremendamente. E trascinarsi stancamente per altre 3, 4 ore se tutto va bene, per costoro diventa uno sforzo (mentale ancor prima che fisico) insostenibile e soprattutto completamente inutile da un punto di vista razionale.
Ci sono altri che hanno impegni di lavoro domenicali, di famiglia o semplicemente giudicano eccessivo passare una giornata intera in sella alla bicicletta lasciando figli, famiglia, affetti ecc... senza poi poter recuperare con calma lo sforzo
Queste brevissime considerazioni (che ti sono già state opposte in passato) dovrebbero indurre te e gli altri del "celoduroeLUNGO" ad essere un filo più prudenti e meno intransigenti con gli altri.
Chi fa il lungo merita rispetto ed ammirazione, è vero, ma non sta facendo nulla di diverso o trascendentale, al pari di qualsiasi altro collega che invece da' il meglio di sè nel medio o nel corto magari passando tutta la gara in soglia.
Sono pedalate agonistiche: c'è un numero, un tempo ed una classifica finale divisa per percorso. C'è posto per tutti, ed il bello di manifestazioni come la 9 Colli è che tutti possono partecipare esattamente come vogliono.