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Metodologie di allenamento
Nuove frontiere: W' & CP parliamone
Testo
<blockquote data-quote="Roberto Massa" data-source="post: 6569653" data-attributes="member: 20890"><p>sul primo punto il senso di kJ è "metabolico" poiché le capacità glicogene non seguono una proporzionalità puramente "allometrica" ( = i depositi di glicogeno epatico e muscolare sono +/- fissi indipendentemente dalla statura degli atleti) non è così rilevante il consumo normalizzato ma il consumo assoluto quindi semplicemente lavoro. Non so se sono riuscito a semplificare il concetto!</p><p></p><p>Alla seconda domanda io, ma è n=1, rimarrei sulla semplice distinzione tra massimali "da fresco" e "massimale/i" dopo x lavoro "significativo" per poi adattare (e "leggere") le difficoltà nell'essere +/- lontano dal massimale "da fresco" con valutazione RPE. Questo anche per cercare di modulare lo sforzo e la gestione sulle richieste gara/evento, cosa che spesso (o quasi sempre) non è fattibile con l'allenamento impostato invece su uno o più obiettivi specifici di sintesi.</p><p></p><p>Sul terzo punto una proiezione puramente statistica sui "massimali" normalizzati su altimetria/evento è quanto ho realizzato anni fa sempre partendo da CP+W', esempio, con alcune colonne (tutte non ci stanno). nMF e nGF partono dal presupposto che sul percorso vi siano n+1 salite, diversamente si usano altre colonne non presenti nell'esempio.</p><p>[ATTACH=full]194416[/ATTACH]</p><p></p><p>Ovviamente se su CP+W' da MMP tali (= massimali, no effetto deplezione glicogena) i dati sono quelli e il punto a favore di questi riferimenti è avere una maggiore semplificazione nel ricavarli rispetto ad un'approssimazione su MMP~45-60 (senza secondo parametro), su proiezioni "statistiche" il riferimento va preso <em>cum grano salis</em>. Restano comunque tutti riferimenti a) che un solo valore puntiforme come FTP non permette di realizzare b) che hanno una possibile applicazione sempre considerando che la prestazione è multifattoriale (es il solo parametro output va sempre comparato almeno a RPE).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Roberto Massa, post: 6569653, member: 20890"] sul primo punto il senso di kJ è "metabolico" poiché le capacità glicogene non seguono una proporzionalità puramente "allometrica" ( = i depositi di glicogeno epatico e muscolare sono +/- fissi indipendentemente dalla statura degli atleti) non è così rilevante il consumo normalizzato ma il consumo assoluto quindi semplicemente lavoro. Non so se sono riuscito a semplificare il concetto! Alla seconda domanda io, ma è n=1, rimarrei sulla semplice distinzione tra massimali "da fresco" e "massimale/i" dopo x lavoro "significativo" per poi adattare (e "leggere") le difficoltà nell'essere +/- lontano dal massimale "da fresco" con valutazione RPE. Questo anche per cercare di modulare lo sforzo e la gestione sulle richieste gara/evento, cosa che spesso (o quasi sempre) non è fattibile con l'allenamento impostato invece su uno o più obiettivi specifici di sintesi. Sul terzo punto una proiezione puramente statistica sui "massimali" normalizzati su altimetria/evento è quanto ho realizzato anni fa sempre partendo da CP+W', esempio, con alcune colonne (tutte non ci stanno). nMF e nGF partono dal presupposto che sul percorso vi siano n+1 salite, diversamente si usano altre colonne non presenti nell'esempio. [ATTACH type="full" width="610px" alt="LEGgGuRgYx.png"]194416[/ATTACH] Ovviamente se su CP+W' da MMP tali (= massimali, no effetto deplezione glicogena) i dati sono quelli e il punto a favore di questi riferimenti è avere una maggiore semplificazione nel ricavarli rispetto ad un'approssimazione su MMP~45-60 (senza secondo parametro), su proiezioni "statistiche" il riferimento va preso [I]cum grano salis[/I]. Restano comunque tutti riferimenti a) che un solo valore puntiforme come FTP non permette di realizzare b) che hanno una possibile applicazione sempre considerando che la prestazione è multifattoriale (es il solo parametro output va sempre comparato almeno a RPE). [/QUOTE]
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