Eccoci, faccio anchio un tardivo (in linea con il mio risultato) resoconto della prima e spero vivamente non ultima Ötztaler. Un poco lunghetto, siate clementi. Ci sarebbe tantissimo da scrivere, cerco di condensare.
Diciamo subito che mi complimento per il risultato conseguito con i tanti dai cui racconti si capisce essere ciclisti forti e di esperienza, mi complimento altrettanto con tutti quelli che sono comunque arrivati ed anche con quelli che ci hanno provato senza riuscirci. Un abbraccio ed un incoraggiamento va a [MENTION=61708]pedalone della bassa[/MENTION] vittima di un incidente che avrebbe anche potuto avere conseguenze gravi, ma che mi pare non gli abbia tolto entusiasmo e motivazioni.
Il mio racconto è rivolto principalmente a tutti coloro i quali, come me, partecipano o intendono partecipare con il solo obiettivo di arrivare portando a casa la pellaccia, incoraggio tutti coloro che amano veramente andare in bicicletta a cimentarsi in questa esperienza almeno una volta, il bagaglio di ciclista e di persona ne risulterà di molto arricchito.
Contravvenendo alle indicazioni di [MENTION=6633]samuelgol[/MENTION] sono passato dal Rombo arrivando, ero con mia moglie ed abbiamo preferito farci qualche valle piuttosto che tutta autostrada. Bello paesaggisticamente ma inquietante per chi, come me, dopo due giorni deve salirci in bicicletta e conosce le proprie capacità. Viste le lugubri magliette e fatti gli scongiuri che anche la mia non fosse finita lì il prossimo anno.
Chiaramente limpegno profuso è enorme per tutti, forti e meno forti, lesito dellimpegno è invece diverso ed è fondamentale che ciascuno commisuri il proprio a quelle che sono le energie che può mettere in campo.
In questa gara la gestione è fondamentale ed alla resa dei conti, che ha inizio al ponticello dei -8 al tunnel del Rombo, è la testa che ti deve portare su, le gambe da sole non ce la farebbero.
Prima di una breve cronaca voglio sottolineare il piacere provato nellincontrare, a lungo o fugacemente, tanti, tantissimi forumendoli, molti più che a Cesenatico o a Corvara ad esempio, non tento neanche di stilare un elenco, dimenticherei sicuramente molti di loro e non voglio che accada, tanto anche loro sanno che ci siamo visti
(
), il solo Park Hotel sembrava un luogo sede di convegno di BDC-Forum.
Veramente molto interessante incontrare fisicamente persone delle quali si conoscono, a volte molto a fondo, interessi, pensieri, preferenze e soprattutto mentalità ed associare questo ad aspetto fisico.
Normalmente accade il contrario, si vede prima ciò che vi è di esteriore e solo dopo si ha accesso alla personalità, ciò porta a considerare il fatto che spesso a causa di un impatto esteriore non positivo si perde loccasione di conoscere persone interessanti. Come è ovviamente vero anche il contrario
Incredibilmente tutti, ma proprio tutti, quelli che ho incontrato a Solden sono persone i cui pensieri ed opinioni qui espresse mi trovano in genere e sostanzialmente in accordo, quindi persone che hanno, per quanto può contare, la mia stima, considerando che come penso sia normale su un Forum ce ne sono anche altri per i quali non è così. Il fenomeno è quindi statisticamente assurdo affido la spiegazione a chi ne sa più di me nel settore.
A Solden è tutto bello, tutto di più
basta guardare i veicoli al seguito dellorganizzazione. Asfalti che sembrano appena posati, tifo anche nei più sperduti borghi, entusiasmo alle stelle. Abbiamo da imparare.
Ho fatto svariate Novecolli, MDD ed anche Strade Bianche, bellissime anche loro ma qui è ancora diverso.
Venendo alla mia gara, ho impiegato 11 ore (proprio 11:00:56), il mitico [MENTION=2671]Tapinaz[/MENTION] mi ha stracciato anche questa volta di quasi un minuto
.
Sono partito molto dietro, sono arrivato con altri amici in griglia dopo le 6, qui invece mi pare che sia di un certo rilievo partire avanti, più che in altre manifestazioni, la lunghissima discesa che porta ad Ötz infatti ti può causare ritardi notevoli se non sei in un gruppone veloce. Noi oltretutto siamo stati arrestati ad un certo punto a causa di una caduta, cera un ragazzo a terra con lambulanza accanto e si transitava su una stretta corsia, siamo stati fermi un bel poco.
Appena attaccato il Kühtai mi sono subito reso conto di un grave errore tecnico. Leggo che le salite, a parte brevi tratti, sono pedalabili e lascio la cassetta con il 28. Peccato che pedalabile sia un concetto non assoluto ed infatti per me le salite della Ötzy, Brennero a parte, non lo sono affatto. Alla fine avrò 67rpm medi comprese le discese, ossia un bradipo si agita di più. Avrò anche 131bpm medi, pochi anche questi, significa che la carburazione ha latitato. Vabbè, poco male volevo arrivare e sono arrivato.
Mi ero imposto di non superare i 200w sul Kühtai (per me duro), soltanto che in questo modo sono andato esageratamente piano, infatti ad Ötz ero 2079° ed ho scollinato 3065°, cioè mi hanno superato in 1000
.
Vabbè ancora, poi sul Brennero, senza Pedalone a tirare (aveva già dovuto ritirarsi), mi sono imbattuto in un gruppo di sfaticati (mi era stato detto di mitici Panzer che ti portavano su in carrozza) e stic@zzi, li con me non cerano e siamo saliti piano, a volte pianissimo, ogni tanto tiravo io figuriamoci - comunque sopra sono passato 2571°. Da questo in poi mi fermerò a tutti i ristori.
Ho attaccato il Giovo bene in palla ed mi sono detto che era il momento di mollare i freni e darmi da fare, peccato che spingendo un rapporto per me duro già da molte ore i freni sono rimasti comerano, anzi ho fatto bene i primi 5km, poi sono entrato in crisi e sono andato morendo pian piano, da pollo quale sono non ho mangiato perché la salita non dà respiro, errore gravissimo, ho scollinato 2578°, quello che avevo guadagnato nei primi 5km lho riperso nei successivi. In discesa ho recuperato poco meno di un centinaio di posizioni, poca roba.
Tra San Leonardo e Moso si palesa lormai abituale principio di crampo allinterno coscia sinistra, ormai ci convivo e so come gestirlo, infatti la cosa dura un mezzo km e poi rientra. Gli 8/9km da Moso al pianoro sono duri, per me molto duri, tanto e vero che il pianoro non mi è apparso del tutto tale. In questo tratto ho fatto un bel pezzo con un allegro ragazzo di lingua inglese cui mancano entrambe le gambe dal ginocchio in giù, poi lui mi ha staccato inesorabilmente. Chapeau, non perché mi ha staccato, in salita mi staccano tutti, ma per il suo spirito allegro ed indomabile.
Al ponticello di Shönau guardando gli immani tornanti mi si insinua il dubbio di non farcela a salire, ho montato apposta le walkable agli speedplay, mi faccio coraggio ed infatti non mi serviranno, al penultimo mi fermo comunque per tirare un attimo il poco fiato rimasto, sperando assurdamente che [MENTION=10802]rapportoagile[/MENTION] sbuchi comunque fuori da qualche parte, poi riparto, vedo il tunnel. Qui si verifica lassurdo per cui tutti vogliono entrare nel tunnel invece di uscirne
potenza della Ötzy, entro con asciutto e 16 gradi ed esco di là con 5 gradi e pioggia ghiacciata torrenziale accompagnata da vento impetuoso a causa del quale non riesco quasi a stare in piedi.
Ho capito, la prima Ötzy della mia vita me la devo guadagnare fino in fondo. Indosso la mia sottilissima mantellina e mi lancio nella discesa, oddio non mi lancio neanche tanto perché ho le full carbon e con quel diluvio
la Dogana sempre sotto la tempesta va meglio del prevedibile, la contropendenza prima di Solden mi pare non ci sia e finalmente intravedo larrivo.
Lemozione di girare a destra sul ponticello non è descrivibile, bisogna provarla in proprio, mi sento come appena partito, gente scalmanata che tifa anche per gli sfigati come me, miracolosamente mentre do le ultime pedalate individuo mia moglie che urla tra la folla, mi scende una lacrima. Si mescola allacqua che mi bersaglia ferocemente sin dalla cima del Timmelsjoch, ho limpressione di essermela meritata di più, non saprei rispetto a cosa ma di più.
Meraviglioso e terribile.
Ci vediamo a Solden tra 363 giorni.